SI VOTA IN ALCUNI DEI VICINI COMUNI: APPLICABILE PER LA PRIMA VOLTA LA DOPPIA PREFERENZA AL CANDIDATO CONSIGLIERE PURCHE’ DI SESSO DIVERSO.

Nel corso della XVI legisltatura è stata approvata la legge 23 novembre 2012, n. 215, volta a promuovere il riequilibrio delle rappresentanze di genere nelle amministrazioni locali, che ha modificato la normativa per l’elezione dei consigli comunali. Cosa vuol dire promuovere il riequilibrio delle rappresentanze di genere?

E’ brutto a dirsi, ma sembra che gli elettori e le elettrici quando esprimevano il voto, preferivano dare, con la vecchia legge, la loro unica preferenza ad una persona di sesso maschile! Allora adesso la nuova legge introduce la doppia preferenza, ma per evitare che sia data a due persone sempre di sesso maschile, introduce un meccanismo di riequilibrio tra i due sessi.

In particolare, nei comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti, la legge, riprendendo un modello già sperimentato dalla legge elettorale regionale della Campania,  prevede una duplice misura:

–          la cd. quota di lista: nelle liste dei candidati nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura superiore a due terzi; peraltro, solo nei comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti il mancato rispetto della quota può determinare la decadenza della lista;

–           l’introduzione della cd. doppia preferenza di genere, che consente all’elettore di esprimere due preferenze (anziché una, come previsto dalla normativa previgente) purché riguardanti candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda preferenza.

Per tutti i comuni con popolazione fino a 15.000 abitanti è comunque previsto che nelle liste dei candidati è assicurata la rappresentanza di entrambi i sessi.

Possiamo dire che avremo, finalmente, per legge anche il sesso femminile nei consigli comunali.

Speriamo che ciò non sia utilizzato, però, come escamotage per rafforzare il peso politico di alcuni maschietti con tanti voti. Come? Semplice, il maschietto con tanti voti chiede ai suoi elettori di votare lui e l’altro candidato di lista di sesso femminile che lui indica (e che magari lui stesso ha fatto mettere in lista). Sostanzialmente, così facendo, raddoppia la preferenza che prima era destinata solo a lui anche ad altra candidata. Salendo in consiglio, insieme a lui, la candidata da lui sostenuta, ha un appoggio in più in consiglio comunale e un concorrente in meno di sesso maschile.

Anche così facendo, almeno questa volta, la legge non viene ingannata, perché in ogni caso il sesso femminile sarà più rappresentato. E questa è certamente una buona cosa.

12 maggio 2013 – Marco Prestileo

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