LA PUNTINA  di Massimiliano Lussana 

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LA PUNTINA  di Massimiliano Lussana

L’OSCENO BANCHETTO DEL TRIBUNALE DEI SOCIAL SUL CADAVERE (POLITICO) DI TOTI

Oggi riparlo del caso Toti, ma non per analizzare di capi d’accusa, intercettazioni, gossip ameni, varie ed eventuali.

Credo che sia materia per la magistratura e non per imbastire processi sommari, nè con condanne preventive, né con assoluzioni a prescindere.
Ciò che pensò dal punto di vista giudiziario e politico l’ho scritto ampiamente ieri e, anzi, lo ribadisco oggi dopo aver parlato con un po’ di penalisti. Insomma, considerare i versamenti tracciati a favore della fondazione di Giovanni Toti alla stregua di “tangenti”, come fossero soldi consegnati di notte in una scatola di scarpe con un doppio fondo, è esercizio da verificare con il proseguimento dell’inchiesta. Ma comunque, soprattutto se non si dimostrasse il rapporto causa-effetto, il reato sarebbe tutto da dimostrare. Il problema dei costi della politica dopo l’abolizione del finanziamento pubblico è un problema reale e troppo semplice per essere liquidato con un’alzata di spalle, chiunque sia il finanziatore, da Soros al più piccolo contributo ai banchetti. E far finta che non esista il problema, certo non lo risolve.

Però, detto che dai faldoni non emerge il migliore dei mondi possibili, dico anche che io personalmente se dovessi sia chiedere che pagare una tangente – scusatemi, ma non ho praticità con questo esercizio e quindi non sono un esperto – difficilmente lo farei con l’IBAN. E se fossi il presidente di una Regione e decidessi di mettere in vendita il mio ruolo forse 74mila euro, ma anche il doppio, sinceramente mi sembrerebbero una cifra troppo economica. Ovviamente, scherzo, prima che qualcuno mi accusi di fare il tariffario della corruzione, ma spero che il concetto sia chiaro.
Insomma, ho la massima stima e rispetto della magistratura e non condivido le critiche aprioristiche a questa inchiesta, il garantismo è una cosa troppo seria per difendere a prescindere chiunque. Amici e avversari.

Però penso che un arresto alle 3 di notte sia qualcosa che si riserva solitamente a Matteo Messina Denaro o simili e forse nemmeno a loro. E non credo che Giovanni Toti sia nulla di tutto questo. Soprattutto, credo che se ha commesso un reato vero quello sia il reato di “ubris”, una certa ubriacatura di potere, come spesso capita ai politici. Ma umanamente, anche e soprattutto oggi, non merita nulla di ciò che sta subendo da parte dei leoni da tastiera o degli scandalizzati del giorno dopo. Non mi iscrivo a questo partito, così come non sono iscritto a nessun partito.
Comunque per una lettura giuridica di questa storia consiglio l’articolo di Mattia Feltri che posto qui sotto, perché dimostra che non tutti abdicano all’esercizio del pensiero.
Ho anche scritto ciò che penso politicamente e penso che sarebbe drammatico per tutti noi se insieme a Toti venisse arrestato lo sviluppo della Liguria che sta (stava?) provando a volare, sbocco al mare dell’Italia e dell’Europa continentale alle nostre spalle.
Soprattutto, ed è ciò a cui tengo di più, spero che non si fermino le politiche sociali di questa giunta, l’aiuto ai più deboli, non ai ricchi. Le ripeto perché penso siano il lascito politico principale di Toti: abbattimento dell’addizionale Irpef per le fasce deboli, asili nido gratis, treni gratis in tutta la regione e studentati per gli universitari, rigenerazione urbana e demolizione dei ghetti come Begato. Poi, certo, la sanità è in difficoltà e le liste d’attesa per alcune specialità sono lunghissime, anche se l’acquisto di prestazioni dai privati per alcune specialità ha migliorato le cose.
Non siamo in Paradiso, ma certo la regione da nove anni è viva e attrattiva di investimenti, non di sussidi, che sono l’assicurazione sulla vita di un territorio e del futuro.
Insomma, questo è il riassunto della Puntina di ieri, che vi ringrazio per aver amato, nella maggior parte dei casi, ma anche odiato. Va bene tutto, perché il dibattito e la diversità di opinioni arricchiscono sempre e l’unico vero pericolo è l’assuefazione, l’indifferenza.
Però una cosa lasciatemela dire: vedendo quelli che infieriscono in rete (in alcuni casi addirittura i beneficiati da Toti o quelli che pietivano bussando alla sua porta e tanto dovrebbe bastare per un giudizio umano su questa gente), gli unici che in qualche modo comprendo solo quelli come Ferruccio Sansa. Che sui finanziamenti a Toti è da anni che fa la sua battaglia politica, che io non condivido come non ho condiviso l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, e che ho sempre contestato politicamente dicendogli che non era la mia battaglia. Ma, vivaddio, almeno lui ci mette la faccia e l’ha sempre detto. Così come Luca Pirondini.
Ma, appunto, a parte questa critica politico-giudiziaria, che non è la mia, ma almeno è costante negli anni, quello che vedo è un tribunale dei social che sta distruggendo un uomo. Lo sta letteralmente ammazzando, con i post e la gogna social, con pensieri e parole di una violenza inaudita e indegna.
E questo, sinceramente, mi fa schifo, letteralmente schifo. E mi tengo morbido.
Toti comunque, persino se dovesse essere immediatamente prosciolto, è politicamente finito, almeno per un po’, perché comunque è difficile riemergere dalla melma, vera o falsa che sia.
Giovanni – sì mi piace chiamarlo per nome, come ho sempre fatto, proprio qui, proprio oggi, in mezzo a gente squallida che sbavava per entrare nei selfie e oggi finge di non conoscerlo – non credo che meriti questa gogna e queste tricoteuses che applaudono sotto la ghigliottina, che danno i calci a un uomo a terra.
Probabilmente Toti è morto politicamente, almeno oggi è così, domani non lo so, perché credo che abbia le qualità per riemergere. Ma, ovviamente, il problema del terzo mandato finisce qui, con una soluzione esterna, non sgradita anche a molti della sua stessa maggioranza.
Ma l’accanimento, l’odio, la rivalsa, la bava alla bocca, qualificano chi li mette in essere, anche se fanno male a chi li subisce.
E ci tengo a lasciare le ultime parole a una persona con cui talvolta non sono d’accordo, ma che stimo molto, umanamente e professionalmente, oltre che ovviamente artisticamente, Daniele Raco.
Lui, anche facendo l’attore, non ha mai nascosto le sue idee, le sue passioni ed ha “rischiato” anche di diventare senatore della Repubblica candidandosi alle “parlamentarie” del MoVimento Cinque Stelle.
Credo che Daniele, commentando ieri la Puntina abbia scritto la cosa più bella e mi piace condividerla con voi: “E’ semplicemente il fatto della settimana e allora ci tocca assistere alla pioggia di meme più o meno divertenti. Ho fatto un paio di post anche io che teoricamente facendo il comico di mestiere sto appunto, facendo il mio mestiere. Sui quelli che fino a ieri lo chiamavano Giova e ora quasi in maniera ossessiva, ne prendono le distanze ti do ragione. Ma non è per lui nello specifico, è l’atteggiamento diffuso su tutto ormai. È il gossip di serie C sull’altare del quale siamo disposti a sacrificare anche amicizie decennali. È successo nel proprio piccolo ad ognuno di noi. La galera non si augura a nessuno, i domiciliari nemmeno. È roba brutta e chi si riempie la bocca non sa nemmeno di cosa stia parlando.

Ultima cosa, non l’ho mai votato, anzi, ho sempre militato in qualche modo all’opposizione. Ma l’ho sempre chiamato presidente ogni volta che l’ho incontrato. Una sera qualcuno mi ha detto che non capiva perché proprio io lo chiamassi così, ho risposto che era anche il mio presidente, perché eletto e perché che mi piacesse o meno, rappresentava la terra dove vivo. E per questo da uomo, sono dispiaciuto. Come comico continuo a fare il mio lavoro”.

Ecco, così.

Grazie Daniele, di averci fatto respirare aria pura.

Serviva, oggi.

INTERROGAZIONE contributo del principe Alberto II° di Monaco

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Oggetto: INTERROGAZIONE contributo del principe Alberto II° di Monaco.

Com’è purtroppo risaputo nella notte del 02/03 Ottobre 2020 la forza distruttiva della tempesta “Alex “ha fatto esondare il fiume Roia allagato tutto il Centro della Città e non solo, provocando ingenti danni a centinaia di infrastrutture, sia pubbliche che private alle quali ancora oggi in parte, non è stato rimediato, e mi riferisco principalmente alla ricostruzione della passerella.

E’ però doveroso ricordare di quei terribili giorni la grande solidarietà e impegno ricevuto da migliaia di nostri concittadini, dalle organizzazione di volontariato, dai nostri ristoratori e varie organizzazioni arrivate da mezza Italia, forze dell’ordine, protezione civile e molti, molti altri, l’elenco e lunghissimo a tutti rinnovo i miei e della nostra amministrazione, i doverosi e riconoscenti ringraziamenti.

Tra questi molti e importanti riconoscimenti di vicinanza spicca il contributo versato al Comune di euro 500.000 da parte di S.A.S. Alberto Il Principe di Monaco, assegnato per la ricostruzione della Passerella.

In occasione della presentazione del nuovo studio di fattibilità della sua ricostruzione, avvenuta il 23 Marzo u.s. alla domanda che fine ha fatto quell’importante contributo vincolato a quell’ opera pubblica importantissima, Flavio Di Muro ha risposto evasivamente affermando che non risultano nel bilancio e che probabilmente il Commissario Prefettizio li aveva già spesi nell’anno della sua amministrazione.

CHIEDO

quindi di conoscere:

  1. Se contrariamente a quanto dichiarato, gli euro 500.000 sono ancora nella disponibilità di bilancio vincolati solo per la ricostruzione della Passerella.
  2. In caso contrario, di conoscere come e che importo e stato speso per altre incombenze comunali, non rispondenti alle reali intenzioni del donatore.
  3. Di ottenere copia delle delibere o determine dirigenziali di impegno ed
  4. eventuali variazioni di bilancio.

Si richiede una risposta scritta e trattazione in Consiglio Comunale.

GAETANO A. SCULLINO

Passerella : trova le differenze !

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https://www.rivieratime.news/ventimiglia-progetto-passerella-fiume-roja/

https://fb.watch/q-DxiYTUQE/

trova le differenze e chiediti
Costa meno, o si fa meno ?Investire in Ventimiglia, innovando e abbellendo,non semplicemente ricostruire .
se a quanto sembra è cambiata la normativa regionale del piano di bacino,
che vietava la costruzione di una pila di sostegno centrale in alveo,
se così fosse  si potrebbe confermare il primo progetto con l’impalcato largo mt. 6.50 permettendo la corsia ciclabile a monte.
A questo punto il progetto iniziale non costerebbe più otto milionidi Euro,  ma al massimo cinque

Lettera aperta al commissario idrico imperiese sulla chiusura dello sportello Rivieracqua di Ventimiglia

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LETTERA APERTA

 

Al sub-Commissario A.T.O. Idrico Imperiese Adriano Musitelli

 

Per la sua gravità la decisione di chiudere lo Sportello al pubblico di Ventimiglia presa dall’Amministratore Unico di Rivieracqua mi impone di rendere pubblica la segnalazione che, con la presente, sottopongo alla S.V., delegata dall’Autorità d’Ambito a svolgere funzioni ispettive sulla gestione societaria, agendo nella mia qualità di amministratore comunale nella pregressa veste di sindaco e attuale di consigliere comunale.

Il 31 dicembre 2020 il servizio idrico integrato, potabile, irriguo e fognario, è stato assunto da Rivieraqua all’esito del contenzioso sorto tra AIGA s.p.a., concessionaria, e l’Autorità d’Ambito per l’annullamento del diniego, datato 16 ottobre 2012, della salvaguardia delle gestioni esistenti fino alla scadenza degli atti originari di affidamento e a latere per precedenti adeguamenti tariffari dalla medesima Autorità ritenuti illegittimi.

Nelle more della conclusione di detta vertenza l’Autorità d’Ambito, con il supporto tecnico esterno, l’8 marzo 2016 ha dato corso agli adempimenti inerenti l’avvio della gestione di Rivieracqua e al subentro nelle gestioni esistenti con particolare riguardo ai contenuti dell’aggiornamento “Giugno 2012” del Piano d’Ambito dell’ATO Idrico di Imperia.

In considerazione “dell’estensione del territorio, delle situazioni infrastrutturali esistenti e previste e tenendo conto delle situazioni geomorfologiche e della rete viaria” l’organizzazione territoriale del servizio idrico integrato prevista dal Piano d’Ambito assegnava al comprensorio ventimigliese uno dei tre Centri Operativi “individuati principalmente in base alla viabilità, oltre al fatto che trattasi di tre maggiori insediamenti della provincia: Imperia, Sanremo e Ventimiglia”.

Smentendo le previsioni logiche di un subentro automatico e speculare di Rivieracqua nel “Centro Operativo” di AIGA s.p.a. ubicato a Ventimiglia in lungomare Trento e Trieste n. 31/A, il 31 dicembre 2020, data di consegna degli impianti e di passaggio della gestione del servizio idrico integrato, detti locali, di proprietà comunale, venivano abbandonati e di fatto progressivamente ridimensionato il presidio territoriale del comprensorio ventimigliese.

Paradossalmente l’Area Operativa che ospita gli impianti di emungimento essenziali per il servizio dell’intero Ambito ha subito nei tre anni successivi al subentro le maggiori penalizzazioni operative sul territorio a causa delle difficoltà di bilancio della società.

Alle conseguenze suddette che colpiscono soprattutto le maestranze, la logistica interna aziendale e l’efficienza e efficacia del servizio di controllo perdite di rete, di manutenzione, di allacci/posa contatori e di campionamenti acqua, oggi con la chiusura dello Sportello al pubblico si aggiunge il disagio che è chiamata a subire l’utenza, soprattutto dell’entroterra montano in caso di stipula, volturazione e cessazione contratti, reclami e quant’altro.

Il Piano d’Ambito addirittura prevede soluzioni organizzative opposte del servizio commerciale sul territorio: “l’ubicazione degli sportelli coinciderà con quella dei tre Centri Operativi (Imperia, Sanremo e Ventimiglia), con l’aggiunta di altri due sportelli ubicati in due Comuni dell’interno da individuare preferibilmente seguendo criteri di baricentricità rispetto ai territori e alla popolazione da servire e tenendo conto della viabilità esistente.”

Sono pienamente consapevole della attuale situazione di difficoltà gestionale di Rivieracqua che registra un indebitamento di 80 milioni di euro, gran parte dei quali dovuti ai precedenti gestori.

Non credo però che un risparmio di poche migliaia di euro all’anno per la locazione dal Comune di Ventimiglia dei locali in precedenza affittati della società AIGA s.p.a., e attualmente vuoti e in abbandono in lungomare Trento e Trieste n. 31/A, possa incidere in misura determinante sull’esito della procedura di risanamento e di ricapitalizzazione di Rivieracqua.

Segnalo quanto precede a chi non soltanto per i poteri delegati ma soprattutto per la sensibilità e la competenza dimostrate in passato a servizio della Regione Liguria ritengo in grado di far proprio presso l’Autorità d’Ambito il disagio prodotto dalle misure prese da Rivieracqua sul territorio del comprensorio di Ventimiglia con decisioni che ritengo prive di adeguata valutazione sociale e che richiederebbero una inversione di tendenza.

Con deferenza e stima,

Gaetano SCULLINO

Ventimiglia, 9 marzo 2024

Ventimiglia, Scullino: “Dare a Rivieracqua i locali occupati da ex consolato francese”

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Ventimiglia, Scullino: “Dare a Rivieracqua i locali occupati da ex consolato francese”

“Si recupererebbero anche i due parcheggi riservati da assegnare alla Croce Verde e ai portatori di handicap”, dice il consigliere comunale di minoranza

Ventimiglia, Scullino: "Dare a Rivieracqua i locali occupati da ex consolato francese"

“Dare a Rivieracqua i centrali e ben serviti locali che oggi sono occupati gratuitamente da un ex consolato francese che non esercita più dal 2022 le già minime funzioni, in quanto il nuovo console onorario Luca Fucini svolge il suo incarico a Sanremo”. E’ la proposta dell’ex sindaco di Ventimiglia e attuale consigliere comunale di minoranza Gaetano Scullino riferendosi agli uffici di Rivieracqua nella città di confine.

Scullino propone una soluzione per impedire che gli uffici di Rivieracqua vengano tolti da Ventimiglia. “Mi avevano già ventilato l’ipotesi di questa possibile drastica e soprattutto inaccettabile decisione. Come me lo sapeva anche l’amministrazione ed ero convinto sarebbe intervenuta con la massima urgenza. Ventimiglia e il suo comprensorio constano di circa 50mila abitanti ed è inimmaginabile possa rimanere senza un ufficio fisico sul territorio, dedicato al disbrigo delle pratiche per installazioni, volture, rateizzazioni o anche semplici informazioni oltre che a ricevere le segnalazioni delle varie problematiche” – dice Scullino “La nostra popolazione è formata anche da persone anziane e stranieri o persone che hanno qui una seconda casa, questo penalizzerà, soprattutto, loro che difficilmente se non con l’uso di svariati mezzi potrebbe raggiungere l’ufficio di Sanremo che è situato dal cimitero di Sanremo praticamente al confine con valle Armea”.

 

“Considerato che il problema principale pare essere il costo dell’affitto del locale pari a 700 euro mensili, chiedo a Di Muro di essere determinato e dare a Rivieracqua, che svolge un servizio pubblico essenziale e continuo, i centrali e ben serviti locali, vicini a fermata del bus, della stazione e ai parcheggi, che oggi sono occupati gratuitamente da un ex consolato francese che non esercita più dal 2022 le già minime funzioni, in quanto il nuovo console onorario Luca Fucini svolge il suo incarico a Sanremo. A questo punto sarebbe meglio reindirizzarli e farne l’uso ad un servizio basilare per tutti i nostri cittadini. Sicuramente si risolverebbe il problema di un eventuale e non auspicabile trasferimento a Sanremo con le negative ripercussioni e conseguenze che comporterebbe la mancanza di un importante riferimento” – sottolinea Scullino.

“Con questo si recupererebbero anche i due parcheggi riservati: uno all’ex console in pensione da anni e alla segretaria e, con l’occasione, assegnarli ai portatori di handicap, che avranno così facile accesso al servizio,  e alla Croce Verde” – propone Scullino.

Interpellanza Scullino variante S.S Aurelia

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mo Signor Sindaco

Ill.mo Signor Presidente del Consiglio Comunale

 

INTERPELLANZA

 

OGGETTO: Informativa su Aurelia bis. Richiesta di chiarimenti.

 

Premesso che

 

I. In assenza di atti ufficiali “di gestione”, di competenza esclusiva della Dirigenza tecnica comunale e da assumersi sulla base di provvedimenti formali “di indirizzo politico” impartiti dal Consiglio o dalla Giunta comunale, è in corso da tempo una interlocuzione del Sindaco di Ventimiglia con attori pubblici istituzionali a vario titolo interessati, in una prospettiva di lungo periodo, ai futuri sviluppi della “Variante S.S. n. 1 – Aurelia” ferma a Sanremo allo svincolo del Centro dal 20 giugno 2011 e ancora in attesa di completare in direzione levante lo svincolo di San Martino.
II. Il 9 febbraio 2024 detta attività interlocutoria è stata oggetto di informativa giornalistica da parte dello stesso Sindaco con riferimento agli “Intenti sulla localizzazione del tracciato” dei due tratti successivi fino a Ventimiglia che una serie di attori istituzionali coinvolti ha manifestato con pareri resi in date diverse e i cui contenuti sono state raccolti e collazionati in un verbale a firma digitale.
III. Nel più assoluto rispetto della libertà di opinione e di manifestazione del proprio pensiero da parte del Sindaco, sia a livello personale e sia in virtù della carica onoraria da lui rivestita, tuttavia il contenuto dell’informativa apparsa sul quotidiano “Il Secolo XIX” a pagina 30 dell’edizione della provincia di Imperia impone rettifiche e chiarimenti da parte sua nella sede istituzionalmente competente del Consiglio comunale di Ventimiglia alla luce di quanto segue.

 

Ritenuto, infatti, che

 

I. Lungo l’intero suo arco ligure la realizzazione della variante della S.S. n.1 “Aurelia”, nota col nome di “Aurelia bis”, da insediare su un tracciato in sede propria che in larga parte abbandona lo storico sedime dell’omonima via consolare romana, rientra nella programmazione ormai consolidata del competente Ministero e attualmente uno dei suoi Enti strumentali e braccio operativo, ANAS s.p.a., ha attivi sei lotti, tre dei quali a La Spezia, due a Savona e uno a Imperia, tutti affidati con DPCM 5 agosto 2021 dal Governo Conte-Toninelli a un Commissario Straordinario in applicazione del Decreto-legge n. 32/2019 “Salvacantieri” volto ad attivare procedure accelerate e semplificate, anche in deroga al Codice degli Appalti, ai quali si è aggiunta la progettazione a livello “Studio di fattibilità” di un settimolotto a Sanremo affidata con DPCM 11 maggio 2022 dal Governo Draghi-Giovannini al medesimo Commissario.
II. L’intitolazione di detto settimo lotto a Sanremo è la seguente: “S.S. n. 1 Aurelia – Completamento dellaVariante a Sanremo”, questa la relativa declaratoria: “L’intervento rappresenta il proseguimento in direzione ovest, verso la località Foce della nuova Aurelia, ad integrazione del tratto già in esercizio (Taggia-San Lazzaro/Ospedale) e del tratto (San Lazzaro-Centro) in cui si innesta. Intervento complementare con opere giàcommissariate con DPCM 5 agosto 2021”, il corrispondente “Costo stimato” nel citato DPCM 11 maggio 2022 è di € 150.000.000,00 con il “Finanziamento disponibile a legislazione vigente” è di € 8.000.000,00 per una “% Finanziamento” del 5,33 del costosuccessivamente aggiornato in € 600.000,00 dal “Rapporto Infrastrutture Strategiche e Prioritarie 2022”reso al Parlamento, ferma sempre tuttavia a € 8.000.000,00 la disponibilità finanziaria e quindi con quadruplicazione del relativo divario negativo.
III. Allo stato delle informazioni ufficiali sugli atti parlamentari, di governo e di controllo contabile e in particolare su quelli delle Commissioni parlamentari e delle diverse altre Istituzioni alle quali “per materia, a norma dell’articolo 4, comma 1, del Decreto-legge n. 32/2019” compete l’istruttoria su eventuali ulteriori opere da commissariare con DPCM  non risulterebbero presentati e sottoposti a esame i due tratti “Sanremo-Bordighera” e “Bordighera-Ventimiglia” di un contesto complessivo di circa 17 chilometri ai quali sono richieste le condizioni di legge del loro inserimento nei documenti di pianificazione strategica, di un avanzato stato di progettazione, con un quadro finanziario definito e la cui realizzazione determini significativi impatti positivi dal punto di vista socioeconomico.

Considerato che

I. Nella succitata informativa giornalistica a fronte di un generico e indefinito “Studio di fattibilità” dei due tratti in questione che figura soltanto inserito nei rispettivi repertorio ministeriale e aziendale ANAS il Sindaco fa riferimento a una “progettazione definitiva a seguito della quale saranno avviati i cantieri”.
II. Detto risultato, al contrario, è consentito esclusivamente sulla base di una complessa e onerosa progettazione “esecutiva” di elevato grado di difficoltà in considerazione delle caratteristiche idrogeologiche e sismiche del sottosuolo e dell’alto rischio di “sorprese” in corso d’opera.
III. Infatti sotto il “tracciato” in superficie si rendono indispensabili con assoluta prevalenza i possibili percorsi in galleria e su viadotto, analogamente a quanto ipotizzato nello studio di fattibilità sviluppato per Sanremo dove su una lunghezza complessiva di 4200 metri ben 3.302 sono previsti in galleria e 790 su viadotti, due dei quali sull’asse principale e quattro sugli svincoli.
IV. Le espressioni “scelta del tracciato” e “condivisione dello stesso” con altri attori pubblici istituzionali che figura nell’informativa giornalistica citata ignorano la categoricità dei vincoli suddetti e richiedono una rettifica in sede ufficiale pubblica.

Quanto premesso, ritenuto e considerato, a termini di Statuto e di Regolamento comunale il sottoscritto consigliere Comunale

                                                           Chiede

Che nella prossima seduta il Sindaco faccia conoscere al Consiglio comunale e renda pubblici gli esatti termini della questione in oggetto e l’atteggiamento che la Civica Amministrazione intende assumere distintamente su ciascun rilievo tecnico, finanziario e giuridico sollevato dalla sua esternazione.

Con osservanza,

 

Gaetano SCULLINO

 

Ventimiglia, 17 febbraio 2024

L’ opinione di Scullino su Namira/Borgo del Forte

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Ho salutato con viva soddisfazione l’approvazione unanime da parte del Consiglio comunale dell’Accordo di Programma “Grimaldi Garden” con Università di Genova e Regione Liguria avviato e portato alla imminente conclusione dall’Amministrazione da me presieduta.

Si tratta della realizzazione di un complesso turistico-residenziale con annessa scuola di botanica, parcheggi per i giardini Hanbury e il risanamento paesaggistico di tutte le aree denominate “Terre Bianche” che sorgerà a Grimaldi, sul terreno dove attualmente vi è una ex cava abbandonata ormai da decenni.

L’investimento era stato proposto dal Principe Alberto II di Monaco, sovrano che si è dimostrato molto vicino alla nostra città sopratutto in questi ultimi anni, e in particolare con un generoso contributo per la ricostruzione della passerella sul Roya.

Quanto alla proposta NAMIRA/Borgo del Forte che oggi è oggetto di aspro confronto all’interno dell’Amministrazione subentrata a quella da me presieduta, non possono esservi dubbi sull’atteggiamento che avremmo tenuto in sua vece fin dal 7 settembre 2023 all’arrivo della liberatoria regionale ex art. 89 del Decreto 380/2001 cioè: “Immediata doverosa adozione in Giunta della variante, sua pubblicazione, esame approfondito delle osservazioni presentate dai cittadini sovrani a termine di legge, loro controdeduzione ampiamente motivata e invio del dossier allaRegione che ha la titolarità delle competenze ambientali e paesistiche.”

In democrazia l’anno scorso il voto popolare si è espressodiversamente a favore di persone e di un programma differente dal mio e oggi compito della minoranza in una delicata fase di questa pratica importantissima per Ventimiglia è di registrarne gli sviluppi, certo non positivi.

Gaetano Scullino

 

25 gennaio 2024 e la ristrutturazione del Mercato

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A Ventimiglia la notizia del giorno di oggi, giovedì 25 gennaio 2024, è la revoca di
una delibera con la quale il 1° giugno 2021 la mia Amministrazione aveva approvato
“in linea tecnica” lo studio di fattibilità della ristrutturazione del Mercato comunale e
dell’edificio adiacente e la realizzazione di un parcheggio sotterraneo.
In realtà il provvedimento non è stato preso oggi, in un clima di forte tensione tra i
Partiti della coalizione sulla pratica “Borgo del Forte” a Nervia, ma risale a 26 giorni
prima quando le acque erano calme e tutti erano d’accordo nel nascondere la perdita
di 5 milioni di contributo statale per scadenza dei termini stabiliti dal Decreto
Ministeriale di finanziamento.
La delibera di revoca, infatti, è la numero 217 del 29 dicembre 2023 e la sua
efficacia decorre da ieri, data di pubblicazione all’Albo perché dichiarata
immediatamente eseguibile “stante l’urgenza di provvedere in quanto necessario
avviare l’iter susseguente per la richiesta di finanziamento”, cioè “stante l’urgenza”
di ripartire da zero col progetto e poi di andare a cercare i soldi.
Se la proposta di revoca, anziché 26 giorni fa, fosse stata oggi all’esame della Giunta
Di Muro qualcuno avrebbe dovuto spiegare la flessibilità del metro col quale di
volta in volta veniva misurato l’interesse pubblico.
Metro lunghissimo quando si tratta di mettere in sicurezza il Centro cittadino e la
Marina San Giuseppe in zona “A” rossa e di intervenire col sottovia in via Freccero e
su Peglia in zona “BB” gialla e invece metro cortissimo quando misura un
intervento privato da 200 milioni che interviene su una landa post-industriale deserta
di 42 ettari in condizioni di forte degrado per trasformarla in un “Polo servizi”
scolastico-sportivo-ricreativo di buon livello.
È questo il mio unico commento alla notizia odierna della revoca, perché uno
“Studio di fattibilità” che è servito a portare a casa 5 milioni di contributo meritava di
essere “rimodulato” prima e non dopo averli perduti, è ancora una semplice ipotesi e
non un progetto definitivo/esecutivo e Di Muro al Ministero dell’Interno a suo dire
aveva la possibilità di intervenire.
Concludo sottolineando l’assurdità logica della motivazione della revoca
(testualmente): “RITENUTO di dover rinunciare a tale percorso amministrativo alla
luce di quanto evidenziato nel Parere [della Regione, n.d.r.] espresso ex art. 89
D.P.R. n° 380/2001 pervenuto con Prot-2022-0311730 circa l’attuabilità degli
interventi”.
Infatti prosegue il Parere: “La piena fattibilità delle succitate previsioni edificatorie
risulta quindi strettamente condizionata alla futura messa in sicurezza idraulica
degli areali su ricadono”.
L’assurdità logica è che la messa in sicurezza idraulica degli areali in questione
era prevista, finanziata e progettata in maniera definitiva dal secondo e terzo lotto del
rialzo degli argini della “Passerella” e in maniera esecutiva dal progetto del sotto
cavalcavia di Peglia, il primo dei quali revocato e il secondo abbandonato dalla
Giunta Di Muro che ha fatto scadere i termini di legge.
Gaetano Scullino

Distretto socio sanitario ed assenze ventimigliesi

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La Città di Ventimiglia con Sanremo e Imperia è capofila di uno dei tre Distretti socio-sanitari nei quali è ripartito il territorio dell’ASL 1, e fino all’altro ieri il suo Distretto era il solo a non disporre di una struttura ospedaliera con gli standard minimi di legge in attesa della privatizzazione del “Saint-Charles” di Bordighera.

Ieri pomeriggio, alla presenza del Sindaco della Città ospitante, e del vice sindaco Piardi in rappresentanza del comune di Vallecrosia lo e da parte del neo-Direttore Generale dell’ASL 1 Maria Elena Galbusera, del Direttore Sanitario Roberto Predonzani e del direttore socio-sanitario Giovanni Bruno, ha avuto luogo il passaggio delle consegne alla “Gvm Care & Research”, gestore privato.

La cerimonia si è svolta in toni dimessi ed è stata priva di ogni solenne ufficialità.

Alla stampa addirittura è stata presentata come un semplice “sopralluogo” ai lavori in fase di ultimazione ma in realtà è stato il punto di partenza di una importante sperimentazione di collaborazione “pubblico-privata” inedita in Liguria.

Una sinergia sulla quale l’Amministrazione comunale di Ventimiglia in questi giorni ha messo una enfasi particolare per giustificare l’arresto da cinque mesi inflitto alla proposta privata “Borgo del Forte Campus” di pianificazione scolastica del Distretto di Trasformazione DT6 a destinazione “Servizi generali sociali” del Piano urbanistico comunale.

L’assenza inspiegabile e inaccettabile del Sindaco della Città capofila del Distretto socio-sanitario non solo smentisce e contraddice tutta questa enfasi a parole ma soprattutto danneggia gli interessi del comprensorio intemelio dove l’ASL1 dovrà realizzare con i fondi PNRR di 5 milioni di euro la “Casa della Salute Eiffel” suo baricentro.

Di oggi la notizia inoltre che Bordighera nel centro prelievi della Casa di Comunità presso l’ospedale Saint Charles in via Aurelia 122, dal lunedi al venerdì dalle 10,30 alle 20. Invece a Ventimiglia al centro prelievi di Villa Olga in corso Genova 88, dal lunedì al venerdì dalle 7,15 alle 8,15.

Questi gli orari comunicati

A Bordighera quindi  hanno a disposizione 10 ore al giorno  per consegnare le provette invece a  Ventimiglia solo un’ ora e  precisamente  dalle 7,15 alle 8,15.

Spero che i nostri  “amministratori” si facciano sentire  a tutela dei cittadini di Ventimiglia  !

Se questa differenza degli orari di accettazione delle provette per i ventimigliesi fosse realmente vera sarebbe  un’ iniziativa discriminante  ed inaccettabile.

Chiedo di rivedere questa discutibile decisione  l’ospedale di Bordighera ed il nosocomio Intemelio, tutti devono ottenere le medesime condizioni e assistenza .

Mi appello alla nuova dirigente provinciale affinché finalmente si guardi alla Sanità nel ponente di confine con l’attenzione che meritano tutti i cittadini

Dovrei presentare su questo una interpellanza per dare spiegazioni ai cittadini costretti a “viaggi della speranza” costosi e defatiganti per una semplice analisi, una visita o un certificato fino a Sanremo e a Imperia, ma non lo faccio perché non otterrei risposta in tempo utile.

Così come non la ottengo quando da consigliere comunale esercito il diritto di accesso ai documenti, costretto a passare sotto le Forche Caudine delle Circolari ostili del Sindaco.

Mi limito quindi a una semplice dichiarazione stampa nella speranza che chi deve capire capisca

 

Gaetano Scullino

Confusione sotto il cielo di Ventimiglia

In primo piano

“Grande è la confusione sotto il cielo di Ventimiglia, quindi la situazione è eccellente” dovrei dire con Mao Zedong se la mia fosse l’opposizione disfattista del “tanto peggio, tanto meglio”. Ma non è così, il mio è l’invito a tornare alle “buone pratiche” oggi abbandonate in nome di sterili ripicche. È di questi giorni la polemica sulla proposta privata “Borgo del Forte” di variante a due distretti di trasformazione del PUC di Ventimiglia che il 7 settembre 2023 ha ottenuto la liberatoria regionale e che da cinque mesi è in attesa di essere “adottata” in Giunta per poi proseguire il suo percorso di conferma in Consiglio comunale, per essere quindi pubblicata e controdedotta e infine ottenere i pareri vincolanti della Regione. Il ritardo nel prendere una decisione una volta superato il filtro preliminare della compatibilità geomorfologica non può avere una giustificazione tecnica ma autorizza motivazioni interne al Decisore politico. Su questa “empasse” è intervenuta il 5 e il 6 gennaio 2024 sul “Secolo XIX” Patrizia Mazzarello, una firma giornalistica autorevole e con professionalità unanimemente riconosciuta, riportando l’aspro confronto polemico tra due consiglieri regionali di Ventimiglia, Ioculano e Riolfo, sulla esistenza di un effettivo interesse pubblico nel “Polo Servizi” del Nervia proposto dal privato e negato dall’uno ma sostenuto dall’altra. La settimana successiva, il 12 gennaio 2024 la medesima fonte giornalistica ha dato la notizia che i Partiti di maggioranza si erano espressi in linea con la posizione del consigliere regionale negazionista Ioculano e oggi 16 gennaio 2024 sotto il titolo “Di Muro cerca una soluzione”, (la quale col voto in Giunta e poi in Consiglio non può che essere “politica”), annuncia che un tecnico comunale è stato da lui delegato a trovarla, evidentemente scrivendo schemi di deliberazioni e relazioni “favorevoli ma contrarie” alla Petrolini. Fin qui i fatti sotto gli occhi di tutti e che sono da me iscritti nella sistematica azione demolitoria delle “buone pratiche”, però in questo caso ereditate non dalla Amministrazione 2019-2022 che ho presieduto ma dal Commissario straordinario 2023. Con l’occasione all’elenco delle “buone pratiche” abbandonate ne aggiungo un’altra dopo aver letto della muratura di porte e finestre del complesso delle Canonichesse. Si tratta dell’annuncio dato il 12 ottobre 2023 sempre dal “Secolo XIX” a firma di Patrizia Mazzarello del parere contrario della Soprintendenza in Conferenza dei Servizi istruttoria al project financing proposto dal medesimo advisor e finanziato dal medesimo Fondo chiuso della proposta “Borgo del Forte” per la creazione di un “Medical Center” di lusso da 40 milioni di euro e 180 posti di lavoro. In casi come questi per salvare i posti di lavoro e un investimento molto elevato si va a trovare una soluzione a Genova bussando alla porta del binomio “Soprintendenza-Regione” tra loro convenzionate e non si murano porte e finestre, magari anche senza il permesso della Soprintendenza. Quelle che precedono sono considerazioni logiche che però provenendo da me per il sindaco Di Muro diventano (testualmente) “assurde ricostruzioni, accuse infondate, e, ahimè, a giudizi negativi ed approssimativi sul mio e nostro operato”.
Gaetano Scullino

Azione demolitoria di ‘buone pratiche ‘

In primo piano

Prosegue imperterrita l’azione demolitoria della maggioranza rispetto alle “buone pratiche” nelle quali è subentrata, con conseguenze negative non soltanto in termini di perdita di risorse e di opportunità pubbliche e private ma anche di danno sia erariale, diretto, attuale e concreto come ho dovuto segnalare alla Corte dei Conti e sia in violazione del “legittimo affidamento” di investitori privati.

Cito nel primo caso la rinuncia ai contributi statali e/o regionali per il sottovia ferroviario, per la messa in sicurezza degli impianti sportivi di Peglia e per il Mercato centrale.

Ma cito anche, in conseguenza della revoca del procedimento per la ricostruzione della passerella,  la rinuncia implicita a chiedere all’Autorità di Bacino dell’Appennino Settentrionale di inserire nel “Programma di riesame 2023” del P.G.R.A. (Piano di Gestione Rischio Alluvione) 2021-2027, ormai chiuso, il passaggio dalla fascia A rossa inedificabile a quella BB gialla a edificabilità condizionata sia del Centro cittadino e sia di Marina San Giuseppe e questo all’esito del collaudo degli interventi sulle sponde dei lotti due e tre successivi del progetto che invece sono stati abbandonati.

Nel secondo caso di “fiducia” dei privati protetta dalla Legge rientrano soprattutto i rapporti antichi e consolidati con importanti realtà finanziarie presenti a Ventimiglia da decenni e che con il Comune hanno stipulato accordi di programma e convenzioni urbanistiche, una delle quali, per esempio, ha consentito la realizzazione del porto turistico.

Ma non solo, hanno anche condiviso istruttorie, per esempio quella dell’Ambito RU2 di rigenerazione urbana di Lago, ex ACI e parcheggio sotterraneo di piazza Costituente, approvata dal Consiglio l’8 giugno 2022 in variante al PUC e naufragata in Regione con il decreto dirigenziale del 10 ottobre 2022 n. 6062, naufragio recepito e fatto proprio dal Commissario il 9 novembre 2022 con atto n. 49 preso con i poteri del Consiglio.

Per rimanere a quella e per superare gli ostacoli regionali riguardanti il P.T.C.P paesistico ma soprattutto il vincolo idraulico e quelli di “suscettività al dissesto PG3a” i privati a questo punto hanno stralciato le aree a rischio e due mesi fa hanno finalmente ottenuto il sospirato parere favorevole della Regione alla variante al PUC di iniziativa privata denominata “Borgo del Forte” e “Borgo del Forte campus” trasmessa a Genova dal Commissario con atto di impulso n. 44 del 23 marzo 2023.

È di queste ore l’annuncio che la “fiducia” dei privati in questo specifico investimento di circa 200 milioni di valore è stata mal riposta perché l’amministrazione Di Muro non lo considera di pubblico interesse per Ventimiglia esercitando una facoltà discrezionale che però ha precisi confini.

Finora le “buone pratiche” in questo caso sono state tutte del Commissario e non dell’Amministrazione precedente che ho guidato, esse hanno indotto i privati a effettuare onerosi acquisti immobiliari e a sostenere spese, e la decisione dell’amministrazione Di Muro di deludere le loro aspettative dovrà essere supportata da solide e inattaccabili motivazioni in controtendenza con decenni di proficuo partenariato pubblico-privato.

Gaetano Scullino

 

Il “caso Passerella” alla Corte dei Conti

In primo piano

Il “caso Passerella” alla Corte dei Conti è per mia legittima difesa.

Se si buttano nel cestino 299.529,97 euro del mio progetto e se ne spendono altri 152.256,00 soltanto per lo studio di fattibilità tecnica e economica di quello nuovo per un totale di 451.785,97 euro e se si è rimasti 20 mesi con le mani in mano potendo già appaltare il 12 aprile 2022 il primo lotto finanziato dall’apertura di credito flessibile con la Cassa Depositi & Prestiti, qualcuno deve aver sbagliato e dovrà risarcire il danno all’Erario.

Per Di Muro ho sbagliato io perché il mio progetto sorvola il Roya con una sola arcata di 120 metri mentre dovrebbe scavalcarlo in due spezzoni da 60 metri ciascuno con un pilone costruito in mezzo al fiume.

Con tutto il rispetto dovuto al nostro Sindaco, gli ho spiegato in una interpellanza urgente dove sbagliava e non ho avuto risposta.

Il 30 dicembre scorso vengo a sapere che il contratto della nuova progettazione è stato stipulato sulla base dei criteri stabiliti dalla Giunta Di Muro il 28 novembre in una delibera sconosciuta e mai pubblicata all’Albo Pretorio.

Da quel momento il danno erariale è diventato attuale, concreto e risarcibile da chi aveva sbagliato.

Tutto lì, ho messo le mani avanti girando al Giudice l’interpellanza dove avvertivo il Sindaco degli sbagli che stava facendo.

Quali?

Troppi e troppo complicati e cercherò di dirne qualcuno in poche righe con parole semplici:

1°. Sei libero di cambiare idea ma per fatti o per interessi nuovi sopraggiunti che devi dimostrare e motivare, e tu non lo hai fatto.

2°. La passerella non è in fascia gialla ma rossa, sia a sinistra il Centro e sia a destra la Marina San Giuseppe, cioè inedificabile e a pericolosità idraulica alta e l’innalzamento delle sponde è indispensabile per metterle in sicurezza e non perché a me piaceva farlo “impattante”.

3°. L’Autorità di Bacino dopo la “Tempesta Alex” ha stretto i freni e la luce libera “minima” sotto la mia arcata è di quattro metri e mezzo però misurati solo sul 75 % dell’arco mentre sotto i due spezzoni rettangolari viene misurata al100 % e avendo in pilastro in alveo viene aumenta di oltre tre metri ed è sette metri e mezzo. 

4*.        il costo complessivo dell’intera opera ; passerella, argini , spese generali e viabilità era di

 € 11.000.000 . 

5*.        la regione Liguria aveva prescritti che in alvio non si doveva costruire nulla ( quindi a campata unica)

Alla Corte dei Conti ho aggiunto molto altro, per esempio sul confronto indimostrato dei costi dei due progetti, ma qui mi fermo per rispetto dei miei concittadini che li hanno scelti e sui quali non voglio infierire.

Gaetano Scullino

Smentita ASL all interpellanza Scullino

In primo piano

La smentita odierna dell’Asl1 dai toni indispettiti e risentiti e a commento dell’interpellanza urgente che in mattinata ho presentato al Sindaco di Ventimiglia sulla imminente chiusura del presidio farmaceutico ospedaliero Saint-Charles di Bordigherarende necessari alcuni chiarimenti a scanso di equivoci in danno degli utenti.

Primo: il trasferimento del “presidio farmaceutico ospedaliero” di competenza dell’Agenzia Italiana del Farmaco AIFAdall’ospedale privatizzato alla adiacente Casa di Comunità non risulta ad oggi né ufficializzato con un formale provvedimentoorganizzativo interno né pubblicizzato e comunicato ai referenti esterni e alle utenze dotate di Piano Terapeutico a carico del Servizio Sanitario Nazionale, persone fragili e vulnerabili che vivono momenti di incertezza e di preoccupazione.

Secondo: la Direttiva vincolante impartita dalla Giunta regionale che impegna l’Asl 1 a dare seguito ed esecuzione al Contratto di Concessione contempla “tout court” la chiusura del presidio interno dell’ospedale come adempimento ad un preciso obbligo contrattuale senza, tuttavia, indicare la nuova struttura pubblica ospedaliera nella quale dovrà essere dislocato il presidio “obbligatorio”.

Terzo: il medesimo giorno di approvazione della Direttiva, 23 giugno 2022, l’annuncio è stato dato dal Presidente della Regione a Bordighera ai sindaci del Ponente e alla presenza del rappresentante del contraente privato ICLAS (Struttura di GVM Care & Research), l’AD Sandro Mazzantini ed entrambi si sono impegnati a tutelare il territorio e in particolare l’entroterra dei due Distretti sanitari senza tuttavia entrare nei dettagli.

Quarto: nel periodo transitorio di 18 mesi che sono seguiti fino alla imminente scadenza del termine contrattuale del 31 dicembre 2023 di chiusura del presidio farmaceutico ospedaliero nessuna Direttiva è stata impartita dall’Amministrazione regionale,“gestore” AIFA, all’Azienda sanitaria in merito alla “deospedalizzazione” di un servizio “ospedaliero” obbligatorio per legge e operante sul territorio attraverso sportelli di distribuzione dei farmaci, come  quello di “Villa Olga” a Ventimiglia che la smentita alla interpellanza esclude.

Quinto: in questa situazione di incertezza, di preoccupazione e di disagio diffusi e palpabili l’interpellanza sollecita il sindaco del capoluogo capofila del Ponente a farsene carico per una soluzione che finalmente sia ufficiale, definitiva e certa nei modi, nei tempi e nelle sedi nel rispetto delle assicurazioni date il 23 giugno 2022 dal Presidente della Regione.

Tanto per dovere di chiarezza e in attesa di risposta del sindaco di Ventimiglia.

Gaetano Scullino

 

https://primalariviera.it/politica/trasferimento-presidio-farmaceutico-ospedaliero-le-precisazioni-di-scullino/

Interpellanza chiusura presidio farmaceutico Bordighera

In primo piano

Gaetano Scullino
Ventimiglia  

            Al  Signor Sindaco

            Al Signor Presidente del Consiglio Comunale

                                     INTERPELLANZA URGENTE

OGGETTO: Chiusura del presidio farmaceutico ospedaliero Saint-Charles di Bordighera.

Premesso che

* In vista della imminente chiusura del presidio farmaceutico ospedalieroSaint-Charles” di Bordighera che dovrebbe scattare il 1° gennaio 2024 in forza del Contratto di Affidamento della gestione della struttura convenzionata con il Sistema Sanitario Regionale per le prestazioni da esso previste tra le quali non figurano quelle rese esclusivamente in ambito pubblico obbligatorio su prescrizione di farmaci con Piano Terapeutico Elettronico AIFA a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale, in questo momento tutte le categorie sociali e professionali coinvolte vivono momenti di preoccupazione e di ansia perché nellintero Ponente fino a Sanremo non è presente un presidio ospedaliero di prossimità che possa subentrare nella gestione del servizio farmaceutico pubblico dismesso.

* In questa incresciosa condizione di incertezza e di disagio si trova coinvolto un numero molto elevato di pazienti lungodegenti o terminali e in prevalenza anziani e non abbienti con le loro famiglie, il personale medico, gli operatori sociali e i volontari   che li assistono nella somministrazione periodica programmata di farmaci indispensabili, molti dei quali salvavita, palliativi o antidolore.

Considerato che

* Nella Direttiva vincolante che lAmministrazione regionale ha impartito allAsl 1 con Atto n. 576 del 23 giugno 2022 di sottoscrivere il Contratto di concessione di beni immobili e di affidamento di servizi per la gestione della Struttura ospedaliera S. Charles di Bordighera, nel testo definito attraverso lattività tecnica svolta dai legalisi fa riferimento alavori di perfezionamento e al raggiungimento dellintesa tecnica tra il legale incaricato dalla Regione Liguria e da ALISA e il legale della società aggiudicataria”, intesa che evidentemente in sede tecnica <<risulta coerente con le disposizioni contenute nei documenti di gara>>” ma che ha ignorato, a monte, il diritto fondamentale costituzionalmente e legalmente garantito alla vita e alla salute il cui godimento in pratica per ragioni logistiche e economiche viene soppresso e negato.

Ritenuto che

* Compete al sindaco di Ventimiglia, Comune capofila del distretto interessato e baricentro sanitario di un comprensorio territoriale di estremo Ponente molto più vasto, intervenire presso lAmministrazione regionale per ottenere un atto formale e immediatamente esecutivo sul punto specifico in oggetto volto a sospendere lefficacia del Contratto di concessione la cui attuazione pregiudica nella pratica attuativa quotidiana diritti fondamentali della persona.

Chiede

Pertanto, con estrema urgenza motivata dalla emergenza fin qui rappresentata, di conoscere gli ostacoli che ad oggi impediscono (o hanno impedito) a lui e alla sua Amministrazione di intervenire e di conoscerlo nella prossima riunione del Consiglio comunale.

Ventimiglia, 16 dicembre 2023

Gaetano Scullino

Via Freccero e l’abbandono del procedimento

In primo piano

Qui di seguito i punti della mia interpellanza che sollecita chiarezza e rispetto della legge sul procedimento amministrativo la quale ne impone la chiusura con un atto espresso e motivato del Consiglio comunale
La contrazione del mutuo si è resa possibile fin dal 29 maggio scorso, era compatibile con tutti i parametri a presidio degli equilibri di bilancio e rispettava il patto di stabilità e l’amministrazione in carica ha avuto a disposizione cinque mesi per decidere e in ogni caso la sua decisione andava presa, come ha fatto il Commissario a gennaio, con i poteri del Consiglio comunale e non passata sotto silenzio.
Il 22 ottobre scorso è scaduto il termine di 23 mesi di validità del contributo di
€ 2.400.000 che il Ministero dell’Interno ha concesso a Ventimiglia per il sottovia ferroviario di via Freccero a Peglia e la somma è andata a un altro Comune a scorrimento della graduatoria.
A gennaio il Commissario era stato costretto a rimodulare in progetto definitivo e il quadro economico per adeguarli alla Variante di Bacino conseguente alla “Tempesta Alex” e aveva approvato tutti gli atti tecnici mentre aveva tenuto sospeso l’aggiornamento del quadro economico che non aveva il potere di approvare. Il conto era salato, da € 300.000 a carico del Bilancio comunale si passava a € 4.600.000 ma c’era la possibilità di partire con un primo stralcio funzionale che vedrebbe la rampa a nord aperta e percorribile con una riduzione dell’indebitamento comunale a
€ 3.450.000 coperto dall’apertura di credito flessibile stipulata con la Cassa Depositi e Prestiti. Visti i buoni rapporti con RFI e con il Ministero dei trasporti si poteva sempre chiedere una compartecipazione straordinaria alle spese, dal momento che la messa in sicurezza riguarda il terrapieno e il ponte ferroviario e che la causa di forza maggiore della “Tempesta Alex” ha penalizzato tutti in egual misura e quindi anche loro. L’abbandono del procedimento in dirittura d’arrivo e la rinuncia a € 2.400.000 di contributo statale hanno riflessi negativi sull’intera zona di Peglia e sul lungo Roya in argine destro, con speciale riguardo alla zona sportiva e turistica che veniva messa automaticamente in sicurezza idraulica mentre invece ora rimane in fascia BB a pericolosità media che impedisce la riqualificazione degli impianti esistenti.
Gaetano Scullino

L observateurs de Monaco e la “passerella”

In primo piano

Il quotidiano “L’Observateur de Monaco” i giorni scorsi ha registrato l’appello del Presidente della “Société d’exploitation des ports de Monaco” (SEPM), Aleco Keusseoglou e della associazione monegasca “Les amis de la passerelle” che ha aperto una raccolta fondi presso la “Compagnie Monégasque de Banque” (CMB) per sollecitare la ricostruzione della passerella “Squarciafichi” a tre anni dalla sua distruzione. “Cette passerelle n’a pas été réparée car entre-temps le maire de Vintimille, qui était à l’origine du projet, a été destitué. On se rapproche donc du nouveau maire pour essayer de faire avancer cette reconstruction”, è la dichiarazione del top manager che lascia intravedere un garbato invito di S.A.S. Alberto II che all’indomani della “Tempesta Alex” del 2-3 ottobre 2020 ha donato un milione di euro alla Città devastata di Ventimiglia, metà dei quali destinati specificamente alla ricostruzione della passerella perché, annota il quotidiano, “depuis cette date, la cité italienne est donc coupée en deux”. 
Da sindaco “destituito” faccio presente di aver patrocinato un manufatto a campata unica in acciaio “corten” che non scavalca ma che sorvola il corso d’acqua poggiando su due monoliti fuori argine e di aver ottenuto su di esso sia l’approvazione definitiva di tutte le Autorità competenti e sia l’avvio del primo stralcio funzionale già operativo in meno di un anno e cofinanziato  con apertura di un credito flessibile ampiamente capiente stipulata con la Cassa Depositi & Prestiti nazionale, e per il resto con i contributi degli amici monegaschi e del loro generoso Sovrano e delle leggi regionali sulla mobilità ciclistica e sulla rigenerazione urbana.
La nuova Amministrazione entrata in carica il 29 maggio 2023 ha bloccato l’appalto dei lavori e ha lanciato ai funzionari tecnici comunali un atto di impulso per la progettazione basata su quattro piloni in un alveo largo 130 metri che creano riflusso, interferiscono sul trasporto solido nelle acque e con l’ambiente, e che innalzano di tre metri il franco libero e l’ingombro del panorama circostante, oltre ad avere costi e tempi di esecuzione superiori.
Sempre che la realizzazione in deroga del collegamento tra due argini “a pericolosità idraulica elevata” (Zone A “rosse” entrambe) ottenga l’approvazione dell’Autorità dipartimentale di Bacino del Roya.
Tanto per la precisione in vista del “rapprochement” con la nuova Amministrazione.
Gaetano Scullino

Multe e Passerelle !

In primo piano

Sono lieto che Di Muro abbia aumentato il limite di velocità da 30 a 50 km/h in via Carabiniere Fois.

Continuano però a fioccare sanzioni a Porra, dove c’è ancora il cartello dei 50 km/h dopo la fine dell’abitato.

Di Muro a seguito della presentazione di una mia interpellanza, ha dichiarato che avrebbe fissato a 70 km/h il limite di velocità in quella tratta, ma non ho ancora visto la nota a sua firma, pur avendone richiesta copia.

Sono anche in attesa di sapere quante sanzioni sono state sinora irrogate a Porra ed in città ma, chissà perché, sembra un segreto di Stato !
(si parla di oltre 14.000 contravvenzioni )

A quanto pare l’ufficio in via Dante notificherebbe 120 sanzioni al giorno, ma attendiamo il dato esatto, che, evidentemente, non potrà essere tenuto nascosto ancora per molto tempo.

Un bell’introito per il Comune di Ventimiglia, a spese dei cittadini e dell’entroterra!

Negli ultimi cinque mesi che Di Muro è al governo della città non abbiamo ancora visto nulla.

Sinora è stato molto capace ad autoincensarsi, a dare colpe a Ioculano, a me ed al Commissario ed a fare tante passerelle, nazionali e regionali, nessuna però sul Roja.

Gaetano Scullino

In primo piano

Sulla ricostruzione della passerella “Squarciafichi” è in atto da un anno una campagna di rimozione collettiva del percorso seguito nei due anni precedenti, tra il3 ottobre 2020 e il 24 giugno 2022, dall’Amministrazione che ho avuto l’onore di presiedere.

È mio preciso dovere nei confronti della Città di Ventimiglia rendere conto dell’attività svolta in quel periodo e dei risultati ottenuti che oggi vengono cancellati da un colpo di spugna dell’Amministrazione subentrata.
Non è questa la sede né l’occasione per polemizzare,
l’intento è semplicemente quello di riportare indietro la memoria collettiva al 12 aprile 2022 quando con la Conferenza dei Servizi decisoria quel percorso si è positivamente concluso ed èapprodato alla Centrale Unica di Committenza, organo competente ad appaltare il primo lotto funzionale della ricostruzione della passerella per un importo a base d’asta di € 5.346.667
parzialmente coperto dal generoso contributo di € 500.000 di S.A.S. Alberto II di Monaco e dai contributi regionali sulla mobilità sostenibile e sulla rigenerazione urbana tempestivamente richiesti e ammessi a finanziamento.

L’impegno di spesa sul Bilancio comunale, al netto dei suddetti contributi a destinazione vincolata, esulava dai poteri commissariali straordinari e di conseguenza non ha potuto essere bandita la gara d’appalto dei lavori con un cronoprogramma inferiore all’anno
dalla consegna del cantiere.

Possibilità ripresa con l’insediamento della nuova Amministrazione la quale dopo quattro mesi ha cancellato in autotutela decisoria l’intero percorso ormai prossimo a tagliare il traguardo e ha deciso di ripartire da zero con perdita di € 300.000 di spese
di progettazione e dei contributi a destinazione vincolata al progetto definitivo abbandonato.

I cittadini di Ventimiglia, gli ospiti e gli operatori economici hanno il diritto di conoscere ciò al quale rinunziano e che da un anno è tenuto nascosto, minimizzato, denigrato e rimosso.

Diritto che è l’interfaccia del dovere del Sindaco uscente di rendere conto del lavoro
svolto dalla sua Amministrazione e del risultato ottenuto al quale assolvo
pubblicando una clips ideografica e un manifesto riassuntivo.
Semplicemente per debito di amore per la mia Città e di lealtà nei confronti dei miei
concittadini.

Gaetano Scullino


Manifesto di presentazione

Il Progetto definitivo

Antefatti di carattere tecnico.

Il progetto preliminare dell’Ingegnere Antonio Collu per la demolizione e la ricostruzione della passerella, richieste dall’Autorità di Bacino del Roya per l’adeguamento idraulico e strutturale del manufatto, risale all’aprile 2011, ma nove anni dopo, e prima che lo facesse la mano dell’uomo, sarà la “Tempesta Alex” del 3 ottobre 2020 a farla crollare.
L’eccezionale evento meteorologico ha comportato la dichiarazione dello stato di emergenza di un anno da parte del Consiglio dei Ministri e la erogazione di un contributo erariale per le spese di progettazione urgente e definitiva sia della passerella, stante la notevole sua importanza logistica e storica per la Città, e sia per la necessità di mettere in sicurezza idraulica l’asta terminale del fiume Roya e i suoi argini.
L’affidamento dell’incarico al raggruppamento temporaneo di professionisti EXA Engineering srl (mandataria) e SIPAL spa/ KK Architetti associati di La Spezia (mandanti), è avvenuto a seguito di procedimento ad evidenza pubblica col sistema della procedura negoziata e col criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, con la partecipazione di almeno cinque professionisti e scadenza il 20 novembre 2020.
Al bando hanno risposto cinque raggruppamenti (RTP) candidati:
RTP: SETECO Ingegneria S.r.l. (mandataria) / Arch. Alborno Marco Filippo / Ingenito Enrico / Tarantino Luca (mandanti);
RTP: MJW STRUCTURES Ing. Majowiechi Massimo (mandataria) /DODI MOSS srl/ E.T.A. Research srl/ Studio Calvi-Ceschia-Viganò architetti associati / Bassilana Pierluigi (mandanti);
RTP: BOLLINGER-GROHMANN sarl (mandataria) / BOLLINGER-GROHMANN srl/Garnaoui / BIOTEC / Fraboni Roberto/Franzoni (mandanti);
RTP: EXA Engineering srl (mandataria) / SIPAL Spa / KK Architetti associati (mandanti);
RTP: STUDIO CORONA srl Civil Engineering (mandataria) /Negro Stefano / Rolando Giovanni / Alvente Gioacchino/ Iavelli Marco (mandanti)
Ai concorrenti è stata spedita la lettera di invito, dopo di che è avvenuta la costituzione del Seggio di Gara ai fini della ammissione dei concorrenti.
Quindi c’è stata la nomina della Commissione Giudicatrice, organo competente per la valutazione tecnica, economica e del tempo di progettazione delle offerte, composto da tre ingegneri.
Vi sarà poi la dichiarazione di anomalia delle prime tre offerte in graduatoria e il giudizio di idoneità dei giustificativi prodotti dalla prima classificata.
Infine l’aggiudicazione ad essa con un ribasso offerto di 35,40 % sul compenso complessivo posto a base di gara, pari a Euro 299.529,97 al netto di IVA ed oneri previdenziali ed una riduzione del tempo di progettazione del 20% rispetto al tempo di esecuzione previsto nel disciplinare tecnico-prestazionale, il tutto tradotto nel contratto Rep. n° 6445 del 28 maggio 2021.
In parallelo e in aggiunta all’affidamento principale di cui sopra, il 29 ottobre 2020 gli Ingegneri Junior Fabio Ravera e Stefana Rossi hanno ricevuto dal Comune di Ventimiglia l’incarico di aggiornare lo studio idraulico del tratto terminale del fiume Roya risalente all’aprile 2011 con relativo pre-dimensionamento di una nuova passerella, compito da loro eseguito con consegna degli elaborati avvenuta il 13 gennaio 2021 prot. n. 1572/2021.

Il Progetto architettonico e strutturale definitivo.

L’eccezionalità della “Tempesta Alex” riferita addirittura a un tempo di ritorno di 200 anni ha reso necessari studi idraulici di maggior dettaglio redatti da Regione Liguria nell’ambito del progetto transfrontaliero “ALCOTRA – Concert eaux” nei Comuni di Ventimiglia e Airole all’esito dei quali la normativa di bacino della fascia terminale “a pericolosità di inondazione” del fiume Roya, tra la Sezione ROI-20 e la Sezione ROI-Bc1, che è la dominante progettuale, ha ricevuto un severo e drastico inasprimento.
Infatti la Variante non sostanziale relativa all’aggiornamento del quadro della pericolosità idraulica introdotta dal Segretario Generale dell’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino settentrionale con Decreto n. 104 del 22 novembre 2021 in vigore dal 15 dicembre 2021 ha classificato detta fascia su entrambi gli argini e nelle aree retrostanti come “Zona A rossa a pericolosità idraulica molto elevata ex articolo 12, comma 2, lettera a) numero 1” mentre il loro precedente classificazione era come “Zona B gialla pericolosità idraulica media ex articolo 12 comma 2, lettera b)”.
La differenza è tra “inedificabilità assoluta” fino a una nuova Variante non sostanziale modificativa e “inedificabilità relativa” che fa “salvi i casi” in cui gli interventi di nuova edificazione nonché di ristrutturazione urbanistica siano corredati da parere favorevole dell’Ufficio regionale competente.
Prima del 15 dicembre 2021 quando è entrato in vigore detto radicale inasprimento del quadro normativo idraulico, l’RTP incaricato della progettazione aveva già depositato lo “Studio di fattibilità tecnico-economica per la ricostruzione della passerella ciclo-pedonale ed opere correlate (argini)” che è stato approvato dal Comune il 20 maggio 2021 e poco dopo depositerà anche il secondo Studio a corollario di quello precedente per la “Riqualificazione urbana delle sponde del fiume Roja, legate alla ricostruzione della passerella ciclopedonale” che riguarda le aree lungo via Trossarelli in sponda destra e il Lungo Roya in sponda sinistra e che il Comune ha approvato il 28 luglio 2021.
Entrambi gli “Studi di fattibilità tecnico-economica” infine sono confluiti nel Progetto definitivo depositato il 19 e il 25 agosto 2021 e successivamente integrato e modificato il 2 settembre 2021 composto da:
Elaborati grafici: 18 d’insieme, 10 di riqualificazione urbana in sponda sinistra, 6 idem in sponda destra, 2 dettagli, 12 interventi su argini e alveo in sponda sinistra, 10 idem in sponda destra, 11 passerella.
Elaborati di testo: 13 relazioni generali e specialistiche, 4 relazioni economiche e 1 Quadro Economico complessivo: A- Totale lavori a base d’asta (compreso oneri per la sicurezza) € 8.215.485,00 e B- Somme a disposizione della stazione appaltante € 2.290.515,00 con un Totale Quadro Economico (A+B) di € 10.506.000,00 realizzabile in tre Lotti Funzionali:
Lotto funzionale: Ponte ciclo pedonale – Sistemazione urbana delle spalle avente il seguente quadro economico di spesa: Totale (A) lavori a base d’asta € 5.346.667,00 + Totale (B) Somme a disposizione € 1.653.333,00 Totale Quadro Economico (A+B) € 7.000.000,00.
Lotto funzionale: Messa in sicurezza argine destro – Sistemazione urbana avente il seguente quadro economico di spesa: Totale (A) lavori a base d’asta € 572.615,00 + Totale (B) Somme a disposizione € 212.385,00 Totale Quadro Economico (A+B) € 785.000,00.
Lotto funzionale: Messa in sicurezza argine sinistro – Sistemazione spondale – Sistemazione urbana avente il seguente quadro economico di spesa: Totale (A) lavori a base d’asta € 2.318.542,00 + Totale (B) Somme a disposizione € 601.458,00 Totale Quadro Economico (A+B) € 2.920.000,00.
Relazioni esterne:
Studio idraulico Ingegneri Junior Fabio Ravera e Stefana Rossi 13 gennaio 2021 prot. n. 1572/2021
Valutazione preventiva di interesse archeologico SEMPER srl di Padova 18 agosto 2021 prot. n. 35253/21
Relazione geologica del Geologo Andrea Valente Arnaldi 20 agosto 2021 prot. n. 35603 e prot. n. 35707 in base alla campagna di sondaggi, prove di laboratorio ed indagini effettuate dalla Ditta Nuova Perforazioni S.r.l. di Zogno (Bergamo).
Il 9 settembre 2021 il progetto definitivo ha ottenuto l’approvazione in linea tecnica dell’Amministrazione comunale che ha impartito Atto di impulso all’Area Tecnica per l’indizione su di esso di apposita “Conferenza dei Servizi istruttoria”, da svolgersi in forma semplificata e modalità asincrona, per l’ottenimento delle necessarie autorizzazioni finalizzate alla realizzazione delle opere, trasmettendo gli elaborati a tutti gli Enti ed uffici coinvolti.
Indetta il 21 settembre 2021 con nota prot. 39734/2021 la Conferenza nei termini di legge ha ricevuto richieste di integrazioni/osservazioni o assensi provenienti da quattro Settori della Regione Liguria (Infrastrutture, Ecosistema Costiero e Acque, Difesa del Suolo di Imperia, Tutela del Paesaggio e Demanio Marittimo), dal Servizio Parchi-SIC- Biodiversità della Provincia di Imperia, dai Gestori dei servizi a rete Rivieracqua SCPA e ItalgasReti e dalla Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli, Ufficio Dogane di Imperia.
Per poter evadere o chiarire dette richieste i termini per la conclusione della Conferenza sono stati sospesi a partire dal 6 ottobre 2021 in attesa degli aggiornamenti/integrazioni/modifiche di competenza dell’RTP autore della documentazione tecnica in esame.
L’aggiornamento è stato depositato dall’RTP il 1° febbraio 2022, evidenzia che non sono pervenuti pareri ostativi alla realizzazione dell’opera e mostra che tutti i partecipanti hanno espresso parere favorevole ad essa, alcuni con prescrizioni tecniche che saranno accolte nel dispositivo della Conferenza decisoria.
Anche lo Studio idraulico degli Ingegneri Junior Fabio Ravera e Stefana Rossi del 13 gennaio 2021 è stato aggiornato il 27 gennaio 2022 con il deposito della seguente documentazione in formato digitale: Relazione idraulica, Tav. 1: planimetria di rilievo su Carta Tecnica Comunale, Tav. 2: profilo e sezioni idrauliche stato attuale, Tav. 3: planimetria di progetto su Carta Tecnica Comunale, Tav. 4: profilo idraulico di progetto, Tav. 5: sezioni idrauliche di progetto, Tav. 6: sezioni idrauliche di raffronto.
Dal momento, infatti, che entrambi gli aggiornamenti sono successivi al 15 dicembre 2021 (data di entrata in vigore della variante normativa e cartografica al Piano di Bacino contenuta nel Decreto n. 104 del 22 novembre 2021 illustrata alla lettera “A” che precede), riveste fondamentale importanza, in questa fase del procedimento, l’assenso espresso su di essi ai fini idraulici in data 29 marzo 2022 dal Settore Difesa del Suolo di Imperia del Dipartimento Ambiente e Protezione Civile della Regione Liguria.
Quella della “compatibilità idraulica”, infatti, è la dominante progettuale sotto la duplice autorizzazione all’attraversamento del fiume Roya con la passerella rilasciata in base all’articolo 93 del Testo Unico delle Opere Idrauliche e alla esecuzione delle opere in fascia inondabile “A rossa” a pericolosità idraulica molto elevata rilasciata in base alla deroga introdotta nell’articolo 15 bis (“Derogabilità alla disciplina delle fasce di inondabilità per opere pubbliche”) delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano di Bacino e alle condizioni ivi stabilite.
Derogabilità a favore delle “opere pubbliche strategiche indifferibili ed urgenti, riferite a servizi essenziali e non diversamente localizzabili, previa acquisizione di parere obbligatorio e vincolante dell’Ufficio regionale competente.”
Questi i contenuti delle due autorizzazioni regionali:
Attraversamento del fiume Roya con la passerella e per il rialzo degli argini in sponda sinistra e della riprofilatura della sponda destra, in relazione alle opere ricadenti nella fascia di inedificabilità per la durata di 5 anni decorrenti dal 12 aprile 2022 e nel rispetto di n. 16 prescrizioni.
Opere ricadenti nelle fasce inondabili per la durata di anni 5 decorrenti dal 12 aprile 2022 ed ai soli fini idraulici, per le quali dovrà essere richiesta specifica concessione demaniale per quelle sul demanio idrico, con specifica istanza al Settore Difesa del Suolo di Imperia.
Il progetto definitivo, integrato dell’ulteriore documentazione specificativa richiesta nel corso dell’iter approvativo, è così approdato il 12 aprile 2022 alla Conferenza dei Servizi decisoria che in forma semplificata e modalità asincrona si è conclusa positivamente, nel rispetto delle prescrizioni e condizioni formulate dai vari soggetti partecipanti.
Rispetto alla originaria composizione sottoposta il 21 settembre 2021 all’esame della Conferenza istruttoria gli elaborati definitivi del progetto approvato il 12 aprile 2022 sono quelli approvati dalla Amministrazione con atto della Giunta n. 30 del 10 febbraio 2022 di “presa d’atto dell’aggiornamento del progetto in base alle indicazioni formulate dagli Enti durante la Conferenza dei Servizi e sua riattivazione”, e sono i seguenti.
Elaborati grafici: 23 d’insieme, 10 di riqualificazione urbana in sponda sinistra, 6 idem in sponda destra, 2 dettagli, 12 interventi su argini e alveo in sponda sinistra, 10 idem in sponda destra, 11 passerella.
Elaborati di testo: 13 relazioni generali e specialistiche, 4 relazioni economiche e 1 Quadro Economico complessivo: A- Totale lavori a base d’asta (compreso oneri per la sicurezza) € 8.427.536,00 e B- Somme a disposizione della stazione appaltante € 2.647.464,00 con un Totale Quadro Economico (A+B) di € 11.075.000,00 realizzabile in tre Lotti Funzionali:
Lotto funzionale: Ponte ciclo pedonale – Sistemazione urbana delle spalle avente il seguente quadro economico di spesa: Totale (A) lavori a base d’asta € 5.557.685,00 + Totale (B) Somme a disposizione € 1.955.315,00 Totale Quadro Economico (A+B) € 7.513.000,00.
Lotto funzionale: Messa in sicurezza argine destro – Sistemazione urbana avente il seguente quadro economico di spesa: Totale (A) lavori a base d’asta € 783.175,00 + Totale (B) Somme a disposizione € 253.825,00 Totale Quadro Economico (A+B) € 1.037.000,00.
Lotto funzionale: Messa in sicurezza argine sinistro – Sistemazione spondale – Sistemazione urbana avente il seguente quadro economico di spesa: Totale (A) lavori a base d’asta € 2.091.103,00 + Totale (B) Somme a disposizione € 611.897,00 Totale Quadro Economico (A+B) € 2.703.000,00.
Relazioni esterne:
Studio idraulico Ingegneri Junior Fabio Ravera e Stefana Rossi 13 gennaio 2021 prot. n. 1572/2021
Valutazione preventiva di interesse archeologico SEMPER srl di Padova 18 agosto 2021 prot. n. 35253/21
Relazione geologica del Geologo Andrea Valente Arnaldi 20 agosto 2021 prot. n. 35603 e prot. n. 35707 in base alla campagna di sondaggi, prove di laboratorio ed indagini effettuate dalla Ditta Nuova Perforazioni S.r.l. di Zogno (Bergamo).

Strategia di progetto e criteri innovativi.

L’indirizzo tecnico prioritario impartito al raggruppamento “EXA Engineering srl/SIPAL Spa/KK Architetti associati” è di una progettazione definitiva/esecutiva che sia in grado di ottenere tre risultati a un costo sostenibile, cioè:
1) un 1° lotto immediatamente funzionale e fruibile in meno di un anno,
2) la retrocessione progressiva da Fascia “A rossa a pericolosità idraulica molto elevata” a Fascia “B gialla a pericolosità media” di entrambe le sponde e delle aree retrostanti, in particolare del Centro urbano Lotto 3° a sinistra e di Marina San Giuseppe Lotto 2° a destra e infine
3) il ripristino del transito ciclo-pedonale di attraversamento del fiume Roya lungo lo storico cordone ombelicale che, scavalcandolo collega il Porto e il Centro Storico medioevale a ponente con la Città ottocentesca, il Centro urbano e il litorale a levante e valorizzazione del contesto ambientale-paesaggistico, fluviale e urbano, circostante.
Il 1° Lotto del progetto definitivo approvato dalla Conferenza dei Servizi decisoria del 12 aprile 2022 e trasmesso via Pec: comune.ventimiglia@legalmail.it alla “Centrale Unica di Committenza Comuni di Ventimiglia e Camporosso” in allegato alla nota Prot. 4591/2022 per l’avvio della procedura di gara possiede i requisiti, attuali e in breve sequenza annuale, necessari per realizzare tutte e tre le condizioni stabilite dall’indirizzo prioritario di cui sopra.
La immediata fruibilità è data dalla posa in tempi rapidi, e dalla realizzazione dei suoi raccordi alla viabilità ordinaria, di una passerella costituita da una trave a campata unica con una luce di 125 metri realizzata in acciaio corten la cui sezione scatolare aumenta man mano che ci si allontana dagli argini, partendo da una altezza di metri 1,80 in corrispondenza degli appoggi per raggiungere i metri 4,84 al centro dell’arco.
In sponda destra il raccordo pedonale e ciclabile è definitivo e altrettanto avviene in sponda sinistra per il terrapieno sul quale scorre la rampa verso il lungomare, mentre sono ancora provvisori e incompleti sia la scala di collegamento nord-ovest e sia il muro di contenimento del terrapieno sul quale scorre la rampa sul lato nord-est.
La retrocessione progressiva da fascia A rossa a fascia B gialla su entrambe le sponde avviene grazie alle seguenti opere:
In sponda sinistra da monte a valle (Lotto 3°):
a) nella Fascia C verde a pericolosità idraulica bassa nel tratto tra le sezioni -70 e -60 risanamento e rinaturalizzazione della scarpata a sbalzo esistente a protezione dell’argine per una lunghezza di metri 88,15 e manutenzione del paramento murario con risanamento delle parti ammalorate;
b) sempre in Fascia C verde, nel tratto tra le sezioni -72 e -70 rifacimento sia della scarpata e sia del marciapiede per una lunghezza di metri 103,50 con risanamento dei tratti di argine ammalorati e rialzo di protezione con parapetto in carpenteria metallica; c) sempre in idem, nel tratto tra le sezioni -75 e -72 per una lunghezza di metri 69,90 rialzo dell’argine, risanamento del paramento murario, realizzazione di un sovrastante parapetto pieno in cemento armato e parapetto fondato in carpenteria metallica;
d) sempre in idem, nel tratto tra le sezioni -80 e -75 per una lunghezza di metri 54,75 rialzo dell’argine, risanamento del paramento murario, realizzazione di un sovrastante parapetto pieno in cemento armato e parapetto fondato in carpenteria metallica;
e) nella Fascia A rossa a pericolosità idraulica molto elevata nel tratto tra le sezioni -20 e -10 a ridosso della passerella, per una lunghezza di metri 35,25 a monte e di metri 33,25 a valle rifacimento dell’arginatura da allineare a quella esistente e raccordare alle rampe di collegamento al piano di calpestio della passerella a quota + 6 metri s.l.m. e realizzazione a valle di un parapetto pieno in cemento armato;
f) nella Fascia C verde a pericolosità idraulica bassa nel tratto tra le sezioni -100 e – 90 e per una lunghezza di metri 113 realizzazione di un parapetto pieno in cemento armato;
g) nella Fascia A rossa a pericolosità idraulica molto elevata nel tratto tra le sezioni -20 e -10 interventi: a) su arredo urbano con la sistemazione del marciapiede dei giardini comunali esistenti a ridosso della arginatura a monte della passerella; b) su viabilità con modifiche nel lungo Roya “G. Rossi” e rotatoria all’incrocio con via Vittorio Veneto; c) su servizi a rete, con il ripristino dei collegamenti, del convogliamento delle acque meteoriche nella fognatura pubblica e della riqualificazione dell’impianto di illuminazione pubblica.
In sponda destra da monte a valle (Lotto 2°):
a) nella Fascia B ambito BB arancione a “maggior pericolosità relativa” nel tratto tra le sezioni -72 e -70 per una lunghezza di metri 97,70 rialzo in cemento armato della esistente arginatura di spessore 40 centimetri e altezza da 2 00 a 290 centimetri.
b) sempre in idem nel tratto tra le sezioni – 80 e -72 per una lunghezza di metri 76,55 rialzo in cemento armato della esistente arginatura di spessore 40 centimetri e altezza 50 centimetri.
c) nella Fascia A rossa a pericolosità idraulica molto elevata nel tratto tra le sezioni -20 e -10 a ridosso della passerella, per una lunghezza di metri 25,10 a monte e di metri 32,80 a valle rifacimento dell’arginatura da allineare a quella esistente e raccordare alle rampe parzialmente a sbalzo sul corso d’acqua che collegano il piano di calpestio della passerella a quota + 6 metri s.l.m. al piano viabile.
d) nella Fascia B ambito BB arancione a “maggior pericolosità relativa” nel tratto tra le sezioni -100 e -90 per una lunghezza di metri 20,00 innalzamento dell’argine con realizzazione del parapetto pieno.
e) sempre in idem nel tratto a monte della passerella interventi: a) su arredo urbano con la sistemazione del marciapiede dei giardini comunali esistenti a ridosso della arginatura; b) su viabilità con realizzazione di un percorso ciclabile in sede dedicata affiancata a quella viabile (via Trossarelli), in raccordo con la stessa e in prosecuzione con il tratto a valle della passerella e realizzazione di un’area a parcheggio bici e della ciclo-stazione in via Colombo; c) su servizi a rete, con il ripristino dei collegamenti, del convogliamento delle acque meteoriche nella fognatura pubblica e della riqualificazione dell’impianto di illuminazione pubblica.
Il ripristino del transito di attraversamento ciclo-pedonale è frutto del raggiungimento dei due precedenti obbiettivi e comporta la valorizzazione del contesto ambientale e paesaggistico, fluviale e urbano, nel quale si trova inserito grazie ai seguenti risultati:
Su tutti e due gli argini, di sinistra e di destra (2° e 3° Lotto) al netto delle opere necessarie ai due obbiettivi (sostegno, raccordo e collegamento della passerella, il primo, e retrocessione delle fasce di pericolosità da A rossa a B gialla, il secondo):
a) in continuità tra i percorsi di mobilità sostenibile in ambito urbano e in sede propria già realizzati o in corso di realizzazione sul lungomare di levante della Ciclovia Tirrenica, allacciamento del tracciato a ponente in direzione Confine di Stato su Via Biancheri che dovrà collegarsi con il tratto finale del percorso ciclo-pedonale “Rete ciclabile Ligure- Euro velo 8” la cui realizzazione è a carico dell’Accordo di Programma “Grimaldi Garden”.
b) “Ad alveo libero, indisturbato, senza pile al suo interno”, esecuzione dei lavori di rialzo degli argini in sponda sinistra, di riprofilatura della sponda destra e di costruzione dei monoliti in cemento armato di appoggio della passerella previsti all’esterno del demanio fluviale e che escludono lo stress a carico dell’assetto fisico, ambientale e biologico dell’ecosistema tutelato della regione fluviale interessata e che garantiscono sia la protezione della fauna ittica e anfibia e dell’avifauna migratoria e stanziale e sia il mantenimento del grado di resilienza vegetativa indigena del SIC di pertinenza, che attualmente è molto elevato e impedisce l’ingresso di essenze estranee, improprie e invasive.
c) la realizzazione di un percorso aereo che non attraversa e neppure scavalca i 125 metri della foce del fiume Roya ma da sorvolare in un paio di minuti i pedoni e in una manciata di secondi i ciclisti in completo silenzio e liberi da polvere, gas e rumore, risponde al desiderio primario di residenti e di ospiti, fissi o occasionali, temporanei o in transito, i quali dal 3 ottobre 2020 vengono dirottati qualche centinaio di metri più a monte su Ponte Doria, costretti a percorrere uno stretto camminamento nella congestione del traffico stradale ordinario.
Sull’argine in sponda sinistra e nelle zone contermini (3° Lotto) riorganizzazione della viabilità e della sosta veicolare in linea con quanto previsto nel Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, con il Lungo Roya Gerolamo Rossi a senso unico di marcia da monte verso mare, tranne il tratto tra Ponte Doria e la rotonda all’incrocio con Via Roma che mantiene il doppio senso di circolazione.
In corrispondenza dello spazio compreso tra Via Veneto e Via della Repubblica soppressione dello spazio attualmente destinato a sede stradale allo scopo di rallentare il traffico deviandolo sulle due strade laterali e di aumentare la superficie pedonale e creazione all’incrocio con Piazza Libertà di una mini rotatoria sormontabile con raggio di 9 ml e corsia di larghezza 5 ml per mantenere fluido il traffico.
Riorganizzazione della sosta veicolare nel tratto tra la rotonda di Via Roma e Piazza Libertà, con parcheggi disposti a spina di pesce sul lato nord della carreggiata e parcheggi in linea nel tratto di collegamento con il lungomare di levante, per un totale di 78 posti auto e di 34 posti moto.
Sull’argine in sponda destra e nelle zone contermini (2° Lotto) riorganizzazione della viabilità e della sosta veicolare condizionata dagli spazi ridotti lungo Via Giovanni Trossarelli nei quali far convivere a pista ciclabile in sede propria dedicata e sia al traffico veicolare a senso unico di marcia da mare a monte fino al parcheggio pubblico sotterraneo previsto in Piazza Costituente la cui fruizione comporta il ritorno al doppo senso all’altezza della Galleria degli Scoglietti.
Riorganizzazione della sosta veicolare con il parcheggio moto per 64 posti lungo via Giovanni Trossarelli e mantenimento degli attuali posti auto, riservati entrambi ai residenti, e riorganizzazione degli spazi disponibili con: a) ricollocazione del dehor della Pizzeria “Vesuvio” a margine del parcheggio auto al di là della strada; b) via Colombo da Porta Marina zona ZTL limitata ai proprietari dei fondi muniti di passo carrabile; c) destinazione dell’area a prevalente uso ciclabile come ciclo stazione.

Stato di attuazione del progetto.

L’istruttoria tecnica del progetto si è conclusa con la sua trasmissione alla Centrale Unica di Committenza Comuni di Ventimiglia e Camporosso per il seguito di competenza avvenuta il 1° febbraio 2022 in allegato alla nota Pec: comune.ventimiglia@legalmail.it acquisita a Prot. 4591/2022, sotto condizione sospensiva della conclusione della Conferenza dei Servizi decisoria che si è svolta il 12 aprile successivo con esito favorevole e recepimento delle prescrizioni ed osservazioni formulate dalle varie Amministrazioni e soggetti partecipanti da inserire nella documentazione di gara.
La chiusura del procedimento amministrativo avrebbe dovuto avvenire alla conclusione positiva della gara di appalto del 1° lotto del valore di € 7.513.000,00 lordi per lavori a base d’asta del valore di € 5.557.685,00 con l’aggiudicazione dei lavori e con prenotazione dell’impegno provvisorio di spesa al lordo del ribasso d’asta.
Detto adempimento è precluso alle competenze giuridiche del Commissario straordinario assegnato alla gestione del Comune di Ventimiglia a seguito dello scioglimento del Consiglio comunale e della decadenza dell’Esecutivo con decorrenza 24 giugno 2022.
Nell’iter procedimentale ripreso il 29 maggio 2023 all’esito della consultazione elettorale e tutt’ora aperto si è inserito l’“Atto di indirizzo politico” immediatamente eseguibile impartito dalla Giunta Comunale il 13 ottobre 2023 all’Area Tecnica “volto alla redazione di una nuova progettualità” che consenta “la sola ricostruzione della passerella e delle arginature ad essa connesse” sulla base delle risultanze della Conferenza dei servizi decisoria del 12 aprile 2022 e delle “nuove necessità dell’Amministrazione sopra esposte”.
La deliberazione suddetta sotto il profilo tecnico si risolve nella revoca tacita, in autotutela decisoria, di tutti i precedenti assentimenti politico-amministrativi espressi sul progetto architettonico e strutturale definitivo illustrato ai punti n. 2) a pagina 2 e n. 3) a pagina 5 di questo documento.
In alternativa alla “Strategia di progetto” approdata alla fase conclusiva il 12 aprile 2022 il nuovo indirizzo considera che “tale prospettiva può essere assolta a mezzo di soluzione strutturale con uno o più appoggi ogni 40 metri nell’alveo, come previsto dalle Norme Tecniche di Costruzione e dal Piano di Bacino del Fiume Roja, al fine di ridurre la quota di imposta dell’impalcato del futuro collegamento e quindi mitigare le criticità sul tessuto urbano circostante e su quote arginali adiacenti alla passerella”.
Detta alternativa si basa sui seguenti presupposti tecnici che, alla stregua della esposizione che precede, risultano documentalmente errati e fattualmente insussistenti:
“Visto lo studio dei tiranti idraulici in area di Piano di bacino del fiume Roja classificata BB realizzato dalla DHI S.R.L. a socio unico con sede in Genova, protocollo n. 47547/2022 e 48935/2022”;
“Preso atto della comunicazione prot. n. 14664 del 18/04/2023 della Regione Liguria con cui si propone la riclassificazione della zona in cui è prevista la nuova passerella”
“Preso atto che i progettisti incaricati, il RTP EXA Engineering S.r.l. della Spezia / SIPAL Spa /KK Architetti associati, hanno trasmesso con nota prot. n. 32513/2022 il progetto esecutivo per la realizzazione di una passerella ciclopedonale sul fiume Roya, messa in sicurezza degli argini nel tratto terminale e riqualificazione urbana che, avente un quadro economico complessivo pari ad € 15.373.000,00”.
Questo a prescindere dalla verifica dei presupposti giuridici prescritti dalla Legge sul procedimento amministrativo per l’esercizio libero e discrezionale dello “ius poenitendi” da parte dell’Amministrazione comunale e che consistono nel sopraggiungere di un “nuovo motivo di interesse pubblico consistente e preminente” o in presenza di “mutamenti della situazione di fatto, imprevedibili al momento dell’adozione dell’atto rimosso” oppure attraverso una “rinnovata e diversa valutazione dell’interesse pubblico originario” dettagliatamente motivato con considerazioni strettamente tecniche di carattere architettonico e strutturale e con implicazioni funzionali e economiche conseguenti.

Il Comitato promotore

Un nuovo indirizzo politico che abbandoni dopo tre anni il progetto definitivo ormai in dirittura d’arrivo per ricercare nei prossimi tre anni una nuova soluzione tecnica anch’essa da eseguire in tre lotti nel triennio successivo ha molte controindicazioni a fronte dell’assenza di chiare e ponderate ragioni che lo giustifichino.
Questo a prescindere da ogni considerazione tecnica e di legittimità e al di sopra di ogni contrapposizione personale e di schieramento, ma solo ed esclusivamente nell’interesse della Città.
Per riportare la questione nei giusti limiti della ragionevolezza e per mostrarsi meritevoli e degni della generosità e dell’affetto che S.A.S. Alberto II° di Monaco nutre per Ventimiglia e per il suo comprensorio è nata l’idea di riunire sotto un unico nome tutti gli interessi diffusi e innominati gravitanti intorno alla realizzazione del 1° lotto funzionale del progetto definitivo in grado di soddisfarli.
È una idea in embrione, da sviluppare, se possibile, partendo da un Atto Costitutivo e da uno Statuto già abbozzati e disponibili, per dare dignità, voce e strumenti pacifici ma anche contenziosi per affermare sentimenti civici, valori culturali, artistici, estetici e paesaggistici, principi ambientali, ecologici e naturalistici, vocazioni alle attività motorie all’aperto e alla mobilità ciclistica, prima ancora di sostenere e difendere le ragioni di carattere sociale ed economico sottese ai grandi investimenti del Porto turistico e del suo indotto, dell’Accordo di Programma di Marina di San Giuseppe e del masterplan “Borgo del Forte” nelle sue articolazioni e sviluppi.
Senza però dimenticare mai le lezioni di vita che ci vengono impartite da S.A.S. Alberto II° di Monaco che hanno un riconoscimento morale nella intitolazione al Suo Illustre Nome della passerella “Ex Squarciafichi”.

Gaetano Scullino

 

 

Comunicato stampa progetto passerella

In primo piano

Da quattro mesi, la Città di Ventimiglia era in attesa che l’Amministrazione comunale si decidesse a sbloccare la gara d’appalto per la ricostruzione della passerella “Squarciafichi” e lo facesse autorizzando l’impegno di spesa che il Commissario straordinario in carica fino al 29 maggio 2023 non aveva potuto approvare.

Si tratta del “1° lotto funzionale:
Ponte ciclo pedonale – Sistemazione urbana delle spalle” dell’importo complessivo di € 7.513.000,00 di cui € 5.557.685,00 a base d’asta mentre il resto (€ 1.955.315,00) va a coprire le spese per spostamento e nuovo allaccio dei servizi a rete, per la Direzione Lavori e il collaudo, per gli imprevisti e per contributi e tasse.

Infine si aggiunge una quota di € 250.000,00 per la revisione prezzi che il decreto “Sostegni-ter” destina a coprire tutte le variazioni in aumento dei prezzi dei materiali da costruzione del “Prezziario Regionale”.

L’appalto è per un lotto “funzionale” e quindi la passerella diventa già percorribile subito dopo il collaudo dei lavori con un cronoprogramma inferiore a un anno perché la passerella è in scatolato di acciaio corten della campata unica e le spalle sui due argini consistono in lavorazioni a terra di normale e agevole esecuzione. 

Gli altri due lotti seguono negli Esercizi finanziari dei due anni successivi e riguardano la sistemazione urbana degli argini, prima quello destro per un importo lordo di € 1.037.000,00 e poi quello sinistro per € 2.703.000,00 lordi.

– L’attesa è terminata il 13 ottobre scorso, quando l’Amministrazione con atto n. 146 della Giunta, ha cancellato in autotutela decisoria l’intero procedimento.

Un intervento, pensate! che sotto forma di “demolizione e ricostruzione passerella Squarciafici sul F. Roya per adeguamento idraulico” al franco m. 4,50% per un importo di € 2.250.000,00 la Giunta Scullino a maggioranza leghista e con vice-sindaco e assessori leghisti e atto n. 223 aveva “profeticamente” avviato fin dal 17 ottobre 2019, ossia un anno prima della “Tempesta Alex” e quattro anni a oggi inserendola nel Programma triennale 2020/2022 e nell’Elenco annuale 2020 con priorità media.

Il costo della passerella con i due argini destro e sinistro è di € 11.253.000 tutto compreso.
Il resto del finanziamento serviva per realizzare il centro sociale, la viabilità di via due cammini ed  il raddoppio del marciapiede ponte Doria, quindi il totale richiesto del prestito flessibile é di € 15.530.827

L’Amministrazione in carica è liberissima di cambiare idea e di fare marcia indietro ripartendo da zero però nel rispetto della Legge sul procedimento amministrativo.

Nella mia interpellanza urgente a risposta scritta ho chiesto spiegazioni formali su questa revoca decisoria “tacita” mascherata sotto la formula surreale di “atto d’impulso finalizzato alla valutazione semplificativa” e ho chiesto spiegazioni sostanziali su una serie di considerazioni giuridiche, tecniche e finanziarie che sono alla base dell’azzeramento.

È materia strettamente tecnica, ma, per esempio, veder contrabbandare lo studio idraulico di Peglia in zona BB gialla come studio idraulico del Centro che invece è in zona A rossa richiede una spiegazione.

Come, per esempio, il rigonfiamento del 40 % del quadro economico complessivo frutto di pura invenzione o come l’indirizzo politico che alla campata unica che lascia libero il deflusso dell’acqua e che deve rispettare soltanto per il 75 % del suo estradosso il franco di + m. 4,50 dal pelo dell’acqua preferisce invece mettere tre pilastri nell’alveo a sostegno che, oltre a ostacolare il deflusso con rigurgiti,  devono rispettare per il 100% il franco e che in base allo studio idraulico Ravera-Rossi comportano un forte innalzamento aggiuntivo del franco libero. 

Sono soltanto alcuni esempi presi da una decisione fortemente problematica che, ad avviso di autorevoli osservatori tecnici neutrali, espone gli amministratori di fronte alla Corte dei Conti a un giudizio risarcitorio del danno erariale emergente per almeno < € 300.000 per spese di progettazione.

Ma che soprattutto mette la Città di Ventimiglia in condizione di dover subire un incalcolabile danno per lucro cessante sia sotto forma di legittimo affidamento in capo a portatori pubblici, privati e collettivi di interessi specifici o diffusi e sia a causa dell’inevitabile differimento a data remota e indefinita di un intervento che la Città attendeva da quattro anni e in particolare lo attendono oggi le categorie sociali e produttive del turismo, del commercio, della balneazione, dello sport ciclistico e nautico il cui fatturato e posti di lavoro incide pesantemente sul livello di benessere collettivo.

Inoltre la modifica della viabilità del lungo. Roja  comporterebbe lo spostamento di circa 130/150 banchi del mercato del venerdì, quindi  previo accordo con gli operatori e con le loro associazioni di categoria , si voleva  provare a ragionare su un eventuale spostamento del mercato nel grande, e quasi ultimato, parcheggio del Teatro Romano. 

Considerando  che attualmente il mercato non è a norma antiterrorismo, in quanto mancano nove barriere paracarro, una ogni via di accesso,  le corsie anti borseggio sono insufficienti e si risolverebbe anche il problema relativo all’antincendio degli edifici che si affacciano sulle vie interessate dal mercato stesso .
Inoltre sarebbe più agevole il controllo dei venditori di merce contraffatta, e si  renderebbe più fattivo il controllo da parte delle forze dell’ordine, stessa cosa si può dire per le operazioni di pulizia .
Senza trascurare il miglioramento della viabilità che il Venerdi è decisamente caotica e problematica per la città .

Ventimiglia, l’incompatibilità di Ventrella torna in consiglio comunale, l’ex sindaco Scullino: “Giustificazioni ridicole”

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Ventimiglia, l’incompatibilità di Ventrella torna in consiglio comunale, l’ex sindaco Scullino: “Giustificazioni ridicole”

Si preannuncia una seduta calda

Ventimiglia, l'incompatibilità di Ventrella torna in consiglio comunale, l'ex sindaco Scullino: &quot;Giustificazioni ridicole&quot;

L’incompatibilità del consigliere comunale Franco Ventrella sarà al centro del prossimo consiglio comunale di Ventimiglia che andrà in scena lunedì prossimo alle 19. Un argomento che aveva accesso l’ultima seduta del parlamentino della Città di confine durante il quale era stata contestata al consigliere l’ incompatibilità a ricoprire la carica di consigliere comunale  a causa di una lite pendente con il Comune e la Regione Liguria e nei confronti di Talea Spa e Coop Liguria S.C.C.

Ventrella, a fine 2022, ha, infatti, sottoscritto con altri 52 cittadini una delega per un mandato collettivo per la presentazione  di un ricorso al Tar contro il progetto di Coop – Talea per l’apertura di un nuovo supermercato. Ieri mattina il ‘caso’ è stato discusso in commissione consiliare dove Ventrella ha esposto le proprie osservazioni e giustificazioni, votate favorevolmente dalla maggioranza.

Unica voce fuori dal coro quella dell’ex sindaco Gaetano Scullino che ha votato contro mentre il resto della minoranza si è astenuto: “La sua giustificazione è ridicola. Nella percezione di Ventrella l’azione era indirizzata contro Coop-Talea e non contro altri e, inoltre, ha detto che ha prestato il suo sostegno solo per rafforzare l’azione dei privati proprietari, tra cui sua moglie, proprietaria di una porzione immobiliare nella zona dove era previsto l’interventi di Coop-Talea. Non è possibile che non sapesse che la causa fosse indirettamente contro il Comune e che dopo aver aderito all’azione giudiziaria si sia totalmente disinteressato della vicenda” – commenta l’ex sindaco e attuale consigliere comunale di minoranza Gaetano Scullino – “Comunque non lo esime dalle eventuali conseguenze pregiudizievoli derivanti dall’incauta sottoscrizione di una dichiarazione prestampata”.

La pratica sbarca nuovamente in consiglio comunale. Sarà, infatti, il primo punto all’ordine del giorno della prossima seduta.  Il consiglio proseguirà con la lettura e l’approvazione dei verbali del 28 luglio, “question time”, mozioni, interpellanze ed interrogazioni e una pratica finanziaria relativa ad una variazione di bilancio.

Il video del Sindaco Di Muro in difficoltà, ci porta ad anticipare un bilancio sulla nuova amministrazione

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Volevamo attendere i 100 giorni, per fare un primo bilancio della nuova amministrazione, ma il video del Sindaco in difficoltà, che tenta di scaricare sulle precedenti amministrazioni le colpe dei suoi insuccessi, ci inducono ad anticipare di qualche giorno il giudizio.
Evidentemente Di Muro era tanto convinto che il Commissario avesse la medesima libertà d’azione di un Sindaco che ha voluto dimostrare, con i fatti, che potesse amministrare meglio di lui.
In effetti Ventimiglia è più sporca e meno sicura di quanto non fosse sotto l’amministrazione commissariale.
Gestire una città non si riduce a delegare le feste estive alle associazioni che operano da tempo, meritoriamente, nel nostro territorio.
Significa migliorare la qualità della vita dei cittadini, con scelte anche coraggiose o contro il proprio Partito, se necessario.
Le foto del Sindaco a petto all’infuori al cimitero, con due vigilanti, non si possono vedere.
Realizzare una grata metallica per cacciare i migranti da sotto il cavalcavia equivale a fare propaganda a spese della comunità.
Vantarsi delle forze dell’ordine in moto all’interno dei giardini non significa risolvere le ricadute sul territorio della pessima politica migratoria del governo nazionale.
Il sindaco Ioculano si era auto sospeso dal PD per molto meno.
Di Muro straccerà la tessera della Lega, pregherà qualcuno di risponderci a tono da Roma o continuerà con la propaganda senza risultati?
I migranti ci sono – come e più di prima – e se li allontani dal cimitero, dal cavalcavia o dai giardini si accalcano in stazione, sulle spiagge e in centro.
Molto semplicemente occorre un centro di accoglienza, per dare un tetto e la possibilità di lavarsi a chi non ce l’ha.
Qualcuno parla di turismo, ma in questo contesto, per di più con una città così sporca, sono altre parole fini a se stesse.
Per rendere la città più pulita basta attivare i servizi aggiuntivi, il doppio spazzamento (no soffiatori) ed il triplo lavaggio a pressione dei marciapiedi.
Attivarli sarebbe senz’altro più utile che far propaganda addirittura sugli ingombranti e sulla rimozione delle auto.
E’ appena il caso di aggiungere che il capitolato del servizio, predisposto dall’amministrazione Ioculano, e’ stato riesaminato dai tecnici, con la supervisione dello staff, e condiviso dalla lista civica e dai partiti di centrodestra che mi appoggiavano. Di Muro, allora segretario politico della Lega, conosceva il capitolato ed i suoi cinque consiglieri e due assessori lo hanno approvato senza riserve.
Faccia dunque il Sindaco e la sua maggioranza, che in gran parte coincide con quella che fu la mia, le dovute attività di vigilanza, controllo e adeguamento del servizio alle attuali necessità.
Nelle sere d’estate il porto e’ diventato un rifugio pulito ed ordinato per la cittadinanza, un’oasi nel deserto.
Peccato che, per raggiungerlo, non vi sia ancora la passerella, ne’ il cantiere, ne’ la pulizia dell’alveo (e i mesi piovosi sono alle porte).
La cittadinanza la attende da tempo e le pratiche erano ormai
ultimate, ma Di Muro ha preferito cambiare progetto, perché quello approvato e finanziato, con il voto favorevole di ex
consiglieri ed assessori della Lega
(alcuni dei quali sono ancora lì), a suo avviso, costava troppo.
Vedremo quando la vedremo e quanto costerà alla fine, sperando che, nel frattempo, non si innalzi il livello del fiume, visto che, lo ricordo, il costo includeva anche gli argini.
In conclusione non pensiamo nulla di positivo e non vediamo nulla di nuovo.
Per fortuna qualche progetto approvato e finanziato dalla mia amministrazione (come il belvedere ciclopedonale e il futuro centro per anziani) non è stato affossato per propaganda.

Di questo – solo di questo – siamo soddisfatti.

RIVIERA 24 : Emergenza rifiuti, Scullino replica a Di Muro: «Cittadinanza attende decisioni rapide da parte sua»

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Emergenza rifiuti, Scullino replica a Di Muro: «Cittadinanza attende decisioni rapide da parte sua» – Riviera24

di Redazione 27 Agosto 2023 – 8:18

 

Emergenza rifiuti, Scullino replica a Di Muro: «Cittadinanza attende decisioni rapide da parte sua»PCT_Riviera24.it

Emergenza rifiuti, Scullino replica a Di Muro: «Cittadinanza attende decisioni rapide da parte sua»

Ventimiglia. «Ancora una volta, il Sindaco si è lasciato tirare per la camicia ed è caduto nella nassa di una giustificazione al suo mancato operare, offrendo risposte scaricabarile che nulla tolgono al malessere cittadino». Il consigliere ed ex sindaco Gaetano Scullino non ci sta e replica alle parole di Flavio Di Muro, primo cittadino in carica, che lo aveva tirato in ballo in merito all’emergenza rifiuti, addossandone parte della colpa.

«Ventimiglia è sporca e insicura oggi più che mai e lo stato di indecenza è sotto gli occhi di tutti, proprio nel momento in cui, dopo anni difficili, appariva un barlume di speranza turistica e commerciale. Perché, Flavio Di Muro, non serve a nulla raccontare la storia della rava e della fava: l’individuazione della ditta per i 18 comuni ha dimostrato nei fatti che nelle altre cittù e paesi funziona. E il bando è stato pubblicato in Gazzetta il 15 dicembre 2019 e su quella Europea il 6 luglio 2020. Se non sbaglio, a quei tempi lei era commissario politico cittadino e la Lega aveva cinque membri in consiglio, cinque su dieci, e anche il vicesindaco, un altro Assessore in Giunta e il presidente del consiglio.

Le ricordo che con il voto favorevole di tutta la Lega e degli altri alleati di centrodestra, il 24 marzo 2022, fu stipulato con la Teknoservice il contratto per la durata di sette anni, che il 29 aprile 2022 fu redatto il verbale di avvio del servizio e che esso iniziò effettivamente il 1 maggio. E come potremmo dimenticare che il 23 giugno tutto il centrodestra, tutto, leghisti compresi, fecero cadere l’amministrazione e per cinque mesi il commissario De Lucia guidò come poté la Teknoservice nel servizio, stante il ricorso della Doks Lanterna al Consiglio di Stato, e poi cercò ancora le migliori possibili soluzioni ai problemi oggettivi? Ciononostante la città svolse il suo servizio senza obiezioni, nemmeno di fronte alle continue contestazioni e pene pecuniarie che venivano nel frattempo comminate.

Poi, il 29 maggio 2023, venne la nuova amministrazione, la sua amministrazione, Flavio Di Muro, che vantava conoscenze e competenze eccelse ed amicizie in alto loco, assicurando ai ventimigliesi che lei avrebbe risolto tutti i problemi compreso quello della immigrazione dilagante e preoccupante. Lo vediamo, lo vedono i cittadini l’esito del lavoro avviato: consiglieri, assessori, segretari di partito, comunali, provinciali e regionali, tutti insieme capaci di ridurre Ventimiglia in simili condizioni.

E come si potrà ancora parlare di prospettive turistiche, di potenzialità di sviluppo, di cambio di passo per la città se, guardandosi attorno, si vedono giardini, vie cittadine, spiagge, piazze urbane e strade frazionali e paesi gravati dalla sporcizia, da discariche abusive disseminate su tutto il territorio, da cassonetti maleodoranti e cestini ricolmi di ogni rifiuto?

Ventimiglia è sporca, mal tenuta e disordinata come non mai, Flavio Di Muro la propaganda individuale non basta, il volto sorridente non basta! La cittadinanza attende decisioni rapide e puntuali da parte sua, decisioni incisive e immediate che pongano fine a questo stato di degrado, incuria e abbandono generalizzato. Occorrono migliori organizzazioni? mezzi? personale? Occorrono decisioni, chiare, rapide, risolutive, prima che il nostro meraviglioso territorio sprofondi maggiormente nel lerciume», ha concluso Scullino.

Coop a Ventimiglia, Scullino: “La sentenza ha sconfessato la Regione Liguria e non la mia Amministrazione

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Coop a Ventimiglia, Scullino: “La sentenza ha sconfessato la Regione Liguria e non la mia Amministrazione

“La sentenza del Tar ha annullato la Vas regionale e ha annullato l’intero procedimento comunale” – dice l’ex sindaco e attuale consigliere comunale di minoranza

Coop a Ventimiglia, Scullino: &quot;La sentenza ha sconfessato la Regione Liguria e non la mia Amministrazione&quot;

“Le sentenze vanno prima lette e poi capite, non commentate senza averlo fatto. Il Tar ritiene che non vi sia stato equilibrio tra ‘interesse pubblico’, visto dal Comune in termini economici, 1.400.000 di euro di cui 400.000 scomputati, e sull’altro piatto della bilancia, ‘interesse dei privati’ (Articolo 32 Costituzione: diritto alla “tranquillità, riposo e salute”). La mia Amministrazione, con assessore l’avvocato Panetta, era competente sul primo punto, quello economico. L’Amministrazione regionale (il presidente Toti, il vicepresidente Piana e l’assessore delegato Scajola) era competente sul secondo punto, quello ambientale. La Regione ha esercitato le sue competenze attraverso una VAS, valutazione ambientale strategica, (delibera giunta regionale n. 499 del 1° giugno 2022) consistente nella approfondita analisi della compatibilità dell’intervento con il rispetto dei valori costituzionali richiamati dal Tar. Sia il Comune, sia la Regione Liguria si sono costituiti in giudizio a difesa dei rispettivi provvedimenti, uno sulla congruità economica e l’altra sulla compatibilità ambientale. La sentenza del Tar ha annullato la Vas regionale perché ignora i diritti costituzionali sanciti dall’articolo 32 che ‘non sono in vendita’ e poi in via derivata ha annullato l’intero procedimento comunale aggiungendo critiche secondarie sotto i profili comunali della pianificazione (articolo 117 Costituzione) e della ‘convenienza economica dell’operazione’” – commenta l’ex sindaco di Ventimiglia e attuale consigliere comunale di minoranza Gaetano Scullino parlando della pratica ‘Coop’ bocciata dal Tar.

“La sentenza, pertanto, ha sconfessato la Regione Liguria e non l’Amministrazione Scullino che sul punto di sua competenza, la ‘valutazione economica’, ha lasciato liberi i 17 membri del Consiglio comunale di votare secondo coscienza” – sottolinea Scullino Quanto alla incompatibilità/ineleggibilità/decadenza del collega Franco Ventrella non mi pronuncio, è competenza d’altri e sia il segretario generale e sia il presidente del Consiglio comunale che hanno sottoscritto la delibera di convalida degli eletti non hanno bisogno dei miei suggerimenti”.

Sentenza del TAR inerente la Coop

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Le sentenze vanno prima lette e poi capite, non commentate senza averlo fatto.

Il TAR ritiene che non vi sia stato equilibrio tra “interesse pubblico” visto dal Comune in termini economici (€ 1.400.000 di cui € 400.000 scomputati) e sull’altro piatto della bilancia, “interesse dei privati” (Articolo 32 Costituzione: diritto alla “tranquillità, riposo e salute”).

La mia Amministrazione, con assessore l’avvocato Panetta, era competente sul primo punto, quello economico.

L’Amministrazione regionale (Presidente Toti, vice Presidente Piana e Assessore delegato Scajola) era competente sul secondo punto, quello ambientale.

La Regione ha esercitato le sue competenze attraverso una VAS, valutazione ambientale strategica, (Delibera Giunta regionale n. 499 del 1° giugno 2022) consistente nella approfondita analisi della compatibilità dell’intervento con il rispetto dei valori costituzionali richiamati dal TAR.

Sia il Comune e sia la Regione Liguria si sono costituiti in giudizio a difesa dei rispettivi provvedimenti, uno sulla congruità economica e l’altra sulla compatibilità ambientale.

La sentenza del TAR ha annullato la VAS regionale perché ignora i diritti costituzionali sanciti dall’articolo 32 che “non sono in vendita” e poi in via derivata ha annullato l’intero procedimento comunale aggiungendo critiche secondarie sotto i profili comunali della pianificazione (articolo 117 Costituzione) e della “convenienza economica dell’operazione”.

La sentenza, pertanto, ha sconfessato la Regione Liguria e non l’Amministrazione Scullino che sul punto di sua competenza, la “valutazione economica” ha lasciato liberi i 17 membri del Consiglio comunale di votare secondo coscienza.

Quanto alla incompatibilità/ineleggibilità/decadenza del collega Franco Ventrella non mi pronuncio, è competenza d’altri e sia il Segretario generale e sia il Presidente del Consiglio comunale che hanno sottoscritto la delibera di convalida degli eletti non hanno bisogno dei miei suggerimenti.

Gaetano Scullino

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MIA C’A TE MIU

Della serie “Quelli che se la sono andata a cercare”.

Dopo la comparsata elettorale con il sindaco di Genova Bucci la passerella “Squarciafichi” era sparita dai radar ma è rimasta nel cuore di tutti i 21.457 elettori di Ventimiglia.

Metà di loro, poi, per la precisione 10.222, è andata alle urne e 8.949 erano all’oscuro del destino del progetto che era già stato approvato nella Conferenza dei Servizi “decisoria” del 12 aprile 2022 quando la Lega aveva cinque consiglieri sugli undici di maggioranza.

Migliorarlo” era il nuovo “indirizzo politico” che in quello show il candidato sindaco leghista aveva soltanto annunciato, ma sul “come” tutti noi pensavamo che fosse già nella testa dei 1.273 elettori di quel Partito la cui rappresentanza subito dopo è scesa da cinque a tre e che statisticamente rappresenta un ventimigliese su venti.

Invece anche loro erano all’oscuro e solo tre giorni fa il neo eletto sindaco con 21 condivisioni su questa piattaforma social che finora hanno ottenuto 63 “like” cioè statisticamente con l’approvazione di un ventimigliese su quattrocentocinuantatre, ha finalmente acceso la luce sulle sue reali intenzioni.

Le quali non sono più di migliorare il progetto già pronto per il bando di gara ma di abbandonarlo, decisione che ha fulmineamente tradotto in pratica convocando l’ATI dei progettisti alla quale ha comunicato il nuovo indirizzo politico.

Opzione che come “decisore politico” Flavio Di Muro è autorizzato a prendere, legge alla mano, ovviamente in presenza del presupposto.

La norma, per i pignoli, è l’articolo 21, quinquies, del testo unico n. 241/90 sul procedimento amministrativo e la Conferenza dei Servizi “decisoria” conclude, appunto, un procedimento amministrativo.

Si tratta del cosiddetto “ius poenitendi” della P.A. che può sempre pentirsi eventualmente anche in autotutela e magari in via prudenziale applicando l’articolo 32, comma 7, del Codice n. 50/2016 degli appalti che dice: “L’aggiudicazione diventa efficace dopo la verifica del possesso dei prescritti requisiti” e quindi ammette fino all’ultimo una rivisitazione del progetto addirittura già aggiudicato.

L’asino casca sul presupposto che deve essere un motivo di pubblico interesse “sopravvenuto”.

Cioè o il caso di mutamento della situazione di fatto che non poteva essere prevista il 12 aprile 2022 al momento dell’adozione del provvedimento, oppure il caso di una nuova valutazione dell’originario interesse, però solidamente motivata.

In entrambi i casi il “decisore politico” può impartire al Dirigente Area Tecnica, titolare della competenza e della responsabilità di gestione, come indirizzo “politico” la revoca della sua Determina ovviamente con l’implicito indennizzo dell’eventuale danno subito dalle parti negoziali.

Fuori da questi casi l’eventuale danno suscettibile di valutazione economica cagionato dal “decisore politico” nell’ambito del suo rapporto di servizio con l’Ente Locale e in conseguenza delle sue decisioni lo paga di tasca sua.

E eventualmente in solido con coloro che vi hanno concorso partecipando alle riunioni e approvando le deliberazioni degli Organi collegiali attraverso le quali si è concretato il danno in questione.

Non c’è bisogno di pensare al dolo, anzi è da escludere in partenza, ma sulla colpa grave la Procura regionale presso la Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti per la Liguria è poco indulgente, anzi alcune mie cicatrici quando cambia il tempo sono lì a ricordarmi la sua dura intransigenza.

E qui mi fermo dopo aver letto il motivo di pubblico interesse “sopravvenuto” per ora solamente accennato nel post del “decisore politico” Flavio Di Muro e in attesa di leggerne il “ritenuto” e il “considerato” negli indispensabili atti deliberativi di indirizzo impartito al Dirigente Area Tecnica.

E in attesa ancora una volta mi tocca pensare che: “Quos Deus vult perdere, amentat.”

Bruno Giri

In memoria di Silvio Berlusconi

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Nel momento in cui tutta la Nazione è scossa dalla notizia della morte di Silvio Berlusconi, ogni cittadino ed ogni collettività non può fare a meno di rivolgere il pensiero a chi, per almeno un quarantennio, ha avuto un impatto decisivo sulla vita del Paese. E quando dico impatto penso alla vita economica, sociale, politica di una comunità.
Di Silvio Berlusconi , in questi giorni, abbiamo conosciuto ogni risvolto, e questo ha messo in luce aspetti dell’uomo che in altri momenti non erano apparsi o erano stati volutamente oscurati.
Di lui voglio ricordare – e in questo contesto ritengo di essere la persona più idonea a farlo – il grande impegno politico profuso nella fondazione del partito di Forza Italia, nel 1994, raccogliendo l’ eredità dei partiti di centro -destra, a colmare un vuoto che poteva portare una deriva illiberale e antidemocratica. Con la sua capacita di leader, Berlusconi aggregò altre forme partitiche, componendo una alleanza innovativa ancora oggi riscontrabile nella vita politica italiana e , venendo a noi, nella congerie cittadina. Il principio unificatore era, per tutti, la rivendicazione del liberalismo, del riformismo, del conservatorismo moderato in cui trovava condivisione la dottrina sociale della Chiesa nel porre la famiglia a nucleo fondamentale della società e la persona al centro dei suoi diritti individuali.

A Ventimiglia, si può dire che il partito da lui fondato, e via via fatto crescere anche a livello locale, sia stato presente  con risultati positivi da allora e sino ad oggi, sempre largamente condiviso e con nuove e attuali alleanze e convergenze. Credo che la presenza di Silvio Berlusconi abbia segnato profondamente la vita economica italiana nonché la vita sociale.
Voglio per questo richiamare la sua statura di imprenditore attraverso le grandi aziende che portano la sua firma e che occupano, a livello nazionale e internazionale, il mondo del lavoro, della comunicazione, dello sport, della finanza.   Voglio anche sottolineare la sua presenza in ogni settore della vita pubblica, leader indiscusso e a volte vituperato, sempre attento ai cambiamenti, all’ innovazione, alla sperimentazione. Sempre con coraggiosa, sottile ironia e fascino nell’affrontare le sfide della vita.
Per l’unicità della persona e le sue grandi doti umane, per la sua rilevante presenza in ogni aspetto della società civile, per la forza che a Ventimiglia ha avuto il suo pensiero politico e sociale
Propongo

Che la città dedichi alla memoria di Silvio Berlusconi il belvedere del nuovo tratto di pista ciclo-pedonale in via di allestimento. Un nuovo chilometro che riassume in sè l’ invito al movimento , al guardare sempre verso l’orizzonte, a ricaricarsi col riposo per percorrere fortemente un cammino.
E se questo fosse ritenuto riduttivo al confronto della personalità straordinaria di Berlusconi, si lascia comunque all’Amministrazione la facoltà di decidere altro luogo adatto a ricordare la grande statura politica, imprenditoriale, sportiva che Berlusconi ha evidenziato

Gaetano Scullino

Scullino sull’ elezione di Di Muro

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POLITICA | 30 maggio 2023, 09:20

Elezione di Flavio Di Muro a sindaco: Scullino “Mi complimento e all’opposizione farò il meglio per la città” (Video)

“Non ho sostenuto il candidato della Lega che ha fatto cadere la nostra amministrazione di centrodestra a due anni dalla scadenza, senza un democratico e dovuto confronto pubblico”

Elezione di Flavio Di Muro a sindaco: Scullino &quot;Mi complimento e all'opposizione farò il meglio per la città&quot; (Video)

“Mi complimento per il risultato del neo eletto Sindaco Flavio Di Muro. Lo impone il rispetto degli elettori ed il senso delle istituzioni”. Sono le parole di Gaetano Scullino, candidato a sindaco alle ultime elezioni ed eletto in qualità di consigliere di opposizione.

https://youtu.be/mTV9bPo8CUU

Quel che sarà in grado di fare in concreto – prosegue Scullino – la nuova amministrazione eletta dalla maggioranza della metà degli elettori che si sono recati alle urne, lo valuteremo nel tempo. Anche in tal caso, qualora si concretizzassero iniziative lodevoli e a favore della città, non mancherò di complimentarmi dalle fila dell’opposizione. Nel caso opposto, o se nel corso del mandato continuasse la mera propaganda politica senza risultati concreti, non mancherò di sottolinearlo”.

“Non ho sostenuto il candidato della Lega – termina Scullino – che ha fatto cadere la nostra amministrazione di centrodestra a due anni dalla scadenza, senza un democratico e dovuto confronto pubblico (ma cosa ben nota recandosi dal Notaio). Lo rifarei mille volte, perché sono persuaso che esistano virtù che valgono più del vanto di avere vinto o di avere contribuito alla vittoria altrui. Anche dai banchi dell’opposizione, cercherò solo il meglio per la mia amatissima città. Viva Ventimiglia”.

Elisa Colli

Siamo ancora in uno Stato di diritto ?

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Nel “Deep Web” leggono i miei post sull’annullamento delle elezioni comunali di Ventimiglia e qualcuno di loro chiede: “Possibile che in 71 giorni tra il 10 marzo 2023, data del decreto prefettizio di convocazione dei comizi e oggi, sabato 20 maggio 2023, e a otto giorni dal ballottaggio tra Di Muro e Sismondini, nessuno in Prefettura se ne sia accorto e che in Procura nessuno abbia aperto un fascicolo a carico di ignoti?”.

I meno acculturati ironizzano: “Possibile che aspettassero il dottor Alzheimer?”.

I più acculturati aggiungono: “Possibile che al Consiglio di Stato neppure loro se ne siano accorti quando hanno risuscitato Tano?”.

Cinque risposte:

1°. Nei 35 giorni tra il 10 marzo al 14 aprile i candidati consiglieri dovevano optare tra giudice e imputato, perché erano ruoli da svolgere immediatamente e non all’esito finale quando era differita l’opzione.

2°. Il 14 aprile 2023, giorno di insediamento della Sottocommissione elettorale, il vice-Prefetto che la presiede e che aveva in mano le 16 liste di candidati consiglieri comunali definitive e immodificabili doveva prendere atto che la rappresentanza elettiva di 6 membri (3 effettivi e 3 supplenti) era ridotta a 2 membri 1 effettivo e 1 supplente) e aveva 15 giorni per chiederne al Consiglio provinciale con procedura d’urgenza l’indispensabile SOSTITUZIONE.

3°. SOSTITUZIONE e non SURROGAZIONE, e a dirlo non è il dottor Alzheimer ma con queste parole la storica e evergreen ADUNANZA GENERALE del Consiglio di Stato del 31 agosto 1967 n. 969, che troviamo citata in tutti i Bignami di Diritto Amministrativo: “Va preliminarmente chiarito un EQUIVOCO nel quale cadono tanto il [Comune di …] ricorrente quanto il riferente MINISTERO [dell’Interno]. Nella specie,[“decesso” di membro elettivo”, N.d.r.] infatti, non è esatto il riferimento all’istituto della “SURROGAZIONE” dei componenti di organi collegiali amministrativi di origine elettiva, il quale ha un proprio e ben delimitato campo di applicazione, trattandosi non già di “surrogazione” del componente cessato dalla carica, ma di PARZIALE RINNOVAZIONE DELL’ORGANO attraverso la “SOSTITUZIONE” del componente deceduto [nel caso di Ventimiglia addirittura 4 “decaduti” per incompatibilità genetica originaria, N.d.r.] in corso di carica.

4°. Il vice-Prefetto non ha provveduto e addirittura, presiedendo una Sottocommissione titolare in astratto dei poteri necessari ma carente della possibilità di esercitarli in concreto in assenza del presupposto del plenum strutturale di 3 membri effettivi “di origine elettiva” e 2 di nomina prefettizia, sta portando a termine l’intero procedimento elettorale con provvedimenti geneticamente viziati dal peccato originale ma anche, come nel caso della ricusazione della candidatura Scullino, affetti da altri vizi sopravvenuti.

5°. Il Codice Amministrativo all’articolo 130 dice che “contro tutti gli atti del PROCEDIMENTO ELETTORALE successivi all’emanazione dei comizi elettorali è ammesso ricorso soltanto alla CONCLUSIONE DEL PROCEDIMENTO ELETTORALE, unitamente all’impugnazione dell’atto di proclamazione degli eletti”. Questo diversamente dai “provvedimenti immediatamente lesivi del diritto del ricorrente a partecipare al PROCEDIMENTO ELETTORALE PREPARATORIO per le elezioni comunali” che sono subito impugnabili, come ha fatto Tano Scullino.

Ecco perché bisogna aspetta le proclamazione degli eletti per far saltare la Santabarbara.

Adesso le domande le fa il dottor Alzheimer.

Lo Stato dirà “Se passa è buona” e farò finta di niente?

Gli illeciti saranno bagatellari e perseguibili d’ufficio?

Si ammetteranno gli illeciti ma con la “prova di resistenza” non avendo provocato danni saranno salvati i loro effetti, cioè gli eletti?

Tutto passerà sotto silenzio e sarà oscurato per evitare grane?

Dalle risposte sapremo, Signor Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, se l’Italia da Lei rappresentata è ancora uno Stato di diritto nel quale vige sempre la Legge.

Bruno Giri

http://www.miacatemiu.it/index.php?option=com_content&view=article&id=406%3Asiamo-ancora-in-uno-stato-di-diritto&catid=34&Itemid=297&lang=en&fbclid=IwAR3lHDVE0A0hGo00GWwD_xuHo2O6PlM4EQ6PhAhaotsZqO-UD4cnsj3p9N8_aem_th_ASqHuV7_oxI-6FNRcTuKC_xqd2QxW54JPrCc7-RTeS-Q1RbWTOyjE9kOZblmwNDl63A

Ventimiglia nel cuore , sempre

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Dopo la decadenza da Sindaco provocata dallo scioglimento anticipato del Consiglio comunale ridurre il danno e preparare uno scenario sostenibile per la ripresa è stata la nostra scelta.
Lo abbiamo fatto come lo consentivano le circostanze e facendo appello a risorse umane che hanno accettato con entusiasmo di partecipare a una avventura per loro inedita alla quale molti erano impreparati.
Ci siamo dati un programma di tre soli anni per superare l’emergenza, che non è una nostra invenzione, è reale, tangibile e preoccupante.
Gli elettori, metà dei cittadini, al nostro grido di allarme hanno preferito chi lo sottovaluta e chi invece lo nasconde dietro promesse messianiche, mentre l’altra metà se ne è disinteressata e non ha votato.
Noi tutti abbiamo la coscienza a posto, ci abbiamo provato senza riuscire nel nostro intento ma non per questo ci sentiamo sconfitti.
Anzi, nel ringraziare tutte indistintamente le persone che ci hanno messo il cuore e l’anima, io che ero in testa alla coalizione mi ci metto ultimo in coda a spingere perché l’appuntamento con il successo delle ragioni del nostro impegno civico non è cancellato ma solamente rinviato.
Viva Ventimiglia!

Riviera time e l intervista a Scullino

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https://www.rivieratime.news/elezioni-ventimiglia-scullino/

Elezioni Ventimiglia: “Tano” Scullino sindaco per la terza volta? Il caso Di Muro, Prestileo & Don Chisciotte

Ospite della rubrica ‘Election Time’ Gaetano Scullino, “Tano” per gli amici e per moltissimi suoi concittadini, che alle elezioni comunali di domenica 14 e lunedì 15 maggio, per la terza volta si presenta candidato sindaco. Non con il sorriso, visto che l’estate scorsa ha dovuto fare la valigia prima che scadesse il suo mandato perché sfiduciato, ma col ruggito.

Chi pensa, per dirla con la canzone di Riny Schreijenberg che “Il leone si è addormentato” si sbaglia di grosso. “Tano”, dentro e fuori di sé quando gli è permesso, ruggisce da mesi. A differenza del brano musicale “paura più non fa”, che da anni piace non solo ai junior ma anche ai senior di mezzo mondo con incassi stratosferici, al contrario Scullino fa “paura”. Eccome. Rappresenta la grande incognita, il punto interrogativo di questa campagna elettorale. Molti se lo chiedono. Scullino, elettoralmente è riuscito a mantenere i tanti voti del passato o ne ha persi? Qualcosa tra i suoi sostenitori è cambiata oppure no. Certamente lui non ha mollato di un millimetro. Ha preparato queste elezioni certosinamente. Rappresentano il suo riscatto. È un leone. Vada come vada ha individuato il suo nemico. Politico, s’intende.

Il suo programma è lungo, articolato. In alcuni passaggi, in sintesi ha detto: “Mi sono ripresentato per riuscire a completare, se sarò rieletto sindaco di Ventimiglia, quello che avevo promesso, iniziato e che purtroppo non sono riuscito a completare perché qualcuno ha pensato di fermarci prima. Nei tre anni che ho amministrato con la mia maggioranza abbiamo fatto parecchio, nonostante il Covid ed una terribile e tragica inondazione. Siamo riusciti a completare, per esempio, 2 isole pedonali, 3 parcheggi per un totale di 1.500 posti auto, chilometri di marciapiedi, lavori necessari ed importanti nel centro storico, interventi che riguardano fognature, acquedotto, illuminazione ed altro ancora. Avevamo avviato iniziative per migliorare viabilità e traffico in città, invasa da camion, code lunghissime. Per risolvere avevamo iniziato a progettare la Tangenziale Nord, con inizio al casello dell’autostrada-galleria lunga 3 km, fino a Camporosso-Ponte dell’Amicizia. Ringrazio l’ingegnere Gianni Rolando, di Sanremo, che ha fatto il progetto, l’Unione Industriali Imperia che ci ha messo a disposizione una somma consistente. Se tornerò a palazzo civico mi occuperò maggiormente delle 18 frazioni, ho già individuato la persona a cui affiderò l’incarico: Andrea Spinosi. Altro ancora come la “Casa della salute”, visto che l’ospedale di Bordighera non risolve, anzi… Il problema migranti, bisogna risolverlo a livello locale regionale ma soprattutto statale. Per le richieste avanzate dagli anziani e dai giovani avevamo già individuato dove creare location idonee. Tante idee, tutte realizzabili se qualche scienziato della politica non avesse voluto fare il primo della classe, mandare tutto all’aria, fare arrivare il commissario”.

Alla domanda perché il “divorzio” dall’amico e fidato collaboratore e scudiero illuminato Marco Prestileo sentirete direttamente la risposta da “Tano”, il leone, ascoltando la sua intervista ad inizio articolo. I due ricordano un po’, in chiave totalmente positiva dell’amicizia, della lealtà, del reciproco bisogno, il capolavoro di Cervantes “Don Chisciotte e Sancio Panza”. Con un interrogativo: chi è l’uno e chi è l’altro

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https://www.sanremonews.it/2023/05/12/leggi-notizia/argomenti/politica-1/articolo/ventimiglia-verso-le-amministrative-scullino-governero-con-medesimo-impegno-e-passione-foto.html

POLITICA | 12 maggio 2023, 07:31

Ventimiglia verso le amministrative, Scullino: “Governerò con medesimo impegno e passione” (Foto e video)

“Non volevo lasciare nulla in sospeso. Se rivestirò il ruolo di sindaco porterò a termine tutti i progetti incompiuti” – dice il candidato della città di confine

Ventimiglia verso le amministrative, Scullino: &quot;Governerò con medesimo impegno e passione” (Foto e video)

“Mi sono ricandidato perché non mi sono sentito di abbandonare l’impegno che avevo sottoscritto con i ventimigliesi” – dice il candidato sindaco di Ventimiglia Gaetano Scullino “Sono di nuovo qui a richiedere a tutti i cittadini la fiducia e, se l’avrò, riprenderò a governare la città con il medesimo spirito di servizio, il medesimo impegno e la medesima passione”.

 

“Non volevo lasciare nulla in sospeso” – sottolinea Scullino in corsa alle elezioni amministrative del 14 e 15 maggio con tre liste (Scullino Sindaco, Scelgo Ventimiglia Scullino Sindaco e Democrazia Cristiana) e il supporto di Liberali e Riformisti, il nuovo Psi, e Combatti per i diritti “Il 12 giugno del 2022 la Lega di Di Muro mi ha tolto la fiducia e si è alleato con la sinistra facendo cadere l’Amministrazione a due anni dalla fine del mandato. Naturalmente il programma che avevamo concordato con i ventimigliesi non si è potuto concludere anche perché in questi tre anni di amministrazione abbiamo dovuto affrontare il problema del Covid e la tempesta Alex e, quindi, la priorità è stata quella di ripristinare i servizi e la viabilità”.

“Si è fermata la parte amministrativa, come la costruzione della passerella che la furia del Roja ci ha portato via. Non è stato possibile completare i progetti che erano già pronti perché si è preferito avere il commissario prefettizio e, così, tutto si è fermato. Se rivestirò il ruolo di sindaco porterò a termine tutti i progetti che non ho potuto terminare”– conclude Scullino.

Concreta proposta di Scullino contro la siccità

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Elezioni di Ventimiglia del 14-15 maggio 2023.

Questa quarta puntata riguarda la proposta concreta dell’ex sindaco Scullino sulla siccità, una calamità che, dopo la pandemia, colpisce anche Ventimiglia, con l’acqua che si riduce e le tariffe che aumentano.

La tendenza, in questo caso, è quella di promettere soluzioni di ampio respiro, sicuramente corrette, ma di medio o lungo periodo e, soprattutto, scollegate dalle urgenze immediate del contesto cittadino nel quale i ventimigliesi vivono e lavorano.

La disinformazione è favorita dalle novità introdotte dal Referendum dell’acqua pubblica e, prima ancora, da Madre Natura, che, con l’acquifero del Roia, ha creato un caso, se non unico, certamente raro, per le eccezionali dinamiche che lo alimentano, ignorate o confuse dai più.

È dal cambio di intestazione delle bollette che tutti siamo venuti a sapere del cambio di titolarità del servizio cittadino.

Cioè che dal 1° gennaio 2021 la gestione era passato da AIGA s.p.a. a RIVIERACQUA s.p.a. – concessionario unico del S.I.I. (servizio idrico integrato) dell’A.T.O. (Ambito Territoriale Ottimale) imperiese – i cui consumi sono coperti per metà dalla loro centrale di Roverino, in argine sinistro, grazie ai circa 25 milioni di metri cubi di acqua potabile pompata al ritmo di circa 8/900 litri al secondo dall’acquifero in questione.

Dalla stessa data anche gli utenti del ramo idrico d’azienda A.M.A.I.E. – che in argine sinistro (1 e 3 nord) a Porra e destro (2 sud) pompa gran parte dei rimanenti 11 milioni di acqua potabile – sanno della transizione degli impianti e del personale.

Con loro lo ha saputo l’utenza francese di Orfeo-Veolia, convenzionata da una cinquantina d’anni con la municipalizzata sanremese che ha scavato i primi pozzi per dissetare la Provincia di Imperia e la Riviera francese fino a Antibes.

Le vicende travagliate che hanno portato al passaggio delle consegne meriterebbero un capitolo a sé stante, ma è sufficiente rileggere la Relazione 22 giugno 2020 dell’ultimo Presidente di AIGA s.p.a. Sergio Scibilia al sindaco Scullino, della quale il Consiglio comunale il 27 novembre successivo ha preso atto all’unanimità, per trovare magistralmente esposte le vere cause che hanno portato alla liquidazione una azienda a conduzione comunale maggioritaria fino al 2012, gestita con serietà e rigore a beneficio degli utenti del ventimigliese.

Mentre l’acqua pubblica passava di mano, in argine destro i privati del Consorzio irriguo di Peidaigo hanno proseguito a pompare dall’acquifero e con loro i piccoli concessionari irrigui disseminati lungo le due sponde.

Contrariamente a quanto si crede, l’acquifero del Roia è un corpo idrico separato e indipendente dal fiume Roya.

È una piccola falda freatica alluvionale di 3,9 chilometri quadrati e di uno spessore che raggiunge gli 80 metri di profondità, è interamente compresa nel territorio del comune di Ventimiglia ed è costituita da materasso di sabbia, ghiaia e ciottoli che si è formato nel corso delle glaciazioni preistoriche e che riceve l’acqua dal fiume per poi, raggiunto un certo livello, restituirgliela.

Diversamente a quanto si crede, il cambiamento climatico ed il bollettino meteorologico avaro di precipitazioni incidono solo tra il 15 e il 25 % sulla situazione critica dell’acquifero del Roia, grazie all’interscambio con un fiume lungo 59 chilometri, alimentato da un enorme bacino idrografico di 670 chilometri quadrati, di cui 600 in Francia e 70 in Italia, con un dislivello che parte da circa 2000 metri dal cuore delle Alpi Marittime e arriva fino al mare.

In controtendenza con le promesse degli altri candidati – basate sull’intervento di un Commissario governativo oppure sullo stanziamento di € 27.500.000 dei fondi PNRR a RIVIERACQUA s.p.a. perché scavi due nuovi pozzi nell’acquifero, la proposta di Scullino va al cuore del problema: l’impatto della Tempesta Alex sulla falda.

In sostanza Scullino pensa che prima devi avere l’acqua e poi la distribuisci, perciò in campagna elettorale ha insistito sui risultati degli studi italo-francesi delle cause del calo della falda di 7 metri dei due pozzi ex AMAIE-VEOLIA a Porra e di 4 metri a Bevera e del prosciugamento del sensore visibile del fenomeno, il “lago” di Varase: cioè la impermeabilizzazione dello strato attraverso il quale avviene l’osmosi tra l’acquifero e il fiume, fenomeno provocato dall’intasamento dell’alveo.

In parole povere, Scullino ha ripetuto ai ventimigliesi che la piena del 2-3 ottobre 2020 ha modificato gli scambi fra la falda ed il fiume e che il dovere primario del Sindaco è quello di correggere lo strabismo di chi pensa ad aumentare la distribuzione di un bene agli altri, mentre sta rapidamente diminuendo a casa sua.

La proposta è di estendere a tutto il quadrilatero di 3,9 chilometri quadrati la soluzione che i tecnici italo-francesi di AMAIE-VEOLIA da un anno sperimentano a Porra, consistente nella realizzazione delle trincee lungo il letto del fiume a monte del campo pozzi per poter favorire gli scambi fra acque superficiali e sotterranee, tentativo che sembra dare buoni risultati anche se la situazione è sempre critica.

Ma, ricorda Scullino, non c’è solo l’acqua pubblica potabile a rischio: chi pensa a quella irrigua privata, essenziale per migliaia di agricoltori, giardinieri e imprenditori di Ventimiglia?

La proposta concreta pensa anche a loro, il voto non c’entra, viene molto dopo.

Scullino e le trenta famiglie di Bevera senza acqua

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https://www.sanremonews.it/2023/05/09/leggi-notizia/argomenti/politica-1/articolo/ventimiglia-scullino-trenta-famiglie-senza-acqua-potabile-a-bevera-interverremo-per-risolvere-il.html

POLITICA | 09 maggio 2023, 19:15

Ventimiglia, Scullino: “Trenta famiglie senza acqua potabile a Bevera, interverremo per risolvere il problema” (Foto e video)

“Rischiamo di non avere acqua nel periodo estivo, i pozzi sono già al minimo. Bisogna creare delle briglie di raccolta, riadattare il lago di Varase, fare una vasca di accumulo e mettere delle pompe” – dice il candidato sindaco

Ventimiglia, Scullino: &quot;Trenta famiglie senza acqua potabile a Bevera, interverremo per risolvere il problema&quot; (Foto e video)

“Bisogna fare una vasca di accumulo e poi mettere delle pompe affinché forniscano l’acqua potabile a 30 famiglie che vivono in via Della Stazione a Bevera. È inconcepibile che nel 2023 vi siano persone che non sono ancora servite di acqua potabile. Questo è un impegno che io mi prendo, lo abbiamo messo nel nostro programma elettorale” – dice il candidato sindaco ed ex primo cittadino di Ventimiglia Gaetano Scullino.  

 

Bevera è una delle frazioni che noi abbiamo sempre ritenuto che avesse delle possibilità di sviluppo enormi e così si è anche concretizzato. Nel 2010 fu classificata come zona franca urbana, da allora qualcuno non l’ha coltivata, sono arrivati dei finanziamenti importanti, però, poi tutto si è bloccato” – afferma Scullino che si è candidato a sindaco di Ventimiglia con tre liste (‘Scelgo Ventimiglia Scullino Sindaco’, ‘Scullino Sindaco’ e ‘Democrazia cristiana’) – “Il fiume Roja è oggetto di particolare attenzione soprattutto in questo periodo dove purtroppo i pozzi che forniscono acqua potabile da Nizza fino ad Andora sono al minimo e ci troviamo solo al mese di maggio. Ha perso dieci metri di profondità, ossia le pompe sono scese di dieci metri. A seguito dell’alluvione del 3 ottobre del 2020 la falda probabilmente si è spostata ma soprattutto si è riempita di fango e di limo. Da allora nessuno è intervenuto. In varie occasioni ho avvertito la Regione e la Provincia per creare delle briglie di raccolta, fare dei laghi in modo tale da mettere in condizione l’acqua potabile di filtrare e alimentare i nostri posti anziché finire e disperdersi in mare. Non è ancora avvenuto e ritengo che sia una cosa gravissima perché rischiamo di non avere acqua nel periodo estivo”.

“Bisogna riadattare il lago di Varase, togliere il fango dal fiume e rimaneggiarne il letto per far sì che la falda sia alimentata dall’acqua. In via della Stazione vivono almeno 30 famiglie che sono in mancanza di acqua potabile, ossia c’è una pompa che arriva fino ad un certo livello con una vasca di accumulo ma oltre a questa altezza qui, andando in su, non è più alimentato d’acqua potabile. Nel nostro programma abbiamo messo che dovremo prendere in considerazione la fornitura di acqua potabile per queste famiglie– sottolinea Scullino.  

Scullino e la Casa della Salute a Ventimiglia

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https://www.sanremonews.it/2023/05/08/leggi-notizia/argomenti/sanita-1/articolo/casa-della-salute-a-ventimiglia-scullino-un-progetto-fondamentale-per-la-citta-voluto-dalla-nost.html

SANITÀ | 08 maggio 2023, 19:39

Casa della Salute a Ventimiglia, Scullino: “Un progetto fondamentale per la città voluto dalla nostra ex amministrazione” (Foto)

“Accanto c’è il parcheggio Eiffel di circa 200 posti auto, il più vicino alla parte commerciale della città e a pochi metri dalla stazione ferroviaria” – sottolinea il candidato sindaco

Casa della Salute a Ventimiglia, Scullino: &quot;Un progetto fondamentale per la città voluto dalla nostra ex amministrazione&quot; (Foto)

“In uno dei tre parcheggi costruiti dalla nostra precedente amministrazione, il più vicino alla parte commerciale della città e a pochi metri dalla stazione ferroviaria, sorgerà la Casa della Salute Eiffel, un progetto fondamentale per la città di Ventimiglia” afferma il candidato sindaco ed ex primo cittadino della città di confine Gaetano Scullino parlando della futura casa della salute. Tra i suoi obiettivi, se diverrà nuovamente sindaco di Ventimiglia, vi sarà quello di riprendere la pratica dal punto in cui è stato costretto ad interromperla.

L’area che ospitava il deposito locomotive, fiore all’occhiello di quella che fu un’importante stazione ferroviaria internazionale, dovrebbe, infatti, ospitare un polo sanitario e un parcheggio. “Lo abbiamo chiamato parcheggio Eiffel per la questione del tetto in ferro” – fa sapere Scullino – “La sovraintendenza lo ha vincolato e quindi si tratta di recuperarlo nei minimi dettagli. All’interno verrà costruito il Palazzo della Salute della città di Ventimiglia. Vuol dire che tutto quello che prima era al Santo Spirito, che è stato chiuso, come i servizi ospedalieri e sociosanitari, il medico di famiglia, le visite specialistiche, il centro prelievi, verrà inserito in questo spazio di circa ottocento metri quadri. E’ un bellissimo progetto che prevede un edificio a due piani. Accanto c’è il parcheggio Eiffel di circa 200 posti auto in prossimità della Caritas e di piazza della stazione. E’ facilmente usufruibile da chi viene in città, sia in entrata che in uscita, e darà sicuramente un servizio a quelle che sono anche le esigenze dei nostri commercianti”.

Un’opera di competenza di Asl1, finanziata dalla Missione 6-Salute del Pnrr con fondi assegnati alla Regione, da realizzare previo acquisto dell’immobile, da parte del comune di Ventimiglia, tuttora di proprietà di Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. (RFI).“Questa è un’opera fortemente voluta dall’ex amministrazione, è importante il dove è ubicata quest’opera perché basti pensare al nostro entroterra, molti anziani che devono fare delle visite possono recarsi a questo palazzo della salute tramite autobus o treno” sottolinea Eleonora Palmero, candidata a consigliere comunale nella lista “Scelgo Ventimiglia”. 

Elisa Colli

 

Il presidente del Consiglio comunale di Sanremo a sostegno del candidato Gaetano Scullino

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POLITICA | 05 maggio 2023, 08:26

Ventimiglia: il presidente del Consiglio comunale di Sanremo a sostegno del candidato Gaetano Scullino

Ieri visita di cortesia di Alessandro Il Grande

Ventimiglia: il presidente del Consiglio comunale di Sanremo a sostegno del candidato Gaetano Scullino

Manca una settimana al termine della campagna elettorale per le prossime Amministrative, anche nei comuni della nostra provincia.

Ultimi ‘colpi’ per accaparrarsi i voti anche degli indecisi e, a Ventimiglia, la corsa alla poltrona di sindaco si fa sempre più serrata.

Per il candidato Gaetano Scullino arriva anche l’appoggio, da Sanremo, del presidente del Consiglio comunale Alessandro Il Grande. Ieri la visita di cortesia a suo sostegno.

 

Tano ha fatto bene a scegliere Ventimiglia

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Il voto va scambiato con Ventimiglia, nel suo esclusivo interesse, non dei candidati, ecco perchè Tano ha fatto bene a scegliere Ventimiglia.

Quasi 5 anni fa il 23 novembre 2018 sul mio sito “miacatemiu.it” scrivevo questi appunti sulla Sanremo del 1993 e oggi trent’anni dopo MUTATIS MUTANDIS li dedico alla Ventimiglia 2023.

*****
La melassa sanremese decanta lentamente e si va definendo e posizionando il binomio Biancheri-Scajola senior.
Il clima assomiglia in maniera impressionante a quello del 1993, anche se stagionalmente non è più primaverile-autunnale ma col cambiamento climatico adesso cade in inverno-primavera.
A Sanremo nel 1993, (come 26 anni dopo accadrà al PD renziano esattamente il 4 marzo 2018,) anche allora nelle politiche del 1992 c’era stato il crollo della “Casa Madre”, la DC, passata dal 39,7 % al 23,7 % mentre la Lega aveva esordito con un trionfo, 6695 voti corrispondenti al 16,3% dei consensi, il doppio del potente PCI che dal 17,4 era sceso all’8,7% a causa della scissione dei rifondaroli e del gruppo “Nuova Società” di Ivaldi e Cassini.
Su Sanremo piovevano rane, perché il Comune e il Casinò erano commissariati e come non bastasse era cambiata la legge elettorale, col sindaco scelto direttamente dai suoi concittadini, su due piedi oppure al ballottaggio, il Consiglio sceso da 40 a 30 membri e dulcis in fundo voto disgiunto e preferenza unica.
Sanremo infine non poteva farsi mancare la Toga Rossa che scimmiotta Di Pietro con il solito codazzo di sicofanti e in questo clima avvelenato e torbido i pochi notabili DC risparmiati dalle purghe staliniane entravano in clandestinità, abbandonati dai loro inservienti e famigli che scappavano con l’argenteria sotto forma di entrature, tabulati e crediti di riconoscenza dei loro padroni.
Chi non ha respirato quel clima oggi non riesce a spiegarsi tante “resistibili ascese”, (uso l’espressione di Brecht in un dramma dove, curiosamente, il gangster Giri rappresenta Hermann Göring) e soprattutto non si spiega gli endorsement a favore del binomio Biancheri-Scajola.
Nella tempesta nel ’93 erano state calate in mare dieci scialuppe di salvataggio, “civiche” e di Partito, e i loro equipaggi politicamente multietnici e cangianti alzavano le insegne di sette candidati sindaci.
Ero prossimo quell’anno alla sessantina trascorsa attraversando tutte le generazioni DC dal dopoguerra fino ad allora, un momento che vedeva con Martinazzoli la fine del Partito ed a ferirmi l’anima è stato essenzialmente il “modo” della diaspora che ne è seguita
Un “modo” spregiudicato e cinico, dettato dalla necessità di sopravvivere in un ambiente dove di politico non era rimasto più nulla, intendendo per “politico” un qualsiasi valore in cui credere, fosse anche il peggiore dei valori possibili.
Un po’ come adesso, sotto schiaffo del “Partito che a Sanremo non c’è”, il Giano bifronte Lega-M5S che qui alle politiche del 4 marzo scorso ha riscosso consensi in numero di 14.225 pari alla metà di tutti i voti validi.
E con il PD e la sinistra che hanno messo insieme 5.007 miseri voti, minimo storico assoluto e che ha bruciato i vascelli sui quali si erano imbarcati nel 2014 i naufraghi del centro-destra dispersi e recuperati dal Rottamatore fiorentino.
Oggi a Sanremo le scialuppe di questi nemici della Politica con la P maiuscola e di questi bestemmiatori dei valori qualunque essi siano, anche i peggiori, si aggrappano al grido di “Si salvi chi può!” a una nave che affonda, quella di Biancheri che inutilmente un anno fa si era liberato della zavorra di Faraldi e della Cassini nella speranza di restare a galla con tutti gli altri topi rossi a bordo.
Chi sono?
Beh! I topi rossi li vedremo in trappola a maggio 2019.
Per il resto è sufficiente farne l’identikit: mezze calzette miracolate e rammendate da Scajola, bisognosi colpiti da improvviso benessere, anonimi professionisti in difficoltà salvati da ONLUS caritatevoli e pelose, “figli di” padri senza memoria e tutta una manovalanza che a Imperia in via Argine Sinistro e a Sanremo in piazza Bresca era aggrappata alle mammelle di una DC materna e misericordiosa e che ogni tanto si staccava, ma soltanto per svuotare i nostri posacenere.
*****
Post scriptum riservato a Tano: attento ai bisognosi e ai famelici, non valgono nulla ma sono tanti e in questi giorni di campagna elettorale per loro i candidati sindaco sono come topi nel formaggio da aiutare nella speranza che almeno la crosta da rosicchiare gliela lascino
Bruno Giri

Bestiario elettorale a Ventimiglia n.°2

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Bestiario elettorale a Ventimiglia n.°2

La rassegna prosegue con la bestialità n.° 2 che spetta di diritto alla candidata sindaco n.°2 che fino al 13 luglio 2022 a Ventimiglia era assessore all’urbanistica.

Sappiamo che il “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali” (D. Lgs. 18 agosto 2000 n. 267) dice che “Con la lista di candidati al consiglio comunale deve essere anche presentato il nome e cognome del candidato alla carica di Sindaco e il PROGRAMMA AMMINISTRATIVO da affiggere all’albo pretorio.”

È scritto al secondo comma dell’articolo 73 su “Elezione del consiglio comunale nei comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti.”

SPIEGONE

1°. Il “PROGRAMMA AMMINISTRATIVO” 2023-2028 delle due liste civiche collegate alla candidatura a sindaco dell’ex assessore all’urbanistica uscente è di 34 pagine dove a pagina 4 mette al centro tre “C” maiuscole: Chiarezza, Competenza, e Condivisione.

2°. La Giuria del “Bestiario” ha tirato a sorte una pagina a campione ed è uscita la n.° 21 e poi ha sorteggiato una tra le 5 Frazioni delle quali si interessa la pagina ed è uscita Peglia.

3°. Questo il brano: “FRAZIONE PEGLIA è stato ottenuto un contributo di euro 2.5 milioni che consentirà, completando il finanziamento stante l’aumento vertiginoso dei costi dei materiali, che aprirà finalmente un collegamento viario e pedonale diretto lungo via Freccero; il nuovo sottopasso ferroviario consentirà il collegamento con la zona sportive di Peglia creando i presupposti per valorizzare la stessa area, favorire l’accesso alla stessa e realizzare una nuova viabilità di argine in sponda destra del fiume Roja.”

4°. Il Programma Amministrativo 2019-2024 precedente era di 39 pagine e a pagina 9 con queste tre righe si era occupato anche lui della Frazione di Peglia: “FRAZIONE PEGLIA: SI PROPONE (nell’ambito degli accordi da promuovere con il Gruppo Ferrovie dello Stato) DI REALIZZARE UN TUNNEL di collegamento sotto la linea ferroviaria di Peglia per l’accesso al relativo Campo di calcio comunale e che crei i presupposti per realizzare la nuova viabilità di argine sponda destra.”

FATTO

La Giuria, a questo punto, ha sorteggiato una tra le tante “I” maiuscola da mettere al posto delle tre “C” maiuscole ed è uscita quella più benevola: “INSAPUTA”.

Ecco di che cosa.

a) INSAPUTA del ghostwriter che ha scritto il Programma 2019-2024, all’oscuro del fatto CHE 13 ANNI PRIMA, il 25 luglio 2006, l’Amministrazione Valfrè aveva incaricato lo Studio STADE di Roma del progetto preliminare del sottopasso ferroviario che sarà da lei approvato il 28 dicembre 2006 e che l’Amministrazione Scullino subentrata nel 2009 trasformerà in definitivo facendolo approvare dal Consiglio comunale il 19 gennaio 2010 con dichiarazione di pubblica utilità, un quadro economico di € 2.355.000 e relazione tecnico descrittiva, relazione geologica, geotecnica e risultati indagini geognostiche, rilievo topografico, elenco ditte, computo metrico, piano particellare di esproprio e delle occupazioni temporanee non preordinate all’esproprio, studio di compatibilità idraulica e Tavole di progetto dalla n. 6 alla n. 20.

b) INSAPUTA del ghostwriter che ha scritto il Programma 2023-2028 all’oscuro della INUTILITÀ dell’aggiornamento del quadro economico portato a € 2.700.000 dalla Giunta Scullino il 24 settembre 2020 con delibera n. 186 e dell’approvazione del progetto definitivo in Consiglio comunale avvenuto il 4 novembre 2021.

c) INSAPUTA del ghostwriter che l’intera progettazione definitiva era diventata CARTA STRACCIA e che andava COMPLETAMENTE RIFATTA a seguito della pubblicazione sul Bollettino regionale del DECRETO DEL SEGRETARIO GENERALE DELL’AUTORITÀ DI BACINO distrettuale dell’Appennino settentrionale in data 22 novembre 2021 n. 104 che ha tirato il freno a mano al Piano del Roya.

d) INSAPUTA che gli elaborati di Piano di Bacino STRAVOLTI dalla variante approvata sulla base degli studi italo-francesi della tempesta Alex erano tutti questi:

1) Carta delle fasce di inondabilità e degli ambiti normativi;

2) Carta del rischio idraulico

3) Carta degli interventi;

4) Relazione generale;

5) Piano degli interventi;

6) Allegati tecnici: studi specialistici a supporto

e) INSAPUTA che le aree interessate dal progetto del sottopasso di via Freccero rientrano nella fascia classificata come “BB” dove: “è consentita la realizzazione di nuove infrastrutture pubbliche connesse alla mobilità, previo parere favorevole della Provincia, PURCHÉ PROGETTATE sulla base di uno specifico studio di COMPATIBILITÀ”.

MOTIVAZIONE

Il Commissario straordinario dottor Samuele De Lucia ha avviato l’identica procedura seguita dal candidato sindaco n.°6 per la pratica della ricostruzione della passerella “Squarciafichi” però, a differenza di lui, senza poterla concludere non avendone i poteri.

a) Con Deliberazione n. 5 assunta con i poteri del Consiglio comunale il 15 febbraio 2023 ha approvato un “NUOVO STUDIO DI FATTIBILITÀ TECNICO ECONOMICO” che lo Studio STADE di Roma ha consegnato al Comune il 19 dicembre 2022, corredato dallo studio dei tiranti idraulici in area di Piano di Bacino del fiume Roja classificata BB con un quadro economico di € 7.000.000 complessivi finanziati dl PNRR in prossima scadenza.

b) Con la stessa deliberazione il dottor De Lucia ha autorizzato il Dirigente Area Tecnica comunale a convocare la CONFERENZA DEI SERVIZI DECISORIA in forma semplificata e in modalità asincrona “finalizzata ad ottenere pareri, intese, concerti, nulla osta, autorizzazioni, concessioni ed altri atti di assenso comunque denominati, necessari per la realizzazione dell’opera in argomento”.

c) È la medesima procedura seguita per la ricostruzione della passerella “Squarciafichi” che il 12 aprile 2022 si era conclusa POSITIVAMENTE e che si auspica possa concludersi altrettanto bene col parere POSITIVO dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale che dichiari la “COMPATIBILITÀ” delle opere in progetto con la vigente normativa del Piano di Bacino del Roya e del piano comunale di protezione civile.

CONCLUSIONE

Al candidato sindaco n.°2 la Giuria assegna il Bestiario di bronzo n.°2 con voto 7.

Bruno Giri

Bestiario elettorale a Ventimiglia n.°1

In primo piano

Bestiario elettorale a Ventimiglia n.°1

La rassegna si apre con la bestialità n.°1 che spetta di diritto al candidato sindaco n.°5, il carbonaro prescelto dal centrodestraunito.

Il “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali” (D. Lgs. 18 agosto 2000 n. 267) dice che “Con la lista di candidati al consiglio comunale deve essere anche presentato il nome e cognome del candidato alla carica di Sindaco e il PROGRAMMA AMMINISTRATIVO da affiggere all’albo pretorio.”

È scritto al secondo comma dell’articolo 73 su “Elezione del consiglio comunale nei comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti.”

SPIEGONE

1°. Il programma del carbonaro ha solamente il titolo di “PROGRAMMA AMMINISTRATIVO” perché in realtà il testo è quello di un opuscolo propagandistico elettorale indirizzato agli elettori.

2°. Per legge invece il PROGRAMMA AMMINISTRATIVO deve essere la matrice degli indirizzi che il decisore politico, se eletto, si impegna a impartire all’apparato dirigenziale comunale titolare della funzione gestionale per poi controllarne l’attuazione col raggiungimento degli obbiettivi, e infatti viene approvato dal Consiglio comunale come primo atto dopo la convalida degli eletti.

FATTO

Nel nulla ci sta il tutto, anche le più fantasiose promesse agli elettori:

a) Per il tramite dell’UTG di Imperia “amico” del candidato n.°5 carbonaro e Grande Ricusatore del candidato n.°6 Tano Scullino, il Ministero dell’Interno sottoscriverà con il Comune di Ventimiglia un “Patto per Ventimiglia Sicura” per migliorare la “difficile convivenza tra migranti, residenti e commercianti”.

b) Sarà un accordo dove il Viminale si impegnerà a dotare i Vigili Urbani di “stazioni mobili” con le quali in collaborazione con le Forze dell’Ordine potranno braccare i migranti “che non rispettano la legalità” a causa della loro presenza in Città, evidentemente da ritenersi “illegale a prescindere” perché intenzionale, premeditata, mirata, senza invito, sgradita e repellente.

c) I loro “bivacchi”, espressione arcaica usata per gli esseri umani nei romanzi di guerra e di avventura e oggi solamente per indicare le mandrie di animali custodite dal mandriano ma riesumata a Ventimiglia dal Gergo leghista carbonaro, saranno dispersi e severamente puniti.

d) “Implementazione e revisione del sistema di videosorveglianza”, che non sorveglia bene e abbastanza.

e) “La nostra coalizione è disponibile a condividere le scelte con le autorità competenti, ovvero Governo e Prefettura, nonché a collaborare con enti e associazioni, per individuare le più efficaci soluzioni volte alla prima accoglienza di donne, bambini e soggetti vulnerabili”, tutti gli altri saranno deportati.

MOTIVAZIONE

a) Le “Dottrine Piantedosi” sull’immigrazione sono due: quella “detta” e quella “fatta”. La prima a parole minaccia di sospendere il Trattato di Schengen sulla libera circolazione delle persone e di applicare rigidamente il Trattato di Dublino sui respingimenti, la seconda, invece si limita a sostituire i “Centri” con i “PAD”, i campi di concentramento di sinistra (CIE, CARA, CPT, CPR e Hotspot) con i “Punti di Accoglienza Diffusa” distribuiti sul territorio nazionale e gestiti con onestà, umanità e competenza da Croce Rossa, Caritas e Volontariato laico.

b) La versione “Carbonara” dell’UTG di Imperia e del candidato sindaco n.°5 invece di identificare e soccorrere i migranti bloccati e respinti alla frontiera per “DIFFONDERLI” subito dopo sul territorio nazionale CONFONDE l’Italia e le sue decine di Regioni con Ventimiglia e le sue decine di frazioni e quartieri e punta a DIFFONDERE in ognuna di esse un “PAD” sul modello già inaugurato dell’ISOLA dei RAGAZZI a San Secondo.

c) L’Italia è uno Stato di Diritto e non una savana africana o una piantagione di cotone dove secoli fa si praticava la “caccia all’uomo nero” e Ventimiglia è Italia e i flussi migratori sono un fenomeno PLANETARIO e non transumanza animale diretta a invadere Ventimiglia.

d) La Corte Costituzionale, supremo Giudice della legge, il 7 aprile 2011 con la Sentenza n.° 115 ha posto chiari limiti al potere di ordinanza del Sindaco in materia di “sicurezza urbana” he non può tradursi in sanzione a tempo indeterminato e su base territoriale ristretta al territorio comunale TRASFORMANDO IN ILLECITO (se non addirittura IN REATO, EX ART. 650 C.P.) comportamenti altrimenti leciti, e capaci in potenza di LIMITARE LIBERTÀ FONDAMENTALI (come quella di circolazione, di riunione in luogo pubblico, ecc.).

e) Nella sua Ordinanza contingibile e urgente n° 21 del 28 marzo 2023 in materia di tutela della sicurezza urbana e decoro del centro abitato, EVIDENTEMENTE SCRITTA SOTTO DETTATURA sul “Tavolo tecnico Prefettura-Questura-FF.OO.” il Commissario straordinario come UFFICIALE di GOVERNO usa il verbo “BIVACCARE” chiaramente non suo personale, come si deduce dal “O DISPORRE GIACIGLI” che segue, verbo più umano e gentile.

f) Sulla videosorveglianza non c’è nulla da “inventare e rivedere” dopo che il Commissario straordinario con i poteri della Giunta comunale il 30 dicembre 2022 ha presentato ai Ministeri Economia e Finanze e Interno il “Progetto di fattibilità tecnica ed economica di implementazione del sistema di videosorveglianza della Città di Ventimiglia” da lui approvato con i poteri della Giunta comunale con atto n.° 215 del 30 dicembre 2022 con l’oggetto: “Approvazione del progetto per l’attuazione della sicurezza urbana propedeutico all’ammissione al finanziamento stanziato dal Ministero dell’Interno – Dipartimento di pubblica sicurezza”.

g) Per la precisione, aggiungo qualche dettaglio:

ü Il costo è di € 600.000, il contributo ministeriale è di € 250.000 (41,67 %) e il cofinanziamento comunale di € 350.000 (58,33 %).

ü Il Corpo Polizia Urbana il 29 dicembre 2022 ha relazionato sulle caratteristiche tecniche del progetto sotto tutti i profili.

ü L’allegato I – Scheda D: del Programma triennale dei lavori pubblici 2023/2025 approvato il 29 dicembre 2022 dal Commissario straordinario con i poteri della Giunta comunale alla voce “SIC1-Sicurezza” include il progetto “Implementazione Videosorveglianza cittadina” per un importo complessivo di € 1.385.000, 00 al quale assegna “priorità massima”.

ü Il progetto rientra nel “PATTO PER L’ATTUAZIONE DELLA SICUREZZA URBANA” stabilito dall’articolo 14 del DL 20 febbraio 2017 n. 14 convertito con modificazioni dalla L. 18 aprile 2017 n. 48 stipulato dal Commissario De Lucia con il precedente Prefetto Nanei per la “realizzazione di sistemi di videosorveglianza, sulla base delle “Linee guida adottate su proposta del Ministro dell’Interno, co accordo sancito in sede di Conferenza Stato-Città e autonomie locali”.

ü Il progetto prevede 72 nuovi punti di videosorveglianza, parecchi anche con lettura targa in 15 nuovi siti per esempio il sito di Ventimiglia Alta, su via Verdi, Porta Nuova, San Michele e piazza Cattedrale. Un altro è su piazza Costituente in due punti, su ponte Doria e sulla Galleria Scoglietti. E poi Frontiera, Limone Piemonte, via Tenda, lungo Roya, Giardini pubblici, via Chiappori, passeggiata Cavallotti, via Roma eccetera eccetera … copertura completa, di ottimo livello e tecnicamente perfetta.

CONCLUSIONE

Al candidato sindaco n.°5 la Giuria assegna il Bestiario d’oro n.°1 con voto 10.

Bruno Giri

Prima puntata: gli Argini e la Passerella.

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Credo nei contenuti e nella capacità degli elettori di comprenderli, senza cadere in provocazioni.

Prima puntata: gli Argini e la Passerella.

La prima passerella sul Roia, costruita in ferro nel 1893, fu smontata nel 1943 per ricavarne metallo per cannoni.
La seconda venne travolta dal fiume il 14 novembre 1958.
Nell’infausta notte tra i 2 ed il 3 ottobre 2020 il fiume è esondato, ricoprendo di fango il centro di Ventimiglia e distruggendo nuovamente la passerella che univa Ventimiglia Alta, la Marina San Giuseppe ed il nuovo Porto degli Scoglietti con il centro cittadino.
La città dev’essere messa in sicurezza con la creazione di nuovi argini (l’opera più costosa), affinché non abbia più a ripetersi quanto è occorso.
Il Consiglio Comunale, con il voto favorevole dell’intera maggioranza e l’astensione dell’opposizione, ha approvato un prestito flessibile, per realizzare diverse opere (come la costruzione degli argini, la ricostruzione della passerella, un centro per gli anziani, un centro per i giovani ed il raddoppio del marciapiede pedonale sul ponte Doria) e per tener conto dei fondi sopravvenuti (come la donazione ottenuta da S.A.S. Alberto II di Monaco).
L’istruttoria del Progetto di “realizzazione di una passerella ciclopedonale sul fiume Roja, messa in sicurezza degli argini nel tratto terminale e riqualificazione urbana” si è positivamente conclusa il 12 aprile 2022, all’esito della Conferenza di Servizi decisoria.
Il progetto approvato prevede tre lotti funzionali:
1) il “Ponte ciclo pedonale. Sistemazione urbana delle spalle”, per il quale è prevista la spesa di € 7.513.000;
2) la “Messa in sicurezza argine destro. Sistemazione urbana”, per la quale è prevista la spesa di € 1.037.000;
3) la “Messa in sicurezza argine sinistro. Sistemazione spondale. Sistemazione urbana”, per la quale è prevista una spesa di € 2.703.000.
L’iter amministrativo si è fermato con le dimissioni di 4 (su 10) Consiglieri della maggioranza di centro-destra, insieme ai 6 Consiglieri di opposizione, a 2 anni dalla scadenza del mandato.
Mi pare auto-evidente la perdita di tempo e di denaro, nonché l’ulteriore nocumento che potrebbe aggiungersi, sempre in termini di tempo e di denaro, se si dovesse riprendere il procedimento con un nuovo progetto, che dovrebbe comunque prevedere gli argini, nonché una passerella con una certa altezza dal fiume e senza piloni in alveo.
Se venisse predisposto un secondo progetto, per cercare di spendere meno (in realtà la sola passerella costa circa 2 milioni di euro), si produrrebbe un’ulteriore perdita di tempo (per predisporre ed approvare il nuovo progetto) e di denaro (per il mancato impiego del primo progetto – costato 600.000 euro – e per il costo del secondo).
Bruno Giri

Verso le amministrative, confronto tra i candidati sindaco di Ventimiglia al teatro comunale: le proposte per il settore florovivaistico

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https://www.sanremonews.it/2023/04/29/leggi-notizia/argomenti/politica-1/articolo/verso-le-amministrative-confronto-tra-i-candidati-sindaco-di-ventimiglia-a-latte-le-proposte-per-i.html

Verso le amministrative, confronto tra i candidati sindaco di Ventimiglia al teatro comunale: le proposte per il settore florovivaistico (Foto e video)

Flavio Di Muro, Gabriele Sismondini, Gaetano Scullino, Tiziana Panetta, Roberto Parodi e Maria Spinosi hanno esposto le loro intenzioni riguardo al settore

Verso le amministrative, confronto tra i candidati sindaco di Ventimiglia al teatro comunale: le proposte per il settore florovivaistico (Foto e video)

 

 

Confronto tra i candidati sindaco di Ventimiglia, nel pomeriggio di oggi, al Teatro comunale. Flavio Di Muro, Gabriele Sismondini, Tiziana Panetta, Roberto Parodi, Maria Spinosi e Gaetano Scullino hanno ascoltato le richieste del settore floricolo, vivaistico, piante grasse, ibridazione e orticole, e poi a turno, via sorteggio, hanno illustrato le loro intenzioni a riguardo.

 

Sono state affrontate diverse problematiche e possibili soluzioni: il problema dell’acqua, come utilizzare le acque reflue, un piano di recupero e sistemazione delle vasche esistenti che potrebbero essere di sollievo per i momenti critici di siccità, il ripristino dei contratti di fornitura dell’acqua in agricoltura senza l’aggravio della depurazione, i cinghiali, l’accensione dei fuochi in agricoltura e lo smaltimento dei rifiuti agricoli.

Secondo l’estrazione, il primo a parlare è stato Gaetano Scullino. “Ventimiglia è una città che ha almeno 500 aziende agricole. Il settore floricolo è il fiore all’occhiello della città. Gli ibridatori di Ventimiglia hanno una grande professionalità. Ci sono agricoltori che hanno una specializzazione e hanno una ricerca che è invidiata. Hanno tutti però dei problemi ai quali la Regione Liguria deve porre rimedio.Il primo problema è l’acqua – dice il candidato sindaco Gaetano ScullinoQuesto settore, che molte volte è stato trascurato, avrà la mia particolare attenzione e quella delle mie liste“.

Successivamente è intervenuto il candidato sindaco Tiziana Panetta: “Sono molto contenta di questo incontro con questo settore che è molto importante per Ventimiglia. Occorre affidarsi a chi conosce la materia in maniera approfondita. Non solo daremo una delega ad un esperto ma con il nostro nuovo metodo di amministrare vogliamo collaborare con chi conosce i singoli settori e quindi ha le competenze per poter fornire a chi amministra le idee e trovare insieme le soluzioni, e poi costituire anche una commissione. E’ un settore che deve essere sviluppato pure a livello turistico. Dobbiamo pretendere maggiori investimenti per i nostripozzi. E’ la competenza che produce benefici. Dobbiamo tutelare le nostre aziende dai cinghiali. Dobbiamo riorganizzare il conferimento nelle discariche e, a proposito, si può verificare l’uso di container dedicati. Dobbiamo far venire il mondo a conoscenza del nostro territorio”.

Poi è stata la volta di Roberto Parodi. “Chi governa si deve affiancare a dei tecnici, deve esserci un professionista per ogni settore. In Giunta ci devono, perciò, essere tecnici e professionisti preparati ed esperti in ogni settore per poter intervenire in maniera giusta riguardo a ogni problema” – dichiara il candidato sindaco Roberto Parodi“Penso che la floricoltura e l’agricoltura siano molto importanti per il turismo”.

La parola è passata poi a Gabriele Sismondini: “Siamo qua per ascoltare quali sono le esigenze della categoria. Abbiamo diverse proposte riguardo ai rifiuti, l’acqua e il rapporto tra amministrazione  e aziende. Quando entrai in consiglio comunale, tre anni fa, un’interpellanza che feci fu proprio sui cinghiali. E’ uno dei temi che bisogna affrontare con priorità” – afferma il candidato sindaco Gabriele Sismondini – “Il ritorno alla terra potrà essere davvero uno dei grandi temi di rilancio per il futuro e l’ambiente”.

“Arrivo da una famiglia di agricoltori quindi so benissimo quali sono le difficoltà che vive il mondo agricolo” – sottolinea il candidato sindaco Maria Spinosi La ricerca è importantissima ma deve riguardare non solo il settore floricolo ma anche quello agricolo. Il comune deve fareformazione e informazione. Gli enti di ricerca ci devono aiutare a conoscere quelle che sono le nuove culture per il futuro. Bisogna legare i prodotti locali alla sentieristica locale per incrementare il turismo. Bisogna creare una sinergia tra comune e agricoltoriSì alle recinzioni elettrificate per i cinghiali. I cacciatori devono aiutare gli agricoltori. Gli scarti vegetali sono una grande risorsa perché possono essere usati come concime. Bisogna pensare di dare il compostaggio comunale agli agricoltori”.

“Questo dibattito è utile per dare un ruolo centrale ad agricoltori, floricoltori e a chi si occupa di lavorare nel nostro entroterra. Ci va un’attenzione maggiore da parte dell’Amministrazione comunale. Il comune di Ventimiglia ha poche competenze e perciò è importantissimo il raccordo con gli enti sovracomunali, con Regione Liguria, che ha tanti fondi per l’agricoltura, e con il Governo, che recentemente ha creato una cabina di regia con a capo il ministro Salvini per la grave crisi idrica. Per le vasche irrigue dobbiamo attuare un censimento per capire se conviene o no ricostruirle. Il comune di Ventimiglia deve essere al fianco della Regione Liguria e confrontarci con loro per capire come attingere alle risorse” – annuncia il candidato sindaco Flavio Di Muro “Sui cinghiali ci sono dei vincoli invalicabili per legge. C’è una delibera regionale che potenzia la possibilità di dotarsi di strumentazioni necessarie. Sui rifiuti c’è la possibilità di dotarsi di denominazione di rifiuto speciale. C’è da valorizzare le Deco, mi piacerebbe promuovere un festival con le specialità del territorio”.

Il confronto è stato organizzato dalle più importanti aziende del settore floricolo, vivaistico, piante grasse, ibridazione e orticole, insieme ad altre realtà del settore agricolo come gli agriturismi. La proposta finale del settore a tutti i candidati sindaci presenti riguardava un patto per il territorio: “la prossima amministrazione deve impegnarsi a creare una commissione permanente composta da un assessore o un consigliere delegato che insieme a esponenti del settore si incontrino per risolvere i problemi su esposti e creare nuove opportunità di crescita per il territorio”. 

Tano, il Visconte Dimezzato.

In primo piano

Tano, il Visconte Dimezzato.

Oggi, sabato 29 aprile 2023, alla scadenza del 15° giorno dalla data del voto, a Ventimiglia il Commissario straordinario ha pubblicato il Manifesto Elettorale con le candidature ufficiali.

Per 5 candidati-sindaco la “definitività” è stata immediata al 30° giorno perché la sotto-Commissione non ha avuto nulla da eccepire sul conto sulle decine di autenticatori e sulle migliaia di firme autenticate in calce alla loro candidatura.
Per il sesto candidato invece,la “definitività” è arrivata soltanto il 26 aprile con la sentenza n. 4243 della Seconda Sezione del Consiglio di Stato , quindi a 18 giorni dal voto
Rubandogli 12 giorni trascorsi da “ricusato” e sotto la spada di Damocle dell’esito dell’appello romano.
Rubandoli a lui e a tutti i cittadini, candidatisi al suo fianco

***

Dopo aver fatto decadere il sesto candidato il 13 luglio 2022 rassegnando le proprie dimissioni in simultanea non in Consiglio comunale ma all’Ufficio Protocollo comunale con autentica notarile, ecco che vedo sul Manifesto Elettorale che dei dieci coraggiosi e democratici firmatari sette si ricandidano, 3 sui 6 della sinistra e tutti e 4 del centrodestraunito, uno addirittura si candida a sindaco, Sismondini, in concorrenza con Di Muro, il regista dell’operazione, un ex deputato e Commissario straordinario all’epoca del Partito della Lega, operazione alla quale hanno partecipato tre leghisti carbonari e personaggio che si candida sindaco pure lui.

***

Il “Candidato Dimezzato” è Tano Scullino, e con lui le sue tre liste che lo supportano, una delle quali costretta addirittura a cambiare il simbolo costringendo la coalizione a ritornare in tipografia con ulteriore perdita di tempo e di danaro.
E questo è l’incipit in versione intemelia del Visconte Dimezzato, il romanzo di Italo Calvino.
Anche qui c’è un Tano “il buono”, Visconte di Ventimiglia “dimezzato”, lui è la sua metà di sinistra separata dalla destra da una palla di cannone dei Turchi, un candidato sindaco che sopporta, tollera, subisce e perdona.
La vita però mi ha insegnato a temere l’ira dei buoni e a non giocare col fuoco, non vorrei che un giorno o l’altro si risvegliasse l’altra metà del Visconte “dimezzato”, quella destra cattiva, perché sarebbero …azzi amari per compari, sicari, carbonari e funzionari, fa anche rimaTano, il Visconte Dimezzato.

Oggi, sabato 29 aprile 2023, alla scadenza del 15° giorno dalla data del voto, a Ventimiglia il Commissario straordinario ha pubblicato il Manifesto Elettorale con le candidature ufficiali.

Per 5 candidati-sindaco la “definitività” è stata immediata al 30° giorno perché la sotto-Commissione non ha avuto nulla da eccepire sul conto sulle decine di autenticatori e sulle migliaia di firme autenticate in calce alla loro candidatura.
Per il sesto candidato invece,la “definitività” è arrivata soltanto il 26 aprile con la sentenza n. 4243 della Seconda Sezione del Consiglio di Stato , quindi a 18 giorni dal voto
Rubandogli 12 giorni trascorsi da “ricusato” e sotto la spada di Damocle dell’esito dell’appello romano.
Rubandoli a lui e a tutti i cittadini, candidatisi al suo fianco

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Dopo aver fatto decadere il sesto candidato il 13 luglio 2022 rassegnando le proprie dimissioni in simultanea non in Consiglio comunale ma all’Ufficio Protocollo comunale con autentica notarile, ecco che vedo sul Manifesto Elettorale che dei dieci coraggiosi e democratici firmatari sette si ricandidano, 3 sui 6 della sinistra e tutti e 4 del centrodestraunito, uno addirittura si candida a sindaco, Sismondini, in concorrenza con Di Muro, il regista dell’operazione, un ex deputato e Commissario straordinario all’epoca del Partito della Lega, operazione alla quale hanno partecipato tre leghisti carbonari e personaggio che si candida sindaco pure lui.

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Il “Candidato Dimezzato” è Tano Scullino, e con lui le sue tre liste che lo supportano, una delle quali costretta addirittura a cambiare il simbolo costringendo la coalizione a ritornare in tipografia con ulteriore perdita di tempo e di danaro.
E questo è l’incipit in versione intemelia del Visconte Dimezzato, il romanzo di Italo Calvino.
Anche qui c’è un Tano “il buono”, Visconte di Ventimiglia “dimezzato”, lui è la sua metà di sinistra separata dalla destra da una palla di cannone dei Turchi, un candidato sindaco che sopporta, tollera, subisce e perdona.
La vita però mi ha insegnato a temere l’ira dei buoni e a non giocare col fuoco, non vorrei che un giorno o l’altro si risvegliasse l’altra metà del Visconte “dimezzato”, quella destra cattiva, perché sarebbero …azzi amari per compari, sicari, carbonari e funzionari, fa anche rima
Bruno Giri

Riammesse le tre liste, ma il danno rimane ….

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“Il Consiglio di Stato ha riammesso tutte e tre le nostre liste (QUI) alla competizione elettorale, statuendo testualmente che: ‘dal momento che la possibilità per l’avvocato di procedere all’autenticazione delle firme dipende esclusivamente dalla sua volontà .
Pertanto non è legittima l’esclusione dalla competizione elettorale della lista risultando una valida sottoscrizione delle firme richieste dalla legge per la presentazione della lista”.
“Desideriamo esprimere soddisfazione per il risultato conseguito – prosegue – ed eravamo convinti dell’illegittimità dell’operato della Sottocommissione Elettorale, per i vizi che il Supremo Collegio ha puntualmente riscontrato. Cercheremo di recuperare il tempo perduto, anche se siamo stati indubbiamente danneggiati ‘

Annotazioni dalla prestoria

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Annotazioni dalla preistoria.

“Pazienza il chiacchiericcio del volgo, Vostro Onore, ma le insulsaggini o peggio le castronerie dei chierici ai quali è affidata la salvezza delle nostre anime e degli uffiziali che provvedono alla cura dei nostri corpi proprio non le sopporto.

È questo il motivo della mia rampogna nell’auspicio di un rimedio giudiziario che metta a tacere i profani e che restituisca dignità e onore alla Istituzioni patrie.”

Da dinosauro del diritto sarebbe questo l’incipit del mio ricorso al Consiglio di Stato per l’annullamento della sentenza n. 00451/2023 della Sezione Prima del Tribunale Amministrativo Regionale per la Liguria.

Ma, per fortuna loro, Tano e i suoi fans hanno illustri Patrocinatori di fiducia moderni e di ben altra tempra rispetto a un nonagenario e perciò mi fermo qui.

Non prima, tuttavia, di aver snocciolato le insulsaggini e le castronerie che mi ero annotato sul Moleskine per svilupparle

*****

Primo.

Il Prefetto di Imperia il 10 marzo 2023 convoca i comizi e il 12 aprile il Presidente della Corte di Appello di Genova nomina la sotto-Commissione di Ventimiglia composta da cinque membri effettivi tre dei quali eletti dal Consiglio provinciale e due di designazione prefettizia e da tre membri supplenti, eletti anche loro dal Consiglio provinciale.

A seguito del deposito delle candidature -avvenuto nel termine ultimo del 14 aprile 2023- risulta che due dei tre membri effettivi e due dei tre membri supplenti hanno optato a favore dello status di candidato consigliere e che di conseguenza all’atto di sottoscrivere la dichiarazione asseverata sono decaduti ex lege dalla carica rivestita per incompatibilità funzionale e conflitto di interesse nello scrutinare la candidabilità propria e dei propri concorrenti alla carica di consigliere comunale.

Secondo.

Il 15 aprile 2023 il vice-Prefetto Aggiunto F. Cardellicchio insediato alla presidenza della sotto-Commissione omette di prendere atto dell’opzione esercitata da quattro membri del plenum dell’organo collegiale previsto dalla legge nel numero chiuso di cinque membri effettivi e di tre supplenti e non attiva, come dovrebbe, il procedimento di copertura dei quattro posti vacanti di competenza del Consiglio provinciale di Imperia.

Infatti la rimozione di una condizione di incandidabilità è indispensabile alla data della sottoscrizione della candidatura e la scadenza del termine per il deposito delle liste la rende definitiva e irrevocabile a prescindere, quindi, dall’esito dello scrutinio successivo su di essa

Terzo.

Il giorno medesimo 15 aprile 2023 alle ore 10,40 mentre disattendeva al dovere suddetto il vice-Prefetto sulla base della asserita ma insussistente presenza del numero legale dei tre quinti del plenum di legge che invece era ridotto a soli quattro membri effettivi, e “riconosciuta legale l’adunanza ai sensi dell’art. 27 del T.U. 223/1967 e s.m.” sottopone all’approvazione unanime dei presenti la delibera n. 39 di ricusazione di una lista della coalizione “Scullino Sindaco” includendo nella composizione della sotto-Commissione i nominativi dei due membri effettivi decaduti, uno dei quali presente e votante a favore della ricusazione della coalizione alla quale appartiene l’altro membro decaduto, invece ovviamente assente in questa e in tutte le altre sedute successive alle quali continuerà ad essere  convocato.

Quarto.

A fronte di un candidato che a onta della propria decadenza operante ex lege stabilisce di partecipare a detta seduta non avendone titolo e addirittura vota tenendo una condotta chiaramente esposta a conseguenze penali sotto diversi profili, il vice-Prefetto presiede la seduta del 16 aprile 2023 ore 11,42 verbalizzata al n. 43 con attestazioni irrituali, errate e inconferenti volte chiaramente a precostituire ex post elementi di fatto e di diritto ritenuti in grado di scagionarlo.

Nella specie: a) viene attribuito alla Dirigente Area II della Prefettura il ruolo di Presidente di una inesistente “Commissione Elettorale Circondariale”, organo presente nei soli circondari di Sanremo e di Imperia; b) in forza di detta irrituale e errata attribuzione di un inesistente potere sovraordinato viene acquisito e fatto proprio l’indirizzo espresso sotto forma di “parere” dal Ministero dell’interno in termini inconferenti e di semplice esortazione del quale il vice-Prefetto  “rende edotto” il predetto candidato anche questa volta presente “il quale alle 11,51 abbandona la seduta”.

Quinto.

Il mantenimento del plenum della sotto-Commissione da quel momento in viene assicurato dal vice-Prefetto attraverso la surroga del candidato in questione e la immutatio veri consistente nel simulato mantenimento dello status di membro effettivo in capo al secondo dei due candidati che invece ha tempestivamente segnalato la sua perdita di titolarità avendo optato per l’alternativa incompatibile.

Sia quest’ultimo e sia il sostituto, anch’esso candidato consigliere comunale però del Comune di Vallecrosia che fa parte della circoscrizione di Bordighera e quindi abilitato a subentrare, sono sempre registrati come “assenti” in tutti gli atti successivi della sotto-Commissione.

*****

Le mie sono semplici annotazioni sul Moleskine che mi riservavo di sviluppare con commenti e corsivi di carattere generale, poi ieri ho letto che il TAR giudica corretto tutto questo e mi sono fermato.

Per tornare nella mia era preistorica.

Scullino e la DC non si arrendono

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Scullino e la DC non si arrendono

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APR 23, 2023
Ricorreranno al Consiglio di Stato per far riammettere la lista Dc e le due liste Scullino a sostegno del sindaco di Ventimiglia.
Non sarà’ un cavillo sulle autentiche di decine di elettori che hanno correttamente o firmato per riportare Scullino alla guida dell’amministrazione di Ventimiglia a fermare la democrazia sostanziale nel comune biglietto da visita d’Italia.

Scullino ha tutto il diritto di competere e la Dc farà di tutto perché sia della partita da protagonista, come merita e come vogliono tantissimi ventimigliesi, pensiamo la maggioranza

A testa in giù come i pipistrelli.

In primo piano

La pubblicazione della disponibilità a autenticare le firme è una condizione richiesta non “ad substantiam” e sotto pena di esclusione, ma “ad probationem tantum” e quindi può essere oggetto di soccorso istruttorio.
I destinatari della pubblicazione, cioè i titolari del diritto all’esercizio dell’elettorato passivo, ne vengono a conoscenza non ai fini dell’impugnativa dell’atto di disponibilità dell’avvocato ma per la comodità di poter conoscere quali tra tutti gli iscritti all’Albo dell’Ordine si offrono di svolgere la funzione certificatoria.
Nessuna comminatoria di nullità è presente nel dettato normativo né si può dedurre dalla “ratio legis”, ispirata invece a favorire e non a comprimere lo “ius partecipationis” agevolandone le procedure.
È sufficiente leggerlo: “Sono altresì competenti ad eseguire le autenticazioni di cui al presente comma gli avvocati iscritti all’albo che hanno a) comunicato la propria disponibilità all’ordine di appartenenza, b) i cui nominativi sono tempestivamente pubblicati nel sito internet istituzionale dell’ordine.”
Nessuna forma è stabilita per la comunicazione all’Ordine e sulla natura agevolativa della pubblicazione non c’è da aggiungere altro.
O forse un commento: cioè che l’avvocato certificatore è una novità introdotta dalla legge 108/2021 sulla governance del PNRR dal titolo “Prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure” e che non sembra che introducendo cavilli si accelerino e si snelliscano le procedure.
E infatti il tema caldo di queste settimane e che l’Italia rischia di perdere risorse e addirittura di doverne restituire.
Se deve essere un cittadino a dirlo all’Ufficio di Governo e non viceversa, ditemi voi se il mondo d’oggi non è capovolto.
Bruno Giri

Avevo undici anni e ricordo, ah! se ricordo! Tutto.

In primo piano

Leggo gli atti della causa elettorale n. 231/23 “Scullino e altri contro Prefettura Imperia” che questa mattina 21 aprile 2023 è mandata a decisione al TAR Liguria.
Leggo la memoria della Avvocatura distrettuale dello Stato di Genova del 20 aprile 2023 a difesa del Leviatano burocratico che ingoia i sacrosanti diritti conquistati dagli Italiani 78 anni fa contro i “nemici all’umanità e alla Patria”.
Primo tra tutti il diritto costituzionale di VOTARE democraticamente in assoluta, piena e incondizionata libertà i propri rappresentanti nelle Istituzioni democratiche.
Penso alle ossa di mio Padre che tra quattro giorni si rivolteranno nella tomba, e con le sue quelle di Parri, Cadorna, Longo, Mattei e di tutti quelli che con loro hanno combattuto “sui monti nei piani nelle città d’Italia”.
Ventimiglia inclusa.
Bruno Giri

La Legge per i carbonari si interpreta per gli altri si applica.

In primo piano

Il mio Nipotino Davide ha preso ottimi voti e per premio a scuola lo hanno inserito nel cast del teatro scolastico e i suoi Genitori nel ponte della Liberazione lo portano sulla tomba di Dante a Ravenna e a Sant’Apollinare in Classe.
Prima di partire mi ha chiesto dello zio Tano e io gli ho spiegato che sta lottando contro i fantasmi.
Si è messo a ridere.
*****
Finora ci ho scherzato sopra e per farlo ridere gli ho raccontato le strabilianti imprese di Tano contro i fantasmi della sotto-Commissione elettorale.
Adesso però è venuto il momento di fare sul serio, con la Legge non si scherza.
La Legge è il Decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 1967 n. 223 e s.m. e i. meglio conosciuta come “Testo Unico delle leggi per la disciplina dell’elettorato attivo e per la tenuta e la revisione delle liste elettorali”
*****
Gli articoli che interessano sono il 21 che dice come nasce una sotto-Commissione elettorale, il 22 come vive e il 23 come muore.
Riporto il testo dei tre articoli, così potete vedere anche voi gli spiriti come ce li fa apparire il medium prefettizio nelle sue sedute spiritiche al TAR Liguria.
*****
Articolo 21.
“In ogni comune capoluogo di mandamento giudiziario, dopo l’insediamento del Consiglio provinciale, è costituita, con Decreto del Presidente della Corte di Appello, una Commissione elettorale mandamentale, presieduta dal Presidente del Tribunale, nelle sedi o ove esista, o dal Pretore nelle altre sedi, e composta da quattro membri effettivi e da quattro membri supplenti, di cui uno effettivo ed uno supplente designati dal Prefetto, e tre effettivi e tre supplenti designati dal consiglio provinciale.
La Commissione rimane in carica sino all’insediamento della nuova Commissione.”
Tra le “s.m. e i.” (successive modificazioni e integrazioni) c’è la sostituzione del Magistrato con il dirigente prefettizio alla presidenza della Commissione e l’introduzione della possibilità di spacchettare la Commissione in più sotto-Commissioni circondariali, come nel caso di Bordighera e di Ventimiglia.”
*****
Articolo 22.
“I componenti della Commissione elettorale mandamentale designati dal Prefetto sono scelti tra i dipendenti dello stato della carriera direttiva in attività di servizio o a riposo; nel capoluogo della provincia la designazione deve cadere su funzionari della Prefettura appartenenti al personale amministrativo direttivo con qualifica non inferiore a direttore di sezione.
In caso di trasferimenti, il Prefetto provvede a nuove designazioni.
I componenti, la cui designazione spetta al Consiglio provinciale, sono scelti fra gli elettori dei Comuni del mandamento estranei all’amministrazione dei Comuni medesimi, semprechè siano forniti almeno del titolo di studio di una scuola media di primo grado ovvero che abbiano già fatto parte di Commissioni elettorali per almeno un biennio, e non siano dipendenti civili o militari dello Stato, né dipendenti della Provincia, dei Comuni e delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza in attività di servizio.
Alla designazione da parte del Consiglio provinciale si provvede mediante votazione nella seduta successiva alla elezione del Presidente e della Giunta provinciale.
Nella votazione, da effettuarsi distintamente per ciascuna Commissione, ogni consigliere scrive sulla propria scheda un nome solo e sono proclamati eletti coloro che hanno raccolto il maggior numero di voti purchè non inferiore a tre.
A parità di voti, è proclamato eletto il più anziano di età.
Con votazione separata, e con le stesse modalità, si procede alla elezione dei membri supplenti.
I membri supplenti prendono parte alle operazioni della Commissione elettorale mandamentale soltanto IN MANCANZA DEI COMPONENTI EFFETTIVI e, per quelli designati dal Consiglio provinciale, in corrispondenza delle votazioni con le quali gli uni e gli altri sono risultati eletti.
Gli adempimenti di cui ai precedenti commi nelle Regioni nelle quali non esistano i Consigli provinciali vengono espletati dagli organi cui sono devolute le attribuzioni dei Consigli provinciali medesimi.
I componenti della Commissione elettorale mandamentale possono essere rieletti.”
Nota bene: MANCANZA non ASSENZA.
*****
Articolo 23.
“I membri della Commissione elettorale mandamentale che senza giustificato motivo, non prendono parte a tre sedute consecutive, sono dichiarati decaduti.
La dichiarazione di decadenza è pronunciata dal Presidente della Corte d’Appello, decorso il termine di 10 giorni dalla notificazione giudiziale all’interessato della proposta di decadenza.
Qualsiasi cittadino dei Comuni del Mandamento può promuovere la dichiarazione di decadenza.
Quando, per qualsiasi causa, i MEMBRI EFFETTIVI E SUPPLENTI della Commissione elettorale mandamentale si siano ridotti in numero inferiore a quello richiesto per la VALIDITÀ DELLE RIUNIONI, la Commissione decade e gli organi competenti devono procedere alla rinnovazione delle designazioni entro un mese dall’ultima vacanza.
In attesa della costituzione della nuova commissione, le relative funzioni sono esercitate, con l’assistenza del segretario, dal Magistrato presidente.”
*****
Superfluo dire che la VALIDITÀ DELLE RIUNIONI in un Collegio perfetto è considerata con riguardo al PLENUM DI CINQUE MEMBRI (effettivi o loro sostituti) in carica da non confondere con il numero legale che può essere a maggioranza semplice della metà più uno oppure qualificata in un rapporto maggiore.
Nel caso della sotto-Commissione circondariale di Ventimiglia il plenum di cinque è sceso a quattro per effetto della decadenza “PER QUALSIASI CAUSA” e in questo caso a causa della incompatibilità di quattro membri su otto e, come dice la Legge “LA COMMISSIONE DECADE”.
Oggi al TAR c’è una seduta spiritica dove si giudicano gli atti di un fantasma che ci ha fatto spaventare tutti.
Brrrrr!!!!
Bruno Giri

C’è da preoccuparsi per quelli che sono pagati da no

In primo piano

Ho letto le 20 pagine di elucubrazioni giuridiche e di fantasiose ricostruzioni dei fatti in merito alla ricusazione delle tre liste di appoggio a “Scullino sindaco” a Ventimiglia depositate dall’Avvocatura dello Stato per il rigetto del ricorso.
Passo sopra a queste parole in libertà, ormai siamo abituati a exploit del genere nel mondo del diritto post moderno.
Non posso invece ignorare che si ignori la realtà fattuale: cioè che la sotto-commissione circondariale elettorale di Ventimiglia NON ESISTE PIÙ perché degli OTTO MEMBRI tra effettivi (5) e supplenti (3) sono decaduti per INCOMPATIBILITÀ NON RIMOSSA CON OPZIONE cinque membri (Cortese, Ramella, Amalberti, Merlenghi e Leuzzi) tutti candidati in liste sotto esame e il ”COLLEGIO PERFETTO” composto da CINQUE MEMBRI è sciolto automaticamente e DEVE ESSERE RIELETTO dal Consiglio Provinciale e rinominato dal Presidente della Corte di Appello di Genova.
Per l’identica ragione il 13 luglio 2022 era stato sciolto il Consiglio Comunale con le dimissioni SIMULTANEE di dieci membri su diciassette che impedivano al Collegio di deliberare le surroghe per ripristinare lo status giuridico PERFETTO di diciassette membri.
Ma l’Avvocato dello Stato non se ne accorge, non posso accettare che lo ignori.
Ragazzi, siamo davvero messi male!
Bruno Giri

Tano contro i fantasmi della sotto-Commissione elettorale.

In primo piano

Il mio Nipotino Davide ha preso ottimi voti e per premio a scuola lo hanno inserito nel cast del teatro scolastico e i suoi Genitori nel ponte della Liberazione lo portano sulla tomba di Dante a Ravenna e a Sant’Apollinare in Classe.
Prima di partire mi ha chiesto dello zio Tano e io gli ho spiegato che sta lottando contro i fantasmi.
Si è messo a ridere.
*****
Finora ci ho scherzato sopra e per farlo ridere gli ho raccontato le strabilianti imprese di Tano contro i fantasmi della sotto-Commissione elettorale.
Adesso però è venuto il momento di fare sul serio, con la Legge non si scherza.
La Legge è il Decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 1967 n. 223 e s.m. e i. meglio conosciuta come “Testo Unico delle leggi per la disciplina dell’elettorato attivo e per la tenuta e la revisione delle liste elettorali”
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Gli articoli che interessano sono il 21 che dice come nasce una sotto-Commissione elettorale, il 22 come vive e il 23 come muore.
Riporto il testo dei tre articoli, così potete vedere anche voi gli spiriti come ce li fa apparire il medium prefettizio nelle sue sedute spiritiche al TAR Liguria.
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Articolo 21.
“In ogni comune capoluogo di mandamento giudiziario, dopo l’insediamento del Consiglio provinciale, è costituita, con Decreto del Presidente della Corte di Appello, una Commissione elettorale mandamentale, presieduta dal Presidente del Tribunale, nelle sedi o ove esista, o dal Pretore nelle altre sedi, e composta da quattro membri effettivi e da quattro membri supplenti, di cui uno effettivo ed uno supplente designati dal Prefetto, e tre effettivi e tre supplenti designati dal consiglio provinciale.
La Commissione rimane in carica sino all’insediamento della nuova Commissione.”
Tra le “s.m. e i.” (successive modificazioni e integrazioni) c’è la sostituzione del Magistrato con il dirigente prefettizio alla presidenza della Commissione e l’introduzione della possibilità di spacchettare la Commissione in più sotto-Commissioni circondariali, come nel caso di Bordighera e di Ventimiglia.”
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Articolo 22.
“I componenti della Commissione elettorale mandamentale designati dal Prefetto sono scelti tra i dipendenti dello stato della carriera direttiva in attività di servizio o a riposo; nel capoluogo della provincia la designazione deve cadere su funzionari della Prefettura appartenenti al personale amministrativo direttivo con qualifica non inferiore a direttore di sezione.
In caso di trasferimenti, il Prefetto provvede a nuove designazioni.
I componenti, la cui designazione spetta al Consiglio provinciale, sono scelti fra gli elettori dei Comuni del mandamento estranei all’amministrazione dei Comuni medesimi, semprechè siano forniti almeno del titolo di studio di una scuola media di primo grado ovvero che abbiano già fatto parte di Commissioni elettorali per almeno un biennio, e non siano dipendenti civili o militari dello Stato, né dipendenti della Provincia, dei Comuni e delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza in attività di servizio.
Alla designazione da parte del Consiglio provinciale si provvede mediante votazione nella seduta successiva alla elezione del Presidente e della Giunta provinciale.
Nella votazione, da effettuarsi distintamente per ciascuna Commissione, ogni consigliere scrive sulla propria scheda un nome solo e sono proclamati eletti coloro che hanno raccolto il maggior numero di voti purchè non inferiore a tre.
A parità di voti, è proclamato eletto il più anziano di età.
Con votazione separata, e con le stesse modalità, si procede alla elezione dei membri supplenti.
I membri supplenti prendono parte alle operazioni della Commissione elettorale mandamentale soltanto IN MANCANZA DEI COMPONENTI EFFETTIVI e, per quelli designati dal Consiglio provinciale, in corrispondenza delle votazioni con le quali gli uni e gli altri sono risultati eletti.
Gli adempimenti di cui ai precedenti commi nelle Regioni nelle quali non esistano i Consigli provinciali vengono espletati dagli organi cui sono devolute le attribuzioni dei Consigli provinciali medesimi.
I componenti della Commissione elettorale mandamentale possono essere rieletti.”
Nota bene: MANCANZA non ASSENZA.
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Articolo 23.
“I membri della Commissione elettorale mandamentale che senza giustificato motivo, non prendono parte a tre sedute consecutive, sono dichiarati decaduti.
La dichiarazione di decadenza è pronunciata dal Presidente della Corte d’Appello, decorso il termine di 10 giorni dalla notificazione giudiziale all’interessato della proposta di decadenza.
Qualsiasi cittadino dei Comuni del Mandamento può promuovere la dichiarazione di decadenza.
Quando, per qualsiasi causa, i MEMBRI EFFETTIVI E SUPPLENTI della Commissione elettorale mandamentale si siano ridotti in numero inferiore a quello richiesto per la VALIDITÀ DELLE RIUNIONI, la Commissione decade e gli organi competenti devono procedere alla rinnovazione delle designazioni entro un mese dall’ultima vacanza.
In attesa della costituzione della nuova commissione, le relative funzioni sono esercitate, con l’assistenza del segretario, dal Magistrato presidente.”
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Superfluo dire che la VALIDITÀ DELLE RIUNIONI in un Collegio perfetto è considerata con riguardo al PLENUM DI CINQUE MEMBRI (effettivi o loro sostituti) in carica da non confondere con il numero legale che può essere a maggioranza semplice della metà più uno oppure qualificata in un rapporto maggiore.
Nel caso della sotto-Commissione circondariale di Ventimiglia il plenum di cinque è sceso a quattro per effetto della decadenza “PER QUALSIASI CAUSA” e in questo caso a causa della incompatibilità di quattro membri su otto e, come dice la Legge “LA COMMISSIONE DECADE”.
Oggi al TAR c’è una seduta spiritica dove si giudicano gli atti di un fantasma che ci ha fatto spaventare tutti.
Brrrrr!!!!
Bruno Giri

Ragazzi, siamo davvero messi male!

In primo piano

Ho letto le 20 pagine di elucubrazioni giuridiche e di fantasiose ricostruzioni dei fatti in merito alla ricusazione delle tre liste di appoggio a “Scullino sindaco” a Ventimiglia depositate dall’Avvocatura dello Stato per il rigetto del ricorso.
Passo sopra a queste parole in libertà, ormai siamo abituati a exploit del genere nel mondo del diritto post moderno.
Non posso invece ignorare che si ignori la realtà fattuale: cioè che la sotto-commissione circondariale elettorale di Ventimiglia NON ESISTE PIÙ perché degli OTTO MEMBRI tra effettivi (5) e supplenti (3) sono decaduti per INCOMPATIBILITÀ NON RIMOSSA CON OPZIONE cinque membri (Cortese, Ramella, Amalberti, Merlenghi e Leuzzi) tutti candidati in liste sotto esame e il ”COLLEGIO PERFETTO” composto da CINQUE MEMBRI è sciolto automaticamente e DEVE ESSERE RIELETTO dal Consiglio Provinciale e rinominato dal Presidente della Corte di Appello di Genova.
Per l’identica ragione il 13 luglio 2022 era stato sciolto il Consiglio Comunale con le dimissioni SIMULTANEE di dieci membri su diciassette che impedivano al Collegio di deliberare le surroghe per ripristinare lo status giuridico PERFETTO di diciassette membri.
Ma l’Avvocato dello Stato non se ne accorge, non posso accettare che lo ignori.
Ragazzi, siamo davvero messi male!
Bruno Giri

Comunicato Demovrazia Cristiana

In primo piano

Ringrazio Mauro Carmagnola per questo comunicato della Democrazia Cristiana, il vostro sostegno sarà fondamentale!
“La Democrazia Cristiana ha deciso di partecipare alla competizione elettorale di Ventimiglia alla luce di una tradizione, che risale ai tempi di Luigi Sturzo fondatore nel 1919 del Partito Popolare, di attenzione al buon governo locale.
La Dc ritiene che, nel corso degli anni, il buon governo locale sia stato interpretato dal sindaco Gaetano Scullino ed è pertanto onorata che il sindaco abbia accettato il suo sostegno.
Si tratta di un appoggio in nome del buon governo e della moderazione, ma anche del riformismo, e non è un caso che abbia dato un appoggio alla compagine anche il nuovo Psi.
Sono considerazioni di natura politica, che si innestano su un’esperienza civica ed amministrativa, che la Dc rispetta e rispetterà sempre, senza far venir meno il suo ruolo di partito dai chiari connotati.
La Democrazia Cristiana si affida totalmente alle scelte amministrative che ha compiuto e compirà il sindaco Scullino, anche perchè nessun candidato nella lista dello scudo-crociato ritiene di possedere le capacità e le conoscenze del territorio di Gaetano Scullino.
Tuttavia, anche i candidati che non risiedono a Ventimiglia possono offrire un contributo alla città.
Vi è infatti una consuetudine di rapporto tra il Piemonte ed il Ponente ligure, e la città di Ventimiglia in particolare, tale da rendere apprezzabile quello che i frequentatori della Riviera possono offrire alla Riviera stessa.
In particolare, siamo certi che un amministratore attento e sensibile come Scullino saprà fare tesoro dei consigli di chi vive da turista, da amico, da frequentatore la città di Ventimiglia, senza dimenticare che la presenza di persone residenti fuori ma partecipi di questa realtà può essere occasione per un dialogo costruttivo e per l’affermarsi di nuove idee anche in campo turistico, ricettivo e culturale.
Per questo riteniamo che la lista della Dc abbia un significato nella competizione che, comunque, mette sempre più in evidenza la scelta del primo cittadino eletto direttamente dai cittadini con un indiscutibile beneficio per la democrazia”.
Gaetano Scullino

“PATTO DELLA PASTA” alla carbonara !

In primo piano

Il mio amico Roberto Basso non mi delude mai fin dai tempi eroici dell’Eco della Riviera quando, per una decina di anni e più, con lui ho tenuto la rubrica “Io la penso così” su Sanremo e dintorni.
Questa mattina, giorno della Santa Pasqua, sfogliavo distrattamente l’agenda digitale per fare gli auguri agli amici e mi sono imbattuto in un suo servizio su Riviera Time del 18 giugno 2022 dove si parla del “PATTO DELLA PASTA” per far cadere Scullino.

*****

Leggo [**le evidenziazioni sono le mie, n.d.r.]: “Noi abbiamo fatto domande ai protagonisti della sfiducia a Scullino. Abbiamo raccolto sensazioni, ci è stato anche detto che 48 ore fa [cioè il 16 giugno 2022, n.d.r.] ad una TAVOLA APPARECCHIATA e davanti a spaghetti -fatti divinamente come una volta- erano seduti pochi ma importanti POLITICI ED AMMINISTRATORI DI VENTIMIGLIA, E NON SOLO, DI DESTRA E DI SINISTRA: avrebbero gettato idee, proposte, basi per:
A. RISOLVERE IN FRETTA LA CRISI, oppure
B. STRINGERE NUOVE ALLEANZE IN CASO DI NUOVE ELEZIONI.
Al termine si sarebbero strette le mani siglando il “PATTO DELLA PASTA”.
De Cecco, Divella, Barilla, non ricordo bene il particolare. Avrei suggerito, per amor di patria, il “PATTO DELLA PASTA AGNESI”.

*****

Sei giorni dopo il Presidente del Consiglio comunale, il leghista Andrea Spinosi ci ha fatto conoscere la ricetta degli spaghetti: “ALLA CARBONARA”, però lui da uomo delle istituzioni trasparente e leale nei confronti dei suoi concittadini ma anche da BUONGUSTAIO ha preferito pisciadela e castagnole.

*****

A questo punto è superfluo chiedersi il seguito.
Lo abbiamo sotto gli occhi, da un anno, il seguito (A) del “PATTO DELLA PASTA ALLA CARBONARA”, visto che i contraenti di DESTRA (4) e di SINISTRA (6) dopo solo sei giorni, il 22 giugno 2022, hanno RISOLTO IN FRETTA LA CRISI dal Notaio Lucia Serraino firmando le dimissioni, provocando lo scioglimento del Consiglio comunale e la conseguente decadenza del Sindaco Gaetano che era stato eletto direttamente dai suoi concittadini al primo turno.

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Per il resto, il seguito (B) del “PATTO DELLA PASTA ALLA CARBONARA” dipende da voi, Elettori liberi e sovrani di Ventimiglia, quando nel seggio vi troverete davanti a un piatto di spaghetti offerti dalla “NUOVA ALLEANZA IN CASO DI NUOVE ELEZIONI” stretta tra la SINISTRA &PD di Gabriele Sismondini e la DESTRA & LEGA CARBONARA di Flavio Di Muro.
L’alternativa è la pisciadela e le castagnole offerte da Gaetano Scullino, da Andrea Spinosi, da Eleonora Palmero, da Francesco Mauro e 45 altri col menu di Marco Mazzola il coordinatore di Master Chef intemelio al quale partecipo nel ruolo di “plongeur”, lavapiatti e stoviglie.
Bruno Giri

La Gatta, il Volpone e gli altri due nel “Campo dei Miracoli” e i Pinocchietti con la scheda e la matita in mano, il quadretto.

In primo piano

Dopo la sbornia elettorale chi paga il conto?
All’Elettore Medio di Ventimiglia non dovrebbe interessare il sesso del candidato sindaco e neppure che si tratti di una Fenice che rinasce dalle sue ceneri romane o che sia una salamandra sopravvissuta all’incendio che ha incenerito la sinistra.
Questa notte con l’ora legale è venuta l’ora per l’Elettore Medio di guardare in faccia la realtà e di tirare le somme.
Covid, tempesta ALEX.1 e tanicidio hanno colpito duro e adesso arriva con ALEX.2 il colpo di grazia.
Invece il terzetto di candidati chiede all’Elettore Medio di mettere la testa sotto la sabbia e lo struzzo è d’accordo perché ha altro da fare, è impegnato a far quadrare i conti a casa sua.
“Ognuno per sé e Dio per tutti”, risponde l’Elettore Medio senza sapere che a Ventimiglia Dio si è distratto.
Il terzetto di candidati sindaco nasconde la realtà perché è impotente a affrontarla e punta sul modesto livello di competenza dell’Elettore Medio che gli impedisce di capirla fino in fondo.
Quando gliela spiego da “imparato” so di parlare ai sordi e di masturbare dei defunti però non rinuncio per una questione morale che mi impedisce di fingere di non vedere.

*****

Non sono io ma è il Commissario straordinario a fare il conto degli assegni postdatati da coprire “a Babbo morto” e senza contare le cambiali in bianco da pagare che il prossimo sindaco eredita e si trova in portafoglio.
Il totale sulla carta, puramente ipotetico, è quello del Triennale 2023-2024-2025 delle opere pubbliche approvato il 29 dicembre 2022 con i poteri sostitutivi di una Giunta che non c’è: € 100.384.880,00 esatti di “giro d’affari” programmato al quale il privato dovrebbe contribuire con € 30.994.535,00 cioè per circa un terzo e che quindi ridurrebbe a € 69.390.345 l’onere a carico del Bilancio comunale
È una “lenzuolata” caritatevole e ingannevole di interventi che bisogna saper leggere e che è arabo per l’Elettore Medio al quale bisogna fare qualche esempio.

*****

Prendiamo i parcheggi, sigla Pk che “ante Tanum interdictum” andava da 1 a 14 e che saltando il Pk5 erano tredici, quantitativo che il Commissario straordinario ha ridotto a otto Pk, numeri: 3 (Calvo), 4 (Torri), da 6 a 10 (in successione: San Secondo Nord, Roverino, piazza Costituente, via Veneto, piazza della Libertà) e 12 (Ponte san Lodovico).
*****

Degli 8 Pk superstiti quello che più aiuta l’Elettore Medio a capire è il Pk8, “Parcheggio interrato piazza Costituente – DGC 91/21” al quale la Delibera commissariale del 29 dicembre 2022 assegna “priorità minima”.
Invece per la Gatta e il Volpone il parcheggio ha la “priorità massima”, per i due dopo aver preso per il culo Geppetto Scullino in Comune adesso questo è diventato il loro “Campo dei Miracoli” nel quale portare i Pinocchietti Medi a seppellire il voto.
Il costo del parcheggio è di € 3.314.043,00 coperto dal privato in “project financing” con un contributo di € 1.988.426,00 e con la differenza di € 1.325.617,15 a carico del Bilancio comunale.
Caro Pinocchietto Medio, su questo Pk8 beccati la prima bugia pietosa e caritatevole, perché per carità di Patria nasconde che due mesi e 26 giorni prima il “project financing” era saltato a causa della tempesta ALEX.2 del 3 ottobre 2022 che ha annullato la variante al PUC e travolto il masterplan “Borgo del Forte” e il waterfront degli Scoglietti e della Marina di San Giuseppe.
Bugia che è pure ingannevole perché la delibera ha “PRESO ATTO CHE …tra gli interventi posti in programmazione triennale 2023 / 2025…non è prevista la realizzazione di opere attraverso contratti di concessione o di partenariato pubblico privato” e nasconde l’esatto contrario perché i “project financing” sono addirittura sei, due impossibili e quattro col “Gratta e Vinci”.
Cioè con l’apertura a fisarmonica presso la Cassa Depositi e Prestiti di un prestito flessibile di € 15.530.827,52 approvata dal Consiglio comunale l’8 luglio 2021, parte del quale -appunto- per l’importo di € 1.325.617,15 doveva servire alla copertura del 60% del costo del parcheggio di piazza Costituente da realizzare in partenariato pubblico-privato.
Conclusione: per colpa di ALEX.2 e visto che il parcheggio di piazza Costituente Pk8 non si può più fare, ma quand’anche -per assurdo- non fosse così, il suo costo sarebbe non più di € 1.325.617,15 ma di € 3.314.043,00.
Un onere interamente a carico del Comune perché le condizioni del partenariato sono state annullate dal Decreto n. 6062 del 3 ottobre 2022 della Regione Liguria.
Di riflesso il contributo complessivo dei privati da € 30.994.535,00 scende a € 29.006.109,00 mentre sale a € 71.378.771 l’onere a carico del Comune.
E non finisce lì, perché questo è soltanto un esempio.

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Un secondo parcheggio, quello con la sigla Pk 10, è in offerta speciale al privato al prezzo promozionale di € 8.000.000 sotto forma di “project financing” ma si tratta di un pacco perchè impossibile da realizzare.
Appartiene all’archeologia amministrativa, risale a 14 anni fa quando il Consiglio comunale con deliberazione n. 22 lo ha approvato senza immaginare che con ALEX.2 piazza della Libertà sarebbe finita in zona inondabile A di inedificabilità assoluta.
Quindi secondo le mie stime dopo ALEX.2 l’onere per il Comune sale a € 79.378.771 e l’apporto dei privati cala a € 21.006.109 cioè da un terzo scende a un quinto del costo complessivo nel triennio delle opere pubbliche comunali.
La differenza rispetto alla stima sotto la sabbia di € 30.994.535 fatta dal Commissario straordinario se si fermasse a questi due esempi sarebbe grasso che cola.
Ma non è così, il giorno della nomina del sindaco è quello di scadenza delle 20 cambiali che il Commissario straordinario gli ha lasciato nel cassetto col timbro “Massima urgenza” per un totale di € 37.512.689 molte delle quali da pagare con soldi a destinazione vincolata per legge e con vincoli di consegna dei lavori entro termini oramai al lumicino dopo un anno sabbatico di commissariamento dell’Ente.
Ne cito qualcuno a caso: i sette milioni di via Freccero o i due del Centro Anziani o i due della protezione del litorale, tutti del PNRR senza dimenticare le urgenza collaterali, tipo i 5 milioni della “Casa della Salute” che l’Asl1 rischia di dover restituire.

*****

Poi ci sono le cambiali da pagare a Madre Natura, dagli € 785.000 per intervenire in argine destro del Roya in via Trossarelli per metterla in sicurezza ai tre milioni per fare la stessa cosa in argine sinistro, dai 15 milioni della passerella al milione e mezzo di via Due Camini e alla massa di interventi alle Ville, a Grimaldi Superiore e ad affrontare criticità del fronte collinare un po’ dappertutto.
Tutte cose che è meglio non si sappiano in giro e soprattutto che non lo vengano a saperle gli Elettori Medi ai quali bisogno raccontare la favola del Bene che trionferà sul Male, dove il Male è l’uomo solo al comando che disobbedisce ai Partiti e il Bene è uno di loro tre, a scelta, l’importante è restare nel giro, l’Ufficiale Giudiziario può attendere, domani è un altro giorno.
Sappiatevelo.
Bruno Giri

UN SINDACO ALLA PORTATA DI TUTTI !!!

In primo piano

UN SINDACO ALLA PORTATA DI TUTTI !!!
Il Sindaco uscente di Ventimiglia Gaetano Scullino con lo slogan “Scelgo Ventimiglia” nella sua campagna elettorale dimostra la sua volontà e di tanti candidati di provare finalmente a mettere la Città di Ventimiglia e i suoi abitanti AL PRIMO POSTO con le beghe e i pruriti dei Partiti preferibilmente all’ultimo posto.
Nel suo lavoro di miglioramento e abbellimento della città di Ventimiglia Gaetano Scullino troverà al suo fianco anche la Democrazia Cristiana che vuole essere un Partito fedele per portare avanti una tranquilla amministrazione senza turbolenze politiche che fanno male soprattutto ai cittadini residenti a Ventimiglia.
Progettare il futuro dev’essere la priorità della prossima amministrazione a guida di Gaetano Scullino, e per fare questo si devono completare tutte le opere rimaste incompiute nel tempo più breve possibile.
Il candidato Sindaco Gaetano Scullino con la sua Lista “Scullino Sindaco” e il “Partito della Democrazia Cristiana” hanno le idee chiare 💡 💡💡serve un gruppo di lavoro per la città “coeso è unito” che abbia a cuore soltanto “il benessere” e la modernità di una Città particolare di confine con la Francia che vuole diventare importante e green.
Un Sindaco alla portata di tutti è una realtà che Gaetano Scullino si appresta a diventare tra qualche mese,
un Sindaco tra la gente farà di certo bene alla città perché è importante per un cittadino residente a Ventimiglia avere al suo fianco il proprio primo cittadino.
I problemi di Ventimiglia sono i problemi di ogni città italiana,
e ne siamo tutti consapevoli,
ma la differenza tra un’amministrazione ed un’altra è sul come vogliamo affrontare questi problemi, che sono il lavoro, la povertà, la sicurezza, l’immigrazione, creare ricchezza pro-capite per i cittadini, eccetera.
Quindi concludendo “Scelgo Ventimiglia” più di uno slogan dev’essere UNA PRIORITÀ DI BUONA AMMINISTRAZIONE !!!
Umberto Lombardo e Claudia Bianca Gazzaniga.

Alex 2 ed il Mercato

In primo piano

La “discovery” della tempesta urbanistica e idraulica “ALEX.2” che a insaputa di tutti il 3 ottobre 2022 si è abbattuta su Ventimiglia ha trasformato la campagna elettorale nel gioco della moscacieca.
Rimozione è la parola d’ordine delle tre categorie di candidato sindaco con gli occhi bendati: quella di chi sapeva, quella di chi non poteva non sapere e infine quella di chi anche adesso non sa e che se anche sapesse non capirebbe.
Poi c’è Scullino che invece sapeva troppo e che andava eliminato.
Muovendosi a tentoni e con la benda sugli occhi nel centro cittadino è impossibile evitare il Mercato Annonario.
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Sto parlando del cuore di “RU1-Polo dei servizi Ventimiglia centro” di colore rosso fuoco che la Variante idraulica mette tutta quanta in fascia inondabile A con TR50 anni e per la quale l’articolo 15 delle Norme Tecniche dice che: “Non sono consentiti gli interventi di nuova edificazione, di ampliamento dei manufatti esistenti, e di recupero del patrimonio edilizio esistente eccedenti quelli di restauro o risanamento conservativo.”
Ci sarebbe anche la Passerella “Squarciafichi” da prendere in considerazione in quella zona, un progetto definitivo che stava tagliando il traguardo dell’appalto quando i tre leghisti “carbonari” hanno tagliato le gambe a Scullino, però nel suo caso potrebbe trovare applicazione l’articolo 15 bis che prescrive sei precise condizioni da riscontrarsi perché un’opera pubblica strategica indifferibile e urgente, come nel suo caso, possa derogare alla disciplina delle fasce inondabili.
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Tornando al Mercato, i fiduciari dell’ingenuo sindaco pochi mesi dopo il loro arrivo hanno avuto una botta di culo nel trovarvi un Dirigente che il 17 novembre 2020 con provvedimento monocratico sotto la soglia dei 40.000 euro -esonerato quindi dall’obbligo di mettere a confronto più offerte al ribasso e da quello di pubblicare l’esito del procedimento- ha nominato con affidamento diretto il “project manager” che se ne sarebbe occupato, un professionista bravo e alla mano che ti fa sentire come in famiglia.
Tanta roba, però, perché l’incarico in realtà non si limitava al Mercato ma era un vero e proprio passo indietro e una vera e propria abdicazione dell’apparato tecnico comunale che nella determina dirigenziale, al prezzo di € 28.000 di cui € 20.000 come contributo regionale, ha affidato all’interessato l’istruttoria di tutti e 4 gli Ambiti di rigenerazione urbana RU con vaghi e generici indirizzi per l’uso.
Questa la motivazione per carità! più che giustificata: “Il personale in servizio all’Ufficio Tecnico Comunale è impossibilitato a svolgere l’incarico in quanto non dotato di attrezzature adatte e comunque già oberato dalle quotidiane mansioni ad esso affidate”.
Ma poi da cosa nasce cosa e visto che il 30 giugno 2021 scadeva il Bando interministeriale “Interno-Economia&Finanze-Infrastrutture” per un contributo fino a € 5.000.000 ai Comuni con popolazione da 15.000 a 49.999 abitanti su progetti di rigenerazione urbana, lo zelante Dirigente il 9 aprile 2021 per complessivi € 23.472,80 portava a casa del project manager anche l’incarico di buttar giù lo studio di fattibilità con valenza di progetto definitivo dell’area del Mercato coperto- edifico ex-Enel ed ex-liceo Aprosio.
Cosa che il professionista bravo e alla mano ha fatto tempestivamente, consegnando il 1° giugno 2021 quanto doveva.
Uno studio che lo stesso giorno sarà approvato dalla Giunta in linea tecnica, tre giorni dopo trasmesso coi moduli e le impegnative ufficiali al Viminale il quale sette mesi dopo farà sapere sulla Gazzetta Ufficiale, Serie Generale, n.4 del 7 gennaio 2022 di cofinanziare con € 5.000.000 un quadro economico di 16.500.000 lasciando al Comune il compito di trovare gli altri 11 milioni e mezzo.
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Fin qui quello che si può dire sul Mercato.
Tutto quello che viene dopo fino a ieri, quando il guru dei fiduciari mi ha dato dell’imbecille per lesa maestà, è successo a insaputa dei candidati-sindaco e dei loro paraculi con gli occhi bendati mentre si divertono giocando a moscacieca.
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Che gli edifici interessati si trovino in zona A di inedificabilità assoluta l’ho già detto e non è il caso di ripeterlo.
Che la procedura di variante urbanistica dell’ambito “RU1- Polo dei servizi Ventimiglia centro” sia ancora nel Limbo lo dico adesso e lo spiego in breve.
Il 3 febbraio 2022 il Consiglio comunale ha approvato le varianti al PUC di tutte e quattro gli ambiti RU di rigenerazione urbana (Centro, Piazza Costituente e zona Lago, Trucco e Roverino).
Il testo normativo e cartografico che il project manager di cui sopra, promosso “esperto urbanista”, ha elaborato col supporto di un in idrogeologo di Alassio e di un ambientalista di Roma è stato pubblicato e su di esso nei 30 giorni successivi è stata presentata una sola osservazione, guarda caso, proprio sul Mercato e firmata dal concessionario del bar Mariano Schiavolini a nome del comitato dei concessionari dei banchi di vendita.
Una frase che copio dal documento dice tutto: “Il concetto di rigenerazione urbana dovrebbe tendere a rinnovare, restaurare e ristrutturare l’esistente senza prevedere la totale demolizione e ricostruzione” e la bozza di come fare per evitarle che accompagna l’osservazione ha ottenuto l’apprezzamento dello stesso Responsabile del procedimento.
E qui i fiduciari dell’ingenuo sindaco e il loro project manager bravo e alla mano che ti fa sentire come in famiglia hanno avuto una seconda botta di culo perché il RUP, [un funzionario tecnico subordinato allo zelante Dirigente di cui sopra, n.d.r.] ha scritto e il Consiglio comunale ha approvato: “Non si concorda in quanto la norma come attualmente disegnata [cioè la demolizione, scavo a -3,60 e ricostruzione, n.d.r.) consente un maggior margine di operatività sul progetto definitivo [compito dell’aggiudicatario dell’appalto, n.d.r.] che ne potrà scaturire, ed inserire ad oggi ulteriori limitazioni [cioè non demolire, n.d.r.] potrebbe rivelarsi controproducente ,[che cazzo vuol dire?, n.d.r.] nelle fasi successive del progetto, che, anche dal punto di vista tecnico, non ha ancora maturato una sua definizione.” In compenso il RUP è d’accordo, e il Consiglio comunale approva, sull’aumento dal 100% al 170% del plateatico e questo aumenta il carico insediativo, così il 3 ottobre 2022 la Regione Liguria quando scatena su Ventimiglia la tempesta urbanistica e idraulica Alex.2 risparmia dalla bastonata Roverino e mette nel Limbo quello RU2- Polo dei servizi Ventimiglia centro in attesa della ripubblicazione degli atti e delle controdeduzioni del futuro Consiglio comunale.
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Resta il fatto che il Mercato è in zona A dove non ci puoi piantare un chiodo.
Resta il fatto che i fiduciari dell’ingenuo Scullino lo sapevano e lo hanno anche scritto nella delibera del mega-progetto da € 16.500.000 di cui € 5.000.000 adesso a carico del PNRR-NextGenerationEU da cominciare a spendere entro maggio 2023.
Resta il fatto che a forza di botte di culo alla fine scopriamo che il culo è di Ventimiglia e dei suoi cittadini.
Resta il fatto che lo sapevano anche a Genova che l’intera faccenda “risulta quindi strettamente condizionata alla futura messa in sicurezza idraulica degli areali su cui ricadono e all’ approvazione delle conseguenti varianti alle cartografie del Piano di Bacino”.
Resta il fatto che la messa in sicurezza non si fa con un opuscolo cartaceo e digitale di calcolo dei tiranti idraulici e di compatibilità che non ferma l’acqua ma con il “MOSE del Roya” che come a Venezia con l’acqua alta in piazza San Marco la fermi, la convogli e l’accompagni al mare.
Tutte cose che con la benda sugli occhi non si vedono quando giochi a mosca cieca e prometti all’elettore medio un fanta-Mercato tutto d’oro e lapislazzuli.
Bruno Giri

“ALEX.2” la tempesta urbanistica e idraulica da Piazza Costituente a Piazza Babele….

In primo piano

Se avessero immaginato il futuro invece di dedicarla alla Costituente l’avrebbero chiamata piazza Babele.
Ma la realtà supera sempre l’immaginazione e il nome è quello.
Parlo del bailamme elettorale di questi giorni che accompagna il mio post su Facebook di “ALEX.2”, la tempesta urbanistica e idraulica.
L’ho buttato giù l’altro giorno perché mi giravano i coglioni fin dal 23 giugno 2022 quando una banda di leghisti “carbonari” ha pugnalato Scullino proprio nel bel mezzo dei 60 giorni che la legge regionale sulla rigenerazione urbana dedica all’esame delle 4 varianti al PUC di Ventimiglia e lui, come si usa dire, cercava di “metterci una pezza” alle cazzate dei suoi fiduciari ai quali -sbagliando- aveva dato carta bianca.
Torno a parlarne per dire che adesso, vista la caciara, mi girano anche per due altre persone, il mio carissimo amico Chicco Alborno che ha fatto il progetto, e Robert Thielen di cui ho sentito parlar bene ma che non conosco.
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Il progetto di Chicco è bellissimo e sono sicuro che, prima o poi, sarà realizzato perchè Ventimiglia ne ha disperato bisogno e lo merita, su questo non ci piove.
Piovono rane, invece, sull’altra persona, quella che ci mette i soldi provenienti dai sottoscrittori di un Fondo chiuso di investimento immobiliare che lui guida.
Lui fa di tutto per farsi amica la Città con iniziative che promuove e realizza, tipo la mostra fotografica di Steve McCurry sul cibo al Forte dell’Annunziata o tipo il murales di Eron sulla libertà senza confini a piazza Colletta o i giochi per bambini del Centro Storico, la Città invece fa di tutto per mettergli il bastone tra le ruote.
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Adesso poi -come dicevo prima- in piena bagarre elettorale si aggiunge l’effetto-Babele perché bisogna parlare come si mangia altrimenti l’elettore medio non capisce.
Quelli come me che studiano i dossier e con un lungo passato alle spalle sono tagliati fuori perché se anche loro la buttano in caciara scendono al livello dell’elettore medio e, come insegna Oscar Wilde, lui li batte per esperienza.
Però io sono testardo, c’è chi usa per me un’altra espressione, e non rinuncio anche per accontentare il mio Nipotino Davide, un ragazzino che quattro volte al mese mi fa partire da Sanremo per il solito “giretto” a Ventimiglia Alta con tappa immancabile alla Colletta, a San Michele e al murales dei gabbiani.
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I responsabili di ALEX.2 hanno reazioni differenti, il Centrodestra genovese e le sue marionette locali fanno finta di niente, le odalische dell’harem della Schlein hanno altro da fare, resta il manipolo dei fiduciari infedeli di Scullino con la marmellata fino ai gomiti.
L’hanno spalmata e leccata per tre anni alla Corte di Re Tano e adesso cadono dal pero come se la commedia cominciasse adesso e invece è alle battute finali.
Io non sono Voltaire e non c’è un Candide Thielen al quale aprire gli occhi sulla realtà del Male in piazza Costituente, semplicemente c’è da non farsi prendere per il culo da quelli che il Male hanno contribuito a portarcelo.
In termini di “pericolosità idraulica” la tempesta giuridica Alex.2 in sponda destra ha avuto effetti meno devastanti rispetto alla sponda sinistra, dove l’intero centro cittadino, RU1-Polo dei Servizi di Ventimiglia è in fascia inondabile A di inedificabilità assoluta.
Anche qui, vieta gli interventi di nuova edificazione e di ristrutturazione urbanistica ma almeno mette un pezzo del sotto-ambito RU2.2-piazza Costituente in “fascia inondabile BB” che permette di intervenire sull’esistente,
Testualmente la Variante 104/2021 consente “interventi di ampliamento dei manufatti esistenti e di recupero del patrimonio edilizio esistente eccedenti quelli di restauro o risanamento conservativo, purché non aumentino la vulnerabilità degli edifici stessi rispetto ad eventi alluvionali, anche attraverso l’assunzione di misure e di accorgimenti tecnico-costruttivi e purché risultino assunte le azioni e le misure di protezione civile stabilite dal Piano di Bacino e da quello comunale di protezione civile.”
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Chicco nel disastro totale tenta quindi di attaccarsi a questo salvagente e di salvare il salvabile, cioè il food&beverage di eccellenza al posto della palazzina ex ACI e l’altro giorno il coro dei fiduciari sporchi di marmellata insorge all’annuncio di Thielen: “Le grand parking souterrain initialement prévu, laissera finalement place à un petit parking de surface.”
“Finalement”, esercitando un sacrosanto diritto soggettivo e non più genuflessi a implorare indulgenza davanti alle medesime persone che l’8 giugno 2022, mentre affilavano i coltelli che useranno due settimane dopo per accoltellare Tano, hanno approvato la variante di piazza Costituente col progetto di Chicco incluso il parcheggio sotterraneo a carico del Comune sapendo di non poterlo fare.
E lo hanno anche messo nero su bianco: “…la variante del piano di bacino intervenuta con DSG n. 104 del 22/11/2021 allo stato attuale vieta interventi edificatori nell’ambito RU2 …… in virtù di quanto sopra, pertanto, …. le previsioni edificatorie previste risultano strettamente condizionate alla futura messa in sicurezza idraulica degli areali su cui ricadono e alla approvazione delle varianti cartografiche al Piano di Bacino.”
E hanno ancora il coraggio di parlare, almeno gli altri per pudore stanno zitti.
Bruno Giri

Precisazioni entrata in vigore decreto 3 ottobre 2022

In primo piano

COMUNICATO STAMPA UFFICIALE

Per senso di responsabilità, senza intenzioni polemiche e nella qualità da me rivestita di sindaco in carica all’epoca dei fatti, intendo fornire alcune precisazioni alla cittadinanza in merito alla situazione che si è venuta a creare a Ventimiglia a seguito dell’entrata in vigore del Decreto n. 6062 del 3 ottobre 2022 della Regione Liguria.
Un provvedimento che assieme alla Variante di Trucco ha cancellato anche le previsioni urbanistiche delle due Varianti di rigenerazione urbana dell’intero centro cittadino e della fascia ai piedi del centro storico che a nord-est raggiunge Peglia e la oltrepassa.
Le sue conseguenze negative, ricordo, non si limitano all’aspetto urbanistico-ambientale, perchè su entrambe le sponde idrauliche del fiume Roya viene ora vietata o pesantemente condizionata e compromessa qualsiasi attività edificatoria pubblica e privata per effetto dell’avvalimento da parte della Regione Liguria del Decreto “provvisorio” del Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale n. 47 del 23 giugno 2021 pubblicato dal 14 luglio al 13 agosto 2021 e al quale mi ero opposto il 12 agosto 2021 con l’osservazione a protocollo n. PG/PG-2021-270647 che mi è stata respinta.
Col risultato di rendere “definitive” le misure devastanti del Decreto n. 104 del 21 novembre 2021 a partire dal 15 dicembre 2021, data di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Liguria.
Le precisazioni che seguono sono rivolte alla Città tutta, ovviamente, ma in particolare agli abitanti di Peglia e con loro agli sportivi del tennis, del calcio e delle bocce e ancor più alla categoria assolutamente prioritaria dei cittadini con disabilità o con difficoltà motorie che frequentano la zona di via Peglia e di via Freccero.
Attività antecedente il Decreto regionale.
A. Il 19 gennaio 2010 ho presentato e fatto approvare dal Consiglio comunale il primo progetto definitivo del sottovia della linea ferroviaria con variante di tracciato di via Freccero e relativa dichiarazione di pubblica utilità.
B. Il 24 settembre 2020, di dieci anni dopo, ho proposto e fatto approvare dalla Giunta comunale l’aggiornamento del quadro economico di spesa ai nuovi prezzi delle lavorazioni, con incremento da € 2.355.000 a € 2.700.000.
C. Quindi ho proposto e fatto approvare dalla Giunta comunale l’inserimento dell’opera:
⋅ Il 27 maggio 2021 nella programmazione regionale degli interventi infrastrutturali in materia di viabilità e mobilità ciclistica
⋅ Il 28 luglio 2021 anche nel PRRU (Piano regionale di rigenerazione urbana)
⋅ 25 agosto 2021 ho chiesto e ottenuto con Decreto della Direzione Centrale per la finanza locale del Ministero dell’Interno un contributo di € 2.400.000 dal Fondo interministeriale delle opere pubbliche di messa in sicurezza degli edifici e del territorio con la differenza di € 300.000 a carico del Bilancio comunale a patto che l’affidamento dei lavori avvenga entro venti mesi dalla data del bando, pena la revoca del finanziamento, essendo il costo delle opere compreso nel range tra di € 2.500.001 e € 5.000.000.
D. Il 4 novembre 2021 -appena 17 giorni prima dell’entrata in vigore del Decreto 21 novembre 2021 n. 104 che con la Variante al Piano di Bacino del Roya ha introdotto vincoli e divieti- ero riuscito a far confermare dal Consiglio comunale l’approvazione del progetto definitivo e l’adozione della Variante urbanistica contestuale, propedeutica all’imposizione del vincolo espropriativo, a anticipare la dichiarazione di pubblica utilità e a far approvare il piano degli espropri.
Attività successive alla entrata in vigore del Decreto regionale.
A. Il 7 dicembre 2021 al costo di € 16.829,42 per prestazioni professionali è stato affidato l’incarico di aggiornare la progettazione definitiva e quella esecutiva per la costruzione del sottopasso ferroviario, compresa la stesura degli studi bidimensionali propedeutici a risolvere le problematiche derivanti dai vincoli imposti dal Piano di Bacino della zona di intervento oltre all’elaborazione di un progetto stralcio relativo alle “opere necessarie per garantire l’accessibilità dei campi da tennis comunali “.
B. Il 16 dicembre 2021 la Giunta comunale era già in grado di approvare in linea tecnica il progetto esecutivo-definitivo delle opere necessarie per garantire l’accessibilità dei campi da tennis per un importo complessivo di € 300.000 con inserimento nel Piano Triennale delle opere pubbliche 2022/2024 e nell’elenco annuale 2022 e con richiesta di accesso al Credito Sportivo con contributi e/o agevolazioni finanziarie quali l’accensione di un mutuo a tasso agevolato.
C. Il 9 giugno 2022 la Centrale Unica di committenza dei Comuni di Ventimiglia e Camporosso “considerata l’urgenza di ….. attivare le necessarie procedure di gara per consentire l’esecuzione delle opere nel rispetto dei tempi previsti dal Decreto Ministeriale di finanziamento” prendeva atto del Piano del terrapieno ferroviario di RFI – Rete Ferroviaria Italiana per l’esecuzione delle indagini geognostiche e sulle strutture e dei rilievi topografici propedeutici di sua competenza e di fare altrettanto con quelli di propria competenza.

Attività in regime commissariale straordinario.
A. Il 4 agosto 2022, dopo aver “dato atto che l’aggiornamento delle fasce di pericolosità idraulica è uno studio necessario al fine di consentire la valutazione di interventi all’interno del centro ottocentesco, anche in ragione della situazione post alluvione Tempesta ALEX che ha visto il crollo della passerella Squarciafichi”, affidamento dell’incarico alla DHI s.r.l. di Genova dello studio dei tiranti idraulici relativi ad uno scenario di esondazione in area di Piano di Bacino del fiume Roya classificata BB, propedeutico al progetto  relativo alla redazione della progettazione definitiva ed esecutiva per costruzione di un sottopasso alla linea F.S. in località Peglia “nonché dell’aggiornamento delle fasce di pericolosità idraulica del Fiume Roja dopo il crollo della Passerella Squarciafichi a seguito della Tempesta ALEX”.
B. Passaggio dal regime nazionale dei contributi interministeriali “per interventi riferiti a opere pubbliche di messa in sicurezza degli edifici e del territorio” all’ambito comunitario del PNRR “per la gestione, controllo e valutazione della misura, ivi inclusi gli obblighi in materia di comunicazione e informazione previsti dall’articolo 34 del Regolamento (UE) 2021/241, nonché gli obblighi di monitoraggio e di conservazione di tutti gli atti e la relativa documentazione giustificativa su supporti informatici”.
C. Deliberazione commissariale n. 5 assunta con i poteri del Consiglio comunale il 15 febbraio 2023 di convocazione della Conferenza dei Servizi decisoria in forma semplificata e in modalità asincrona “finalizzata ad ottenere pareri, intese, concerti, nulla osta, autorizzazioni, concessioni ed altri atti di assenso comunque denominati, necessari per la realizzazione dell’opera in argomento”.
Oggetto della Conferenza: “Nuovo studio di Fattibilità Tecnico Economico” consegnato al Comune il 19 dicembre 2022, corredato dallo studio dei tiranti idraulici in area di Piano di Bacino del fiume Roja classificata BB con un quadro economico di € 7.000.000 complessivi.
Sul presupposto di una verifica di competenza positiva dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale di compatibilità delle opere indicate in progetto con la vigente normativa del Piano di Bacino del Roya e del piano comunale di protezione civile.
Possibilità basata sul fatto che le opere ricadono in ambito BB nel quale “è consentita la realizzazione di nuove infrastrutture pubbliche connesse alla mobilità, previo parere favorevole della Provincia, purché progettate sulla base di uno specifico studio di compatibilità”.

Conclusione

Il 9 giugno 2022, due settimane prima dello scioglimento del Consiglio la Centrale Unica di committenza dei Comuni di Ventimiglia e Camporosso, d’intesa con RFI, aveva già promosso lo studio idraulico di aggiornamento del progetto definitivo, finanziato, appaltabile e cantierabile e era pronto il bando di gara da parte di Rete Ferroviaria Italiana.
Oggi siamo retrocessi allo studio di fattibilità, a un quadro economico triplicato e all’alea dei tiranti idraulici, cioè a quello sulle aree inondate in conseguenza delle opere di progetto e non sulle misure proposte di mitigazione della pericolosità accertata all’esito di approfondite analisi, studi, indagini e simulazioni dopo la tempesta Alex.

Gaetano Scullino

Tempesta Alex 2

In primo piano

Le bugie hanno le gambe corte e a Ventimiglia camminano sulle gambe dei cinque Partiti genovesi di centrodestra.
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All’insaputa di 24.178 ISTAT ventimigliesi + i tantissimi “furesti” dopo la “Tempesta ALEX.1” del 3 ottobre 2020, il 3 ottobre 2022, proveniente da Genova la “Tempesta ALEX.2” si abbattuta sulla loro Città alle ore 16,48 in punto, momento esatto della firma del Decreto 3 ottobre 2022 n. 6062 della Dirigente Servizio Urbanistica pubblicato il 19 ottobre 2022 a pagina 80 del n.° 42 -parte II- del Bollettino Ufficiale della Regione Liguria.
Una tempesta con effetti molto più devastanti di quella di due anni prima perché le macerie idrauliche e urbanistiche create dal Decreto non si spalano, e quelli che dietro alla candidatura del leghista “carbonaro” le nascondono non sono angeli ma diavoli del fango nel quale sono finiti i sogni dei ventimigliesi, e il fango è un eufemismo da educande, lo capiscono tutti.
*****
Il Decreto dice che le tre varianti di Roverino, Trucco e Scoglietti-Marina di San Giuseppe sono carta straccia, e in particolare che non va bene il progetto “Borgo del Forte” da 200 milioni e che al suo posto devono essere mantenute “le attuali norme compositive del Piano vigente relative alla realizzazione di una copertura sistemata a giardino pensile radicata ai piedi delle mura medievali della Rocca.”
*****
Ma quel che è peggio, all’interno del Decreto urbanistico regionale che si è abbattuto su Ventimiglia, e che lì viene ribadito, c’è, molto più devastante, il Decreto idraulico 22 novembre 2021 n. 104 di Variante al Piano di Bacino del Roya pubblicato il 15 dicembre 2021 a pagina 247 del n.° 50 parte II del Bollettino Ufficiale della Regione Liguria.
Un decreto al quale, nella fase istruttoria, Gaetano Scullino il 12 agosto 2021si era opposto con una osservazione a protocollo n. PG/PG-2021-270647 (tanto per essere precisi) e lo stesso aveva fatto la società Fratelli Carminati s.p.a., però la Regione Liguria quella di Gaetano Scullino l’ha respinta mentre invece ha accolto quella della Società privata per una modifica in sponda idraulica destra del Bevera.
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A farla breve, con questo secondo Decreto entrambe le sponde idrauliche del Roya sono a rischio alto o altissimo di inondazione, la pericolosità del corso d’acqua proibisce ogni nuova costruzione nelle fasce perimetrate dal Decreto e in particolare nell’ambito di rigenerazione urbana RU1 “Polo dei servizi Ventimiglia centro” (in fascia inondabile A con TR50 anni) dove da fare c’era la passerella “Squarciafichi”, il mercato comunale, il Centro anziani e dove si trova il cuore pulsante della Città: tutto travolto.
Stessa cosa sull’altra sponda per l’ambito RU2 “Margine nord-est del centro storico” Lago e piazza Costituente che ricade interamente in fascia inondabile BB e per “RU4 Polo dei servizi di Trucco” anche lui in parte in fascia inondabile A conTR50 anni, si salva solo Roverino.
*****
A questo punto, ricordando che quando da un notaio a Ventimiglia il leghista “carbonaro” ha pugnalato alla schiena Gaetano Scullino il 23 giugno 2022 era ancora lontano il 3 ottobre 2022, data di scadenza dei 60 giorni fissati dalla Legge regionale n. 23/2018 per emanare il Decreto, c’era ancora tempo e modo per mettere in sicurezza la Città dalla tempesta “ALEX2” e che Gaetano Scullino in quei giorni stava combattendo come un leone contro il Pentapartito genovese per riuscirci, credetemi, girano i coglioni anche a me che sono di Sanremo.
Bruno Giri

Tennis club, nodi al fazzoletto e chiarimenti

In primo piano

I leghisti carbonari non smettono mai di stupirmi.
Il 13 Gennaio 2022 leggevo su Sanremonews un servizio di Elisa Colli sulla chiusura del “Tennis Club di Peglia” e mi sono fatto qualche nodo al fazzoletto.
Primo nodo le scuse del Comune: “La chiusura è stata gestita dalla parte TECNICO-URBANISTICA del Comune. E’ una questione amministrativa normativa. A causa di un PROBLEMA CON LA DOCUMENTAZIONE di una gara è risultato che l’associazione tennistica non avrebbe più potuto utilizzare la struttura e così è stato indicato di abbandonarla. Faremo una nuova gara in modo che il servizio possa continuare al più presto – DICE L’ASSESSORE ALLO SPORT SIMONE BERTOLUCCI.”
Secondo nodo, il problema della documentazione che doveva produrre il Segretario del “Tennis Club” ragioniere Antonello Marasco: “Gli sportivi chiedono la riapertura della struttura chiusa ufficialmente lunedì 10 gennaio per motivi burocratici, legati alla MANCATA REGOLARIZZAZIONE DI ALCUNI DOCUMENTI.”
Adesso mi tocca vedere un post che se la prende con Tano Scullino e mi chiedo se l’autore è per caso, soltanto un omonimo di quello che non ha regolarizzato i documenti.
Infatti nella DETERMINAZIONE n° 621 del 09/08/2021 del Comune leggo: “Gli accertamenti soggettivi di prassi, propedeutici alla stipula del contratto in oggetto, hanno avuto esito NEGATIVO, evidenziando che il DURC del “TENNIS CLUB VENTIMIGLIA” è risultato IRREGOLARE.”
Sarebbe una cosa che tra “leghisti carbonari” si poteva risolvere in famiglia, visto che il vice-sindaco con delega operativa allo sport era Simone Bertolucci segretario del Partito e che la Moglie del segretario è un pezzo grosso in Regione Liguria dopo essere stata assessore e collega di Bertolucci nella Giunta Scullino.
Ma penso di sbagliarmi, deve essere un omonimo, sarebbe il colmo altrimenti.
Bruno Giri

e la doverosa replica :

Caro Direttore,
la denuncia delle responsabilità per la chiusura dell’impianto tennis/bocciofila di
Peglia da Lei pubblicata nei giorni scorsi ha provocato reazioni scomposte alle quali
non intendo rispondere per una mia scelta personale: evitare le provocazioni in una
Campagna Elettorale come questa, così importante per la mia amata Città.
È invece preciso dovere di un funzionario pubblico onorario quale ero all’epoca dei
fatti fornire le seguenti precisazioni.
1. “Sostegno e sviluppo dei campi da tennis zona Peglia (concessione scaduta da ben
14 anni), allaccio alla rete idrica, messa a norma dell’impianto elettrico; bonifica
amianto dell’ex bocciofila di Peglia – con conseguente abbattimento per la
costruzione di impianti sportivi” (Pag. 28 del Programma Amministrativo 2019-
2024 “Scullino Sindaco”) impegno confermato l’8 luglio 2019 nelle “Linee
programmatiche di mandato politico amministrativo” approvate dal Consiglio
comunale.
2. Delega OPERATIVA a Simone Bertolucci: vicesindaco con deleghe a Turismo,
Manifestazioni, Cultura e Sport.
3. Delega OPERATIVA a Tiziana Panetta: assessore con delega all’Urbanistica ed
Edilizia Privata.
4. Delibera Giunta Comunale n. 181 del 24 settembre 2020 “Ricerca di soggetto per
la concessione in gestione dell’impianto sportivo denominato “Tennis Club
Ventimiglia” con annessa ex-bocciofila di via Peglia”: “… RITENUTO di far
proprie ed approvare le proposte dell’ASSESSORE COMPETENTE come atto di
indirizzo”.
ATTI TECNICI DI ESERCIZIO DELLA DELEGA ASSESSORILE:
1. DETERMINA DIRIGENTE dott. Antonino Germanotta n° 882 del 13/10/2020 su
avviso di manifestazione di interesse sulla base di un progetto di sistemazione
del complesso sportivo tale da realizzare spese non inferiori a € 500.000,00, a
fronte dello scomputo del canone annuo fissato in € 25.000,00, per una durata
della concessione ventennale, aumentabile, per progetti di ammontare superiore al
minimo sopra indicato, un anno ogni € 25.000,00 di costi previsti, comunque per
un massimo inderogabile di anni quattro.
2. DETERMINA DIRIGENTE Dott.ssa Monica Di Marco n° 297 del 06/04/2021 di
nomina della Commissione di Gara per l’esame delle offerte pervenute composta
da: Dott.ssa Monica Di Marco Dirigente Area Amministrativa PRESIDENTE;
Ing. Cesare Cigna Dirigente Area Tecnica COMMISSARIO e Arch. Stefano
Sciandra Dipendente interno COMMISSARIO. ** Operante a titolo gratuito,
senza compenso alcuno né rimborso spese.
3. DETERMINA DIRIGENTE dott.ssa Monica Di Marco n° 491 del 18/06/2021 di
affidamento SOTTO RISERVA “subordinata all’esito, positivo, delle verifiche
sui requisiti di partecipazione, ai sensi art.32, comma 7, del D.Lgs. 50/2016”
4. DETERMINA DIRIGENTE dott.ssa Monica Di Marco n° 621 del 09/08/2021 di
REVOCA della concessione così motivata: “DATO ATTO che – con riferimento
alla irregolarità del DURC ……. comporta l’esclusione dalla partecipazione alla

gara, come precisato dal Consiglio di Stato e la REGOLARIZZAZIONE
POSTUMA riguarda esclusivamente la posizione contributiva del rapporto tra
l’impresa e l’Inps/Inail ….. CONSIDERATO che ricorrono pertanto le
condizioni, ANZI RICORRE L’OBBLIGO, per procedere alla revoca
dell’aggiudicazione alla Associazione Sportiva Dilettantistica “TENNIS CLUB
VENTIMIGLIA … dichiarare la gara chiusa senza aggiudicazione per assenza di
candidati idonei, ai sensi del D. Lgs. n. 50/2016”.
Nel ringraziarLa in anticipo per la cortese ospitalità che vorrà dare a queste
precisazioni, se lo riterrà possibile, concludo informando che i tre campi di tennis
sono attualmente aperti e gestiti da Ventimiglia Calcio in maniera provvisoria ma
ineccepibile.
Cordiali saluti.
Gaetano Scullino.

Pane al pane vino al vino.

In primo piano

Su questioni tecniche che interessano tutta la Città bisognerebbe almeno sapere di cosa si sta parlando.
Questo signore che adesso a Ventimiglia si candida a fare il sindaco con una lista civica di centrosinistra è uno dei 10 consiglieri che, da indipendente, ma con il resto del Gruppo PD & “3 Leghisti Carbonari 3 Associated” il 24 giugno 2022 ha fatto “come i ladri di Pisa che di giorno litigano e la notte vanno a rubare insieme” (Vocabolario della Crusca, cit.) e ha firmato le sue dimissioni da un Notaio invece di verbalizzarle e spiegarle pubblicamente in Consiglio Comunale.
Il giorno dopo ha detto cose in malafede perché uno come lui che nel corso del suo curriculum vitae di culi ne ha visti tanti, più della siringa dell’ospedale, non poteva non conoscere la verità.
Ha detto sulla passerella che “MANCA IL PROGETTO ESECUTIVO” sapendo benissimo che due mesi prima sull’Albo Pretorio era stata pubblicata la Determina n° 293 del 12 aprile 2022 che chiudeva la Conferenza dei Servizi Semplificata in modalità asincrona “DECISORIA” che approvava il progetto “DEFINITIVO” della passerella e che, al punto n.° 3 del dispositivo stabiliva: “DI DARE ATTO che la progettazione ESECUTIVA e la successiva fase di esecuzione delle opere dovrà recepire interamente le prescrizioni ed osservazioni formulate dalle varie Amministrazioni e soggetti che hanno partecipato.”
Questo signore sapeva benissimo che il punto n.° 3 era diretto alla Centrale Unica di Committenza Ventimiglia-Camporosso che nel Bando di gara e nel Capitolato doveva includere e valutare le suddette osservazioni e le prescrizioni come requisito per i partecipanti nel presentare l’offerta e poi nel predisporre il progetto ESECUTIVO di loro competenza.
Le sue dimissioni hanno impedito questo ultimo adempimento e hanno fermato il perfezionamento della pratica di finanziamento con relativo piano di copertura in attesa soltanto della deliberazione formale e della firma.
Questo signore ha anche detto che sull’igiene urbana Scullino “se l’è menato” perché “l’appalto era già stato predisposto tre anni fa ma c’era tutto il tempo per metterci mano. L’hanno fatto su quello che volevano e hanno volutamente ignorato il resto.”
Lui sa benissimo che il servizio di igiene urbana non è solo di Ventimiglia ma di altri 17 Comuni associati, sa benissimo che la gara l’ha bandita la Centrale Unica di committenza Ventimiglia-Camporosso che il 3 settembre 2021 ha aggiudicato l’appalto a Teknoservice, sa anche che l’aggiudicazione è stata impugnata al TAR il quale il 10 febbraio 2022 aveva respinto il ricorso ma che era stato presentato appello al Consiglio di Stato.
Sa benissimo che Scullino era sindaco del Comune capofila e che doveva mettere insieme e d’accordo gli altri 17 sindaci su tre documenti complicatissimi: 1°) schema di contratto d’appalto di 7 anni di durata, rispettando i Criteri Ambientali Minimi di cui al Decreto 13 febbraio 2014 del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, 2°) sul Capitolato Speciale d’Appalto e 3°) su un Progetto e Disciplinare di 359 pagine.
Aggiungo un’ultima cosa che questo signore non poteva sapere, che il Consiglio di Stato il 4 gennaio 2023 respingerà l’appello e anche lui confermerà che Scullino non solo non “se l’è menato” ma ha anche fatto presto e bene.
Ditemi voi se questo signore può sostituire l’insostituibile Tano.

Bruno Giri

l’ uomo mascherato

In primo piano

A Ventimiglia abbiamo un nuovo uomo mascherato.

Si nasconde dietro un misto di ipocrisia e cinismo. Vuole spiegarci che non servono i direttori d’orchestra ma è il suo ruolo attuale, insieme ad altri, dietro un giovane candidato sindaco. Attacca i politici del passato ma lui è l’esemplare che meglio di tutti li rappresenta. E’ stato escluso dalla ribalta politica ma lui insiste, cercando di ricoprire diversi ruoli, a tutti i costi, pur di apparire.
Ha iniziato ad occuparsi di politica da giovane militando nella Fgci. E’ stato componente della segreteria provinciale del Pd di Imperia. E’ stato consigliere comunale di Ventimiglia, dal 1996 al ’97, ha ricoperto la carica di assessore comunale al Commercio, sport e manutenzione e dal 2006 al 2009 è stato consigliere provinciale di Imperia. Nella IX legislatura (2010/2015) è entrato in Consiglio Regionale come consigliere di maggioranza all’interno del gruppo PD. Ad oggi nessuno a Ventimiglia ricorda una sua opera, un suo progetto realizzato, mai giunti contributi alla città grazie al suo operato ma è un ottimo osservatore e critico della politica ventimigliese.
Alle elezioni comunali del 2015 ha sostenuto il candidato sindaco del PD che dopo essere diventato sindaco lo ha allontanato bruscamente.
Alle elezioni del 2019 ha sostenuto il candidato sindaco del centro destra con il quale ha collaborato sino a quando ha mantenuto la carica che gli era stata attribuita, finita la carica finita la collaborazione.
Ora parla male dell’ex sindaco del PD e dell’ex sindaco del centro destra. Ma non basta, estende i suoi giudizi negativi anche nei confronti di tutti quelli che hanno collaborato con questi due sindaci e che non si sottomettono al suo giudizio tipico di una personalità narcisistica.
Nonostante tutto, l’uomo mascherato, si erge a moralizzatore, vuole dire solo lui come salvare Ventimiglia. Si erge ad esperto del governo cittadino, critica le capacità amministrative e professionali altrui senza nessuna autocritica, senza guardarsi allo specchio e quando lo fa ha solo una soluzione … mettersi la maschera.
Continua pure uomo mascherato a dirci cosa dobbiamo fare secondo te, intanto Ventimiglia ti conosce.

Marco Prestileo

Baby Yoda free lance

In primo piano

A partire da questa mattina, venerdì 3 febbraio 2023, e fino alla rielezione di Tano a Ventimiglia, l’inviato speciale free lance Baby Yoda prende servizio come addetto alla rassegna stampa quotidiana con incarico specifico dei pro memoria e delle smentite. (Ordine di Servizio n. 1)
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Sanremonews 4 Febbraio 2023
Ventimiglia, Toti: “Serve sindaco con maggioranza stabile che lavori molto per la città”
“E’ una città che può crescere moltissimo e serve un interlocutore al più presto” – dice il presidente della Regione Liguria”.
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Nous voilà, notre Président!
Eccoci, nostro Presidente!
Here we come, our President!
Fasciu picin ma ben ligau, sciù Presidente.

Bruno Giri

Contro la carità cristiana e l’umanità ragionevole ha vinto la terza via, il “Gott mit Uns!” che intercetta e deporta tutti i “diversi”, quelli che “non sono di noi”.

In primo piano

A partire da questa mattina, venerdì 3 febbraio 2023, e fino alla rielezione di Tano a Ventimiglia, l’inviato speciale free lance Baby Yoda prende servizio come addetto alla rassegna stampa quotidiana con incarico specifico dei pro memoria e delle smentite. (Ordine di Servizio n. 1)

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Pro memoria
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Sanremonews 30 luglio 2020, 11:59
“Ventimiglia: domani chiude il Campo Roya, il VESCOVO ANTONIO SUETTA “DECISIONE CHE FACCIO FATICA A CAPIRE.”
Maurizio Marmo (Caritas Intemelia) “Ci sembra davvero poco opportuna la decisione”. Don Angelo Di Lorenzo (Caritas Diocesana) “Il Governo ha dimostrato la sua poca sensibilità”
Domani chiuderà il Campo Roya di Ventimiglia.
Con il trasferimento degli ultimi 30 migranti che erano all’interno, infatti, il campo di accoglienza terminerà il suo ‘mandato’, iniziato nel 2016 dopo un anno di emergenza sul territorio di Ventimiglia ed i gravi problemi che si sono venuti a creare con gli arrivi di moltissime persone che cercavano di oltrepassare il confine.
“E’ una decisione che faccio fatica a capire, non tanto nel merito perché non conosco le ragioni che hanno portato alla determinazione, ma nella prospettiva della gestione del fenomeno migratorio, soprattutto in questa stagione”.
Sono le parole del VESCOVO DELLA DIOCESI DI VENTIMIGLIA-SANREMO, ANTONIO SUETTA, in relazione alla decisione di chiudere il Campo Roya.
“Se consideriamo l’incremento degli sbarchi in questa stagione – prosegue – la linea adottata dal Governo in ordine all’accoglienza e che il confine di Ventimiglia è un luogo imprescindibile per il fenomeno, faccio fatica a capire come le autorità preposte su come intendano gestire la situazione. Mi auguro che il disagio che ne consegue non sia a carico delle persone, visto che ci sono famiglie con minori. E’ giusto che lo Stato decida ma è anche necessario avere la soluzione dei problemi. Dal mio punto di vista – termina Suetta – mi sembra che non ci sia e AUSPICO CHE LE AUTORITÀ DISPONGANO MODALITÀ ALTERNATIVE per far fronte alle diverse situazioni che si registrano a Ventimiglia, sia a carico dei migranti che del territorio”.
“Ci sembra POCO OPPORTUNO chiudere il Campo Roya in questo momento, visto che i migranti a Ventimiglia continuano ad arrivare.
Arrivano anche famiglie con bambini piccoli, oltre ad altri come negli altri anni.
Il passaggio è lievemente aumentato negli ultimi giorno, con una media tra le 40 e le 70 che arrivano quotidianamente. Il fenomeno non si è certo concluso”.
Lo ha dichiarato Maurizio Marmo, presidente della Caritas Intemelia, commentando la notizia della chiusura del campo, decisa dalla Prefettura di Imperia. “Ci auguravamo che ci fosse una riapertura dopo lo stop per il Covid, che era necessaria sia per i migranti ma, di riflesso anche per i cittadini, che devono convivere con una situazione che non sappiamo quanto andrà avanti”.
Cosa cambierà da domani?
“Ora non cambia molto rispetto agli ultimi tre mesi, visto che il campo era di fatto chiuso. Avremo persone costrette a muoversi in diversi luoghi della città, senza la possibilità di avere beni primari. Noi continueremo a fornire le colazioni al mattino e sicuramente le associazioni francesi la sera. Mancherà anche un’assistenza legale che veniva fatta al Campo Roya, che svolgeva una serie di funzioni utili a chi era in transito ma anche a chi si fermava. Venivano anche limitati gli accampamenti in città. E’ chiaro che, se c’è un aumento degli arrivi in Italia potranno crescere i passaggi a Ventimiglia, visto che ci sono molti migranti che vogliono andare in altri paesi europei. Senza dimenticare chi intende muoversi dall’Italia. Anche se fossero numeri ridotti, bisognerà trovare qualche modo di aiutare le persone in arrivo. Sicuramente da domani tutta l’assistenza sarà affidata alle associazioni, anche se la Croce Rossa continuerà sicuramente a dare assistenza ma, senza il campo Roya tutto sarà più difficile”.
Marmo conferma che dovrebbe essere fatta una riflessione ad ampio raggio: “Che il campo fosse temporaneo lo si sapeva, ma la storia di questi ultimi anni ci conferma che servirebbe un luogo stabile, a seconda delle necessità. Fino a quando il flusso andrà avanti bisogna essere organizzati e, quando è mancata l’assistenza si sono sempre formati dei vuoti e degli scompensi. Non vedo nessun vantaggio con la chiusura”.
Molto chiara anche la posizione della Caritas Diocesana, con le parole del Direttore Angelo Di Lorenzo: “Penso che, con questa decisione – ha detto – il Governo ha dimostrato la sua poca sensibilità. Non credano che tutto possa ricadere su di noi perché noi faremo quello che possiamo per rispettare la dignità delle persone, ma deve essere lo Stato a fare da garante. Chiude una realtà molto importante e si dovrà trovare una soluzione per il futuro”.
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Note: da “Sanremonews Ventimiglia, 2 Luglio 2020”
“E’ arrivata poco dopo le 12,30 la delegazione del Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione del Ministero dell’Interno, guidata dal prefetto Michele Di Bari.
Sindaco Gaetano Scullino
“Siamo consapevoli di essere in una città di confine ma non possiamo continuare a essere portatori di situazioni di illegalità o di continuo arrivo di persone che vogliono andare in Francia e vengono continuamente respinte”. Lo ha dichiarato il sindaco di Ventimiglia, Gaetano Scullino, a margine dell’ispezione ministeriale al campo Roya. “Chiediamo un intervento definitivo – ha aggiunto il primo cittadino -. 
Questo è un campo di transito, che però c’è da cinque anni e non è più di transito.
NON VOGLIAMO ASSOLUTAMENTE CHE DIVENTI UN CAMPO DI ACCOGLIENZA, un CAR, anche perché il CAR a Ventimiglia non può essere formato perché Ventimiglia è città di confine”.
FINCHÉ C’ERA UN TRANSITO, OK, ma ora il transito non c’è più quindi non so cosa potranno fare di questo.
Desideriamo un intervento particolare per Ventimiglia, perché la QUALITÀ DELLA VITA deve migliorare e deve farlo attraverso un intervento nazionale”.
Secondo Scullino: “Il fatto che sia arrivata da Roma una commissione presieduta da un prefetto, quindi finalizzata a trovare una soluzione per la città di Ventimiglia è finalmente motivo di tranquillità, mi auguro che si arrivi ad una soluzione definitiva”.
Onorevole Flavio Di Muro
“Auspico un intervento subito, deciso da parte del Ministero, perché abbiamo il timore che Ventimiglia possa rivivere alcuni brutti momenti che vogliamo lasciare al passato. Questa preoccupazione è giustificata dai numerosi sbarchi che si stanno susseguendo sulle coste siciliane e noi ventimigliesi sappiamo cosa significa un incremento di flussi migratori: significa arrivare all’imbuto a Ventimiglia perché la Francia continua a non far passare i migranti.”
Domanda: “Chiudere o aprire il campo?”
“QUESTO È UN PROBLEMA SECONDARIO.
Per Ventimiglia ci vuole un piano straordinario che contempli l’aumento dei controlli sui treni perché è impensabile che i migranti possano attraversare tutta Italia, superare varie Prefetture, varie Questure, vari Comuni e arrivare qui anche irregolari.
Serve un controllo almeno sulla linea ferroviaria Savona – Ventimiglia PER INTERCETTARE I MIGRANTI E PORTARLI NELLE STRUTTURE PREPOSTE.
Poi serve un aumento delle forze dell’ordine in città.
E QUINDI SERVE UN PIANO DI TRASFERIMENTI ATTIVO H24 CHE IDENTIFICHI I MIGRANTI IN CITTÀ E LI PORTI FUORI.
PER QUESTO DICO CHE PROBLEMA SUL CAMPO ROJA È SECONDARIO: perché se un migrante è all’interno del campo e non ha titolo per starci, un migrante è fuori dal campo Roja e comunque non ha titolo per starci allora non deve stare a Ventimiglia.
SE IL CAMPO ROJA È UNA STRUTTURA DI ATTRATTIVITÀ PER FAR VENIRE I MIGRANTI A VENTIMIGLIA, ALLORA VA CHIUSO SUBITO. Però ripeto, è nato per avere una valvola di sfogo rispetto a quelli che erano bivacchi alla stazione di Ventimiglia o in alcune aree di Ventimiglia.
Quindi: chiusura sì, ma contestualmente deve esserci un piano straordinario di TRASFERIMENTO dei migranti da Ventimiglia.”
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Commento: RAUS!
Come un nipotino dello zio Adolf, l’onorevole invita il Capo Dipartimento del Viminale a DEPORTARE stranieri “irregolari”, profughi, migranti in transito fossero anche richiedenti asilo e pure se malati, vecchi, donne o bambini.
Ecco.
Bruno Giri

In primo piano

Venerdì scorso 27 gennaio Baby Yoda mi ha spedito l’Ordinanza n. 00324/2023 con la quale la sezione quinta del Consiglio di Stato in sede giurisdizionale ha accolto l’istanza cautelare di sospensione dell’esecutività della sentenza dal TAR che ha annullato il procedimento di restyling di Porto Vecchio qui a Sanremo.
Capisco che c’è il Festival, che Zelenski è più importante di Piras, e “ubi maior minor cessat” però almeno due righe potevano starci.
Invece niente, nemmeno sulla data di trattazione nel merito e in pubblica udienza del ricorso fissata, all’insaputa generale, per giovedì 11 maggio 2023.

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Dopo una settimana di tenebra accendere una candela mi è sembrato doveroso, se non altro per rispetto delle vittime di questo imbroglio e Baby Yoda non si è sottratto al mio invito a farlo.
“È un enigma dentro un indovinello avvolto in un mistero” la sua risposta.
Alla faccia della trasparenza.
L’enigma, mi spiega usando le parole dell’Ordinanza, riguarda “la determinazione di AGGIUDICAZIONE conclusiva della procedura in contestazione” la quale è oggetto di “impegno assunto dal Comune di Sanremo, trasfuso in atti e puntualizzato in sede di discussione, di non FORMALIZZARE, prima della definizione nel merito della controversia”, cioè prima di giovedì 11 maggio prossimo.
Non sono bruscolini, il valore stimato, IVA esclusa, è di € 636 885 000,00 avete letto bene, “seicentotrentaseimilioniottocentoottantacinquemila euro virgola zerozero”, non mi sono sbagliato e la durata è di 780 mesi, una vita lunga 65 anni.
Ma non è questo il punto perché non siamo ancora alla conclusione, fissata alle nove di lunedì 13 febbraio prossimo, quando si apriranno le buste delle offerte che avrebbero dovuto pervenire in Comune entro le 13 di lunedì scorso 30 gennaio, termine fissato dal bando di gara europea.
Il punto è il verbo “FORMALIZZARE”, il capolinea.
Questo perché la forma è l’involucro della sostanza.
Sostanza che in questo caso si chiama “affidamento” nella legittimità di una offerta all’asta di chi, prima della sentenza del TAR, ha impegnato risorse in un contratto aleatorio ma non soggetto, dopo il suo annullamento, a una condizione risolutiva.
“Non si cambiano le regole con la gara in corso”, conclude Baby Yoda, “e in questo caso le regole non cambiavano alle 13 di lunedì 30 gennaio ma cambieranno se alla 9 di lunedì prossimo 13 febbraio Biancheri aprirà la/e busta/e anche senza “FORMALIZZARE” l’esito della gara che per sua natura aleatoria non deve necessariamente concludersi con una “AGGIUDICAZIONE” (come si legge nell’Ordinanza) ma può andare deserta.

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“L’indovinello riguarda il comportamento di Portosole Club Nautico Internazionale Sanremo S.p.A.” mi spiega Baby Yoda, “la società convenuta che non si è costituita in giudizio per resistere al ricorso presentato contro di lei dalla società che ha appena acquistato, ma che è portatrice di un doppio affidamento, rispetto alla legittimità dell’offerta in gara e anche di non aver comprato una patacca con vizi occulti.”
Baby Yoda su questo punto non smetteva più di ridere: “Hanno presentato buste separate? Oppure una sola? E in questo secondo caso, come annunciato, al ribasso? Prelazione al ribasso, non al rialzo come il rilancio a poker? E le varianti al ribasso non cambiano anche loro le regole in corso di gara?”
Indovinala grillo.

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Il mistero che avvolge il tutto riguarda infine una curiosa espressione che si legge nell’Ordinanza per giustificare la decisione di “inibire, nelle more, l’efficacia esecutiva della sentenza impugnata”.
Si tratta del “ragionevole bilanciamento degli interessi in conflitto”.
Curiosa perché di interesse dovrebbe essercene uno solo, quello PUBBLICO, che non deve essere bilanciato ma riconosciuto oppure escluso.
E questo per Baby Yoda è il mistero.
Tutte cose che nel buio e nel silenzio cosmico andavano dette, anche col Festival alle porte
Bruno Giri

In primo piano

Uno spettro si aggira per Ventimiglia, è lo spettro di Mazzini e della Carboneria”, scherza Baby Yoda mentre chiude “Das Kapital” con la dedica autografa di Marx.
È il commento a un “ballon d’essai” lanciato dai leghisti “carbonari” che il giugno scorso hanno pugnalato alla schiena il sindaco Gaetano Scullino detto “Tano” e che alle politiche di tre mesi dopo sono stati castigati dagli elettori.
“È un sondaggio del livello attuale di discredito che si sono tirati addosso e un emetico per fermare l’emorragia di GRANDI ELETTORI e di voti verso la fronda di Bossi”, conclude l’osservatore alieno.
Si tratta dell’annuncio che il capo dei congiurati si candida a succedere alla sua vittima e che il Presidente del Consiglio comunale che lo ha marchiato a fuoco come “carbonaro” considera “di alto profilo” la sua candidatura.
Baby Yoda lo aveva previsto ieri, era la variante CIVICA della “Lista Scullino Sindaco”, che così si allontanerebbe da una definizione positiva già al primo turno a beneficio della variante INDIPENDENTE che aggrega liste di entrambe le aree, un po’ come Scajola senior sta facendo a Imperia, ipotesi comunque sicura vincente al secondo turno.

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“La maggior parte dei sudditi crede di essere tale perché il re è il Re. Non si rende conto in realtà che lui lo è perché loro sono sudditi”, scrive Marx con una riflessione che si adatta a pennello ai sindaci.
Su Saturno in questo sono marxisti però alla rovescia nel senso che la consapevolezza lassù la misurano non sui sudditi ma sul Re e Baby Yoda adesso lo fa sul sindaco di Ventimiglia
“Gaetano Scullino detto Tano sarà anche un tiranno con i suoi collaboratori”, osserva l’alieno, “però con i suoi concittadini si è sempre comportato da suddito, qualche volta indisciplinato, però sempre devoto a Sua Maestà il Popolo Sovrano”.
I leghisti “carbonari” insubordinati in agguato dal notaio credevano di compiere un tirannicidio e invece pugnalavano un suddito e la vendetta di tutti gli altri sudditi si è consumata alle elezioni politiche di settembre scorso.
Ipse dixit.

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A questo punto ho chiesto a Baby Yoda: “Ma Scullino se da INDIPENDENTE si apre alla sinistra come la mette dopo il <<Sie ist das Opium des Volks>> di Marx con la Curia intemelia e con Monsignor Antonio Suetta?”
E lui mi ha ricordato che per il Presule la religione non è solo teologia, lui in Cielo con San Paolo saprà certamente “cui credidit” però sulla vostra Terra crede nella “Caritas” e in Tano che si è immolato per averla difesa nel “Campo Roya” e poi per aver tentato di trasferirla nel “Valun da Sorba” a Latte.
“E poi Marx non era ateo”, ha aggiunto, “è stato frainteso”.
E qui Baby Yoga mi ha tradotto dal tedesco il brano testuale: “La religione è il sospiro di una creatura oppressa, il cuore di un mondo senza cuore, così come è lo spirito di un ordine senz’anima. La religione è l’oppio del popolo”.
Quindi oppio inteso in senso positivo come lo intendeva il teologo cristiano Charles Kingsley, cioè un lenimento al dolore, come adesso la cannabis.
Se vince Bonaccini alle primarie e torna Claudio I° e se la Paita come Salomè farà la danza del ventre a Scullino va a finire che lui come Erode Antipa le offrirà la testa di San Giovanni”, Berrino.
Bibbia a parte, con il “carbonaro” che tiene famiglia e da sistemare, chiaramente un pesce fuor d’acqua al Nomentano, l’Ufficio Collocamento di via Bellerio dovrebbe trovargli un altro reddito di cittadinanza perché qui a Ventimiglia neppure la pentastellata Silvia Malivindi è disposta a darglielo.
Bruno Giri

Elezioni amministrative a Ventimiglia viste da Saturno.

In primo piano

Quando a Torino studiavo “in utroque iure” diritto canonico e diritto ecclesiastico alla cattedra del canonico Luigi Maffeo, futuro Arcivescovo Titolare di Castello di Numidia e Ordinario Militare d’Italia col grado di Generale di Corpo d’Armata, mi ero imbattuto a mia insaputa in un bisavolo di Baby Yoda, vissuto ai tempi di Papa Gregorio IX e dei suoi Decretali.

Il Pontefice era un fine giurista e quei documenti sono rimasti in vigore come “Corpus Iuris Canonici” fino al Codice del 1917 e come “extra vagantia” nel mondo laico hanno potentemente influenzato la pandettistica prussiana del Secondo Reich con giganti come Georg Beseler e Otto von Gierke.
Successore vulcanico di San Pietro, Gregorio IX aveva gettato le basi degli “Acta Apostolicae Sedis”, la futura Gazzetta Ufficiale vaticana che sopraggiungerà poco dopo, aveva organizzato la sesta crociata ad Acri, aveva legittimato i due ordini religiosi dei frati predicatori domenicani e minori francescani e portato sugli altari i loro fondatori, Domenico di Guzmán e Francesco d’Assisi e due discepoli di quest’ultimo, Elisabetta, Regina d’Ungheria e terziaria francescana, e António da Padova e “de Lisboa”, portoghese come José Mário dos Santos Mourinho Félix, Patrono della Roma che domani sera gioca a Napoli.
Baby Yoda era raffigurato in un manoscritto su pergamena nel personaggio biblico di Sansone mentre perde la pazienza con i Filistei che gli avevano tagliato i capelli.
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Col saio indosso lì per lì avevo scambiato Baby Yoda per un altro frate domenicano, Girolamo Savonarola, quello che nel Quattrocento voleva fare il “Campo Largo” a Firenze e “mal gliene incolse”, come è capitato l’altr’anno con i cinque stelle a Letta.
Ma poi la somiglianza con l’immagine dell’incunabolo mi ha riportato indietro ai tempi dei miei studi giovanili a Torino e ho capito che Baby Yoda è uno dei “nostri”, anche il Divo Giulio aveva le orecchie larghe come le sue, il genoma è lo stesso.
E pure Gaetano Scullino detto “Tano” ha il medesimo codice genetico però la sua è la “Variante Intemelia” che non si trasmette dal pulpito ma “porta a porta”, in campagna elettorale.
A primavera si vota a Ventimiglia e per Tano è un invito a nozze.
L’esame pre-matrimoniale dei sondaggi lo ha superato con un 36,9 % ma con lui la Commissione Esaminatrice è stata troppo severa, Tano meritava molto di più e magari anche con qualche credito da spendere nelle elezioni provinciali di secondo livello.
Così con la scusa del bisavolo biblico e della genetica andreottiana ho intervistato “fra Baby Yoda” per sentire come lui vedeva da Saturno la situazione della nostra corrente “Primavera” qui a Ventimiglia.
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“Figliuolo, mai confondere il sacro con il profano!”, ha esordito, “un conto sono le politiche e un altro le amministrative, alle politiche voi terrestri votate con il cuore e con il cervello, alle amministrative invece votate con tutti gli altri organi, soprattutto con orifizi e corpi cavernosi che ignorano i simboli dei Partiti.”
“Ventimiglia non fa eccezione e questa volta non sarà la pancia l’organo più attivo ma il fegato per via dello stop traumatico che si è verificato proprio nel momento cruciale per cose che toccano tutti i cittadini, le opere pubbliche in cantiere e diversi servizi essenziali sovracomunali.”
“L’amaro del fiele finirà in bocca ai Partiti, gran parte dei loro elettori andrà in libera uscita”, la risposta alla prima domanda.
Nelle interviste, diceva uno che se ne intendeva, “rispondono le domande, non le risposte che si limitano a confermarle” e io ho fatto a Baby Yoda le domande “furbe” che si intuiscono dalle risposte.
“Sicuramente, senza il minimo dubbio”, risponde fra Baby Yoda, “il prossimo sindaco sarà un disintossicante del fegato e visto che la cirrosi epatica è figlia della sbornia dei Partiti nel 2019 sarà espresso da una COLLETTIVITÀ SOCIALE, come l’avrebbe definita von Gierke.”
Lo sentivo caldo e gli ho fatto una seconda domanda “furba”.
“Sicuramente, senza il minimo dubbio,” risponde fra Baby Yoda, “la terapia epatica comporta la presenza di un PRINCIPIO ATTIVO che deve essere ATTUALE, AUTENTICO e CONCRETO, veicolato da eccipienti che in questo momento sono in elaborazione.”
Terza domanda “furba”.
“Sicuramente, senza il minimo dubbio” risponde fra Baby Yoda, “la confusione del quadro elettorale a Ventimiglia è da attribuire agli eccipienti. Fuor di metafora, se i quattro o cinque Partiti di centrodestra unito coagulano sarà la fotocopia del 2019, altrimenti da “Lista Scullino Sindaco” civica la COLLETTIVITÀ SOCIALE diventerà indipendente e i suoi apparentamenti, e relative contropartite, saranno OPEN, non più supportata da una coalizione di Partiti ma da una pluralità di liste di area che non siano tra di loro incompatibili.”
Quarta e ultima domanda “furbissima”.
“Sicuramente, senza il minimo dubbio” risponde fra Baby Yoda, “i Partiti hanno gli anticorpi, un loro sistema immunitario, e sinistra e destra nel secondo caso avranno i loro candidati-sindaco. Però come highlander ne rimarrà solo uno al ballottaggio a giocarsela con la “Lista Scullino Sindaco” indipendente, aperta alle liste di transfughi dai Partiti, ai “figliuoli prodighi pentiti” e alle “new entry” ecologiche & giovanili.”
A questo punto, nel congedarmi da Baby Yoda, mi è venuta in mente la consolazione di quello con la bella moglie che in paese la dava a tanti: “Meglio mangiare una Saint-Honorè in compagnia che una merda da soli.”
Ecco.

Mareggiata

In primo piano

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Ventimiglia, la mareggiata danneggia la passeggiata a sbalzo. Scullino: “Il danno c’è ma la struttura ha tenuto” (Foto e video)

Elisa Colli

La mareggiata di ieri ha provocato diversi danni alla passeggiata a mare a sbalzo a Ventimiglia. La forza del mare è riuscita a sollevare le assi di legno, rappresentando di fatto un pericolo, e così la zona è stata transennata per impedire il passaggio alle persone. Sul posto, questa mattina, sono giunti i tecnici del comune per verificare i danni e poi procedere con la messa in sicurezza e la sistemazione della pavimentazione. I lavori di ripristino dureranno diversi giorni. Intanto la strada è stata chiusa sul lungomare nel tratto tra via Lamboglia e via Tacito visto che la mareggiata ha invaso la carreggiata portando pietre e sabbia.

 

“Il danno c’è ma non alla struttura, che ha tenuto perfettamente. La forza dell’onda ha rotto qualche griglia e strappato una parte di tavolato in legno precompresso, i danni sono perciò più di immagine che sostanziali. Si tratta di cambiare due griglie e ripristinare il tavolato nella parte in cui si è sollevato a causa della forza del mare. Bisognerà fare solo un po’ di manutenzione e togliere la sabbia che è stata portata dal mare. Con una grande pulizia, un accurato controllo della parte elettrica e il veloce ripristino del pavimento ritornerà bella come prima. I tecnici sono già sul posto. Per quel punto lì, che è la parte più vicina al mare, era stato progettato un reef di protezione, cioè una scogliera di protezione. Sono infatti arrivati oltre tre milioni di euro. Si sapeva che era la zona più a rischio perché la scelta del tavolato in legno precompresso è stata fatta proprio perché nell’eventualità in cui il mare avrebbe potuto alzare il tavolato poi si sarebbe potuto ripristinare. In questo modo non si sarebbe danneggiata la struttura. Già l’anno scorso in quella zona era arrivato il mare. Infatti, l‘anno scorso proprio in questo periodo, avevamo fatto intervenire le ruspe per fare mucchi dei mucchi di sabbia a protezione e infatti era stata protetta, quest’anno invece non è stato fatto e così il mare è arrivato“ – ha detto l’ex sindaco di Ventimiglia Gaetano Scullino“Abbiamo avuto finanziamenti regionali di tre milioni e centottantasette mila euro per il reef di protezione a mare, praticamente una scogliera, ma non c’è stato il tempo per farlo. Chi ha fatto il progetto della scogliera è un ingegnere di Savona. È tutto pronto si tratta di togliere gli scogli davanti alle barche dei pescatori amatoriali, però bisogna ancora fare la gara ed iniziare i lavori. Il commissario, comunque, ha già assegnato i lavori per la continuazione della passeggiata. A breve inizieranno perciò i lavori da via Tacito a via Dante. Ringrazio il commissario per il lavoro eccezionale che ha fatto, è riuscito a fare il bando, che era pronto, per la continuazione di questa bellissima ciclabile a mare. Visto l’attivismo e la professionalità dell’ufficio tecnico il danno sarà ripristinato, com’era, a breve. Spiace tanto, però, vedere alcune persone che anziché dispiacersi per questo danno provocato alla bellissima e unica passeggiata ciclo/pedonale sul mare, che ha avuto un grandissimo successo e apprezzamenti positivi, invece oggi gioiscono del danno, facilmente ripristinabile e già preventivato, che la furia del mare ha provocato. Purtroppo lo capisco, è il gioco delle parti”. 

A riguardo è intervenuto anche Marco Prestileo, tra i promotori della passeggiata: “I danni, soprattutto sul tavolato, erano previsti per una mareggiata eccezionale come quella di stanotte e, in quel tratto da via Lamboglia a via Dante, è previsto il progetto di protezione della costa”.

Era chiaro a tutti che una ciclabile a sbalzo in un punto esposto alle mareggiate fosse una scelta irrazionale e sconsiderata. Era chiaro a tutti, meno a chi ha voluto a tutti i costi realizzarla. Spesso per la forza delle mareggiate la strada viene chiusa per la presenza di materiale da riporto dal mare: pensare che una struttura a sbalzo potesse resistere a tali intemperie era assurdo”. Con queste parole il consigliere regionale Enrico Ioculano (Pd) ha commentato i danni patiti dalla pista ciclabile a sbalzo a seguito della mareggiata delle ultime ore. “Quando con gli altri consiglieri comunali e il Pd abbiamo invitato l’amministrazione Scullino alla riflessione, ci hanno risposto che eravamo negativi, ridendoci in faccia. Quando nel novembre 2021 ho presentato un’interrogazione in Regione in merito, la Giunta Toti se n’è lavata le mani: i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Forse sarebbe il caso di attendere la messa in sicurezza del litorale prima di iniziare il successivo lotto di passeggiata a sbalzo” – ha sottolineato Ioculano – “Ciclopedonale distrutta, soldi pubblici sperperati e cittadini senza passeggiata a mare. Il risultato è davanti agli occhi di tutti: sotto i colpi della mareggiata è collassata la pista ciclabile voluta dall’amministrazione Scullino”.

Il circolo frontaliero del Partito Democratico è invece intervenuto dicendo: “Inutili sono stati gli appelli e gli inviti alla riflessione in Consiglio comunale da parte dei consiglieri del Partito Democratico per far sì che si rimettesse mano al progetto, consci dei possibili danni in condizioni meteomarine avverse, che ciclicamente si verificano, senza alcuna eccezionalità, in quel tratto di litorale. La precedente Giunta Scullino si è assunta la responsabilità di aver realizzato un’opera fragile a costi altissimi, poiché, mentre la previsione iniziale per il prolungamento della ciclabile esistente era previsto in 300mila euro (grazie a un finanziamento europeo Edumob), quella attuale è costata oltre 1,3 milioni a carico delle tasche dei cittadini ventimigliesi che hanno contratto un mutuo per pagare la differenza”.

“È di queste ore il commento di Scullino e Prestileo – va avanti il Pdsimile in tutto e per tutto, i quali candidamente dicono che ‘era previsto che la struttura reagisse così’. Era previsto che un’opera pubblica si distruggesse a meno di un anno dalla sua inaugurazione? Era previsto un enorme esborso di soldi pubblici per la sua riparazione? Era previsto il pericolo che tale struttura ha procurato a cose e persone nell’attesa della chiusura strada? Era previsto che rimanessimo senza passeggiata al mare? Non occorre rispondere, davvero. Avete già fatto abbastanza e i cittadini se ne sono resi conto”.

“Il nostro appello va al commissario straordinario De Lucia – termina il Pdperché riveda il progetto del secondo lotto di passeggiata a sbalzo, sperando che le scelte dell’ex amministrazione Scullino non facciano pagare troppo in termini di costi e tempi di realizzazione”.

· La wave è iniziata ….

In primo piano

Ave popolo atroce. Se ieri non siete stati testimoni della magia che è accaduta sui social (non qui su fb a quanto pare), eccomi pronto a raccontarvi tutto.
Una influencer (Darina Gritsenko) è venuta a visitare le nostre zone e tra i vari video che ha fatto, uno di questi, dove si trovava al mercato della frutta e della verdura di Ventimiglia, ha avuto un ottimo successo: 14 MILIONI di visual su tik tok e un’ottimo seguito pure su Instagram (a proposito, seguitemi su Instagram pls https://www.instagram.com/latroceintemelia ).
In questo video è stato ripreso per un attimo anche Scullino e nei commenti al video è stato scambiato molte volte per BILL CLINTON!
Questo è il reel di Instagram, stesso video, stessi commenti: https://www.instagram.com/reel/CnXUFLzI2U6/…
In alternativa, qui sotto ci sono alcuni commenti magici.
TUTTO BELLISSIMO! GRAZIE INTERNET

Il Partito della chiarezza, della coerenza e della lealtà alla fine vince sempre.

In primo piano

Le stagioni condizionano le tematiche delle campagne elettorali, le “Politiche 2022” l’anno scorso si sono svolte d’estate sotto gli ombrelloni, sui pedalò e tra le sdraio, e così la “Questione Balneari” è stata sempre in testa alla classifica dopo aver dormito nelle retrovie dal 2006, anno di nascita della direttiva UE “Bolkestein”.
Per capire cosa bolliva in pentola nove giorni prima delle votazioni del 25 settembre 2022 Baby Yoda, il mio consulente alieno, ha fatto un salto a Maruggio, in provincia di Taranto, al Convegno dal titolo “Le concessioni demaniali marittime: una fine o un inizio?” e ha preso appunti.
Il 1° ottobre scorso ha integrato le annotazioni a Salerno al Convegno dal titolo “Concessioni demaniali. Correzioni di rotta e nuovi approdi” e quando a gennaio 2023 è stata l’ora della verifica al TAR Liguria su 43 sentenze-fotocopia lui ha fatto la sua sporca figura.
Ma è stata una vittoria di Pirro, erano sentenze che hanno tolto il fuscello negli occhi dei liguri lasciandovi la trave della decadenza delle concessioni il 31 dicembre 2023.
Così Baby Yoda mi ha proposto di fondare il “P.S.I.”, Partito Saturniano Italiano, all’insegna della chiarezza con un programma fatto di parabole.
E le concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative vanno benissimo come parabola “zero” a titolo d’esempio.

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Siamo una penisola con un clima dolce, immersa in un mare temperato con 8.300 chilometri di coste in larghissima misura e per svariati mesi all’anno balneabili, senza contare i fiumi e i laghi.
Con Stati europei che hanno caratteristiche geografiche e territoriali completamente diverse dalle nostre abbiamo dato vita a una Comunità che il 12 dicembre 2006 ha adottato norme vincolanti come fossimo tutti uguali con caratteristiche identiche, uniformi e condivise.
La cazzata fatta dalla Commissione Prodi col suo Commissario, l’olandese Bolkenstein, viene al pettine ogni volta che la rimuoviamo, come se non l’avessimo mai fatta.
I Governi Conte II e Draghi hanno stipulato con la Comunità in questione un Piano finanziario di prestiti e di sostegni a fondo perduto, però condizionato a determinate riforme interne italiane.
Lo sfruttamento in concessione dell’uso turistico-ricreativo delle nostre coste è tra quelle, come dire che dobbiamo finalmente smettere di rimuovere la cazzata e le dobbiamo applicare aprendo il nostro demanio marittimo al primo venuto che arriva da uno dei 27 Paesi della Comunità, magari senza avere il mare a casa sua.
Il PNRR, così si chiama il Piano, è stato il formaggio per attirare il topo nella trappola.

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Ambientata in questi termini questa è la perfetta parabola dei quattro capponi di Renzo mentre va dall’avvocato Azzeccagarbugli.
“… quelle povere bestie, così legate e tenute per le zampe, a capo all’in giù … s’ingegnavano a beccarsi l’una con l’altra, come accade troppo sovente tra compagni di sventura.”
O Dio! forse la similitudine non è del tutto perfetta perché la sventura non è equamente distribuita tra i nostri capponi, ce n’è uno che ci lascia le penne per tutti gli altri.

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Fuori dalle aule e dentro i Convegni i magistrati si beccano tra loro, il Consiglio di Stato becca il TAR Lecce che l’11 maggio 2022 lo ha scavalcato e ha osato ricorrere direttamente alla Corte di Giustizia del Lussemburgo.
Il Consiglio di Stato è permalosetto perché qualsiasi Giudice Nazionale poteva farlo in applicazione della “Nota informativa” della Corte di Giustizia dell’Unione Europea 2011/C 160/01 del 28 maggio 2011 “riguardante le domande di pronuncia pregiudiziale da parte dei giudici nazionali” e alla “Raccomandazione 2019/C 380/01 dell’8 novembre 2019 “all’attenzione dei giudici nazionali, relative alla presentazione di domande di pronuncia pregiudiziale.”
Ma dietro a questo broncio c’è dell’altro, la “politica”.
Il dubbio è che Frattini buonanima ci abbia messo lo zampino, lui che sui balneari quando era Ministro degli Esteri con Berlusconi premier aveva ricevuto nel 2010 la prima notifica di infrazione alla “Bolkestein” e aveva fatto il furbo con la Commissione Europea dalla quale era uscito qualche anno prima con José Manuel Barroso.
Adesso era Presidente del Consiglio di Stato, aveva preso il posto di Filippo Patroni Griffi che aveva presieduto le due “Sentenze Gemelle” numeri 17 e 18 emesse in sede giurisdizionale dall’Adunanza Plenaria il 9 novembre 2021 con le quali l’Italia giudiziaria ha issato bandiera bianca e si è arresa all’Europa.
Si trattava di due ricorsi per annullamento delle sentenze emesse, rispettivamente, dal TAR di Catania e da quello di Lecce e la “Politica Giudiziaria” su di essi ha celebrato una specie di “Messa Pontificale” per consacrare come dogma e verità di fede il “Verbo” della sentenza “Promoimpresa Srl (C-458/14)” del 14 luglio 2016 della Corte di Giustizia Europea con la quale la Sezione Quinta presieduta da J.L. da Cruz Vilaça santificava Bolkestein e lo metteva sugli altari.
Adesso il TAR Puglia, succursale di Lecce, aveva osato tornare in Lussemburgo a mettere tutto in discussione? Sacrilegio!! Inde irae.

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Ma la cattedrale della “politica” è il Parlamento, un posto dove, fin dai tempi di Catilina e di Bruto, si beccano i rappresentanti del popolo.
Nel nostro caso lo hanno fatto sulla “Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021” figlia del Governo Draghi-Giorgetti, quello dei migliori, con dentro Lega e Forza Italia e fuori il Partito della Meloni.
Legge promulgata col n. 118 il 5 agosto 2022, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale il 12 agosto 2022 e entrata in vigore 15 giorni dopo, il 27 agosto successivo, con la quale l’Italia “politica” ha issato bandiera bianca e si è arresa all’Europa.
Con norme dirette, tipo la scadenza delle concessioni demaniali marittime al 31 dicembre 2023 in base all’articolo 3, primo comma, oppure con una delega semestrale al Governo che scade tra 37 giorni, il 27 febbraio prossimo.
Come dire, “adesso tela metto in culo e poi delego il Governo a risarcirti entro 180 giorni”, peccato che a cazzeggiare tra elezioni balneari e formazione del Governo Meloni di giorni ce ne siano rimasti soltanto più 37 e che il trenino delle deleghe ad altrettante inculate sia lungo.
Cito, vado a braccio, quella sull’energia e sulla sostenibilità ambientale, le famose “rinnovabili” (articoli da 12 a14), cito la tutela della salute (articoli da 15 a 21), cito lo sviluppo delle infrastrutture digitali e servizi di comunicazione elettronica (articoli da 22 a 25), cito la rimozione degli oneri per le imprese e parità di trattamento tra gli operatori (articoli da 26 a 31” e cito il rafforzamento dei poteri in materia di attività antitrust (articoli da 32 a 35).
E che deleghe! Adesso finite in mano al Partito della Meloni premier che ha votato contro ma con dentro Giorgetti e Pichetto Fratin, ministro e vice-ministro di Draghi il papà della legge e suoi chierichetti a dir Messa sull’altare dell’Europa.

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Baby Yoda ha concluso la parabola dei capponi di Renzo con le dichiarazioni finali in Aula:
“Riccardo Zucconi …voto contrario di Fratelli d’Italia a questo disegno di legge… l’Unione europea non ci ha proposto, ma ci ha imposto non soltanto obiettivi, ma anche, in pratica, contenuti, dando, anche attraverso la minaccia di procedure di infrazione, il senso di voler costringere il Parlamento…. il principio è giusto, però non ci possiamo scordare che l’Europa è immobile sotto tanti altri aspetti….. I balneari sono stati il capro espiatorio di questo passaggio, perché molto si è rimandato, giustamente, secondo noi, in alcuni casi come i taxi, qualcosa si è deciso, ma, in questo caso, gli operatori della balneazione sono stati messi in croce più di tutti. È oggettivo e sottostà a un diktat preciso da parte dell’Europa, un diktat a cui il Presidente del Consiglio ha aderito, non sappiamo se per convinzione o per costrizione. Di fatto, questi concessionari balneari sono stati demonizzati a livello comunicativo, perché molti organi di stampa, le televisioni, li hanno dipinti come mostri, come privilegiati. Ricordava il collega Caiata che alcuni privilegi o alcune agevolazioni potevano essere evidentemente sanati o ridotti o eliminati semplicemente intervenendo su questo aspetto. Ma non abbiamo aumentato i canoni – non se ne parla -, non sono stati regolamentati meglio i controlli sugli accessi alle spiagge: cioè, di tutte le problematiche che sono state messe a motivazione di questa misura, poi, non vi è traccia.
E, allora, è chiaro che non è vero che è questo, è altro.
CONTINUA SEMPLICEMENTE, SENZA GRANDI CLAMORI, LA SVENDITA DELL’ITALIA (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d’Italia). Questa è la verità e colpiscono un settore – lo ricordava il collega Fassina in precedenza -, come per le guide turistiche.
In un regime di vera concorrenza, deve valere anche la RECIPROCITÀ: nel tuo Paese si pagano le stesse tasse che si pagano negli altri, i salari sono a livelli uniformi rispetto all’Unione europea.
E la reciprocità deve valere anche per le concessioni balneari: mettiamo che un cittadino italiano voglia andare a comprare all’asta un’azienda in Spagna, in Croazia, in Portogallo: non lo può fare, perché lì le aste non ci sono, le concessioni sono state PROROGATE DI 75 ANNI.
Ma questo non vale soltanto per le concessioni balneari, vale anche per le concessioni idroelettriche.
Anche in tale ambito, provate ad andare in Francia a comprare una centrale idroelettrica o a prenderla in concessione. Non c’è assolutamente possibilità, ti guarderebbero FOSSI PAZZO, così come io, francamente, a volte, ho guardato alcuni esponenti che peroravano la questione della messa all’asta delle concessioni delle centrali idroelettriche.”
Fine della parabola.
Bruno Giri

Cose grosse, mica bla-bla-bla.

In primo piano

Al mio consulente alieno, il professore e avvocato Baby Yoda con studio su Saturno, ho fatto vedere il manifesto del Convegno “Ripartiamo da qui” dopo domani a Arma di Taggia, Villa Boselli, e lui mi ha risposto in latino: “Dum Armae consulitur, litorem expugnatur” con la foto di Bolkestein al posto di Annibale.
Questo non significa che il TAR Liguria sia Dunkerque, però almeno ha avuto il merito di fotografare la situazione e smascherare le prese per il culo ai danni dei concessionari marittimi ad uso turistico e ricreativo, partendo da quelle dei politici e dei sindacati, per arrivare ai burocrati comunali e ai maestri dell’illusionismo legale.
Con l’occasione Baby Yoda ha completato la rassegna delle sentenze depositate dal TAR Liguria martedì scorso.
Ce ne sono altre 17 delle quali 6 di Genova, 5 di Monterosso, 2 di Recco, e una ciascuna di Portovenere, Rapallo, Sori e Lavagna per un totale di 15 concessionari privati.
Le due sentenze mancanti sono anche loro di “improcedibilità” per sopravvenuta norma del Governo Draghi che ha anticipato di 10 anni la scadenza al 31 dicembre 2023 e sono state rese nei confronti della “Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato”, che nelle altre 37 cause era intervenuta solo incidentalmente.
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A questo punto ho fatto vedere a Baby Yoda il mio “curriculum vitarum” tra le quali c’è anche una vita trascorsa a Sanremo a Villa Zirio dal 1° giugno 1967 e il 31 dicembre 1972 da direttore dei gabellieri.
I quali tra diverse altre imposte accertavano e riscuotevano anche la tassa sul “plateatico”, cioè sulla occupazione temporanea di suolo pubblico dovuta dai concessionari del demanio comunale.
Anche loro, gli ho chiesto, adesso dovrebbero essere finiti nelle maglie della direttiva “Bolkestein” studiata dall’omonimo commissario olandese quando la Commissione Europea era presieduta da “Mortadella”, e lui me lo ha confermato.
È così che mi sono sentito promosso nella categoria di chi “se ne intende” e autorizzato a trattare alla pari con il consulente alieno.
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Concordiamo su un punto fermo: “La Direttiva Bolkestein è la spada di Damocle sulla nostra testa, in caso di infrazione salta il PNRR e sui mercati finanziati internazionali i nostri titolo diventano carta straccia.”
Concordiamo su un secondo punto fermo: “La spada è affilata come un rasoio, ti cade sul collo quando il numero di autorizzazioni disponibili per una determinata attività è limitato a causa della scarsità delle risorse naturali o delle capacità tecniche utilizzabili, come dice l’articolo 12”.
Concordiamo su un terzo punto fermo: “La ghigliottina è la scadenza generale delle concessioni esistenti a una data precisa improrogabile e la scelta dei nuovi concessionari deve avvenire mediante procedura ad evidenza pubblica, cioè con adeguata pubblicità al suo avvio e poi con svolgimento e completamento rispettosi dei principi di concorrenza e di libertà di stabilimento anche in ambito transfrontaliero.”
Concordiamo, infine, su un quarto punto fermo: “Dobbiamo sfidare il boia”.
Tutte le altre cose, come la riforma del catasto, vanno bene quando “le autorizzazioni disponibili” sono ILLIMITATE, altrimenti, come in questo caso, sono prese per il culo in attesa di porgere il collo al boia.
Stessa cosa per la “stabilità per le attuali concessioni” cioè per una infrazione confessa e conclamata, quella che da dodici anni ci tiene nel braccio della morte in attesa di porgere il collo.
A febbraio dell’anno scorso nel “Governo dei Migliori” il ministro Patuanelli voleva la nostra resa incondizionata già con i bandi comunitari mentre i ministri Giorgetti, Gelmini e Garavaglia studiavano una surreale “Legge Ossimoro” e alla fine la mediazione di SuperMario si è tradotta in una data: 31 dicembre 2023 quando la mannaia cadrà sul collo dei concessionari attuali.
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La sfida al boia è in Lussemburgo, alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, e l’ha lanciata il TAR di Lecce.
Intanto, in via pregiudiziale, con la denuncia di violazione del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea, perché la “Bolkestein” 16 anni fa è stata adottata solo a maggioranza invece che all’unanimità come prescrive l’articolo 115 per le direttive di armonizzazione.
Ma poi si arriva al cuore della sfida, sulla interpretazione di “numero limitato” di concessioni disponibili, cioè se lasci spazio al legislatore nazionale e quindi non sia “auto-esecutiva” come oggi invece si pretende.
Seguono a cascata altre sette questioni di diritto comunitario sollevate dal Tribunale salentino per il quale Baby Yoda fa il tifo.Dice che lo vorrebbero anche a Saturno.

Bruno Giri

Una Stazione della “Via Crucis” comunale.

In primo piano


Ieri Baby Yoda mi ha informato della mannaia della scadenza al 31 dicembre di quest’anno di tutte le concessioni demaniali marittime ad uso turistico e ricreativo che sarebbero scadute tra dieci anni, il 31 dicembre 2033, se il Governo Draghi non avesse abrogato quella norma adottata nel 2018 dal Governo gialloverde.
Lui ieri mi ha mandato soltanto il primo dei 22 identici casi definiti martedì scorso dal TAR Liguria, quello della sentenza n. 00019/2023 che riguarda 11 concessionari del Comune di Moneglia, nelle Cinqueterre, ma poi il Tribunale amministrativo ha usato la fotocopiatrice dal numero di ruolo 00020/2023 al numero di ruolo 00041/2023 per definire 16 identici casi sollevati a Genova, uno ciascuno a Lavagna, Sori, Ameglia e Deiva e 2 a Monterosso per un totale di 43 concessionari.
È l’elenco di una microscopica pattuglia se penso che l’esercito balneare e ricreativo savonese e imperiese è assente.
È un flash nel buio della notte cosmica nel quale è stato abbandonato un settore fondamentale dell’economia turistica e non solo.
Penso all’habitat marino, all’ambiente, al paesaggio, alla cultura e alla tradizione, elementi dei quali specialmente qui in Liguria gli stabilimenti balneari sono stati per un secolo sentinelle vigili e attente e, ovviamente, custodi interessate.
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Il mio consulente legale è in disaccordo con il TAR su un punto e d’accordo invece su un altro, entrambi riguardanti l’oscurità della notte “demaniale”.
Il disaccordo riguarda gli effetti della decisione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea sulla pregiudiziale sollevata dal T.A.R. Lecce in merito ai rapporti tra la normativa interna italiana e quella europea e me lo ha spiegato.
Scrive il TAR: “Quale che sia la decisione eventualmente adottata dalla CGUE sui quesiti proposti da suddetto giudice a quo, la stessa NON INCIDEREBBE sulla sopravvenuta legislazione italiana con la quale è stata disposta l’abrogazione…”.
Per Baby Yoda, invece, se la Corte Europea in Lussemburgo decidesse che la “Bolkestein” non è “self executive” la sovranità legislativa italiana tornerebbe piena e insindacabile e fino al 31 dicembre 2023 ore 23 e 59 un decreto-legge “Milleproroghe” potrebbe prorogare anche la scadenza balneare che doveva avvenire un secondo dopo.
L’accordo è sulla opportunità di sondare tempestivamente il livello della merda nella quale è finito il settore e di farlo quindi nei primi giorni dell’anno, per non buttare nel cesso investimenti in impianti e attrezzature che tra 12 mesi cambierebbero titolare senza risarcire quello precedente.
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Baby Yoda ha attirato la mia attenzione su un particolare sfuggito a noi terrestri impegnati come siamo nelle giurie dei concorsi di bellezza che servono a selezionare i sindaci del “nulla”, destinati a guardarsi l’ombelico nel prossimo quinquennio mentre la conduzione degli affari è di esclusiva competenza dirigenziale.
Si tratta della solitudine molecolare del concessionario dopo il sequenziamento del genoma demaniale marittimo: dal livello statale per gli usi militare e nazionale a scendere al livello regionale per tutti gli altri usi e per finire al livello comunale per l’uso turistico e ricreativo.
I Comuni sono tanti, costieri e non costieri, quelli costieri in Liguria sono grandi come Genova oppure piccoli come Deiva, i primi hanno risorse e apparati manageriali e i secondi un funzionario a scavalco.
L’offerta “turistica” non è soltanto balneare ma spazia nel commerciale, nei servizi alla persona e negli eventi e quella ricreativa include la pratica sportiva dal nuoto al remo, dalla vela al surf, dalla motonautica alla pesca sportiva e ovviamente tutto l’indotto strumentale.
Entrambi gli usi sul medesimo spazio demaniale convivono con le opere pubbliche a difesa dell’abitato e della costa e il Comune nel gestirle fa l’equilibrista.
Nel caos del concedente la solitudine è l’inevitabile risposta del concessionario e su di lui adesso si abbatte la mannaia della “Bolkestein”.
“Rifugiarsi nella Fede è la soluzione” mi suggerisce il consulente alieno.
Bruno Giri

L ultima spiaggia

In primo piano

Baby Yoda ieri commentava ironicamente le strane abitudini di noi terrestri che con i cenoni e le sbronze di fine anno ci illudiamo di cancellare le disgrazie.
Non si riferiva a questo fine anno 2022 ma al prossimo 31 dicembre 2023 ore 24, quando, in tema di concessioni demaniali marittime ad uso turistico-ricreativo, scadranno quelle “in essere alla data di entrata in vigore della legge n. 118 del 2022 che ha abrogato la legge n. 145 del 2018”.
Da quel momento in poi se la Corte di Giustizia Europea non avrà ancora deciso sulla validità e sulla efficacia della direttiva 123/2006/CE, la c.d. “Bolkestein”, per i “balneari” italiani, che in Liguria sono davvero tantissimi, saranno cazzi amari e a Capodanno per loro ci sarà poco da festeggiare.
Lo ha stabilito il TAR Liguria martedì scorso con la sentenza 00019/2023 e la cosa è passata inosservata un po’ perché riguardava un piccolo centro delle Cinqueterre e un po’ perché l’attenzione generale era rivolta all’ultima festa, l’Epifania.
Su Saturno, invece, non funziona così e il mio consulente legale mi ha subito informato.
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Se a Sanremo l’Atene che piange è il Porto Vecchio, mi ha detto Baby Yoda, la Sparta che non ride è l’insieme del sistema balneare cittadino, tutti e due del demanio marittimo.
E lui continua a girarci attorno a quest’ultimo fatto.
Non ha digerito che nella sentenza di annullamento degli atti del restyling di un bacino di mare non si parli mai del demanio marittimo e neppure del signor Bolkestein i quali invece sono comparsi martedì scorso per fottere il popolo dei bagnini e dei bagnanti.
Senza bisogno di formalizzare la mia curiosità con un quesito pro veritate ecco le sue perplessità “saturnine”.
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Sul nostro pianeta loro hanno il “SIB” acronimo di “Sindacato Italiano Balneari” e sono iscritti alla “FID”, acronimo di “Federazione Imprese Demaniali”, ma viste dal cosmo le assurdità hanno aspetti surreali che noi umani non riusciamo a percepire.
Come il fatto che il Demanio marittimo debba per definizione del codice civile rispondere a una domanda indifferenziata di fruizione pubblica collettiva ma poi possa essere “privatizzato”, segregato e concesso in esclusiva per un certo periodo a un “quivis ex populo” dietro un canone irrisorio.
Però a Sanremo se il “quivis” copre il mare con un enorme silos galleggiante di plastica, vetro e acciaio per 65 anni e paga in project financing non c’è bisogno di chiedergli “libretto e patente”, se invece ci fa nuotare il popolo dei bagnanti deve essere scelto a brevi intervalli tra i “quivis” di 27 Stati, compresi quelli che il bagno lo fanno con le foche e i trichechi.
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Niente di personale con il “Reuben Brothers Fund”, sia chiaro, però Baby Yoda mi ha citato un’altra assurdità surreale che lui vede da Saturno e che riguarda la proroga della concessione demaniale di Portosole a Sanremo.
Dopo 50 anni doveva scadere il 30 luglio 2024, cioè 212 giorni dopo la scadenza legale del 31 dicembre 2023 di tutte le concessioni demaniali marittime ad uso turistico-ricreativo di cui si dice prima.
Invece, all’insaputa di tutti e in particolare di noi sanremesi e alla faccia della trasparenza e della “par condicio”, con atto suppletivo 14 dicembre 2001 Registro concessioni n. 505, Registro atti n. 155, l’Amministrazione Marittima l’ha prorogata per 40 anni cioè fino al 31 luglio 2064.
La “Bolkestein” non c’era ancora, sarebbe arrivata solo il 12 dicembre 2006, 5 anni dopo, non c’era neppure il TFUE, cioè il trattato sul funzionamento dell’Unione europea e in piedi c’era solo l’articolo 43 del “platonico” Trattato istitutivo.
Da noi operava un italianissimo, duttile, malleabile e elastico regolamento D.P.R. 2 dicembre 1997, n. 509 recante “disciplina del procedimento di concessione di beni del demanio marittimo per la realizzazione di strutture dedicate alla nautica da diporto, a norma dell’articolo 20, comma 8, della legge 15 marzo 1997, n. 59”.
E la “Pantera Rosa” deve averne approfittato per prendere in braccio e coccolare l’Agenzia del Demanio che vedeva la luce proprio in quei giorni.
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Con quel cognome da feldmaresciallo SS, la Marzabotto della “Bolkestein” si chiama “Proroga automatica”, quando incappa in una proroga l’ordine è “Kaputt!”.
Appena approvata a Bruxelles quella panzer-direttiva e ecco che il ministro Frattini buonanima il 2 febbraio 2009 si beccava una costituzione in mora per l’articolo 37 del nostro Codice della Navigazione che con il “diritto di insistenza” favoriva il concessionario uscente e poi, avendo fatto il furbo, il 10 giugno 2010 con il numero 4967 di protocollo si prendeva sui denti una formale procedura di infrazione, la “n°. 2008/4908”, celeberrima.
Diciamocelo, se l’era cercata.
Aveva mandato a Bruxelles il decreto-legge n.194/2009 che ubbidiva abrogando l’articolo 37 e fissando al 31 dicembre 2012 l’ultima improrogabile scadenza ma poi lo aveva convertito nella legge 25/2010 che con un emendamento aveva fatto rientrare dalla finestra quello che era uscito dalla porta, e loro se ne erano accorti.
Il 27 febbraio 2012 il Governo Monti chiudeva la procedura di infrazione con una solenne presa per il culo: il 31 dicembre 2015 basta proroghe.
La vaselina era un ordine del giorno del Senato del 5 maggio 2011 e una risoluzione del 27 settembre 2011 del Parlamento europeo, approvati all’unanimità, sul riordino e sulla revisione della normativa nazionale, il primo li prometteva e il secondo fingeva di credergli.
A questo punto copio e incollo un passaggio delle 25 pagine dell’Ordinanza del TAR Puglia, Sezione I di Lecce che l’11 maggio 2022 ha preso di petto la questione della validità o meno della “Bolkestein” e l’ha messa sul tavolo della Corte di Giustizia dell’Unione Europea.
Eccole: “In definitiva, la normativa di secondo livello non è mai infatti intervenuta e, per contro, il termine di proroga delle concessioni in essere, originariamente fissato al 31/12/2015, è stato quindi ulteriormente differito dapprima al 31/12/2020 e, successivamente, al 31/12/2033 (Legge145/2018)” e poi al 31 dicembre 2023 con la legge n. 118 del 2022 del Governo Draghi, aggiungo io.
E a proseguire: “In assenza di una effettiva legge di attuazione della direttiva e di una regolazione della materia con norme vincolanti ed efficaci sull’intero territorio nazionale, la competenza dei singoli dirigenti comunali ha intanto determinato uno stato di caos e di assoluta incertezza del diritto, con gravi ricadute negative sull’economia dell’intero settore, un settore strategico per l’economia nazionale.”
Baby Yoda ha commentato: “Tra Frattini, Monti e Draghi, voi terrestri avete una strana idea dei tecnici, anche quando sono i migliori”.
Bruno Giri

Super Mario Tano !

In primo piano

Nuovi giochi per le feste …(per bambini😀)
Sono arrivati i nuovi Magi
Super Mario Tano e Luigi
La passerella posson fare
Anche se in gioco virtuale
Portan soldi, e con i fondi
Costruiran passaggi e ponti
Nel paese dei tramonti…
Si andrà al porto e alle Calandre
E senza restare in mutande…
Tutti quanti son contenti 🤣🙈😜

Walter Pettrorossi

Grattacapi.

In primo piano

“Puta caso che i Biancheri Boys so’ annati a Roma e nun hanno visto er Papa, che famo?”.
Baby Yoda dovrebbe rispondermi a breve giro di posta perché loro sono in zona Cesarini, alle 13 in punto del 30 gennaio prossimo scade il bando e hanno solo 25 giorni per segnare almeno un gol, magari su rigore.
Per tirare dal dischetto i “Biancheri Boys” devono andare a Roma a Palazzo Spada a convincere il Presidente di Sezione del Consiglio di Stato a sospendere “per decreto” l’esecutività della sentenza che è esecutiva “per legge”, e questo il Presidente in veste di Giudice monocratico dovrebbe farlo perchè siamo in presenza di un “caso di eccezionale gravità ed urgenza” che impone di non fare scadere lo yogurt, pardon! il bando.
Nell’altro caso, invece, cioè su azione cautelare, il pallone del “pregiudizio grave e irreparabile” dovrebbe oltrepassare la linea bianca della porta tra due pali, il “periculum in mora”, cioè che nel frattempo scada il bando e il “fumus boni iuris”, cioè che a Genova fumano erba tagliata male.
Non è semplice, anche perché i “Biancheri Boys” dovranno prima depositare il ricorso principale di merito e chiedere la fissazione dell’udienza di trattazione, altrimenti il Consiglio di Stato non sa di cosa si sta parlando.
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Parlano, invece, senza sapere cosa dicono gli attori dello psico-dramma e il coro delle prefiche cartacee e digitali, e francamente stringe il cuore dover constatare che non hanno capito un cazzo.
Tra ieri e oggi c’è da compilare un manuale di psichiatria clinica con un glossario delle voci più gettonate in calce al volume.
Il capitolo I° si intitola: “NON È SUCCESSO NIENTE!” nel senso che il TAR nella 26ma pagina fuori onda gli ha gridato: “Siete su scherzi a parte!”.
Incuriosito dalla locandina uno prende un quotidiano cartaceo e scopre che hanno letto le motivazioni, che sono meno dure del previsto, che possono “ribandire” la gara sempre col loro progetto ma però con rinuncia alla prelazione e al rimborso spese di progettazione, qualora non risultassero vincitori.
Come dire che Maometto è stato scomunicato perché ha detto Messa da solo e col Corano sul messale ma che adesso può dirla di nuovo, sempre col Corano però in pubblico e senza raccogliere le elemosine.
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Più intrigante il II° capitolo dal titolo sado-maso: “INSULTAMI, CHE GODO!” nel senso che il TAR li ha “bacchettati” perché loro, tradizionalisti, erano in modalità “orgasmo di coppia”, però il Tribunale dopo averli insultati, non ha nulla da eccepire se l’orgasmo è di gruppo tra libidinosi.
Il bello è che le facce di bronzo pubblicano tutto come se le bacchettate fossero “sado” su youporn o, se preferite, il “mea culpa” espiatorio di peccatori pentiti e perdonati.
Il glossario farebbe arrossire Cicciolina se l’avessero eletta sindaco di Sanremo.
Si parte da un peccato amministrativamente VENIALE ma politicamente MORTALE.
“Idea progettuale sviluppata in un dialogo tête-à-tête con lo scopo di tramutarla, da proposta MACROSCOPICAMENTE NON CONFORME ALL’INTERESSE PUBBLICO SOTTO I PROFILI DEI RISCHI DELL’INTERVENTO E DELL’IMMENSO GUADAGNO DEL SOLO IMPRENDITORE, in una congrua proposta di project.”
Si passa dal peccato politicamente MORTALE della “Sovrapposizione indebita dei ruoli dell’Amministrazione e del proponente” al peccato giuridicamente MORTALE della “Negazione incomprensibile di una pari opportunità di rinnovamento anche agli altri competitors.”
E qui si fermano gli “Scherzi a parte!” e le risate assolutorie su Maometto che dice Messa in pubblico e l’ammucchiata smette di scherzare.
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Il capitolo III° ha un titolo serio: “SCUDO PENITENZIALE”, a protezione dai misteri del confessionale sacramentale che evoca gli “Avvertimenti ai Confessori e il Direttorio della Confessione Generale del B. Leonardo da Porto-Maurizio.”
“Misteri del confessionale” perché possono essercene altri di peccati, politici e legali, e a giudicarli non ci sarebbe soltanto il confessionale amministrativo che per penitenza annulla il procedimento, ma altri confessori competenti a esaminare i comportamenti “fotografati” dal TAR nelle tre sentenze del 19 dicembre 2022, numero 1111/2022 e numero 11112/2022, e del 3 gennaio 2023 numero 00008.
Per esempio il confessionale civile nel caso che i “Biancheri Boys” non facciano gol a Roma al Palazzo Spada e che il Consiglio di Stato confermi la sentenza.
Ecco allora che la “determina a contrarre del 12 agosto 2022 ed il bando di gara pubblicato il 23 agosto 2022” diventano carta straccia, venduta, dice un giornale, a 13 milioni ai “Reuben Brothers” più un milioncino di spese tecniche e amministrative.
Chi paga?
Viene in mente, in tal caso, un episodio della commedia all’italiana ispirato a una novella di Italo Calvino.
Il glossario su questo III° capitolo del manuale di psichiatria clinica è ispirato alla buonafede, alla separazione tra indirizzi politici e responsabilità dirigenziale, alla manleva nei contratti aleatori di cessione azionaria, alla presunzione iuris et de iure degli atti amministrativi e, diciamocelo, alla protezione di San Romolo, il nostro Patrono.
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In appendice sotto lo scudo c’è sempre l’arma segreta, quella giudiziaria “ad personam”, ma finora nessuno ha offeso l’onore e la reputazione di nessuno, i “Biancheri Boys” sono tutti brave perzone, Senatores boni viri, Senatus, eventualmente, mala bestia.
Bruno Giri

 

Quando il Potere annega in un bicchiere d’acqua…

In primo piano


Non devo farmi sentire per evitare che mi aumenti la parcella, però bisogna riconoscere che i consulenti legali di Saturno sono più bravi di quelli terrestri.
L’altro giorno Baby Yoda paragonava l’Amministrazione comunale di Sanremo a Rocambole perché aveva rubato lo “ius variandi et corrigendi” a due dei tre concorrenti e l’aveva considerata una specie di Houdini che cambia in continuazione le carte in tavola e questa mattina arriva il TAR a dargli ragione.
In pratica per il Tribunale i “Biancheri Boys” erano partiti bene, niente da dire, con 7 parametri di valutazione come si fa anche a Miss Italia con taglia, inclinazione del capezzolo e coppa di champagne come unità di misura del seno, per non parlare del resto.
Ma poi hanno miscelato i parametri nello shaker di Giunta e il cocktail se lo è bevuto il primo proponente, predestinato alla vittoria grazie al diritto di prelazione.
Agli altri due neanche gli stuzzichini, anzi il 27 maggio 2019 nel mandarli a fanculo i “Biancheri Boys” li hanno sfidati a ricorrere al TAR “secondo il disposto dell’art. 3, comma 4, della legge n. 241/1990” e loro, come abbiamo visto, hanno accettato la sfida.
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Il Collegio giudicante adesso spiega che quando a ballare non è un ballerino solo ma ce ne sono tre si deve rispettare la “par condicio” e in questo caso, come aveva detto il mio consulente alieno, tutti devono poter cambiare il passo di danza adeguandolo alla 5 richieste dei “Biancheri Boys”.
Adeguamento del Piano finanziario e della convenzione, rimodulazione dei rischi, indagini, sondaggi geologici e scavi archeologici definiti da loro “non sostanziali”, belinate che non cambiano la proposta che avevano scelto, però senza di quelli undici mesi dopo non poteva esserci la dichiarazione di pubblico interesse e l’inserimento negli atti di programmazione delle OO.PP. comunali.
Il che, diciamocelo, non è prova di lucidità di mente.
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Le carte in tavola cambieranno di nuovo nella Conferenza dei Servizi asincrona tra gennaio 2020 e aprile 2021 per accontentare i privati coinvolti nell’avventura, baristi, pescatori e canottieri e anche gli Enti pubblici partecipanti a vario titolo, senza dimenticare l’enorme incremento degli investimenti previsti e l’adeguamento alle ultime linee-guida ANAC.
Un altro cambiamento avverrà alla Robin Hood, per ridare al partner privato quello che quel rompicoglioni di RUP gli aveva tolto con l’adeguamento del Piano finanziario e della convenzione e con la rimodulazione dei rischi che erano state tra le 5 richieste che i “Biancheri Boys” “obtorto collo” avevano dovuto imporgli.
Il TAR ha scoperto gli altarini di Robin Hood con queste parole: “… pur in presenza di una matrice dei rischi formalmente corretta, il trasferimento dei rischi … in capo al concessionario può non essere effettivo se a vantaggio di quest’ultimo sono previsti extra-redditi”.
Detta alla Oxfordiana, l’operazione è nata col partner privato che faceva il bulicio con il culo del Comune, poi il RUP se ne è accorto e il Comune ha dovuto rimodulare la situazione, però per restituirgli con la mano sinistra quello che gli aveva tolto con la mano destra ha aumentato le tariffe praticate dal partner privato e quindi i suoi redditi.
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Le 25 pagine della Sentenza del TAR confermano quello che Baby Yoda mi aveva detto e confermato per scritto, mi ricordo bene, era il giorno del mio Onomastico, San Martino, di tre anni fa, cioè che l’iniziativa sarebbe finita a puttane per due stupide questioni procedurali, violazione di “par condicio” in presenza di più proposte e varianti sostanziali del progetto a base d’asta.
Correttamente adesso il Tribunale chiamato a giudicare la legalità dell’atto amministrativo e non il merito lo conferma in due semplici passaggi “ad escludendum” che riassumo:
I. La legge accorda al Comune una amplissima discrezionalità tecnica e “politica” nella scelta progettuale di pubblico interesse e nella interlocuzione con il proponente soltanto quando è “unico”.
II. In tutti e due i casi, unico oppure più d’uno, il progetto a base d’asta non può variare le motivazioni di pubblico interesse alla base della scelta effettuata.
Detto alla Oxfordiana, due stronzate, figlie dell’arroganza del Potere.
Lo dico per tutti gli umili come me che si interrogano sul destino di una comunità che ne subisce duramente le conseguenze.
Bruno Giri

A Baby Yoda piace giocare come il gatto con il topo.

In primo piano



Sul pianeta del mio consulente alieno con studio legale su Saturno il 2023 deve essere l’“Anno del Gatto”.
Baby Yoda aveva dato l’addio al 2022 perculando il giornalista che narra i fatti come fossero gelati da servire secondo i gusti e le preferenze di chi li lecca.
Adesso saluta l’anno nuovo con similitudini feline “abbreviate”, come Quintiliano definiva queste figure semantiche, metafore che, evidentemente, non sono soltanto cinesi ma anche aliene.
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A Baby Yoda ho chiesto un parere “pro veritate” sul gelato mattutino del giornalista, una coppa al gusto di “speranza” ma con un retrogusto amaro di “carte bollate” e di “burocrazia”,
E lui, per prima cosa, “gatton gattoni” è andato a prendersi il dispositivo della sentenza TAR n. 1112 del 19 dicembre 2022 per leggere quali sono i “provvedimenti gravati” che sono stati annullati dal Tribunale.
Il ricorso introduttivo e i quattro “gravami” via via aggiunti li indicano, contrassegnati dalla lettera A alla lettera E, uno per uno.
Nell’ultimo c’è scritto: “E – per quanto riguarda il quarto ricorso per motivi aggiunti: [ANNULLAMENTO] – della determina a contrattare n. 3066 del 12.8.2022 e del bando di gara pubblicato il 23.8.2022”
Dunque, ha concluso Baby Yoda, il gatto si è mangiato il topo, il bando di gara che doveva scadere tra 28 giorni, alle ore 13 del 30 gennaio 2023, non c’è più, è stato annullato, è sparito dal mondo giuridico, è “tamquam non esset” dicevano gli antichi.
Infatti l’articolo 33, comma 2, del Codice di procedura amministrativa dice: “2. Le sentenze di primo grado sono esecutive.”
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A questo punto, e a proposito di gatto, visto che la “speranza” è l’ultima a morire ecco scendere in campo un insigne giurista tradotto in decine di lingue, Giovanni Trapattoni.
Lo fa con il suo celebre brocardo “non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”, e chi dovrebbe prenderlo per la coda e tenerlo fuori dal sacco è il Consiglio di Stato accogliendo l’istanza cautelare di sospendere l’efficacia della sentenza.
Ma è dura, mi spiega Baby Yoda, e adesso io non so come dire al giornalista che quella che sta spalmando nella coppa non è nutella.
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Intanto non è come nel processo civile dove un giudice di buon cuore può sospendere la sentenza esecutiva per “gravi motivi” che prende a cazzo, qui nel processo amministrativo bisogna fornire la prova che dalla esecuzione della sentenza, esecutiva per legge, “possano derivare danni gravi e irreparabili.”
In questo caso, mi spiega il giurista alieno, è peggio di una prova diabolica, perché grazie alla “sperata” conclusione della gara con o senza esercizio del diritto di prelazione, la cosa non cambia, dalle ceneri del procedimento annullato nascerebbe l’araba fenice del “contratto civile d’appalto”, un uccello di fuoco che si infila direttamente tra le chiappe di chi l’ha chiesta.
Senza dimenticare, tra l’altro, la riforma Amato-Bassanini-Fassino del 2000 che ha parificato le sentenze “esecutive” per legge, come quelle del TAR, e le sentenze “definitive” ai fini della ottemperanza alle loro statuizioni,
Così, mi ha spiegato Baby Yoda, se poi il Consiglio di Stato non accerta madornali vizi di legittimità della sentenza del TAR il vincitore si troverà in mano solo un pezzo di carta che in nome del Popolo Italiano gli dà ragione riconoscendo che la strada imboccata dall’Amministrazione comunale era sbagliata.
Ma se, invece, la “speranza” si realizzasse e la gara andasse a conclusione con la firma di un “contratto civile d’appalto” “illegittimo” e quindi “nullo” (e magari con la consegna dei lavori) la musica cambierebbe e, estikazzy! scenderebbero in campo gli avvocati di “civil low”.
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Ma il gelato di questa mattina non aveva solo gusto di “speranza”, c’era anche quello di “indignazione” per l’affronto subito dall’Amministrazione comunale per colpa di un novantenne che cinquant’anni prima lì vicino si era fatto un porto tutto suo e che invece di farsi i cazzi suoi adesso voleva farsene un altro.
Qua e là tante spruzzatine di angostura dal gusto amarognolo, che poi è un mix di rimpianto, di compatimento, di nostalgia e di ribellione messi lì al posto dei chiodi di garofano, della radice di genziana, del cardamomo, dell’essenza di arance amare e della china.
Il Comune ricordato come un alveare con infaticabili api operaie al lavoro per realizzare l’ambizioso progetto, dove la generosa ape regina aveva atteso un anno e mezzo l’ingrato fuco che l’avrebbe tradita al TAR e proprio quando la pappa reale e il miele erano pronti a sgorgare dalla cornucopia.
Mentre pensavo a tutto questo Baby Yoga da Saturno mi mandava un messaggio di tre parole e un punto interrogativo: “Demanio, Convitato Pietra?”.
Vallo a capire.
Bruno Giri

quando manca trippa per gatti

In primo piano

Questa mattina, mercoledì 3 gennaio 2023, con il cappuccino e il cornetto davanti, mi arriva da Saturno il messaggio con il quale Baby Yoda mi informa che il TAR ha depositato la sentenza completa n. 00008/2023 sulla puttanata di Porto Vecchio dopo aver anticipato il solo dispositivo il 19 dicembre scorso.
Apro l’allegato di 25 pagine del messaggio del mio consulente alieno e sto attento all’inchiostro ancora fresco.
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Segue su Skype l’ABSTRACT del suo parere a puntate in progress che copio e incollo.
“È una autentica “Lectio Magistralis” sul partenariato pubblico privato e una durissima sentenza di condanna del comportamento dell’Amministrazione comunale.
Per esempio:
I rischi al Comune e gli extra redditi al partner privato.
Il partner scelto dal Comune in un confronto senza criteri preventivi, con canone che cambia in corso di partita e, come ieri diceva Baby Yoda, “come Rocambole ladro gentiluomo, aveva derubato gli altri due proponenti della possibilità di presentare anche loro “modifiche e integrazioni”, potenzialmente copia incolla e recettizie o addirittura migliorative rispetto a quella preferita.”
Illegittima produzione in sanatoria di elementi essenziali, eccetera, eccetera, eccetera.”
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Troppa roba, il cappuccino è freddo, Baby Yoda mi dice che al Consiglio di Stato non c’è trippa per i gatti, il che mi conferma che su Saturno il 2023 è l’Anno del Gatto.
Bruno Giri

La legalità è come il gelato, va secondo i gusti.

In primo piano

“Il giornalista non deve narrare i fatti. Deve inventarli.” (Pitigrilli)
La logica di questo paradosso è che del “fatto”, come del gelato, ci sono infiniti gusti e ogni lettore ha le sue preferenze. Va accontentato.
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Metti che un giorno ad alcune persone facoltose venga in testa di fare del “Porto Vecchio” di Sanremo la copia “mignon” di “Port Vell” in lingua catalana, a Barcellona.
Idea intrigante e non peregrina.
Il 4 agosto 2017 le persone in questione depositano al protocollo comunale col numero 56773 una proposta di fattibilità che nel corso di 65 anni di concessione si finanzierà con i flussi di cassa generati dall’opera, e questo per il giornalista è il primo “fatto” da reinventare in base alle preferenze di chi legge.
In forza della terza legge di Newton per la quale a ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria ecco reagire al primo un secondo “fatto”.
In questo caso la reazione è doppia perché le proposte di fattibilità contrarie ma non uguali depositate al protocollo comunale sono due, il 31 gennaio 2018 con il numero 8023 l’una e il 19 dicembre 2018 con in numero 0104138 l’altra, seguite il giorno 20 dicembre 2019 dalla nota del RUP di apertura del procedimento di Conferenza dei Servizi preliminare asincrona.
La consigliatura 2014-2019 è agli sgoccioli, il 26 maggio 2019 si svolgeranno le elezioni per il rinnovo dell’Amministrazione comunale e la scelta è tra la conferma di quella uscente e l’ingresso di una nuova capeggiata, guarda caso, dal presidente dell’associazione canottieri che ha la sua sede proprio nel Porto Vecchio.
Ma, non ostante questo fortuito dettaglio, l’Esecutivo comunale trova il modo nei titoli di coda di compiere il terzo “fatto” giornalisticamente tutto da reinventare.
Infatti il 15 gennaio 2019 con il verbale numero 9 valuta le tre proposte e stabilisce che quella “di maggiore interesse” è la prima, però con modifiche e integrazioni, dopo le quali potrà intervenire una “dichiarazione di fattibilità”.
La reinvenzione di questi tre “fatti” da parte del giornalista è univoca e si traduce in un messaggio euforico e rassicurante, tipo “sarà una passeggiata”, “siamo in una botte di ferro”, “è una svolta epocale”, “tranquilli, siamo in buone mani”.
Aveva contribuito a questa sbornia di sfrenato ottimismo il 17 aprile 2018 la bacchettata del TAR Liguria, sentenza n. 348/2018, data sulle dita di due facoltosi fratelli inglesi che l’8 novembre 2017 avevano chiesto all’Amministrazione comunale di poter curiosare sulla proposta delle persone facoltose depositata il 4 agosto 2017 precedente.
“Giocate a mosca cieca! Occhi bendati fino alla dichiarazione di pubblico interesse di una tra le varie proposte presentate!”, questa la risposta del Tribunale che rinviava il disvelamento allo “incertus quando”.
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Però per il giornalista dover stabilire quando diventa certo il “dies ad quem” si trasforma in un rocambolesco quarto “fatto” da reinventare.
Questo perché, come sappiamo, il disvelamento era già avvenuto dieci mesi prima, appunto il 15 gennaio 2019, quando l’Esecutivo con la deliberazione n. 9 aveva tolto la benda dagli occhi dei tre “giocatori a mosca cieca”.
Lo aveva fatto allegando la “Relazione istruttoria del RUP” che in 27 pagine descrive nel dettaglio tutti gli elementi “sensibili” delle loro tre proposte.
Pudicamente l’Albo Pretorio digitale ha negato l’accesso alla delibera in questione, però non essendo segretata, si è venuto a sapere che con lei l’Esecutivo comunale, come Rocambole ladro gentiluomo, aveva derubato gli altri due proponenti della possibilità di presentare anche loro “modifiche e integrazioni”, potenzialmente copia incolla e recettizie o addirittura migliorative rispetto a quella preferita.
Furto con destrezza che ha preceduto il quinto “fatto”, cioè la “dichiarazione di fattibilità e di pubblico interesse” formale, ufficiale, definitiva e “tranchant” che avverrà a favore del primo proponente soltanto l’11 novembre 2019 con la deliberazione n. 258.
L’euforia e la sbornia di sfrenato ottimismo del giornalista prenderanno toni lirici e raggiungeranno l’estasi quando, con il sesto “fatto” il TAR il 13 marzo 2019 con l’Ordinanza cautelare n. 63 bastonerà a sangue due facoltosi fratelli inglesi.
Loro due il 14 febbraio 2019 avevano notificato e poi il 25 febbraio 2019 avevano depositato un ricorso con il quale chiedevano al TAR di annullare la delibera dell’Esecutivo comunale n. 9 del 15 gennaio 2019 e la “Relazione RUP” allegata, e nel frattempo di sospenderne l’efficacia e tornavano alla carica su una nuova loro domanda di accesso depositata il 18 gennaio 2019.
Le bastonate a sangue erano soltanto cautelari ma nei toni lasciavano trasparire una certa “benevolenza” nei confronti del Comune, tipo “…. l’atto di giunta non evidenzia profili di danno grave e irreparabile….”, tipo “….vanno apprezzate … la natura del procedimento in corso e la fase di acquisizione di atti e informazioni aperta dall’amministrazione; ne deriva che non appare allo stato conclusa…” e tipo sull’accesso agli atti “…..il collegio si è pronunciato con la sentenza 348/2018, e la situazione non appare allo stato mutata…”.
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A questo punto, dopo l’11 novembre 2019 chiedere al giornalista di rilassarsi e di abbassare i toni era come svegliarlo mentre sognava di ingropparsi Belem, anche perché lei non voleva più smettere.
E sì! Ormai il “fatto” che il giornalista aveva reinventato era diventato contagioso e Sanremo, come Codogno, era finita in zona rossa dove il virus pandemico dell’ottimismo contagiava tutti.
Si registravano picchi inimmaginabili e neppure il Principato di Monaco era rimasto immune entrando nel business con una sua partecipata.
Il “fatto” inventato dal giornalista era “Eureka! È fatta!”
Invece e in controtendenza da qual momento in poi a ogni passo avanti di Archimede i due giocatori a mosca cieca esclusi depositavano al TAR lo speculare motivo aggiunto al ricorso introduttivo col quale fin dagli inizi avevano detto, come Bartali, che “l’era tutto da rifare!”
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All’annuncio del settimo “fatto”, cioè che il 15 novembre 2022 i due facoltosi fratelli inglesi si erano ingroppata la bella “Favorita” con la benedizione del suo Padre nobile promosso Presidente Onorario, il giornalista avrà anche lui un orgasmo messianico reinventando la cosa come l’epilogo di una radiosa epopea.
Ignorava che anche il terzo incomodo come i due fratelli inglesi aveva ottenuto dal TAR la fissazione al 2 dicembre 2022 dell’udienza di trattazione del suo ricorso e della decisione finale.
Dopo l’ingroppamento, invece, le levatrici pensavano già di vedere alla luce un neonato “soggetto unico” sotto un’unica bandiera, la Union Jack, il quale non potendo “litigare con sé stesso” e grazie al diritto di prelazione su tutti gli altri eventuali partecipanti alla gara europea, avrebbe accelerato la conclusione dell’epica avventura.
Del medesimo avviso il sindaco: “Da questo passaggio di quote ci si può aspettare un’accelerazione della tempistica, sia per la pubblicazione dell’appalto, sia per l’inizio dei lavori. A febbraio [ci sarà] l’apertura delle buste, dopo un anno il via ai lavori e dopo altri 3 anni il termine che spero quindi possa arrivare tra la fine del 2026 e l’inizio del 2027”.
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Pitigrilli ha scritto il romanzo d’appendice “Saturno” e da quel pianeta il 19 novembre 2022 il mio consulente alieno, Baby Yoda, aveva espresso forti dubbi su quest’ultimo settimo “fatto” inventato dal giornalista.
Diceva infatti di sospettare che il “p.q.m.”, acronimo di “per questi motivi”, del TAR mandi (letteralmente) “a puttane e converta in carta straccia gli atti relativi” alla procedura aperta a Sanremo dall’Amministrazione il 4 agosto 2017 da alcune persone facoltose.
Aveva ragione, il 19 dicembre 2022, un mese esatto dopo, il TAR pronuncerà due sentenze con i numeri 1111 e 1112.
Con la prima si prenderà atto che “il 1° dicembre 2022 …. la ricorrente Portosole C.N.I.S. s.p.a. ….. ha aggiunto di non nutrire più interesse a coltivare la presente impugnativa, per via della recentissima operazione societaria in forza della quale i suoi azionisti hanno acquisito le quote di Porto di Sanremo s.r.l.” e di conseguenza il TAR ha dichiarato che il ricorso “deve ritenersi improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse”.
Con la seconda invece il TAR, “PER LE RAGIONI CHE SARANNO ESPOSTE IN MOTIVAZIONE definitivamente pronunciando sul ricorso introduttivo e sui quattro ricorsi per motivi aggiunti, come in epigrafe proposti, accoglie l’impugnativa e, per l’effetto, annulla i provvedimenti gravati, ai sensi e per gli effetti precisati in motivazione.”
Dopo l’immediato e ovvio preannuncio di appello in Consiglio di Stato non appena lette le motivazioni e con ovvia richiesta di sospensiva per periculum in mora, sono dodici giorni che il giornalista pensa a questo ottavo “fatto” da inventare con davanti al bancone dei gelati una coda interminabile di clienti rimasti senza preferenze sui gusti da ordinare.
Bruno Giri

 

A Natale si raccontano le fiabe…..

In primo piano

L’ingresso della realtà nel mondo delle fiabe ha tempi diversi, dipende dal genere e dal luogo.
A Sanremo, per esempio, la “legalità” amministrativa sopravvive non più di due o al massimo tre generazioni, dopo di che la legge evapora e tutto finisce in una nuova “Mille e una notte”.
Ieri l’altro “the Genius of the lamp” era inglese e, racconta la fiaba, su ordine di Aladino avrebbe dovuto uccidere l’Ecomostro che fin dalla notte dei tempi rovina il sonno agli abitanti.
A fermargli la mano è stato il Demanio marittimo, un Mostro Malvagio che è apparso in Conferenza dei Servizi decisoria, reclamando da Reuben Brothers, “The Aladdin”, la restituzione di tre sue piscine per una superficie complessiva di mq 2.650.
Ognuno a Sanremo ha il proprio Genio e quello del Demanio marittimo è l’Avvocatura dello Stato alla quale chiedere la conferma che le lucciole possono essere scambiate per lampade.

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Lo scambio oggi avviene su due superfici asimmetriche, una del Demanio e l’altra del Comune.
Quella del Demanio, di mq. 343.010 va dalla foce del Torrente San Martino alla foce del Torrente San Francesco.
La superficie comunale, invece, cioè la zona L 1 del P.R.G., di mq. 263.860 si ferma alla foce del Rio San Lazzaro e lascia fuori la zona urbanistica “BL” balneare di mq. 79.150 dove ci sono le ultime quattro lucciole rimaste accese, gli stabilimenti “Morgana”, “Italia”, “Lido” e “Arenella”.
Le lucciole spente dal Comandante del Dipartimento Marittimo di Imperia il 2 agosto 1974 illuminavano gli otto storici stabilimenti balneari presenti nella zona L1 del P.R.G., ecco i loro nomi: Florida, Aurora, Elios, Suore della Misericordia “Don Orione”, Mediterranée, Rotonda, Eden Roc e Bikini.
Al loro posto si sono accese altrettante lampade sul litorale e sullo specchio acqueo antistante, concessi dal Demanio alla società CNIS Portosole S.p.A. di Martolini e Piras il 27 settembre 1975 con validità fino al 31 luglio 2024 perché vi facessero un porto privato per la nautica da diporto.
Ognuna di quelle lampade nei 47 anni successivi è stata sfregata dall’Aladino di turno e ne è uscito sempre il Genio sbagliato rispetto alla fiaba delle “Mille e una notte”.

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Tra i tanti Aladini sbagliati ci sono anch’io, l’assessore all’urbanistica che il 14 febbraio 1989 ha portato in Consiglio comunale e fatto approvare il piano attuativo della zona L1 suddiviso in 11 lotti, però una volta tanto il mio è stato un semplice peccato veniale.
I peccati mortali che interessano direttamente Reuben Brothers, “The Aladdin”, sono di chi sul “Lotto 3” ha generato l’Ecomostro addormentato il 20 dicembre 2001 e di chi ha avuto a che fare con i tre vizi occulti del progetto originario del porto firmato “Martolini” e “Studio Maggiora & Vergnano”: 1) il Rio Rubino che sfocia all’interno dello specchio portuale e che, forse, ha provocato il crollo di un pontile; 2) il P.A.R.F. acronimo di “Piano di Attuazione Rete Fognaria” che fa il depuratore a Capo Verde direttamente collegato con la stazione di sollevamento di San Lazzaro da un collettore che interferisce con l’area portuale; 3) la “Pozzanghera marina” di 79.150 metri quadrati nella zona “BL” del P.R.G. dove l’atto di concessione demaniale marittima 27 settembre 1975 prevede l’obbligo di realizzare tre piscine scoperte di mq 2.650 complessivi per un importo stimato di lire 1.500.000.000 al quale corrispondono € 1.354.149,99 attualizzati a 5 anni fa, piscine “che dovranno sostituire ai fini della balneazione lo specchio acqueo antistante ormai inidoneo per la presenza dei due porti che lo racchiudono”.

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Il rimedio dei primi due vizi occulti è ormai entrato da decenni nel mondo delle fiabe, le sue origini risalgono al 27 maggio 1977 quando “iussu Principis” il Sindaco dell’epoca, Vento, ordinò alla società concessionaria di tombinare il rio Rubino fino e dentro il bacino portuale e di incanalare la fognatura in un collettore in PVC di 300 mm. di diametro per 260 metri di lunghezza fino a raggiungere la stazione di pompaggio del Rio San Lazzaro, ordine quest’ultimo che sarà eseguito solo fino al sottopasso di via del Castillo.
È successo due Piani Regolatori fa, quando dal 18 gennaio 1960 era ancora in vigore il Piano Regolatore del professor Morini portato in Consiglio comunale il 12 luglio 1955 dal sindaco Asquasciati e che era stato firmato dal Ministro dei Lavori Pubblici Togni e controfirmato dal Presidente Gronchi in applicazione della Legge Urbanistica del 1942 di Mussolini.
Sul terzo vizio occulto, invece, quello della “Pozzanghera marina” tra i due Porti da riempire con tre piscine, è scoppiata una guerra tipo quella dei Cent’Anni tra Inghilterra e Francia, suddivisa in tre fasi: 1) l’invasione 1990-91; 2) l’armistizio 11 luglio 2018 e 3) la resa dicembre 2022 in “Conferenza dei Servizi” sospesa in attesa del responso dell’Avvocatura dello Stato.

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L’invasione dal mare è avvenuta tra due date, il 26 settembre 1989, giorno del mio addio all’assessorato, e il 30 agosto 1990 firma del Decreto regionale n. 1064 che approverà il Piano attuativo di “Portosole” che in precedenza era stato portato da me in Consiglio comunale, fatto approvare e poi controdedotto.
Lo sbarco della società CNIS Portosole S.p.A., nel frattempo passata a Gianni Cozzi, è avvenuto il 28 marzo 1990 sullo specchio acqueo tra il Rio San Lazzaro e il Torrente San Francesco e sulla spiaggia relativa, inclusa l’invasione dello storico edificio del “Morgana”, costruito nel 1890 dalla “Societa’ di Bagni Marini” di Filippo Grossi al tempo della “Belle Epoque”, poi demolito e ricostruito in stile fascista nel 1936, XII E.F., e in passato anche “dependance” del Casinò.
La società per poter costruire le tre piscine aveva chiesto al Ministero della Marina Mercantile il subingresso cinquantennale nelle concessioni demaniali non ancora scadute dei quattro stabilimenti balneari esistenti e la concessione di quella dell’edificio demaniale del “Morgana” che invece era da tempo giunta a scadenza.
La “Resistenza” all’invasore da parte di legioni di avvocati vittoriosi, reclutati dai concessionari è entrata nella Storia del diritto prima di finire anche lei nel mondo delle “Mille e una notte.

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Dopo le preistoriche “opere provvisionali di cantiere” e quelle idrauliche e idriche di “necessità e urgenza” che hanno preceduto l’entrata in vigore del mio Piano attuativo, l’invasione da terra è avvenuta sul n.° 3 degli 11 lotti nei quali era suddiviso, quello immediatamente a levante dello spartiacque tra le due zone L1 e BL sul quale era previsto un albergo e un parcheggio e si è sviluppata per ondate successive fino al sonno ininterrotto di un Ecomostro che dura ormai da vent’anni.
In questo caso le operazioni belliche hanno dovuto attendere il Decreto regionale del 30 agosto 1990 di approvazione definiva e poi un anno e mezzo dopo anche la formalizzazione della mia “bozza” allegata al Piano attuativo avvenuta nello Studio del Notaio Donetti con la stipula della convenzione 30 novembre 1991 Rep. n. 8594 e Racc. 3301 tra il presidente della società Gianni Cozzi e Onorato Lanza sindaco.
Un paio di settimane dopo, il 14 dicembre 1991 sarà protocollato con il numero di pratica edilizia C 1028 il progetto dell’Ecomostro sul “Lotto 3” e l’8 marzo 1993 arriva il primo “Permesso di costruire”, che sarà annullato dal Ministero dei Beni Ambientali il 13 agosto 1993 e quindi resuscitato il 25 agosto 1994.
La “Resistenza” all’invasore anche sulla terraferma ha mobilitato legioni di partigiani e questa volta, prima di finire anche lei nel mondo delle “Mille e una notte”, transiterà attraverso la cronaca nera, conoscerà i deliri dell’espansione all’infinito dei posti barca e del contrapposto ritorno ambientalista allo stato di natura, e naufragherà sugli scogli della spirale di ristrutturazione del debito sociale preconcordataria che coinvolgeva anche il “Porto degli Scoglietti” di Ventimiglia.
“Resistenza” che finirà in vacca.
Prima il procedimento amministrativo di revisione del Permesso di costruire, avviato il 28 maggio 1996 dopo polemiche isteriche in Consiglio comunale e archiviato il 5 febbraio 1997 dalla Giunta sulla base del parere pro veritate depositato il 2 gennaio 1997 dall’arbitro avvocato Corrado Mauceri di “insussistenza dei presupposti e dei requisiti per una conclusione positiva”.
Poi anche il processo penale a carico degli amministratori del C.N.I.S. e dei tecnici si concluderà più tardi, nel 2006, ma allo stesso modo, con la loro assoluzione perché il fatto non sussiste in assenza di dolo nelle irregolarità denunciate da “Legambiente”, difformità che, tra l’altro, risultavano condonate.
La prima betoniera dopo il lavoro dei carpentieri arriverà in cantiere il 30 luglio 1999 e l’ultima troverà il cancello chiuso il 20 dicembre 2001 con appiccicato un foglio con su scritto che all’esito del sopralluogo effettuato il 5 settembre 2001 nell’ambito del procedimento sanzionatorio avviato ai sensi dell’art. 14 della legge 47/85 si sospendevano i lavori e si ordinava il ripristino dei luoghi.
Il 20 e il 23 giugno 2008 finirà in vacca anche l’ultima resistenza all’invasore, tutte le difformità saranno condonate e il 15 maggio 2009 la società otterrà a protocollo n. 5322 il mitico “Permesso di costruire” n. 67 che la autorizzava a completare la struttura turistico-ricettiva prevista sul “Lotto 3”, ma anche questo titolo edilizio finirà in vacca a causa del mancato inizio lavori nel termine di legge non ostante un avviso di “inizio lavori” del 14 maggio 2010 rimasto senza seguito.

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Dopo la “ammuina” del sindaco Zoccarato e del suo assessore Dolzan proseguita per l’intero quinquennio 2009-2014 con la Conferenza dei Servizi preliminare sulla variante al mitico “Permesso di costruire” n. 67 decaduto, il fiammifero dell’armistizio con la società “CNIS Portosole S.p.A.” adesso è tra le dita del sindaco Biancheri per il quale, come sappiamo, il Demanio marittimo è un Mostro Malvagio, e lo dimostra anche in occasione della pratica del restyling di “Porto Vecchio” da esorcizzare con la magia del project financing.
Il 30 luglio 2018 in Consiglio comunale Biancheri lo ha acceso con un triplo salto mortale senza rete.
Dove il primo salto è l’abbandono delle procedure urbanistiche e il ridimensionamento di quelle ambientali in presenza di “attività produttive” grazie al “doping” della legge regionale n. 10/2012.
Dove il secondo salto è il conto senza l’oste in casa del Demanio, barattando le tre piscine con un fantomatico “impianto di rigenerazione e ossigenazione delle acque all’interno dei due bacini portuali. Questo in compensazione delle opere che dovevano essere eseguite nella convenzione originaria con Portosole…” del costo di € 668.300,00 al quale si aggiungono a scomputo € 568.000,00 per lo sbocco nel rio San Lazzaro e quindi per un totale complessivo di € 1.236.300,00 e quindi con un credito a favore del Comune di € 117.849,99 come spiega l’assessore Trucchi.
Il quale assessore ignora che la convenzione è tra il Demanio e la Società, che il Comune c’entra come i cavoli a merenda, che la cifra di € 1.354.149,99 è il valore stimato delle piscine che sostituisce e compensa quello dei beni reali demaniali passati alla società concessionaria.
Dove il terzo salto è nei numeri della variante “attività produttive” con 10.747,08 metri cubi in più rispetto alla volumetria massima del “mio” Piano urbanistico attuativo che si dà per attuato e operante e di cui grazie alla legge regionale n. 10/2012 sulla semplificazione amministrativa, si propone una variante implementativa.

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Chissà se l’Avvocatura dello Stato racconterà al Demanio il finale di questa fiaba: “……e vissero tutti felici e contenti.”

Bruno Giri

Studio Legale Baby Yoda

In primo piano

Guarda cosa ho trovato nella carta al macero della differenziata.
Studio Legale Baby Yoda
Galassia “Via Lattea”
Saturno
Anello B
27 Febbraio 2018
Egregio Signore,
facendo seguito alla Sua richiesta di parere “pro veritate” sulla legittimità del procedimento avviato dal comune di Sanremo per un Progetto di finanza ai sensi dell’articolo 183 c. 15 del D. Lgs. 50/2016 relativo alla realizzazione in concessione delle opere e dei lavori di riordino e di riqualificazione del comparto marittimo sanremese comprendente il bacino del porto storico e aree adiacenti di cui alle due proposte prot. n. 8023 del 31.01.2018 e n. 12151 del 14.02.2018, formulo qui di seguito le mie considerazioni in ordine ai quesiti sottoposti riguardanti i possibili vizi pregiudiziali e dirimenti.
Primo quesito
1°. Il Regolamento 509/1997 (“regionalizzato” ma tuttavia ancora da applicarsi quando una Regione, come la Liguria, non ha esercitato la propria competenza legislativa esclusiva in materia ai sensi dell’art. 117 della Costituzione), contiene la disciplina del procedimento di concessione di beni del demanio marittimo per la realizzazione di strutture dedicate alla nautica da diporto e prevede un percorso istruttorio completamente diverso da quello seguito dal Comune.
In base ad esso i destinatari della domanda con allegato il progetto preliminare conforme al “Codice dei contratti pubblici” sono il Capo del Compartimento Marittimo, titolare del procedimento, e il Sindaco per conoscenza e seguito.
Segue infatti la pubblicazione per 90 giorni allo scopo di acquisire osservazioni o di ricevere altre domande.
Segue quindi la Conferenza dei Servizi convocata dal Sindaco per verificare i requisiti della domande dal punto di vista urbanistico, edilizio, tecnico, ambientale, paesaggistico, storico e culturale.
Con preavviso di 90 giorni il Sindaco chiama a partecipare alla Conferenza di servizi e ad esprimere la propria valutazione nell’esercizio della rispettiva sfera di attribuzioni qualsiasi Ente o Ufficio titolare di uno specifico interesse di rilievo pubblico e in particolare la Regione alla quale spetta il giudizio di “ammissibilità del progetto sotto il profilo urbanistico e pianificatorio”, il Comune che si pronuncia su quello di “ammissibilità sotto il profilo urbanistico edilizio”, e via via la Circoscrizione Doganale, l’Autorità portuale ove esistente, l’Ufficio del Genio Civile, ed ogni altra amministrazione che “in forza di leggi, regolamenti o appositi provvedimenti amministrativi risultino preposte alla tutela di specifici interessi pubblici” coinvolti dall’iniziativa.
In questo caso la Conferenza dei Servizi non è organo collegiale ma si limita alla colletta dei pareri, ognuno dei quali mantiene l’autonomia del proprio consenso/dissenso e dei propri rilievi con effetto interruttivo e preclusivo.
2°. Il Regolamento a questo punto prevede due possibilità: A) scegliere -con provvedimento motivato- un progetto oppure B) “procedere a pubblica gara” nel solo caso, però, in cui non vi siano ragioni di preferenza per il primo richiedente o per una delle domande concorrenti presentate e a questo punto il prescelto deve fare il progetto definitivo.
3°. Segue l’approvazione o con Conferenza di servizi decisoria se il progetto è conforme agli strumenti urbanistici oppure con “Accordo di programma” in caso di variante.
4°. Una volta approvato il progetto definitivo il percorso si conclude con il rilascio della concessione demaniale e con l’immissione del concessionario nel possesso dei beni oggetto della concessione, con l’esecuzione delle opere e, dulcis in fundo, con il collaudo finale.
5°. Tutto questo senza mai dimenticare, voi terrestri, le indispensabili garanzie di trasparenza, di libera circolazione dei servizi, di “par condicio”, d’imparzialità e di non discriminazione che la procedura competitiva deve in ogni casi offrire nel rispetto della normativa comunitaria.
6°. Infine poiché il valore delle opere supera la soglia, dovranno, ovviamente, trovare applicazione anche le norme del “Codice dei contratti pubblici” in sede di realizzazione delle infrastrutture portuali.
7°. Per comodità trascrivo il titolo n. 16 del “Piano di utilizzazione delle aree demaniali marittime” approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale della Liguria n. 18 del 9 aprile 2002:
“16) Il rilascio di nuove concessioni demaniali marittime o la loro variazione per nuove realizzazioni, ampliamenti e ristrutturazioni di strutture portuali turistiche che ricadono nella tipologia di cui all’articolo 2, primo comma lettere a) e b) del D.P.R. 2 dicembre 1997 n. 509 è subordinato al rispetto indicazioni contenute nel PTC della Costa con riferimento ai porticcioli turistici ed agli impianti nautici minori.”
Trascrivo anche la definizione legislativa contenuta in detto articolo 2, primo comma lettere a) del D.P.R. 2 dicembre 1997 n. 509:
a) il “porto turistico”, ovvero il complesso di strutture amovibili ed inamovibili realizzate con opere a terra e a mare allo scopo di servire unicamente o precipuamente la nautica da diporto ed il diportista nautico, anche mediante l’apprestamento di servizi complementari;
Aggiungo, infine, lo stralcio del comma 2 dello stesso articolo:
2. La concessione demaniale marittima per la realizzazione delle strutture dedicate alla nautica da diporto di cui al comma 1, lettere a) e b), è rilasciata:
a) con atto approvato dal direttore marittimo, nel caso di concessioni di durata non superiore a quindici anni;
b) con atto approvato dal dirigente generale preposto alla Direzione generale del demanio marittimo e dei porti del Ministero dei trasporti e della navigazione, nel caso di concessioni di durata superiore a quindici anni.
Secondo quesito
Vista la strada opposta imboccata dal Comune, la risposta serve a chiarire come una cantonata del genere abbia potuto verificarsi e la spiegazione è nella “Parte IV – Partenariato pubblico privato e contraente generale ed altre modalità di affidamento” (articoli dal 179 al 191) del Codice dei contratti pubblici che contiene una vasta casistica di strumenti finanziari per pagare un’opera pubblica.
Il project financing è uno di quelli e le norme in questione precisano che tra le opere pubbliche pagabili con questa formula vi sono anche “le strutture dedicate alla nautica da diporto”.
Questo significa che qualora il progetto definitivo risultato aggiudicatario della concessione demaniale contemplasse il pagamento delle opere con la formula del project financing il Comune esperirebbe la procedura di legge.
In conclusione: le modalità di pagamento non cancellano le procedure di istruttoria delle opere pubbliche ma sono eventuali, accessorie e complementari e soprattutto non possono confliggere con esse.
Terzo quesito
Nel ricordo di Oscar Wilde quando sconsigliava di discutere con un idiota perchè ti trascina al suo livello e ti batte con l’esperienza, l’unica difesa di chiunque abbia imboccato la strada giusta è il TAR Liguria.
Potrebbe farlo chi abbia depositato al Capo del Compartimento Marittimo e al Sindaco “su modello approvato dal Ministero dei trasporti e della navigazione”, la domanda di concessione demaniale con gli allegati richiesti dall’articolo 3, comma 2, del D.P.R. 2 dicembre 1997 n. 509 con l’aggiunta della documentazione relativa al pagamento delle opere con la formula del project financing.
Oltre tutto la legge, come dicevo sopra, dà una certa priorità al “primo richiedente” e prima o poi le cantonate vengono a galla.
Alla luce di quanto sopra argomentato, posso concludere con un invito: “Pop corn, coca cola e un buon libro.”
Nel restare a Sua disposizione per qualsivoglia chiarimento/integrazione occorrer possa, porgo distinti saluti.
Baby Yoda.
Bruno Giri

Il mantra della mia “Recherche de la Politique perdue” è un invito a “Tornare in sé”

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Il mantra della mia “Recherche de la Politique perdue” è un invito a “Tornare in sé”, perchè in realtà da queste parti la vedo confusa e smarrita dietro le chiacchere.
Immaginare un “Programma Amministrativo 2023-28 del Ponente imperiese” significa restituire razionalità e dignità al Partito-struttura, che dovrebbe essere presente sul territorio per ascoltarlo e non per “governarlo”.
Come nel binomio “corpo-mente” anche in quello “territorio-politica” è importante innescare processi cognitivi che si traducano in idee, proposte e progetti, compito, appunto, dei Partiti.
Il corto circuito è tutto il resto, frutto di “emozioni” collettive a cerchi concentrici, dal movimento nazionale che cavalca l’indignazione e la rabbia sociale giù giù fino alle liste civiche comunali che fioriscono nelle praterie dell’anti-politica.
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È qualcosa di molto simile all’universo neuropatologico spalancato davanti ai miei occhi ad Assago una decina d’anni fa da una scienziata russa della Bashkiria, naturalizzata inglese e docente a Cambridge, Natalia Temirkhanova in Campbell-McBride.
Si trattava, nel mio caso, dei recettori oppiacei di due precisi neuro peptidi, la gluteo morfina e la caseo morfina, che la permeabilità intestinale tramette lungo il vago fino all’encefalo, sede del sistema nervoso automatico e che poi, a caso, raggiunge una o più delle dodici coppie di nervi encefalici che interferiscono con le corrispondenti funzioni limbiche, alterandole e distribuendole in un ampio spettro di sintomi noto come spettro autistico.
Celiachia a parte, la sua versione degenere, consumistica e bottegaia, è la fiera del “gluten free” che impazza nei supermercati a curare una clientela ipocondriaca.
La similitudine sta negli sviluppi della ricerca che hanno portato alla scoperta dei neuro peptidi delle “emozioni” che il sistema immunitario distribuisce dappertutto, sostanze chimiche impercettibili che dribblano le sinapsi e raggiungono direttamente i recettori cerebrali.
Droghe endogene, prodotte dal corpo e non più soltanto esogene, cioè provenienti dall’esterno, come appunto, il glutine e la caseina ma anche la cocaina, l’eroina e compagnia bella.
Tutto questo per tracciare lo spartiacque tra stato d’animo “emotivo” e razionalità mentale, tra “emozioni” civiche e rigore politico.
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In questo momento nel Ponente imperiese la linea rossa tra le due realtà è ancora a favore della razionalità e della Politica, ma il fenomeno irrazionale ed emotivo delle liste “civiche” tende ad espandersi, ultimamente anche in versione ragnatela federale.
Questo, ovviamente, lasciando fuori i piccoli Comuni dell’entroterra a guida consociativa o al massimo bipolare e le liste-civetta artificiali e strumentali create dai Partiti per raccattare le briciole.
Quando si tratta di “emozioni pubbliche”, come appunto quelle “civiche”, un giudizio di valore univoco è impossibile perché sono un mix inestricabile di istinti, di stati d’animo, di sentimenti e di pulsioni che indifferentemente può essere positivo oppure negativo dal punto di vista etico.
Un giorno, chissà! leggerò che una équipe di studiosi della Johns Hopkins di Baltimora ha scoperto nella molecola del vaffanculo di Grillo una infinità di neurotrasmettitori chimici annidati sulla membrana esterna che sarebbero piaciuti Cristo mentre cacciava i mercanti dal tempio.
Però, per adesso, zumo sul Ponente imperiese dove tutte le città più grandi hanno, o hanno avuto, un primo cittadino “civico” tenuto in piedi dai Partiti.
A Sanremo, poi, dove il fenomeno è cronico, dal mese scorso si deve parlare di simulacro di Partito dopo che l’intera delegazione PD si è scoperta “civica”.
A Imperia l’ego di Scajola senior addirittura impone ai Partiti di umiliarsi rinunciando al simbolo.
Si chiama cannibalismo politico, dove il Frankenstein “civico” si mangia le gambe dei Partiti sulle quali cammina.
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Il caso dello sgambetto a Gaetano Scullino a Ventimiglia non fa eccezione, è vero che glielo hanno fatto due Partiti, il PD e le sue liste-civetta con sei consiglieri dimissionari e la Lega “carbonara” con gli altri tre, ma questo non deve ingannare.
Dietro alla mascalzonata c’è anche in questo caso un mix di “emozioni pubbliche” e di “interessi privati” che l’ha preceduta e accompagnata e che pian piano viene alla luce.
Senza far nomi, metto insieme il veto al ritorno di Tano e il caso dell’outsider che nei sondaggi prevarrebbe se Tano rinunciasse, un pulcino della covata imperiese, mentre penso al manipolo soi-disantes “civico” di apostoli di Calenda il Messia, folgorati dal suo narcisismo.
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Mentre scrivevo queste annotazioni è giunto l’annuncio dello Studio Anselmi di Genova, difensore di “Porto San Francesco s.r.l.” che su ricorso della sua assistita il TAR Liguria aveva annullato il procedimento di restyling del porto demaniale di Sanremo confermando una mia previsione di un mese fa, che su Facebook avevo illustrato anche nei minimi dettagli.
Chiudevo con l’esito della votazione in Consiglio comunale della delibera annullata, votanti 20, favorevoli 20, astenuti 0, contrari 0 anche il Centrodestra Unito approva.
Questa mattina poi leggo che uno che ha soldi da buttare ha riunito “a tavola il centrodestra” con la spiegazione che “Non è una cena contro qualcuno o contro l’amministrazione, è una cena ‘per’” e tra i commensali vedo facce di consiglieri del “Centrodestra Unito” che erano tra quei 20 che hanno alzato la manina.
Il mio invito ai Partiti e alla Politica a “Tornare in sé” è sempre più attuale, la melassa nella quale pucciano il biscotto sale di livello, e non è cioccolata.
Bruno Giri

Ventimiglia: ecco i risultati del sondaggio politico, se non si candida Scullino il più ‘papabile’ è Guglielmo Guglielmi

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sanremonews.it

Ventimiglia: ecco i risultati del sondaggio politico, se non si candida Scullino il più ‘papabile’ è Guglielmo Guglielmi

Carlo Alessi

Nei giorni scorsi sono stati molti i ventimigliesi raggiunti da telefonate per un sondaggio sulle prossime elezioni Amministrative di Ventimiglia. E in molti si sono chiesti chi e per conto di chi era stato promosso.

Per il momento sappiamo solo che è stato redatto da ‘Quorum’, un istituto di ricerca quantitativa e qualitativa che è anche un’agenzia di comunicazione politica e di strategia per campagne elettorali, un’azienda di formazione.

In vista delle elezioni comunali del 2023, all’interno di un progetto di sondaggi sui comuni che andranno al voto la prossima primavera, ‘Quorum’ ha svolto a fine novembre un sondaggio (500 casi, telefonico, con un margine d’errore del +/- 4,4%) a Ventimiglia per testare il polso della situazione politica in città.

La prima domanda riguardava la eventuale fiducia nell’ex Sindaco, Gaetano Scullino, e nell’ex Presidente del Consiglio, Andrea Spinosi: dalle risposte si evince come i ventimigliesi giudichino positivamente l’ex amministrazione comunale: quasi i due terzi dei ventimigliesi apprezzano il lavoro svolto (62,8%), e questo si riflette anche sulla popolarità dell’ex Sindaco Gaetano Scullino: conosciuto da tutti i ventimigliesi (il 98,1% dichiara di conoscerlo), ha la fiducia di oltre la metà di loro (56,8% tra chi lo conosce); solo il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha un apprezzamento superiore in città (67,8%), mentre gli altri esponenti politici locali testati nell’indagine (Guglielmi, Sismondini, Bertolucci, Sciandra, Di Muro, Panetta e Mazzola) riscuotono tutti un apprezzamento anche sensibilmente inferiore.

Secondo i ventimigliesi quali sono le cose da fare? Viabilità, sicurezza e immigrazione sono i tre temi più critici nella vita della città, indicati rispettivamente dal 33,2%, dal 28,6% e dal 24,6% dei ventimigliesi, temi che potrebbero avere già una risposta in due proposte che hanno acceso il dibattito politico in città: la realizzazione di una passerella ciclopedonale e la riapertura del centro di accoglienza di Campo Roja. In entrambi i casi, i cittadini si schiera in maniera compatta a favore delle proposte: l’83,5% a favore della passerella ciclopedonale, a fronte di un 4% di contrari, mentre l’80,3% è a favore della riapertura di Campo Roja, a fronte di un 10% di contrari.

Anche il centro di accoglienza per i migranti è stato al centro del sondaggio e il risultato è sorprendente, visto che tra i favorevoli e ‘abbastanza’ favorevoli, si raggiunge il 70% dei consensi. Se si aggiunge un 11,7% di ‘nè favorevoli, nè contrari’ sia arriva a un semi plebiscito, visto che tra contrari e ‘abbastanza contrari’ si arriva solo al 10%.

Le prossime elezioni: Scullino leggermente favorito in una partita molto aperta: nel corso dell’indagine, l’Istituto Quorum, sulla base di quanto visto nelle rassegne stampa cartacee e on line delle ultime settimane, ha deciso di ipotizzare quattro scenari di voto al Sindaco per la prossima primavera. L’apprezzamento nei confronti di Gaetano Scullino si trasforma in voti: per quanto candidato civico e quindi senza l’appoggio esplicito di nessuna forza nazionale, l’ex Sindaco è sempre in testa al primo turno, con percentuali comprese tra il 35,0% e il 41,0%. Il suo è voto personale, come si può notare dal fatto che se il suo posto fosse preso dall’Assessore Tiziana Panetta, questa si fermerebbe al 3,2%.

Una rinuncia alla candidatura di Scullino garantirebbe una vittoria al candidato del centrodestra Guglielmo Guglielmi, commercialista ed ex Assessore al primo turno con il 56,2% dei voti. Quest’ultimo in ogni caso è la figura più competitiva tra i papabili candidati di centrodestra testati da Quorum, ottenendo (con Scullino ricandidato) il 31,3%: più di Simone Bertolucci (28,9%) e Marco Mazzola (22,0%). Silvia Sciandra, candidata sostenuta dal centrosinistra e dal Movimento 5 Stelle otterrebbe un consenso compreso tra il 25,1% e il 26,8%, ma arriverebbe al 30,1%, ben lontana da Guglielmo Guglielmi, se al posto di Scullino si candidasse Tiziana Panetta.

Infine, il civico Gabriele Sismondini, con una sua lista civica, si fermerebbe tra il 7,4% e il 10,5%, molto lontano dai due primi candidati ammessi al ballottaggio.

Beseugna jouà ertu!

In primo piano


Nello scrivere il “Programma Amministrativo 2023-28 del Ponente imperiese” il Centrodestra Unito, entità politica immaginaria, dovrebbe volare alto se davvero intende darsi un’anima cosciente, consapevole e intelligente.
I due esempi precedenti, “Passerella Squarciafichi” e “Rio Carne”, rappresentano il trampolino, immobile ma non inanimato, dal quale prendere il volo verso il “Problem Solving” che è lo scopo della Politica intelligente e con la “P” maiuscola.
Lo dico da animista e aristotelico che va al di là della neurobiologia vegetale di Stefano Mancuso e che vede nella materia inerte una attitudine alla vita che si esprime secondo codici, frequenze e lunghezze d’onda che, appunto, la Politica deve saper cogliere e interpretare.
Solo così si spiega, in positivo, il sentimento unanime di mobilitazione a Pigna e, in negativo, la sordità, la miopia e la confusione delle lingue a Ventimiglia.
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C’è da chiedersi, a questo punto, come nel medesimo comprensorio intemelio e nello stesso periodo due casi come questi abbiano potuto verificarsi, entrambi al di fuori e a prescindere dalla politica e dall’ingerenza dei Partiti.
Gli “Annales” politici della Prima Repubblica non esistono più, aboliti assieme ai Partiti che si finanziavano in nero perchè nella Seconda, come si usa dire, con l’acqua sporca hanno gettato via anche il bambino.
E adesso la risposta dobbiamo cercarla negli “Acta diurna”, nella cronaca spicciola quotidiana dove a parlare sono le cose dal basso, dal territorio.
Tipo, per fare un esempio, la notizia di questa mattina di un protocollo di intesa tra quattro comunità della Val Nervia: Isolabona, Apricale, Castelvittorio e Bajardo per lavorare insieme a interventi di recupero e valorizzazione dei percorsi di carattere sovracomunale di accesso ai ‘Borghi Rurali’.
Non è necessario avere l’orecchio musicale per ascoltarle, ce ne sono a bizzeffe nell’intero perimetro del Ponente imperiese che gridano vendetta.
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La politica si nutre di consenso e il consenso che conta è espressione del “Regno Animale”, il “Regno Vegetale” non vota e men che meno quello della materia immobile ma non inanimata.
Rio Carne è una mosca bianca, perché, a rigore, la centralina idroelettrica era promossa, spinta e agevolata dal consenso dell’uomo e doveva prevalere, e invece, miracolosamente, ha prevalso Compay Segundo e “Guantanamera”: “El arroyo de la sierra complace Me más que el Mar”.
Non sto divagando ma soltanto dicendo che il “Programma Amministrativo 2023-28 del Ponente imperiese” dovrebbe tendere al consenso che proviene dalla soluzione dei problemi del “territorio” inteso nella sua materialità e concretezza e non da elargizioni dall’alto mirate al voto effimero e mercenario degli aggregati umani.
Ormai siamo ridotti al punto che il “territorio” parla al deserto perché il “gruppo” anonimo, diffuso, orizzontale, non gerarchico che istintivamente dovrebbe agire da megafono non c’è più.
È evaporato e si è dissolto in un pulviscolo di stati d’animo e di sentimenti, che vanno dall’abbandono e dallo sconforto alla rabbia e al rancore.
Cito qualche esempio preso a Ventimiglia.
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Non so e non voglio sapere quale e quanto sia il peso elettorale del promontorio occidentale che domina la Città fino al confine francese, ma sicuramente è inferiore, e di molto, alla resa immediata in termini di voti del centro urbano sottostante.
Lo deduco dalla diversa attenzione dei Partiti nello scegliere tra i due ambiti fisici territoriali.
Non so e non voglio sapere quale e quanto sia il peso elettorale del litorale e quello invece dell’habitat marino antistante, ma sicuramente la resa immediata in termini di voti del primo è infinitamente superiore rispetto al secondo.
Il Centrodestra Unito se intende risolvere i problemi alla radice e non agire come “Comitato Elettorale” convocato alla bisogna deve fare un serio esame di coscienza su chi e cosa è davvero necessario ascoltare per poi ribaltare le sue scelte.
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Cito, al riguardo, il versante orientale del promontorio dove il terreno si muove un po’ dappertutto e a dirlo sono le strade, nelle quali i terrazzamenti sopra le carreggiate smottano e il sedime è in forte dissesto.
In certi casi, addirittura, come la via Due Camini in zona San Bernardo – Sant’Anna la strada è chiusa da anni.
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Cito il litorale oggetto di sordità antiche, se penso che nell’Imperiese il raddoppio e lo spostamento a monte della linea ferroviaria di Cavour e Napoléon le Petit a binario unico e in riva al mare risale a poche decine d’anni fa ed è avvenuto bypassando i Partiti e solo grazie ai buoni uffici con potenti politici romani e le loro imprese del cuore.
Qui a piangere sono in quattro, ognuno a un livello: 1°) l’habitat marino, un ecosistema morente; 2°) la spiaggia sotto costante erosione; 3°) la promenade lungomare con la spada di Damocle delle mareggiate sulla testa; 4°) la pista ciclopedonale, un miraggio il cui completamento si allontana all’orizzonte.
Non sono un tecnico, ho studiato e praticato discipline umanistiche, però qualcosa in merito lo ricordo e proverò a dirlo.
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Sul primo punto la scelta è tra l’acquario e il fondale, tra l’“area pilota” delle nacchere e il ritorno all’habitat della mia giovinezza.
Un mondo sommerso dove ho vissuto per una trentina d’anni di una mia precedente vita in apnea e poi con l’autorespiratore che a Monaco i primi tempi mi veniva ricaricato da Jacques Boissy, il sub personale di S.A.S. Ranieri III°, usando l’unico compressore esistente da lì fino alla S.I.O. di Vado Ligure.
Altro che rarissima “Pinna nobilis”! ce n’era dappertutto, quelle grandi le pulivamo e dentro dove c’è la madreperla quelli bravi dipingevano paesaggi e in quantità industriali le vendevano ai turisti.
Per non parlare delle spugne, dalle zimoche, meno quotate, alle “Orecchie d’elefante” che vendevamo agli artisti francesi di Vallauris i quali le infornavano per ottenere la “poussière noire” a base dei loro colori.
La posidonia era infestante e a primavera i bagnini lavoravano settimane e settimane con la carriola a portare via le foglie di quest’albero orizzontale nato prima dell’ultima glaciazione del Pleistocene e con migliaia di secoli di età.
Una pianta che ha la batimetrica -40 m. sotto il livello del mare, fin dove arriva la luce del sole indispensabile per la fotosintesi clorofilliana.
Lì nei posidonieti la pianta lavora sott’acqua e libera tutti i giorni 16 litri di ossigeno per metro quadrato di “superficie fogliare” che è quaranta volte quella di “base” perché ogni metro ospita 1000 ciuffi di 7-8 foglie ciascuno, cede il 30 per cento dell’energia che produce ed esporta la stessa percentuale di biomassa ad altri ecosistemi non soltanto limitrofi ma anche lontani e a grandi profondità.
Perdere un metro quadrato di Posidonia significa farsi mangiare dal mare 15 metri quadrati di litorale sabbioso con un danno che oscilla tra i 39 mila e gli 89 mila euro all’anno per la minor produzione di ossigeno e per l’erosione e il ripascimento delle spiagge.
Senza dimenticare le sue funzioni di incubatore per 350 specie censite di pesci, cefalopodi, molluschi, echinodermi e crostacei e anche di protezione dai predatori, e soprattutto quella di sensibilissimo indicatore biologico di inquinamento dell’ecosistema marino.
Sui killer di questo mondo si sono scritte e pubblicate biblioteche, molti progressi nell’Imperiese sono stati fatti, le bandiere blu sono aumentate e l’ecosistema idrico è convalescente.
Quello che sta morendo è il “Regno Vegetale”, l’ecosistema marino ed è alla terapia intensiva per salvarlo che la Politica deve dedicare attenzione prioritaria.
Risolvendo il suo problema automaticamente se ne risolverebbero nel “Regno Animale” molti altri, dal turismo alla pesca, dall’ambiente allo sport intelligente e non invasivo, dalla biologia a tanto altro ancora.
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Sugli altri tre punti Tano Scullino a Ventimiglia, con la squadra giusta fornita dalla scuderia dei Partiti, deve poter tornare a finire il compito interrotto, dopo di che non soltanto qui ma l’intera Provincia deve voltare pagina.
Non prima, però, di correggere errori nel contrasto alla storica, unica e reale nemica delle spiagge, delle passeggiate a mare e delle piste ciclopedonali, l’erosione del litorale.
Una nemica da combattere applicando fedelmente l’Accordo di programma fra la Regione Liguria, la Provincia di Imperia ed i Comuni di Bordighera, Camporosso, Vallecrosia e Ventimiglia, per la difesa e ripascimento delle spiagge nel tratto di litorale compreso tra Capo Mortola e Capo Sant’Ampelio, tratta di circa 7 Km, senza inventarsi fantasiose e strampalate variazioni che scimmiottano ambienti tropicali esclusivi per appassionati del surf.
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Questi i principali corollari del ragionamento.
L’acqua come l’aria è un bene primario e deve essere pubblico, senza pagare pedaggi alla finanza predatoria privata ma attingendo al sistema bancario, dopo l’esperienza della siccità di questa estate deve essere garantita a tutti, potabile e irrigua, così come il suo ciclo completo che include la depurazione.
Altrettanto vale per il settore energetico con particolare riguardo alla rete di distribuzione del gas naturale da affidare alle migliori condizioni di mercato a un gestore unico attivando l’Ambito Ottimale di legge.
Non meno importante e sensibile è il settore dei rifiuti solidi dalla raccolta, al conferimento fino allo smaltimento, quest’ultimo ormai in dirittura d’arrivo col biodigestore di Colli a Taggia.
Si vota a Imperia, a Bordighera e a Ventimiglia e la fiera delle vanità sta furoreggiando.
Il Centrodestra Unito, se esiste, deve dare un segnale di vero cambiamento, abbandonare i salvatori delle Patrie comunali al loro destino e dimenticare le ricette elettorali magiche.
Il consenso ce l’hanno, è garantito, il senatore Berrino è l’apripista, adesso devono dimostrare di meritarlo per capacità propria e non per demerito dell’avversario.
Bruno Giri

Raccogliendo i pensieri …

In primo piano

A Gigliola Bassoli Coppo, Amica carissima di una mia precedente vita, spesa con lei in piazza Bresca, sede del Comitato comunale DC di Sanremo ai tempi del professor Enzio Specogna, ieri mattina le aprivo gli occhi sui Partiti come li abbiamo conosciuti noi due, da galoppini, a attaccare manifesti, a distribuire santini in via Vittorio e a metterli nelle buche delle lettere.
“I Partiti strutturati non esistono più da molti anni. Restano le loro ombre elettorali. Gigliola, tu stai parlando di ombre che si intitolano rappresentanze territoriali che non vanno al di là di piccole consorterie insignificanti.”
Con questo “Incipit” mattutino prendo penna e calamaio per scrivere in bella calligrafia le mie prime impressioni su un “Programma Politico Elettorale 2023” dell’Imperiese, ispirate al pensiero del neurobiologo vegetale Stefano Mancuso.
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L’alternativa al fatale declino di questa estrema periferia dell’impero politico romano e del suo proconsolato genovese è arrestarlo, imitando l’intelligenza delle piante.
Un regno vegetale che all’arrivo della vita sul nostro pianeta pur essendo immobile sul territorio ha risolto ogni problema di sopravvivenza fino a raggiungere il 99,7 % della massa vivente lasciando al regno animale il misero 0,3 % rimanente.
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Oggigiorno la legge ha ingessato l’attività amministrativa pubblica in schemi rigidi, moduli obbligatori e rituali vincolanti, lo fa a cascata dal vertice alla base e l’Indiana Jones intemelio alla ricerca del Tesoro Perduto che a Ventimiglia porta a casa un forziere di 20 milioni di euro è solo un patetico illusionista.
Oggigiorno la finanza comunitaria ha imbalsamato l’economia privata e chiuso i capillari delle banche che una volta guardavano al territorio e lo ossigenavano e che adesso fanno gli equilibristi nel Circo Orfei di Bankitalia e dell’Euro.
Oggigiorno la politica è ingabbiata e da Ventimiglia a salire fino ai Palazzi romani tutto viaggia dentro un ascensore “felliniano” che, quando torna in basso, si ferma ai vari piani e fa scendere statisti, condottieri, economisti e personaggi innamorati pazzi di quel pianerottolo.
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È il modello gerarchico verticale del regno animale al quale noi umani apparteniamo.
Modello antitetico a quello diffuso e orizzontale del regno vegetale per il quale “in qualunque gruppo naturale le decisioni prese dal gruppo sono sempre migliori che quelle prese dal migliore del gruppo.”
Sul piano amministrativo è impossibile saltare fuori dall’acquario nel quale nuotiamo e abbandonare il Moloch verticistico-dirigistico legale e finanziario che rappresenta l’acqua, me ne rendo conto benissimo.
Fa parte del nostro genoma liberal-democratico e guai a toccarlo!
I grillini hanno provato a farlo riesumando Rousseau e se ne sono pentiti.
Però in noi sono presenti proteine che per via epigenetica possono influenzare efficacemente l’espressione dei geni e restituire margini di libertà, di equità e di efficienza al sistema.
Proporle dovrebbe essere compito di un serio “Programma Politico Elettorale 2023” dell’Imperiese.
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Basta astruserie, passiamo a cose concrete.
La mia non è un novità sconvolgente, in tutti i campi del regno animale sono sempre più frequenti i casi di modelli non gerarchici e distribuiti che copiano il modello vegetale e che danno eccellenti risultati.
Uno per tutti in campo tecnologico è internet e Wikipedia in quello della divulgazione scientifica.
Anche a casa nostra ne abbiamo, non soltanto in Cina, per esempio in Emilia Romagna dove per tenere sotto controllo il consenso politico si sono costruite per legge regionale reti orizzontali e diffuse di sensori sociali che come l’apice radicale delle piante sono in grado di rilevare e trasmettere parametri in tempo reale.
Oggigiorno, non a caso, con tutti i maitre-à-penser che affollano il PD, i candidati alla Segreteria sono il presidente e la vice-presidente di quella Regione per estendere a livello nazionale quel modello arruolando masse di utili idioti diffusi sul territorio.
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Noi qui, in questo lembo estremo d’Italia, con un Centrodestra Unito straripante partiremmo da zero come laboratorio politico che però potrebbe essere un modello da imitare su scenari più ampi.
Si tratta di ribaltare la politica “antropocentrica” dove l’uomo risolve i problemi di un regno vegetale senz’anima e di sostituirla con una politica “vegetale”, orizzontale, diffusa, non gerarchica e senza cervello o altri organi dedicati, che è in grado di risolvere i problemi del regno animale.
Un esempio per tutti aiuterà a capirci.
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Prendiamo la passerella Squarciafichi da ricostruire a Ventimiglia: per la politica antropocentrica la priorità è assoluta perchè serve all’uomo, residente e turista, per attraversare il fiume e raggiungere il Porto degli Scoglietti.
Per la politica “vegetale” invece la priorità è relativa perché il “problem solving” non è quello ma l’equilibrio idraulico e idrogeologico irrisolto dell’alveo e degli argini che ha contribuito alla distruzione del manufatto artificiale.
Il modello “animale”, prima della distruzione, aveva proposto al Moloch amministrativo ingessato la soluzione verticistica del Piano di Bacino ponendo al primo posto il problema della demolizione e ricostruzione della passerella e del ripristino dell’equilibrio idraulico e idrogelogico compromesso.
Qualcosa è andato storto e la passerella è stata travolta dalla piena.
Lo stesso modello “animale”, dopo la distruzione, ha riproposto l’identica priorità assoluta e anche in questo caso qualcosa è andato storto.
Col modello “vegetale” invece il Moloch viene depurato dalle priorità di Partito, di Interesse, di Personaggio, di Immagine e di Zona, tutte cose “antropocentriche”, il problema da risolvere non è dell’uomo ma del fiume Roya, la politica lo recepisce alla radice dai suoi sensori sinaptici e provvede.
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Conclusione sul punto n.°1: “Abbandonare in campo amministrativo le miserie del personalismo individuale e di gruppo e ascoltare il territorio. Dico: il territorio da non confondere con chi ci sta sopra. Il territorio ti dice quali sono i veri problemi che la politica deve risolvere e la loro soluzione risolverà automaticamente tutti i problemi dell’uomo.”
Come dimostreranno i punti successivi delle mie impressioni eretiche e estemporanee.
Bruno Giri

Radici e sopravvivenza …

In primo piano

Ci sono vari modi di presentarsi a un appuntamento, puntuali o in ritardo, con buone o con cattive intenzioni, armati o disarmati, con una sorpresa oppure a mani vuote.
Oggi, e non soltanto a Ventimiglia, butterò giù qualche estemporanea considerazione sui Programmi depositati nella primavera 2019, quattro anni “prima”.
Lo farò con l’intenzione di sorprendere chi si appassiona al tema dell’appuntamento elettorale di quattro anni “dopo”, nel 2023.

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Leggendoli, indistintamente quelli di tutti i candidati-sindaco, la mia impressione è stata che a averli scritti siano persone che: 1° “Intanto non lo legge nessuno”; 2° “Intanto il 90 % del 2 % che lo legge si ferma alle prime righe e se prosegue non lo capisce.”; 3° “Comunque l’altro 98 % vuol sentirsi preso dolcemente per mano e accompagnato in sogno nel Paese delle Meraviglie.”
Un altro al mio posto, meno gentile, parlerebbe di polverine miracolose, di filtri magici e di unguenti prodigiosi mostrati al popolino da impostori e ciarlatani che vendono fumo, ma io evito asprezze di linguaggio.
La ricetta di questi apprendisti stregoni con la bacchetta magica è quella del fornaio in streaming che parla con la farina e le dice: “Devi trasformarti in pagnotte dorate, fragranti e profumate!”.
Invece dovrebbe spiegare a chi lo guarda sul video come lui controllerebbe la temperatura della pasta madre dopo l’ultimo rinfresco, come la aggiungerebbe alla farina per poi passare all’impasto, alla lievitazione, allo staglio e alla formatura e infine alla cottura.
Sempre secondo la metafora, sono tutte cose che si imparano di notte, con l’esperienza, infarinandosi, e non nei dopocena tra pochi intimi davanti a fornai che se ne intendono perchè hanno letto il “Manuale del Perfetto Panificatore”.

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Sbagliano verticalmente perché confondono il programma politico con quello amministrativo e sbagliano orizzontalmente perché confondono la realtà con il miraggio.
Tano nella primavera 2019, dopo anni di tribolazioni giudiziarie, rientrava in campo alla testa di una squadra che in concomitanza con le Elezioni europee combatteva anche una battaglia politica parallela e altrettanto accadeva per il sindaco PD uscente, e posso capire entrambi, soprattutto le sbrodolature liriche del programma del centro-destra a guida civica.
Ma quattro anni dopo, no, non sono più accettabili.
Non lo dico per gli elettori ma per i Partiti politici a livello provinciale e regionale che devono smetterla di fare come gli aruspici ciceroniani che non potevano incontrarsi per strada senza mettersi a ridere.
E’ da apprezzare in questo il Partito della Meloni, trionfatore in Liguria con l’elezione del senatore Berrino, quando a livello provinciale mette le mani avanti e fa presente agli altri tre compari che l’intesa di coalizione sul programma amministrativo è pregiudiziale rispetto a ogni altro argomento.

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E vengo alle considerazioni estemporanee: la prima è un sillogismo sul passato di Ventimiglia tra le nebbie di un “Programma Pubblicitario & Promozionale”.
Premessa maggiore: i Programmi amministrativi dei Comuni sono le matrioske più grandi che dettano gli indirizzi generali alle matrioske intermedie che li metabolizzano e a loro volta li traducono e interpretano alle matrioske terminali, che sono i dirigenti apicali, titolari della responsabilità di gestione, i quali li eseguono materialmente.
Premessa minore: a Ventimiglia nella nebbia fitta negli ultimi tre anni la matrioska maggiore non era il Consiglio comunale ma la sede della Lega e i dehors dei bar del centro, gli indirizzi generali erano la metaforica lista leghista della spesa elettorale e la matrioska intermedia, la Giunta Scullino, la serva padrona che ogni tanto faceva di testa sua e spesso con qualche piccola cresta sul conto.
Conclusione: qualcosa è andato storto.

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La seconda considerazione estemporanea riguarda gli indirizzi generali che oggi prima a livello provinciale e poi, a scendere, ai vari livelli cittadini, (a me interessa Ventimiglia) dovrebbero essere sottoscritti dai quattro Partiti del “Centrodestra unito”.
L’area vasta dell’Imperiese sta vivendo un doloroso travaglio ignorato dalla miopia campanilistica e dallo strabismo “Sanremo-Imperia”.
Il rischio aborto è altissimo e riguarda un lungo elenco di servizi pubblici “essenziali” svolti a quel livello di economia di scala: cito per prima l’acqua “pubblica” a rischio di cadere sotto l’attacco della speculazione “privata” che sfrutta le difficoltà di bilancio di “Rivieracqua”.
Ma cito anche l’“Ambito Territoriale Minimo” della distribuzione del gas naturale, dove quello Imperiese è uno dei 177 previsti per legge del 2011 e ancora dormiente.
Ma cito anche il trasporto pubblico locale e la lungodegenza di “Riviera Trasporti” tenuto in terapia intensiva per salvaguardare 300 posti di lavoro, tagliando linee, riducendo orari, vendendo bus a idrogeno e immobili, e presto anche l’argenteria di casa, con impacchi su una gamba di legno.
Il duello rusticano tra Sanremo e Imperia sul “Centro Nascite” è solo il trailer del film di fantasanità “Ospedale Unico”.
Senza dimenticare le incompiute, dall’“Aurelia bis” che trentotto anni fa ho tenuto a battesimo a Taggia come “Capo di una cupola mafiosa” secondo la Toga Rossa adesso membro del CSM, per arrivare alla pista ciclabile della defunta Area24, e via elencando su un’area vasta imperiese dove i sindaci non devono metterci il becco, altrimenti li mandiamo a casa.

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La terza considerazione riguarda Ventimiglia e qui devo far tacere il democristiano che vive in me e far parlare la mia anima profonda, operaia e contadina, ereditata dai genitori, dai nonni, dai bisnonni e di loro antenati fin dalle origini dell’Antropocene.
Ma il discorso diventa troppo lungo.
È la libera estensione e l’audace prolungamento della neurobiologia vegetale del professore Stefano Mancuso e lo rinvio per un’altra volta quando mi sentirò ispirato.
Per ora mi limito a copiare e incollare la base delle riflessioni di questo immenso scienziato italiano dalle quali partiranno i miei arzigogoli su Ventimiglia (**Le maiuscole sono mie): “Siamo abituati a pensare che l’intelligenza sia esclusivamente un prodotto del cervello, invece l’intelligenza è nella la capacità di RISOLVERE I PROBLEMI e le piante la possiedono pur essendo organismi sessili, ossia radicati e privi della possibilità di spostarsi per nutrirsi e sfuggire ai predatori, possibilità invece conferita al regno animale i cui componenti possono far fronte ai pericoli e alle necessità fisiologiche con lo spostamento. Al contrario le piante, vincolate dalla loro immobilità, hanno dovuto trovare strategie per RISOLVERE I PROBLEMI, sviluppando un corpo privo di organi, dove tutte le funzioni si diffondono nell’intera struttura della pianta. Le piante si nutrono, respirano, comunicano, vedono e memorizzano con tutto l’organismo, permettendo la sopravvivenza anche in casi estremi, basti pensare che una pianta sopravvive anche se il 90% del suo corpo viene asportato, impensabile se riportato sul corpo animale, dove singoli organi svolgono funzioni precise con grande efficienza, ma anche dove la COMPROMISSIONE DI UN SINGOLO ORGANO può far collassare l’intero organismo.”
Come è successo a Ventimiglia il 23 giugno scorso con la compromissione dell’Esecutivo e con l’immobilità di un commissario sessile cha ha le radici nell’ordinaria amministrazione, con le mani legate e gli occhi bendati.
Bruno Giri

“TRADITORE”

In primo piano

“TRADITORE”
Devo dire che i tra vari epiteti che mi sono stati rivolti nella mia esperienza “politica” questo mi mancava.
Intendiamoci io non desidero fare carriera nella politica, né tanto meno assurgere a cariche, ho già molto da fare con altro.
Certo la domanda viene spontanea: perché lo fai allora? Perché semplicemente ritengo che sia un dovere di partecipare e tentare di migliorare qualcosa con le capacità che abbiamo.
Lamentarsi, protestare e non essere partecipi non serve a nulla.
Ma andiamo con ordine, cominciamo con il primo “complimento” rivoltomi alla prima esperienza di consigliere comunale: “COLLABORAZIONISTA” solo perché ritengo e ritenevo che fare opposizione non vuol dire essere contro per partito preso.
Secondo complimento: “ONDIVAGO, non sa da che parte stare”, è vero non sto’ da nessuna parte se non con la mia coscienza.
Terzo complimento: “SERVO IDIOTA” cioè colui che non capisce nulla ed è utile per i disegni del padrone.
Sull’essere “IDIOTA” posso anche concordare ma sul “SERVO”? non ho mai ricevuto o volute ricompense di nessun genere, né chiesto favori in cambio del mio mettermi a disposizione.
Quarto complimento: “FEDELISSIMO”, chiaramente data la mia età non si poteva usare l’appellativo “TANOBOYS” per classificarmi. Tanto per chiarire, l’unica persona a cui sono fedele è mia moglie e alla mia coscienza. Sono stato critico quando era il caso e continuerò ad esserlo, la partigianeria non mi appartiene.
La lista potrebbe andare avanti, ma passiamo all’ultima novità: “TRADITORE”.
Questa mi mancava e chissà quale sarà il prossimo.
“TRADITORE” di chi e di che cosa? Forse perché quando un progetto non mi convince non voglio esserne parte?
“TRADITORE” di chi e di che cosa? Forse perché rivendico la mia autonomia di pensiero, sbagliato che sia?
“TRADITORE” di chi e di che cosa? Adesso aspetto la prossima etichetta.
Mauro Merlenghi

Pirandello aveva ragione

In primo piano

Leggo che a Kherson “i russi bombardano i russi” dopo essere scappati sull’altra sponda del Dneper.
Le settimane precedenti -lo saprò oggi- per non far vedere che le eroiche truppe “ukro-atlantiste” sfondavano una porta aperta, i media occidentali hanno oscurato la notizia di un esodo biblico di massa dalla Città.
Poi a reti unificate ci hanno fatto vedere migliaia di borghesi accogliere festanti l’esercito “ukro-atlantista”: stupore, ma non erano cittadini della “Novorossia” e della nuova Repubblica di Kherson federata da Putin la settimana scorsa tra cerimonie e festeggiamenti per il ritorno in grembo alla Grande Madre Russia?
Poi abbiamo visto dei borghesi filorussi legati ai pali della luce con i nastri adesivi alla gogna come collaborazionisti.
Saranno migliaia, ci siamo detti, e invece erano sempre gli stessi, quattro o cinque al massimo.
Senza malignare, mi sono detto: “Devo avere perso qualche puntata”.

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Poi ho visto su un muro un avviso in caratteri cirillici e ho capito tutto.
“I residenti della regione di Kherson riceveranno denaro per l’alloggio nei sobborghi. Le famiglie che “vogliono iniziare una nuova vita” avranno la possibilità di acquistare un appartamento in qualsiasi regione della Federazione. Sono inoltre previsti altri compensi “per mobili e altre spese”.
Allora, malignamente, ho pensato, con Massimo Catalano il compianto filosofo dell’ovvio, che “è meglio una nuova vita in un appartamento ben arredato a San Pietroburgo” che la vecchia vita a Kherson ai piani alti di un alveare umano sotto le bombe russe.
Bruno Giri

Quando si scherza con l’acqua e col gas

In primo piano

Un “politico” di terza fascia ieri mattina mi chiedeva perché non mi faccio i cazzi miei invece di interessarmi degli A.T.O., acronimo di Ambito Territoriale Ottimale, dell’acqua e del gas.
Credevo fosse un “avvertimento” e invece era curiosità allo stato puro.
Mi sono intenerito nello scoprire che era ancora vergine, la Mamma non gli aveva detto ancora niente.
Non sapeva dei poteri affidati nelle “partecipate” al socio privato e era all’oscuro dei patti parasociali sull’affidamento diretto di incarichi professionali e di lavori in deroga.
Tanta roba, sedurrebbe anche Maria Goretti, figuriamoci certi bagascioni in circolazione.
Tutto legale, alla luce del sole, con i soliti teatrini nei Consigli comunali che devono aprire la porta al privato e quelli che “non ci stanno”, come a Ventimiglia il “Caso Scullino”, vengono sciolti e il commissario dà subito dopo la delega in bianco sull’acqua pubblica al presidente della provincia, fan di IREN, in attesa che arrivi la convoca del gas.
Non mi stupirei di trovare nella gerla di Babbo Natale una sorpresa analoga.
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Ieri mattina avevo fretta, dovevo prelevare i Nipotini a scuola, e per chiudere gli ho fatto un esempio pratico, quello del conflitto nell’ATO Genovese tra IREN Tigullio e il sindaco di Chiavari per i lavori “extra”.
Mi sono riferito a una guerra di trincea che intasa il T.A.R. e che riguarda la pulizia delle canalizzazioni delle acque bianche, delle caditoie e dei braccetti di collegamento dopo ogni temporale e più in generale la raccolta e l’allontanamento delle acque meteoriche e di quelle reflue provenienti dagli insediamenti umani.
A questo punto il mio interlocutore mi ha mostrato un foglio datato 14 novembre 2019 con l’elenco delle cambiali che Scullino avrebbe “protestato”.
Era un documento del presidente del Comitato di Quartiere “Magliocca-Gallardi” che, tra buche stradali e lampioni assenti, tra griglie e tombini intasati e problemi di segnaletica ingannevole, tra muri spanciati e telecamere contro i furti e le discariche abusive, toccava i punti dolenti dell’acqua potabile e del gas.
Col telefonino ho fotografato la reverente supplica dei sudditi genuflessi: sul ciclo integrale dell’acqua di “Rivieracqua” che include le fognature: “8) Risoluzione della problematica di perdita di tubo della fognatura in Via Gallardi sotto il ponte autostradale. Problematica segnalata già da svariati mesi all’amministrazione e alla presidenza di AIGA. Ciò comporta gravi violazioni di legge in relazione all‘igiene e alla sanità pubblica”.
Sull’A.T.O. imperiese del gas che è come Godot, ma un giorno o l’altro arriva: “14) Valutazione di fattibilità per messa in opera di tubazioni gas di città (metano) ove assenti. Possibilità di raccolta firme proprio per sollecitare anche la società erogatrice gas (Italgas?) a provvedere all’installazione e messa in opera. Ciò è di fondamentale necessità per la cittadinanza.”
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Gli ho spiegato che “de minimis” le cambiali Scullino le aveva girate con delega in bianco ai suoi assessori, sorvegliati da un city manager, e che avevano a disposizione un budget adeguato e ottimi tecnici dell’apparato comunale.
Quanto al resto, acqua e gas, gli ho aggiunto che coi privati nei due A.T.O. provinciali pubblici, Ventimiglia “commissariata” se lo sogna e in futuro è destinata a vivere prona e genuflessa a 90 gradi.
E ho concluso che Scullino si è ribellato e ci ha lasciato le piume.

Bruno Giri

Realtà, retroscena, e “duck test”

In primo piano


“Bisogna sempre stare attenti perché spesso la realtà non è quel che sembra o come ci viene raccontata! Magari a distanza di tempo si viene a conoscenza di qualche interessante retroscena ed allora tutto assume un altro significato! Occhi aperti amici !!! Buon sabato.”

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Andrea Spinosi questa mattina da Ventimiglia Alta ha fatto cadere su Ventimiglia Bassa questo invito a stare attenti e non per un affare di corna.
Non lo nascondo, sono un suo fervente ammiratore da quando da Presidente leghista del Consiglio comunale il 23 maggio scorso ha definito “carbonari” Roberto Nazzari, Domenico Calimera e Massimo Giordanengo, i tre consiglieri leghisti che sono andati a firmare da un notaio con i sei consiglieri del PD per sciogliere l’Assemblea e far decadere la Giunta e il Sindaco Gaetano Scullino.
Purtroppo per la proprietà transitiva da questo “insieme”, al quale “last minute” si aggiungerà il consigliere Ino Isnardi, che definirei “Fratello di sé stesso più che Fratello d’Italia”, l’epiteto si è trasferito all’intero “insieme” della Lega, magari ad alcuni collusi tipo Flavio Di Muro, Mabel Riolfo e Simone Bertolucci, però non ufficialmente coinvolta come Partito gerarchicamente strutturato.
Questa mattina leggo su “Sanremonews.it” che i tre “carbonari” e la loro ruota di scorta pignasca si sono incontrati a nome e per conto del “Centrodestra Unito” a meditare sui destini della coalizione.
La medesima proprietà transitiva trasferisce, ovviamente, le loro meditazioni al livello gerarchico superiore, quello provinciale, perché a primavera si voterà anche a Bordighera e a Imperia e tra diciotto mesi in appello a Sanremo.
Ah! dimenticavo! Allo storico incontro, rivela sempre “Sanremonews.it”, hanno assistito anche alcuni laici, frustrati, ingrati e incompresi, li lascio anonimi e chiusi nella ristretta cerchia dei loro familiari, parenti e amici costretti a votarli per dovere d’ufficio.

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Torno a ripeterlo, ho fatto politica in un’altra delle mie vite precedenti, ero democristiano della corrente di destra, Zaccari a Imperia, Lucifredi a Genova, Scelba a Roma e Sturzo in biblioteca e ho raggiunto la pace dei sensi.
Però l’allusione di Andrea Spinosi a “qualche interessante retroscena” mi intriga come in un giallo di Agatha Christie e mi spinge a cercare di “venirne a conoscenza”.
Ed è lì che, purtroppo, mi è toccato dare ragione ai miei tre nemici giurati in politica, a Georgi Valentinovich Plekhanov, il pensatore tartaro padre nobile del marxismo russo che ha scoperto l’eterna e immortale categoria degli “utili idioti”, a Vladimir Ilyich Ulyanov detto Lenin che l’ha utilizzata e a Antonio Gramsci che l’ha tradotta in italiano.
“Absit iniuria verbis”, conosco bene il confine tra “utile idiota” e solo “idiota”, però anche la Liguria è piena di loro ad animare i retroscena, bisogna farsene una ragione, in certi casi poi, come in provincia di Imperia, è addirittura in atto una epidemia di “utile idiozia”, con Ventimiglia come Codogno.
Senza pubblico per il quale fare notizia diventano “inutili idioti”, ecco perché trasferisco la mia indagine sui “furbetti” che li utilizzano.

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Per indagare userò il mio consueto metodo, il “duck test”, il test dell’anatra, con la premessa maggiore “certa”, quella minore “dubbia” e la conclusione “probabile”: “Se sembra un’anatra, nuota come un’anatra e starnazza come un’anatra, allora probabilmente è un’anatra.”
L’autopsia del “Campo largo” di Letta rappresenta la “certezza”, e la sua controprova è la vittoria del “Centrodestra Unito” alle politiche.
Sul tavolo dell’obitorio ci sono tre inquilini sfrattati da Palazzo Chigi, Letta, Renzi/Calenda bifronti e Conte, sezionati dal bisturi della “Sindrome nostalgica del Premier”.
In Liguria il “dubbio” trova smentita soltanto per Conte perché nella Patria del loro Fondatore i grillini non attecchiscono in maniera significativa, il PD e “Renzi/Calenda” invece nuotano e starnazzano.
E qui ai piedi del “Centrodestra Unito” casca l’asino, anzi il cavallo, quello di Troia, il “Terzo Polo”, dentro il quale le due anatre di sinistra cercano di espugnarlo usando, appunto, legioni di “utili idioti”.
Per scoprirli la “password” è sempre la stessa: “Bisognosi” che apre il menu della cartella “Bisogni” suddivisa in tanti “file” tipo “tengo Famiglia” o “tengo Azienda” o “tengo Studio professionale”, o “Tengo bottega” e altri ancora fino al “file” residuale: “Tengo una testa di cazzo”.

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Tornando a noi, chi legge è libero di incasellare come vuole in un “file” questo o quel protagonista in uno qualsiasi dei vari focolai di questa epidemia, io mi limito agli “interessanti retroscena” di Andrea Spinosi a Ventimiglia.
Quando a casa di Scullino e Palmero ho visto la Paita, ex PD che ha incontrato Calenda e Renzi sulla strada di Damasco, ho subito pensato alla lupacchiotta che perde il pelo ma non il vizio.
Quando ho visto la volpe di staff indossare la giacca di Scullino e entrare nel suo pollaio mi sono chiesto: “Cui prodest? in politica e poco dopo nel vedergli mangiare, una a una, le galline, ho capito che tra i due Poli aveva scelto il terzo.
Quando tra quelle galline ce n’erano anche con la maglietta “Cambiamo” mi sono preoccupato per il pollaio di Toti e di Scajola junior.
Quando nel Tempio di Calenda ho assistito al rito di iniziazione dell’apprendista libero pensatore Giuseppe Palmero strappato al plagiatore Scullino mi sono reso conto che Ventimiglia era diventato il Donbass degli invasori.
Sono soltanto alcuni momenti flash di retroscena ben più vasti e profondi però eloquenti.
Penso alle ligagne con Biancheri su “Porto di Sanremo”, o ai doni “propter nuptias” del matrimonio di “Rivieracqua” con i privati di IREN, penso alla danza del ventre a Mulè per Scajola senior e a tante altre cose che ho in mente ma che non posso dire.
A questo punto devo pentirmi di avere rifiutato un caffè che gentilmente mi aveva offerto Simone Bertolucci senza conoscerci di persona, altrettanto per Mabel Riolfo e per Flavio Di Muro, che anche loro, come Gaetano Scullino, in fondo, devono essere bravi Cristi che amano questa meravigliosa Città.
Potrebbe essere un amore di gruppo, senza affari di corna con “utili idioti” nell’armadio.

Bruno Giri

Sfogliando l’album dei ricordi ho trovato un quadrifoglio appassito….

In primo piano


Guarda caso, la funzione “On This Day” di Facebook di ieri riportava indietro di quattro anni il calendario fino a sabato 24 novembre 2018 per farmi rileggere due miei post di quel giorno che si direbbero pubblicati questa mattina a Ventimiglia invece di allora a Sanremo.
Il primo post è sul segreto per diventare sindaco e il secondo è sul perché ogni volta ci meravigliamo di un dissesto geologico annunciato

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Il primo post potrebbe essere l’incipit della storiella del “vertice della Federazione Liste Civiche tra i fedelissimi dell’ex sindaco Scullino” che si è svolto martedì sera “nella sede di via Gramsci” alla “presenza di molti ex componenti dell’Amministrazione”, come intitolava ieri “Sanremonews.it” nel darne il sensazionale annuncio.
E come questa mattina “La Riviera24” inaugura la telenovela appendendo alla porta un fiocco azzurro che nasconde quello “Rosso-Calenda/Renzi”.
Si tratta del copia-incolla del post di Claudio Cerri che a Taggia, assieme a Tano a Ventimiglia e a Asquasciati a Sanremo, è sul mio podio dei tre migliori sindaci dell’estremo Ponente ligure.
Eccolo: “Abbiamo appreso che per vincere le elezioni comunali a Sanremo ci vuole il “GURU”. Ma come si fa a diventare guru? E’ facile. Si studia a fondo “Fenomenologia del perfetto credulone”, poi si va da un candidato Sindaco e si dice: ” Salve, sono un guru, mi chiamo Wolf, risolvo problemi e faccio vincere le elezioni. Sono bravissimo, tanto è vero che sono riuscito a far vincere le elezioni persino a due soggetti come Obama e Trump, perciò costo caro e non faccio sconti, neanche durante il black Friday, non sono mica un mercante di tappeti.” Se il candidato sindaco risponde che vuole spendere al massimo 500 euro di “santini”, si estrae dalle tasche un mazzetto di santini già pronto e si dice: “vu’ cumprà?””.
Uguale, uguale, uguale a Ventimiglia oggi!
Con una sola variante, direttore generale al posto di sindaco, e con un punto interrogativo su un incarico di staff per Ventimiglia, Città di 25.000 abitanti, quando Sanremo, Città di 60.000 abitanti, ne fa a meno.

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Il secondo post non l’ho copiato-incollato da Cerri, è mio: “Per la politica la meteorologia è una scienza esatta che si applica su scala cromatica infallibile mentre invece la geologia è una opinione da adattare alle circostanze con flessibilità e sano realismo.”
Non c’è bisogno di spiegazioni, ricordiamo tutti le allerte rosse mentre il sole splendeva sulle scuole chiuse e sappiamo tutti a Ventimiglia quanto è stata “flessibile e realisticamente sana” negli ultimi tre anni l’opinione in materia geologica della Sindachessa 2023 in pectore e del suo “Guru”.
Senza dimenticare che a loro due Tano aveva dato carta bianca nel delegare a lei le cure del territorio e a lui la supervisione dell’attuazione del Programma, in considerazione del loro titolo di studio e della loro professione privata.

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Il Programma elettorale 2019 della coalizione [“Scullino Sindaco” – “Lega” – “Forza Italia” – “Fratelli d’Italia” – “Ventimiglia nel cuore”], a trazione partitica, era ovviamente centripeto e politico e le Linee Programmatiche approvate dal Consiglio Comunale l’8 luglio 2019 sono il suo copia-incolla anche delle virgole.
Di dissesto geologico non si parla, sono cose da nascondere in campagna elettorale, il cittadino comune non le capisce e poi non portano voti.
Passano soltanto tre mesi e a ottobre undici Regioni italiane sono devastate da ondate di maltempo furiose e continue che mostrano ancora una volta quanto è fragile il nostro territorio.
La Liguria è ai primi posti e Ventimiglia in testa per frane, smottamenti e crolli sulla terraferma, fenomeni che sul litorale interfacciano le criticità della protezione dalle mareggiate e che si aggiungono a un imponente arretrato di decenni.
Così i “cahiers de doléances” al suo ritorno nel giugno 2019 riempiono i registri di Gaetano II°, già strapieni delle “”plaintes e remontrances” ereditate dal suo predecessore PD e a rendersene interpreti sono i Comitati di Quartiere.
Molti di questi Comitati sono istituzioni storiche antichissime, alcune medioevali, altre invece spuntano come funghi sotto la spinta di un torto subito, tipo quello di Asse fondato il 22 febbraio scorso per reagire all’invasione delle cooperative e con giurisdizione “via Dante (lato levante), via Tacito (lato Ponente) corso Genova e Passeggiata Trento e Trieste”.
Però il dissesto geologico autentico quello maggiormente sofferto dalla gente, lo sappiamo, è quello quotidiano sulla terraferma non in spiaggia, e a denunciarlo sono soprattutto i Comitati di Quartiere blasonati, quelli con quattro quarti di nobiltà, come il “Magliocca-Gallardi” o il “San Lorenzo-San Bernardo” a loro volta ripartiti in frazioni, zone e località particolari.

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Prendo un’icona storica di questi “cahiers”, la via “Due Camini”, il suo dissesto e la sua chiusura, per due precise ragioni.
Primo: fino all’ultimo coi fondi della Protezione Civile del P.N.R.R. la sua conclusione favorevole prima della sconfitta è stata in ballottaggio con i 3,3 milioni che l’aspirante sindachessa e il suo guru hanno dirottato ai “surfisti” sulla spiaggia tra via Lamboglia e l’Hotel Kaly.
Secondo: per raccogliere un lascito del compianto presidente ad honorem del Comitato “San Lorenzo-San Bernardo” Agostino Modesti che ci ha lasciati alcuni mesi fa.

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La faccio breve in rapida sequenza.
In piena tempesta il 24 ottobre 2019 e in assenza della delegata e attuale aspirante sindachessa 2023, Tano porta lui in Giunta sei interventi sulla viabilità di versante maggiormente compromessa tra i quali: “Intervento n° 3: Ripristino della muratura sottoscarpa franata in via Due Camini e ripristino della regimazione delle acque bianche.”
È il punto più acuto e sofferente di un ben più ampio ed esteso labirinto stradale dissestato da movimenti diffusi di sprofondamento della carreggiata a valle, anche per l’assenza di un sistema efficiente di captazione delle acque meteoriche.
Il 7 ottobre l’ingegnere Paolo Biancheri aveva già consegnato i sei “studi di fattibilità degli interventi necessari a garantire maggior resilienza a altrettante criticità” da lui monitorate con il relativo quadro economico che saldava in complessivi 1.255.476,94 euro.

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Dovranno trascorre 605 lunghi giorni, cioè un anno, sette mesi e ventiquattro giorni (LA METÀ DELL’INTERO TRIENNIO TRASCORSO!) prima che finalmente! il 4 marzo 2021 la responsabile “politica” si decidesse ad accogliere le offerte del professionista in questione e di un geologo per mandare avanti almeno un primo progetto da proseguire con lotti successivi.
In soli ottantadue giorni, neanche tre mesi, già il 25 maggio 2021 i due tecnici metteranno la Giunta in condizione di approvare lo studio di fattibilità tecnico-economica del consolidamento dei primi cento metri di via Fontana a partire dall’innesto con via Sant’Anna.
In tempo per prendere la strada a tempo scaduto l’8 luglio 2021 in Consiglio comunale dedicato alla “Approvazione piano degli interventi infrastrutturali in materia di viabilità e mobilità ciclistica” dove al 10° posto troviamo: “Strada due Camini San Bernardo Sant’Anna” per un importo complessivo di 1.255.476,94 euro.
Peccato che la finestra temporale 2021 per la presentazione alla Regione delle richieste di contributo da parte dei soggetti interessati per l’anno 2021 fosse dal 26 aprile 2021 al 28 maggio 2021 (Delibera Giunta regionale n° 336-2021 approvata nella seduta n° 3667 del 3 aprile 2021) e che lo yogurt “Via Due Camini” sia scaduto.
E infatti il 26 ottobre 2021 la Giunta regionale con delibera n° 928-2021 ammetterà a finanziamento una quindicina di Comuni e la Provincia di Savona e Ventimiglia non c’è tra loro.
In compenso veleggiavano sul surf la nostra sindachessa in pectore e il suo guru dopo aver fatto approvare dalla Giunta il 15 aprile 2021 il “Progetto di fattibilità tecnica ed economica del completamento della riqualificazione delle spiagge del centro abitato comprese tra via Lamboglia e la foce del fiume Roya” ammesso dalla Regione e finanziato, udite! udite! con i fondi PNRR della Protezione Civile destinati alla mitigazione del rischio geologico dopo le calamità 2018-2020.

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Chissà cosa avrà risposto il commissario prefettizio al presidente dello storico Comitato di Quartiere “Magliocca-Gallardi” il 28 luglio scorso quando si è sentito chiedere notizie e sollecitare un interessamento per il “ripristino di via Due Camini”?
Almeno gli avrà saputo dire se tra il terzo lunedì di gennaio di quest’anno e il terzo lunedì di febbraio l’interessata e il suo guru hanno infilato la finestra temporale 2022?
Quanto a Tano immagino cosa pensa di tutto questo: “Meglio perderli che trovarli!” e non ha torto
Bruno Giri

In primo piano

Ormai ci siamo abituati all’improntitudine e restiamo impassibili e indifferenti nell’ascoltare, vedere e leggere cose sconce e invereconde però declamate con forza e autorevolezza.
Ce le sbattono in faccia appena desti, ce le portiamo dietro tutta la giornata e di notte il subconscio lavora nella nostra memoria rigida.
Manovra finanziaria a parte, questa mattina i temi sono due: quello di Aboubakar Soumahoro e dei migranti e quello di Makeevka, villaggio nella Repubblica popolare di Luhansk dove alcuni soldati ucraini avrebbero “bullizzato” dodici prigionieri russi spedendoli al Creatore con una mitragliatrice mentre erano disarmati e proni a terra.
Al numeratore può esserci indifferentemente la pasionaria di Ventimiglia reduce dal pellegrinaggio a Napoli in occasione dello scioglimento del sangue di San Gennaro Calenda oppure il New York Times, portavoce del Procuratore Generale dell’Ucraina, la cosa non cambia, purché al minimo denominatore comune ci sia qualcosa di sconcio e di inverecondo da somministrare.

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Sulla improntitudine della pastorella intemelia, illuminata dall’apparizione del suo Vate Solipsista, l’amico Gianni Berrino, fresco di elezione al Senato della Repubblica ha detto la sua, e lo ha fatto usando una aggettivazione soft, “assurdo” e “paradossale”, che non mi sento di condividere.
Perché in questo momento prendere le difese della Francia “provocata” dall’Italia e di un Macron che giustamente reagirebbe alle “provocazioni” della Presidente Meloni, per me, è “sconcio” e “inverecondo”.
Questo dopo che lui ha sospeso il Trattato di Maastricht e chiuso la frontiera per rischio terrorismo: ma quello dei migranti che si aggirano sotto i ponti affamati e senza un riparo di fortuna per la notte, ditemi! che cazzo di terrorismo è?
Cose che offendono la decenza e il pudore e che a Ventimiglia sono un oltraggio alla realtà sotto gli occhi di tutti.
Deve aver baciato la statuetta-gadget di Calenda con dentro l’acqua benedetta il giovane diacono Giuseppe Palmero quando “felice” si offre come testimonial di una realtà alternativa da vedere con gli occhiali di “Azione”.
Un Partito della fanta-sinistra sempre incinta del quale francamente in giro non si avvertiva il bisogno.
E neppure la necessità di aggiungerlo al già ricco campionario sul mercato nel quale c’è chi sulla 7 in materia di migrazione dall’Africa è riuscito a far arrossire dalla vergogna anche l’onorevole Aboubakar Soumahoro.

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Le due brevi sequenze del massacro di Makeevka scoperte cinque giorni fa sul telefonino di un prigioniero ucraino parlano da sole, le ho postate sulla mia pagina Fb opportunamente “velate” da un “caveat” rivolto alle persone sensibili.
Nella prima sequenza girata in un’aia rurale con animali da cortile si vede un mitragliere in divisa mimetica ucraina in piedi che interpella in russo il primo della fila di dodici soldati proni a terra il quale solleva il capo per rispondere: “Chi è l’ufficiale?” e subito dopo il video prende a traballare al fragore di ripetute scariche di mitragliatrice.
La seconda sequenza è girata da un quadricottero in dotazione ucraina che riprende il teatro del massacro da qualche metro di altezza e mostra la medesima fila di undici soldati russi crivellati di colpi e il dodicesimo cadavere spostato in avanti di un paio di metri.
Di horror bellico ne vediamo in abbondanza nei film, ma una strage dal vivo, in diretta, e con armi e proiettili che abbiamo pagato noi, magari avendo nella cameretta accanto un Nipote della stessa età di quei ragazzi vivi che muovono il capo e un attimo dopo grondano sangue, beh! ragazzi! è un pugno nello stomaco.
Eppure l’improntitudine del New York Times arriva al punto di riaccendere i riflettori nello studio cinematografico dove in primavera aveva girato il film bufala “Bucha” e lo fa per dare delle due sequenze una versione sconcia al limite dell’osceno e per dirci in maniera invereconda che la realtà è un’altra, diversa da come la vediamo con i nostri occhi.
Ecco come TESTUALMENTE il New York Times descrive l’accaduto.
“Il dodicesimo soldato russo esce dal riparo e apre il fuoco, mirando a uno dei soldati ucraini. Gli ucraini sono colti di sorpresa. Il soldato ucraino che filma questa scena è colpito. Dopo un’analisi fotogramma per fotogramma, diventa chiaro che il soldato ucraino in piedi accanto a lui (“il mitragliere attaccante”) solleva l’arma, la punta, mira e spara in direzione dei russi. Il video finisce e non è chiaro cosa è successo dopo.
Il secondo video, girato dall’alto, mostra il finale cruento: i soldati russi giacciono immobili, molto probabilmente morti.”
Ecco le prove “inconfutabili” del New York Times a dimostrazione che le due sequenze sono frammenti di un’azione di guerra e che i dodici russi se la sono cercata.

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Per oggi direi che è tutto.
Solo una breve annotazione: l’espressione soft l’ho usata anch’io nel parlare di “improntitudine” perché lo zoticone che abita dentro di me suggeriva una terminologia molto più pesante.
Bruno Giri

Lega, Bertolucci e palle …da tennis

In primo piano


“Vieni, che te la spiego io!” è un capitolo del “Manuale del Carbonaro” in distribuzione in tutte le edicole social a Ventimiglia e circondario.
Le cose da spiegare sono tante, da quelle trucide dell’agguato a Tano a quelle politiche del tracollo elettorale del 25 settembre scorso ma soprattutto quelle locali affidate a uomini del Partito mandati in Comune nel 2019 a fare le cose promesse nel Programma.
Non ho avuto bisogno di una trombetta che mi raccontasse le spiegazioni date su questo punto ai Comitati di Quartiere il 12 novembre scorso dai carbonari, è stato sufficiente leggere gli annunci diffusi sui social con l’arrière-pensée di far vedere al Tavolo del “Centro destra unito” che la Lega intemelia ausculta e programma.
Ho letto che quel giorno la Lega ha incontrato i Comitati di Quartiere e che ha puntato il dito contro Scullino “Opere non realizzate per le sue resistenze”.
Cioè, in parole povere, la Lega carbonara per giustificarsi passa al vilipendio di cadavere politico.

In una delle mie vite precedenti di mestiere ho fatto per 43 anni il burocrate e in un’altra vita, quella politica, ho fatto il democristiano per 72 anni, dei quali 41 in servizio attivo e 31 nella riserva.
Vite parallele ma non convergenti come quelle di Aldo Moro buonanima.
Anzi separate, ma che oggi in politica mi aiutano a distinguere il sangue dalla merda, per dirla con Rino Formica, un socialista di quelli d’antan, uno che se ne intendeva.
Il sangue di Scullino mi fa sentire Antonio dopo l’orazione funebre di Cesare e la merda invece è quella che vorrei togliere dal suo cadavere politico.
Prendo tra i tanti il caso del tennis di Peglia che viene a fagiolo perchè Tano “Il Resistente” su questa pratica si è messo in standby e ha lasciato fare tutto al suo vice-sindaco Simone Bertolucci, delegato allo sport.
In forza del decreto del 15 ottobre 2019 n. 51 emesso ad hoc dal sindaco “resistente”, il leghista aveva a disposizione dell’Assessorato a scavalco nientemeno che il segretario generale dott. Antonino Germanotta in veste di Dirigente “ad interim” dell’area amministrativa e finanziaria.

  

In campagna elettorale la Lega, assieme alle altre liste in appoggio al candidato sindaco Scullino, aveva promesso non solo ai tennisti e agli abitanti della zona ma a tutti i ventimigliesi, TESTUALMENTE questo: “……riqualificazione e recupero delle aree sportive comunali……sostegno e sviluppo dei campi da tennis zona Peglia (concessione scaduta da ben 14 anni), allaccio alla rete idrica, messa a norma dell’impianto elettrico ……bonifica amianto dell’ex bocciofila di Peglia con conseguente abbattimento per la costruzione di impianti sportivi……”.
L’impegno è stato ufficializzato l’8 luglio 2019 in Consiglio comunale in sede di approvazione delle linee programmatiche e, come dicevo, a realizzarlo era delegato il leghista carbonaro attuale segretario cittadino del suo Partito che ha presieduto l’incontro del 12 novembre scorso per “spiegarla lui” ai Comitati di Quartiere e spandere merda su Tano.

 

Ci sono voluti quattordici lunghi mesi per arrivare a portare in Giunta il 20 settembre 2020 la decisione n. 181 di pubblicare un normalissimo avviso di routine di manifestazione di interesse per trovare qualcuno che dopo “ben 14 anni” fosse disposto ad accollarsi la gestione in concessione dell’impianto sportivo denominato “Tennis Club Ventimiglia” con annessa ex-bocciofila di Via Peglia.
Provvedimento di indirizzo “politico” dichiarato “immediatamente eseguibile” ma che dovrà attendere un mesetto prima che arrivasse quello dirigenziale “di gestione”, cioè fino al 13 ottobre 2020 con la determinazione n° 882 del dirigente ad interim.
In allegato alla “determina” il dottor Mauro Grassano, R.U.P., acronimo di Responsabile Unico del Procedimento, con notevole professionalità e precisione aveva fornito tutti i dettagli dell’oggetto di possibile interesse e aveva chiarito, in grassetto, che “In presenza di manifestazioni di interesse AMMISSIBILI l’Amministrazione potrà procedere ad indire una procedura negoziata, previa pubblicazione di bando adottando il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa.”

A questo punto ricordo a me stesso che il leghista carbonaro anche con l’ausilio dei tecnici di staff dell’Amministrazione era lì da “politico” non solo per esercitare una funzione decisoria di indirizzo ma anche per seguirne gli sviluppi e svolgere su di essa compiti di controllo e lo ricordo perché in questo caso Simone Bertolucci non ha applicato il detto: “Candu àgimu vistu ‘e cùglie, àgimu ditu che l’èira màscciu.”
Traduco: le “cùglie” da vedere nel suo caso erano il D.U.R.C., acronimo di “Documento Unico di Regolarità Contributiva” indispensabile per essere ammessi a una gara, un requisito che la Stazione Appaltante può/deve chiedere in ogni sua fase, dall’esame della proposta fino al certificato finale.
Mi spiego: all’avviso affisso all’Albo Pretorio hanno manifestato interesse in tre entro il termine del 13 novembre 2020 ma poi il 30 marzo 2021 si sono ridotti a uno in risposta all’invito del 19 gennaio 2021 a depositare una proposta per un importo di 700.000 euro, cioè a mostrare le “cùglie”.
Chiarisco: la Stazione Appaltante da quel momento poteva legalmente vedere se c’erano o no, in via informatica e in un clic.
Osservo: nel frattempo sono già trascorsi 561 giorni che corrispondono a un anno, sei mesi e undici giorni, tanto per la precisione.

 

Quel “uno” che aveva depositato la proposta non era sceso da Marte ma era una gloriosa Associazione dilettantistica con 74 anni di anzianità, una realtà sportiva che è entrata a pieno titolo nella Storia cittadina, con una panoplia di trofei e con pedigree di serietà e correttezza gestionale e contabile, oltre che sportiva, di assoluta eccellenza.
Certo, la tempesta Alex del 3 e 4 ottobre 2020 ha peggiorato le cose e compromesso ulteriormente le condizioni di sicurezza oltre ad aver reso inagibili due dei cinque campi e devastato il piano basso della struttura, però la proposta era all’altezza delle esigenze e assolutamente conforme ai requisiti stabiliti.
Certo, il dottor Antonino Germanotta in veste di Dirigente “ad interim” dell’area amministrativa e finanziaria col 31 dicembre 2001 è stato sostituito ma da una funzionaria assolutamente all’altezza, tant’è che adesso è segretario generale a Sanremo e quindi il vice sindaco carbonaro era in buone mani.
Allora, direte voi, cosa poteva andare storto?

Bene o male, visto che la concessione era “scaduta da ben 14 anni”, con un po’ di buonsenso la gestione poteva proseguire “de facto et pro tempore” almeno per attività come la Scuola Tennis con una quarantina di atleti dai 6 ai 15 anni sotto la responsabilità e la direzione di maestro e istruttore federale, ovviamente con tutte le reali garanzie di sicurezza.
Il tempo occorrente al Comune per fare clic all’I.N.P.S., constatare l’assenza di un D.U.R.C. regolare, dichiarare deserta la gara e IMMEDIATAMENTE, “previa regolarizzazione” (che il Tennis Club Ventimiglia aveva subito effettuato), dopo due veloci esperimenti, se anche loro deserti, aprire una trattativa a privata sulla proposta del club.
Un’area di circa 8.900 metri quadrati e i due entrostanti impianti sportivi, quello del tennis funzionante di 5.400 metri quadrati e quello delle bocce e petanque di 2.700 metri quadrati dismesso oltre a 800 metri quadrati di parcheggi riservati, sarebbero stati custoditi e avrebbero usufruito di un minimo di manutenzione.

Invece il leghista carbonaro il 6 aprile 2021 ha fatto nominare una Commissione Giudicatrice dell’unica proposta depositata
Commissione che senza fare clic all’I.N.P.S. aggiudicherà provvisoriamente la gara al Tennis Club Ventimiglia con verbale del 14 aprile2021.
Verbale recepito il 18 giugno 2021 con una determina dirigenziale di “aggiudicazione e affidamento sotto riserva della gestione dell’impianto sportivo”.
Riserva sciolta il 9 agosto 2021 con una determina dirigenziale dal titolo: “Revoca concessione in gestione dell’impianto sportivo” e sapete perché?
Perché si era accorto che il Tennis Club Ventimiglia aveva le “cùglie” da regolarizzare.
La masturbazione politica si è conclusa il 10 gennaio 2022 con lo sfratto del 74enne Tennis Club Ventimiglia, l’accesso nei locali di migranti, di ladruncoli e di vandali e un pezzo di Storia della Ventimiglia sportiva finito nella desolazione e nell’abbandono.
Chissà come il 12 novembre scorso avranno potuto spiegare queste cose ai Comitati di Quartiere, a cosa avrà resistito questa volta Tano?
Bruno Giri

 

 

“Toto-Sindaco”

In primo piano


Il tormentone elettorale in vista della prossima sessione primaverile è il “Toto-Sindaco”, e ogni giorno sui quotidiani cartacei e online e sui social se ne aggiunge una mezza dozzina che sale alla ribalta.
Se si prosegue a questo ritmo alla fine l’elenco sarà come quello telefonico e prima o poi avremo più candidati sindaci che elettori.
Molti outsider si accontentano di aver lasciato un ricordo di sé nelle redazioni o nel popolo navigante, altri invece ci credono davvero e assumono posture esagerate e francamente comiche e altri ancora sono già ai blocchi di partenza, e c’è chi ha scritto sulla maglietta “Prima il programma!”.
Qualcuno deve avergli parlato di quel pippone illeggibile che bisogna depositare in allegato alla candidatura e lui si è stampato il memo sulla schiena.

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Non siamo in Cina, qui c’è un pulviscolo di Partiti nazionali e ciascuno di loro anche nei paesini più sperduti ha il suo bravo portabandiera che arruola parenti e amici.
Poi ci sono le liste, nascono dappertutto come la parietaria e per le ragioni più diverse, che vanno dal nazionalismo di frazione, di quartiere, di borgata e di condominio ai lampioni spenti, alle fognature che perdono, alle buche nelle strade per arrivare fino alla insostenibile privazione di un “qualcosa”, perduto o mai goduto fino a un istante prima e adesso d’improvviso diventato essenziale e indispensabile.
Ognuno deve avere il proprio programma che ne giustifichi l’esistenza e ogni programma deve per forza differenziarsi da tutti gli altri, non può essere un copia-incolla e neppure fare rinvio al programma altrui.

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Prendi Ventimiglia, chiamata alle urne nella prossima primavera, dove di sindaci ne fioriscono sei o sette alla settimana, tre o quattro sono di quelli che si limitano a crederci mentre un paio si sta già stirando la fascia e il sottopancia tricolore su misura.
Qui vota poco più della metà degli aventi diritto, si dividono in sedici i voti validi e una lista di Partito o civica deve ottenere sui quattro-cinquecento voti ogni consigliere eletto, ovviamente dopo aver attraversato le Forche Caudine dell’elezione diretta del Sindaco di riferimento che vinca.
A sinistra l’ultima volta, nel 2019 in concomitanza con le Elezioni Europee, di candidati Sindaco ce n’era uno solo con un unico programma e con varie liste di riferimento di micro-Partiti o movimenti e di specchietti civici per le allodole.
Stessa cosa a destra, ma con una differenza, la convergenza dei tre Partiti su un candidato Sindaco super partes.
L’attuale alluvione di candidature a Sindaco è sintomo del cambiamento politico in atto a livello nazionale, è come la febbre per la malattia.
Nei terminali provinciali e locali dei Partiti ci sono medici che prendono la malattia dal basso, tastando il polso alla gente e studiando un programma terapeutico adatto alla bisogna mentre dall’alto ci sono altri medici, tipo a destra “Forza Borneo”, che pensano soltanto a tagliare teste col bisturi e il programma lo lasciano fare agli altri perché loro intanto hanno stipulato patti parasociali in deroga con la concorrenza, tipo quello del Nazareno ai tempi di Renzi.

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Impossibile definire il quadro clinico della malattia chiamata “cambiamento”, anche perché per il Presidente ligure Toti è il nome del suo Partito, “Cambiamo”.
I voti presi alla Camera nell’uninominale il 25 settembre scorso non sono sicuramente il termometro adatto per misurare la febbre, si sono confusi e dispersi tra 12 candidati di liste in gran parte abborracciate sotto etichette goliardiche e di fantasia
Abbastanza rappresentativi, invece, sono i risultati al Senato che trasferiti ai sedici seggi del Consiglio comunale vedrebbero la sinistra spaccata, col PD e sue liste satelliti scendere da 6 a 3 seggi più, forse con i resti, un quarto seggio di “Azione” mentre gli altri 12 andrebbero 8 al centrodestra unito ripartiti tra le quattro sue componenti e 4 alle liste civiche, tipo quella Scullino che nel 2019 ottenne 2 seggi.
La situazione, vista così, dovrebbe rientrare nello schema normale dell’alternanza che nelle elezioni comunali ha la sua linea rossa nella elezione diretta del Sindaco e nel premio di maggioranza.
Invece no, in questo caso la malattia è come il diabete, silente e senza sintomi finché non compaiono tutti insieme, esiziali e irreversibili.

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Le carte non possono che sparigliarsi a destra, in quel “tre quarti” di Consiglio comunale che, per forza, deve esprimere il Sindaco sulla base di due variabili indipendenti, il programma (se vero o finto) e la squadra (se compatta o posticcia).
Oggi a Ventimiglia la partita, diciamocelo chiaramente, è tra giocatori e bari e il piatto piange perché seduti attorno al tavolo ci sono giocatori squattrinati che bluffano.
Loro i soldi se li sono giocati clandestinamente e li hanno persi su altri tavoli trescando col PD dal notaio, con “Azione” per costruirsi una passerella verso il terzo polo e con personaggi cangianti e ad assetto variabile, buoni per tutte le stagioni per traffici di sottogoverno.
Tano Scullino in tutto questo è stato fino a giugno scorso, ancora oggi e sempre, il croupier seduto al tavolo dello chemin-de-fer, che assiste i giocatori senza partecipare direttamente alla partita politica e a quella personale dei giocatori.
La sua unica preoccupazione è sempre stata quella delle carte dentro il sabot, metafora del programma concordato delle cose necessarie, promesse e da fare, evitando che siano false o segnate.
Cose che non piacciono ai bari.

Bruno Giri

Baby Yoda salomonico

In primo piano


Sulla telenovela “Portovecchio” nella quale è coinvolta anche “Port de Monaco”, azionista di “Porto di Sanremo s.p.a.” e concessionaria del “Porto degli Scoglietti” a Ventimiglia, il mio consulente alieno Baby Yoda oggi è salomonico.
In senso biblico, con riferimento alle due Madri che davanti al saggio re Salomone si disputavano l’unico Figlio quando il Sovrano lo consegnò a quella vera che aveva lasciato il bambino alla rivale pur di non vedersene assegnata una metà divisa con la spada.
Con l’unica differenza che in questo caso le Madri sono tre, “Porto di Sanremo, s.p.a.”, “Porto San Francesco s.r.l.” e “C.N.I.S., s.p.a.” e che invece del re di Israele c’è il T.A.R. della Liguria.
Gli alieni, spiego io a chi mi chiede chi sono, provengono dal pianeta “Prima Repubblica” dove il loro vecchio Maestro, Giulio Andreotti, oltre ad averli ingobbiti e avergli ingrandito le orecchie come le sue, li ha educati a diffidare dell’apparenza anche quando si commette peccato.

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Baby Yoda conosce il narcotico di cui fanno uso e abuso i terrestri, la disinformazione, e ha trovato l’antidoto: dire la cruda, nuda e arida realtà che tutti possono toccare con mano.
Ecco il suo parere “pro veritate” di oggi, dopo aver letto su “La Stampa” di ieri che una delle tre cordate (Fondo Reuben) ha avuto dall’altra (Lagorio e altri) il bambino in fasce (Progetto Calvi a base d’asta) e che intende svezzarlo per poi vaccinarlo con la “prelazione” a suo favore su una eventuale altra offerta vincitrice o all’esito di una seconda gara oppure di quella in corso, aperta il 26 agosto e in scadenza a gennaio prossimo, opportunamente “aggiustata”.

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Per prima cosa bisogna togliersi il fumo dagli occhi: il passaggio di testimone, secondo Baby Yoda, non è una astuta operazione finanziaria di mercato e neppure la benmerita navetta di un Padre nobile che innesca lo stadio finale della palingenesi socio-economico-urbanistico-ambientale di Sanremo che soltanto una superpotenza multinazionale può realizzare.
Baby Yoda sospetta che il T.A.R. Salomone a Genova sia arrivato al “p.q.m.”, acronimo di “per questi motivi”, di una sentenza che ammazza il bambino.
Cioè che manda la “Procedura aperta per l’affidamento in concessione, tramite project financing ai sensi dell’articolo 183, comma 15, del d.lgs. 50/2016, con diritto di prelazione in favore del promotore” a puttane e converte in carta straccia gli atti relativi.
Col passaparola i “corridoisti” del tribunale e dintorni secondo lui potrebbero aver passato la confidenza ai “cuggggini” dei litiganti e la Madre vera, “Porto di Sanremo s.p.a.”, si sarebbe trovato in braccio un investimento morto che ha fatto a caro prezzo per spese tecniche e amministrative mentre i due vincitori, come nel Gioco dell’Oca, dovrebbero tornare indietro alla casella zero.

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Senza fumo negli occhi, il consulente alieno mi ha sbattuto in faccia la brutale realtà che gli fa pensar male.
Primo, l’area “Porto Vecchio” oggetto del procedimento di restyling è demaniale, lo specchio acqueo e le pertinenze a terra sono beni del Demanio statale, trasferiti in concessione alla Regione che a determinate condizioni e secondo la loro natura, le ha sub-concesse ai Comuni costieri.
Per far rientrare questa realtà nella categoria delle opere pubbliche comunali realizzate in Partenariato Pubblico Privato e pagate con la formula del Project Financing era indispensabile reperire aree del patrimonio comunale da “privatizzare” per poterle mettere a frutto e coi proventi consentire al privato di ammortare le spese di investimento da lui anticipate.
Come quelli che per necessità vendono un rene, il Comune privatizza la superficie di una strada trasferendo il traffico in un tunnel sotterraneo e identifica in questo “escamotage” quell’opera pubblica che “attrae” l’area demaniale “Porto Vecchio” nella sua orbita.
Baby Yoda è dell’opinione che questo “escamotage” potrebbe non aver convinto il T.A.R. Salomone a Genova sia per questioni idrauliche che pure i tecnici torinesi di “Hidrodata s.p.a.” danno per risolte, sia per questioni geologiche, geotecniche, idrogeologiche e sismiche che pure il tecnico Marco Abbo dà per risolte e che il Consiglio comunale il 21 giugno scorso ha entusiasticamente approvato all’unanimità alle condizioni poste dal Settore Assetto del Territorio della Regione e per molte altre stranezze ancora che invece dovrebbero essere a posto.
Però lui guarda soprattutto alla procedura seguita dal Comune per la scelta del proponente, in pratica un prenotatario dell’aggiudicazione finale grazie alla prelazione e praticamente un “predestinato” prima ancora di nascere come aggiudicatario.
Tutti cavilli da avvocati che oggi non mi appassionano più e ancor meno mi può interessare come un alieno la pensa su specifici aspetti tecnici e giuridici.

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A me interessa invece un parere “pro veritate” di carattere politico per sapere come dal suo pianeta vedono queste cose.
L’alieno osserva:
1°. Il ruolo notarile, passivo e delegato all’esterno assolto dalla dirigenza comunale su decisioni di fondamenta importanza rientranti nella sua diretta ed esclusiva competenza istruttoria.
2°. Il ruolo “singolare” di protagonista chiuso, esclusivo e dirimente assolto dall’organo politico, la Giunta, nell’istruttoria e nell’interlocuzione di un procedimento a evidenza pubblica soprattutto nella fase tra la dichiarazione di interesse del 15 gennaio e la assegnazione formale dell’11 novembre 2019.
3°. Il ruolo indifferente, acquiescente o assente di soggetti politici, istituzionali e esponenziali di interessi diffusi e collettivi.
4°. Il ruolo vincolato dalla procedura del T.A.R. Salomone a Genova obbligato a dichiarare estinte per cessazione dell’interesse e così a mettere una pietra sopra a tutte le illegittimità denunciate nei ricorsi per annullamento, qualora la “Porto San Francesco, s.r.l.” si vendesse anche lei o trovasse una qualche forma di composizione stragiudiziale.
5°. Una atmosfera ambigua dove si confondono i ruoli, si annullano le differenze e tutto finisce in una melassa di virtù e di vizio.
“1° Sorvegliante, a quale scopo ci riuniamo?”
“Per edificare Templi alla Virtù, scavare oscure e profonde prigioni al Vizio e lavorare al Bene ed al Progresso dell’Umanità.”
“Fratelli in piedi!”
Votanti: 22; voti favorevoli 22; voti contrari 0; astenuti 0.
Il Consiglio comunale approva.
Baby Yoda così ha parlato.

Bruno Giri

Le performances di Baby Yoda

In primo piano

Soltanto un giurista laureato “in utroque iure” può valutare la notizia che stamattina leggo sui quotidiani: “Portosole compra Porto di Sanremo: il fondo Reuben Brothers lega il suo nome al futuro della città”.
I due ordinamenti giuridici non sono quello civile e quello canonico, ma qui interviene lo “ius Matutiae” a sostituire il secondo.
È un ordinamento estravagante con tanto di Pandette risalenti alle gare d’appalto del casinò e a mille altre scorciatoie escogitate nei decenni passati con estro, fantasia e astuzia volpina per dribblare la strada maestra.
Questa, però, non l’avevo ancora sentita e mi incuriosisce.

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Do per scontato, in premessa, il fatto che se al posto di Biancheri ci fossi io, la Toga Rossa che l’altro giorno, per meriti speciali, è entrato nel C.S.M. dopo aver presieduto il plotone di esecuzione di Palamara nell’A.N.M., mi avrebbe immediatamente notificato un avviso di garanzia e lo avrebbe spedito “per conoscenza” agli zelanti cronisti locali.
Il capo della possibile, anzi probabile, ma che dico? certa mia imputazione sarebbe di concorso in turbativa d’asta previsto e punito dagli articoli 353 -354-110 c.p. sotto il profilo della partecipazione a un “cartello” o accordo collusivo idoneo a influenzare l’andamento e l’esito finale di una gara formalmente aperta il 26 agosto scorso con la pubblicazione del bando.
Ma adesso la Toga Rossa è a Roma, Palazzo dei Marescialli, e il mio rimane un cattivo pensiero.

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Detto questo, e data per scontata la privatizzazione e il conseguente sequestro dell’intero litorale compreso tra San Martino e Pian di Nave, specchio acqueo intercluso e relativa fascia costiera, risultato che con l’ultima novità non cambia, cambiano invece le modalità con le quali si arriva a tutto questo, e di conseguenza muta l’oggetto privato della concessione di 99 anni, cioè perpetua.
Su questo ho chiesto un parere “pro veritate” al mio consulente Baby Yoda del Foro Alieno, accademico e docente “in utroque iure”.
Lui l’ha presa larga, è partito dalla filologia semantica della parola “compra”, ambigua perché nel carrello potrebbe esserci o il pacchetto azionario di “Porto di Sanremo s.p.a.” oppure, come si legge negli annunci “for sale” delle Agenzie immobiliari, l’area con concessione demaniale/urbanistica/edilizia approvata.
Nel primo caso sparirebbe il vincitore delle primarie tra tre richiedenti ingoiato da uno dei due partecipanti, il terzo era Mariolino Piras, nel secondo caso, invece, il Fondo “comprerebbe” da Biancheri -Totò la Fontana di Trevi.
Ma poi Baby Yoda ha ristretto il brodo sul primo caso che non si risolve in una operazione sul capitale del compratore in conseguenza alla transazione giudiziaria in corso col venditore, ma interviene a gamba tesa in una partita in corso iniziata, appunto, con le primarie per scegliere il progetto a base d’asta.
Infatti, leggendo i quotidiani, la vertenza giudiziaria in corso tra i due riguarda la scelta in questione che ora cambierebbe.

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E proprio sul cambiamento che il mio consulente alieno mette enfasi, perché era soft, di 43 e non 96 milioni come l’altro, meno impattante, invasivo e fantasioso, per non dire fantascientifico.
Se la base d’asta si dimezzasse altre cordate, dissuase dall’importo attuale, potrebbero partecipare e retroattivamente la moviola riavvolgerebbe le sequenze della Conferenza dei Servizi per la scelta del progetto base.
Tra le performances di Baby Yoda c’è ingoiare un rospo due volte, Biancheri potrebbe imitarlo.

Bruno Giri

Tano non t incazzare, ti vogliono solo stancare prima delle elezioni

In primo piano

A Ventimiglia nel mondo parallelo del “nonsense” nel quale ci troviamo proiettati il “nome” della “cosa” è la “cosa”, “Forza Italia” è un “nome”, ergo è una “cosa” reale, anche se i forzisti che camminano in mezzo a noi non li vediamo.

Insomma, per capirci, “Forza Italia” intemelio è il sarchiapone di Valter Chiari.
“Le mort saisit le vif”, e la “cosa” si fa “afferrare” dal Partito morto come sua legittima erede e ogni tanto parla a suo nome, come il 47 della Smorfia Napoletana.
Nell’eredità giacente ha trovato azioni del “Centrodestra Unito, s.r.l.” con sede sociale a Roma e lei stacca dividendi che impegnano la Società “a babbo morto” dove il morto ha da essere Gaetano Scullino, obbligazionista con lo spread azzerato a coltellate.
Tratta le persone come bestiame e contesta al povero Tano il reato di abigeato in concorso con il Presidente Toti e il suo assessore Scajola junior perché nell’ovile il 16 novembre 2020 le hanno rubato tre capi, Cristina D’Andrea, Matteo De Villa e Francesco Mauro, approfittando del rimpasto che doveva ripristinare le quote rosa nella Giunta.
Tano ieri si è incazzato all’ennesimo sproloquio della “cosa” sul progetto della passerella Squarciafichi che lui con paterno amore e sollecitudine, passo dopo passo, ha accompagnato come un figlio per un intero anno fino all’approvazione finale nella Conferenza dei Servizi decisoria del 12 aprile 2022 e al suo finanziamento regionale, annualità 2022 in corso.
Lo capisco, ma è solo metà novembre, e se lui tutte le volte si incazza e prende a calci la “cosa” per le esternazioni che la “cosa” farà da qui alle elezioni di tarda primavera arriverà al traguardo con le scarpe rotte.
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Al suo posto io penserei ai vivi, non ai morti, e con loro a buttar giù un piano cartesiano delle cose da fare da giugno 2023 in poi, con l’asse delle ordinate scansionato a trimestri e quello delle ascisse graduato con priorità da rispettare.

Partirei, come dicevano gli antichi, da un “fasciu picin e ben ligau” di persone serie, desiderose di conquistare meriti e che si accontentano della soddisfazione di aver servito Ventimiglia “con disciplina ed onore”.

Bruno Giri

Paralleslismi classici e oltre

In primo piano

Al liceo “Cassini” quando nel compito in classe c’era Plutarco da tradurre dal greco ci scambiavamo sguardi soddisfatti nascosti dietro il monumentale vocabolario Rocci.
Lui nel primo secolo dopo Cristo “scriveva come mangiava” senza fronzoli e lo faceva in una lingua attica elegante e fluente, più “orecchiabile” di quella aristocratica ed esclusiva dei classici dell’epica e della commedia, dei grandi tragici, dei sofisti e degli oratori.
I brani da tradurre erano sempre estratti dalle sue “Vite parallele”, dove Plutarco premette: “Io non scrivo storie, ma vite”, sono un biografo pedagogo.
Oggi negli schemi della gnoseologia scientifica si sarebbe definito uno storico di Serie B che con finalità morali attraverso il carattere ((ἦθος) e l’azione (πρᾶξις) dei suoi Eroi descritti in carne e ossa, positivi o negativi, mette a confronto virtù e vizi.

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È così che ieri mentre sfogliavo l’album dei ricordi e con questi precedenti classici alle spalle ho colto un mio “parallelismo” con Tano in alcuni passaggi cruciali delle rispettive amministrazioni comunali quando abbiamo aperto armadi pieni di scheletri e di dossier velenosi ereditati senza beneficio di inventario.

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Goethe su queste cose ci ha scritto un romanzo, e io per una “affinità elettiva” subliminale ieri ho pensato che Tano, se non fosse stato accoltellato dai tre leghisti “carbonari”, avrebbe dovuto pagare lui all’Agenzia delle Entrate di Genova la somma di € 4.439,75 entro il 25 novembre prossimo, termine assegnato al soccombente Comune di Ventimiglia dalle due sentenze “Calcestruzzi Val Roya s.r.l.” del 2 maggio 2019 n. 390 e del 5 marzo 2021 n. 176.
Il pagamento in sua vece lo ha fatto fare invece da burocrate il Commissario prefettizio il 25 ottobre scorso, un mesetto prima della scadenza, però come atto dovuto di ordinaria amministrazione, e quindi, come è ovvio, senza conoscere e senza aver vissuto gli antefatti della loro causale.
Nessun atto di accusa da parte mia, sia chiaro, per me vale la gerarchia virgiliana “Prima pietas, secunda sanctitas, tertia iustitia aut aequitas nominatur”, principio che in questo caso mette sullo stesso piano gli amministratori buonanima e quelli ancora vivi ma politicamente morti e i loro prodotti abortivi.

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Bisogna risalire alla preistoria e alla prima tornata amministrativa del mitico sindaco socialista Aldo Lorenzi per ricostruire la cronologia dei fatti, quando nell’agosto del 1979 fece approvare dal Consiglio comunale il P.I.P., acronimo del Piano per gli insediamenti produttivi, a Trucco, Porra e Fogliarè in sponda sinistra del Roya in applicazione della legge regionale del ‘76 in materia di strumenti urbanistici attuativi dei piani regolatori comunali.
Dopo le effimere sindacature DC delle meteore Mario Blanco e Alberto Cassini, nel giugno ’87 sarà il mitico Commissario prefettizio Elio Maria Landolfi a stipulare con la “Calcestruzzi Val Roya s.r.l.” una convenzione che nel “Piano Lorenzi”, in uno dei tre comparti nei quali era suddiviso Fogliarè, le assegnava mezzo ettaro circa di terreno, metà in proprietà piena e metà con solo diritto superficiario.
Assegnazione da attuare sotto forma di permuta tra cosa certa e cosa futura, cioè con il passaggio al Comune di una equivalente superficie negli altri due comparti tutta già di proprietà della Società assegnataria in cambio di aree che per metà dovevano essere ancora espropriate dal Comune entro il biennio successivo e per l’altra metà dovevano da lui essere ottenute dal Demanio statale in concessione del diritto di superficie.

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Nel biennio successivo, dice il Giudice amministrativo, il cavaliere Pietro Walter Ravera per sette mesi e il commendatore Albino Ballestra per gli altri diciassette “disponevano di un tempo senz’altro sufficiente per dare luogo agli incombenti necessari” e invece hanno “ingiustificatamente mantenuto un comportamento inerte omettendo di provvedere agli adempimenti occorrenti per l’attuazione degli obblighi che comportavano l’acquisizione delle aree oggetto di assegnazione al privato”.
Cioè per dirla nel lessico oxfordiano, “se lo sono menato”.
Ma anche dopo il giugno ’89 quando è scaduto il biennio tutti quelli che sono venuti dopo se la sono cercata perché hanno continuato a menarselo allegramente.
Il dottor Claudio Berlengiero sordo alla diffida della Società del 15 dicembre 1995 a ottemperare alla Convenzione oppure a restituire i terreni occupati dal Comune o almeno a pagarli, sordità proseguita tre anni dopo sul sollecito ricevuto il 9 aprile 1998.
Non meno sordo a un ulteriore sollecito del 20 ottobre 2003 si è dimostrato l’avvocato Giorgio Valfrè fino a costringere la Società a adire le vie legali il 19 settembre 2007.
Così la patata calda se l’è trovata in mano Gaetano Scullino, costretto dalla legge ad aspettare il responso del Giudice, responso che si farà aspettare per quattordici anni.
Questa la conclusione del responso: “Tale comportamento inadempiente è fonte di pregiudizi suscettibili di valutazione economica e di risarcimento”, ovviamente al netto “delle spese che avrebbe dovuto sostenere la Società ricorrente nel caso di attuazione della convenzione urbanistica per cui è causa”.
Il destino ha voluto che il 20 maggio 2021 fosse ancora Gaetano Scullino a chiedere al Consiglio comunale di approvare come debito fuori bilancio il risarcimento alla “Calcestruzzi Val Roya s.r.l.” quantificato in € 145.929,34 somma che verrà pagata a “Calcestruzzi Val Roya s.r.l.” il 22 dicembre successivo.
Inutile dire che, una volta tanto, tutto questo sarà approvato all’unanimità, succede quando tutti ne hanno cagato un po’ e adesso bisogna coprirla.

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A spingermi a annotare queste mie rimembranze intemelie ieri sera è stato Giuseppe Palmero, persona che continuo ad ammirare e a stimare “in amministrazione” anche quando “in politica” indossa una maglietta che per me è sbagliata.
Dedica che copro non solo con la “pietas” virgiliana di cui sopra, ma che annoto, direbbe Tacito, “sine ira et studio”, pacatamente.
Per lui ho rievocato la vittoria di “Calcestruzzi Val Roya s.r.l.”, storia esemplare di un caso rarissimo (forse unico in Italia) di risarcimento a un cittadino del danno subito a causa della “inerzia” di pubblici amministratori comunali.
I movimenti civici nascono spontaneamente quando gli amministratori eletti dai Partiti politici per tutelare i “diritti” collettivi e individuali dei cittadini rimangono inerti, “se ne battono il belino”, come dicono a Cambridge.
Alla dedica a Giuseppe Palmero aggiungo però una chiosa che mi viene spontanea mentre al suo fianco vedo Patriz… pardon! Maddalena Pentita.
Era lei PD il braccio destro militante e in prima linea del sindaco PD tra il 2014 e il 2019, colei che l’11 agosto 2015 commemorava il mitico sindaco Aldo Lorenzi con queste parole: “Questa giovane amministrazione, giovane per età di alcuni suoi amministratori in primis il sindaco, ma soprattutto giovane di idee, progetti, entusiasmo e spirito di gruppo, lo ricorderà …”
Era vero, il suo sindaco PD aveva 28 anni, e anche Claudio Berlengiero di “Rifondazione Comunista” con i suoi 43 anni non era poi così vecchio quando ha debuttato e neppure Giorgio Valfrè che alla sua prima elezione di anni ne aveva appena quaranta.
La mia chiosa è per sorridere su chi per una vita e fino a ieri in modalità PD ha cantato “Bella ciao” e che oggi in modalità “Azione” fa cantare la moderna “Giovinezza!” ai giovani ascari intemeli.
Tutto lì.

Bruno Giri

Sterili livori personali ….

In primo piano

“l’articolo pubblicato da Riviera 24 di Forza Italia Ventimiglia costituisce uno degli esempi più eclatanti dello sterile livore con cui certi politicastri in mala fede (e che ignorano – o fingono di non conoscere – la realtà dei fatti , e che sono trasportati da contrarietà esclusivamente personali e non politiche)  non riuscendo a controllare l’irrefrenabile impulso masochistico che li pervade, si abbandonano a esternazioni infantili, nel convincimento, a quanto pare, che sia produttivo e politicamente vincente continuare  a gettare gratuito  discredito verso colui che, piaccia o no, ha guidato con dedizione e sacrificio indiscutibili – e riconosciuti da tutta la popolazione di Ventimiglia – l’amministrazione di centrodestra. Anziché documentarsi e cercare di smarcarsi dal rovinoso condizionamento di una Lega allo sbando, preferiscono appiattirvisi pedissequamente, alla stregua di bravi scolaretti ubbidienti, attaccando in modo scomposto il sottoscritto con argomenti risibili e che danno di per sé la misura del livello di impreparazione politica ed amministrativa che caratterizza, purtroppo, una certa classe politica.

Leggersi nell’articolo in questione, letteralmente, che il sottoscritto dovrebbe smetterla “con la solita demagogia, perché tutti sappiamo che se un ‘opera procede perché è stata impostata bene dalla sua amministrazione (era composta anche da Lega e Fdi e non solo dalla sua lista civica, lo ricordi! Quindi è anche merito loro) ma, se non procede, è colpa degli altri, ovvero dei partiti del centrodestra che sono rei di averla fatta cadere, ma che sono gli stessi che componevano la sua maggioranza». Ora, a parte l’uso involuto della lingua italiana, sfugge il concetto di fondo: o effettivamente “l’opera” fu impostata bene dall’amministrazione da me guidata – ed allora il merito andrebbe attribuito a me e, ovviamente, ai “partiti del centrodestra” – oppure fu impostata male, ma allora la “colpa” di ciò non potrebbe ricadere solo su di me ma, per logico contrappasso, dovrebbe estendersi anche a quei partiti. O mi sbaglio?

Ora, si dà il caso che nella fattispecie l’opera in questione (che non mi pare sia rappresentata dalla piramide di Cheope bensì da una dignitosa passerella che, come tale, dovendo essere costruita negli anni 2022-2023 d.C. e rispondere necessariamente a determinati requisiti tecnologici, non potrebbe di certo costare quattro soldi né essere costruita “a risparmio”  a costo di consegnare alla città una bruttura precaria destinata a rapida obsolescenza), abbia formato oggetto di specifica Delibera di Giunta (n. 80 del 20.05.2021) approvata dal Consiglio Comunale, con tanto di parere tecnico favorevole della conferenza dei servizi, rispettosa degli obblighi dei piano di bacino , e sottoscritta dal Dirigente dell’Ufficio Tecnico e ciò allo scopo di conseguire l’inserimento nella programmazione Regionale (DGR 336/2021) e accedere ad apposito e approvato prestito flessibile presso la Cassa Deposito e Prestiti, che assieme ai contributi regionali ( due + due ML e la donazione di 500 mila ) e del Principe di Monaco, si sarebbe già  a giugno predisposto la gara europea e oggi  affrontato la ricostruzione agevolmente,
Il sottoscritto quindi non si è “avventurato” a caccia di sogni irrealizzabili ma si è adoperato, nel rispetto delle leggi vigenti, allo scopo di reperire concretamente i denari necessari a finanziare il progetto in questione, denari che sarebbero puntualmente pervenuti, (come sopra già descritto) , consentendo così alla impresa vincitrice del bando di gara di iniziare entro Novembre il cantiere , se altri non si fossero “avventurati”, loro, all’inseguimento di finalità non facili da comprendere.

 È vero: “a tutti noi ventimigliesi sta a cuore la realizzazione della passerella”. Peccato solo che ad alcuni altri cittadini stessero più a cuore altri obiettivi, (magari personali) da essi egoisticamente anteposti al bene della Città di Ventimiglia. Che poi quegli stessi soggetti, non paghi di aver creato con il loro gesto le condizioni che hanno di fatto “castrato” la città, abbiano il coraggio di prendersela proprio con colui che ha fatto di tutto per ottenere risultati concreti, costituisce un autentico paradosso, sul quale dovranno meditare tutti coloro che  amano per davvero Ventimiglia.

Gaetano A. Scullino

La triplice ‘presa per la marmellata’ : Campo Roya, Centro di accoglienza e transito, congiura del PD con la Lega “carbonara”

In primo piano

C’è un piddino a Ventimiglia che mi ricorda quando ogni tanto da bambino rubavo la marmellata e poi puntavo il dito sporco di marmellata per accusare mia sorella.
Il Presidente Toti fa bene a prendersela con la Francia però non può accettare di essere preso per il culo da un suo consigliere regionale del PD, e anche Gaetano Scullino ex Sindaco della Città non può passare la cosa sotto silenzio.
Il piddino anche lui ex sindaco 2014-19 accusa Toti di aver “deciso scientemente di non occuparsi della questione” e di aver “permesso, grazie ai partiti a lui alleati, lo smantellamento di quei presidi minimi di umana assistenza degni di un paese civile che con fatica avevamo creato quando amministravamo la città”.

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La presa per il culo è triplice e riguarda la chiusura del Campo Roya (1), il Centro di accoglienza e transito alla Mortola (2) e la congiura del PD con la Lega “carbonara” che lo ha fatto naufragare e che ha creato l’attuale situazione “al di qua della frontiera” nella metà campo italiana (3).

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Punto n. 1: “Chiusura Campo Roya”, è avvenuta il 31 luglio 2020 dopo una gestione quadriennale 2016-2020 di “Croce Rossa-Caritas- varie ONG” e con la sola parentesi del periodo del lockdown covid quando l’accoglienza dei migranti in transito verso la Francia e altri Paesi europei è rimasta sospesa.
Era un palliativo generato dal territorio e non dalle Istituzioni pubbliche, un semplice compromesso ibrido senza alcuno status giuridico che lo legittimasse, il male minore dopo che la Francia a giugno 2015 aveva sospeso il Trattato di Schengen che, come sappiamo, prevede la libera circolazione delle persone in Europa e aveva chiuso la frontiera con il nostro Paese, scossa dall’attentato terroristico di Charlie Hebdo del gennaio 2015 e sconvolta poco dopo dalla strage del Bataclan nel novembre successivo.
In precedenza non è che a Ventimiglia fosse tutto rose e fiori, anzi, tra l’accampamento sul sagrato, nell’oratorio e dentro la Chiesa di Sant’Antonio alle Gianchette che accoglieva donne sole, minori non accompagnati e famiglie e il campo autogestito di via Tenda sotto il cavalcavia.
Per non parlare dei precedenti dei Governi PD di Letta e di Renzi con Angelino Alfano al Viminale tra il 28 aprile 2013 e il 12 dicembre 2016 e con gli accampamenti sugli scogli e gli scontri della Polizia con i no-border, in uno dei quali è morto per infarto Diego Turra, agente del reparto mobile di Genova.

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(Segue Punto n. 1: “Chiusura Campo Roya”)
Bene o male tra il 2 dicembre 2016 e il 1º giugno 2018 con Marco Minniti al Viminale nel Governo Gentiloni e poi tra il 1º giugno 2018 e il 5 settembre 2019 con Salvini nel Governo gialloverde di Conte I, il “Campo Roya” ha affrontato degnamente le criticità, soprattutto perché il primo contrastava le partenze d’accordo con la Guardia costiera libica e il secondo scoraggiava e dirottava gli arrivi con quella costiera italiana.
Che il “Campo Roya” funzionasse a dirlo non sono io ma il Vaticano che il 19 Marzo 2019 ha inviato a visitarlo nientemeno che Padre Fabio Baggio, sottosegretario della sezione “Migranti e Rifugiati” del Dicastero dello Sviluppo umano integrale istituito tre anni prima da Papa Francesco con il motu proprio, “Humanam progressionem”, il quale dichiarerà alla stampa: “Ho trovato un luogo degno, con persone trattate in modo altrettanto degno; strutture adeguate alle esigenze e operatori motivati e competenti, ma preoccupa il dopo.”
E il “dopo” è stato quello della Luciana Lamorgese arrivata al Viminale il 5 settembre 2019 per restarvi tre anni fino a 20 giorni fa con i Governi Conte II e Draghi.
Aveva il compito di mettere in pratica la “Dottrina woke di Letta” che in nome del progressismo e dell’anticonformismo cancella tutto, dai Decreti Sicurezza ai confini nazionali, dalla differenza di genere a quella etnica, dalla legittima difesa della persona e del domicilio alla tutela della proprietà nei rave-party, tutto.
E lei il 2 luglio 2020 ha subito eseguito, spedendo a Ventimiglia al “Campo Roya” il prefetto Michele Di Bari capo del Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione del Ministero con l’ordine di chiuderlo.
Ordine fulmineamente eseguito dal prefetto di Imperia Alberto Intini nei 29 giorni successivi, tra le vibrate proteste dell’ex sindaco Gaetano Scullino preoccupato dell’abbandono allo stato brado come cinghiali dei migranti sul territorio e nel centro urbano e con il tacito consenso del PD locale e della nascente fronda “carbonara” della Lega dietro la scusa che il “Campo” era in zona Bevera esondabile.

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Punto n. 2: “Centro di accoglienza e transito alla Mortola”.
Non so se ha influito il ritorno di Salvini in maggioranza nel Governo Draghi avvenuto il 13 febbraio 2021 oppure se davvero 10 mesi dopo, il 14 dicembre 2021, Michele Di Bari si sia dimesso per lo scandalo del caporalato migranti nel quale era coinvolta sua Moglie, sta di fatto che l’arrivo di Francesca Ferrandino al vertice del Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione del Viminale ha rivoluzionato tutto anche grazie alla sostituzione di Alberto Intini con Armando Nanei nella Prefettura di Imperia.
A onor del vero il sindaco di Ventimiglia Gaetano Scullino si era già portato avanti con il lavoro e il 19 novembre 2021, un mese prima del cambio della guardia al Viminale, e dopo un sopralluogo di Michele Di Bari alla Mortola accompagnato dai vertici delle Forze dell’Ordine, era riuscito a strappare la promessa di approvare entro 30 giorni il Centro di identificazione di Rio Sorba inclusi i servizi essenziali di urbanizzazione, illuminazione, impianto fognario oltre alla messa in sicurezza dell’area esterna con la precisazione che la struttura gestita dalla Prefettura era prevista per ospitare un centinaio di persone con una permanenza massima di circa una settimana e la seguente ulteriore specificazione: “La formula giuridica individuata è quella del Centro di transito, per permettere alle Forze di polizia di individuare le persone e di verificare la loro posizione giuridica”.
Poi Di Bari sarà sostituito dalla Ferrandino, già valorosa Prefetto di Bologna la quale il 24 maggio 2022 si è precipitata a Ventimiglia per un nuovo sopralluogo e per una riunione conclusiva in Prefettura con intorno al tavolo i due Scajola senior e junior, lo Zio Presidente della Provincia e il nipote Assessore regionale all’Urbanistica e Gaetano Scullino, Sindaco di Ventimiglia, oltre ovviamente al padrone di casa Armando Nanei e al suo braccio destro Giuseppe Felice Peritore, Questore di Imperia.
La conclusione è stata: OK al progetto ministeriale, OK della Regione in forza delle competenze del Presidente Toti e dei suoi due assessori Scajola jr e Berrino e OK del Comune di Ventimiglia.
Il consigliere regionale PD che adesso prende per il culo Toti e Scullino sarà il primo dei nove firmatari che hanno sciolto il Consiglio comunale di Ventimiglia il 23 giugno 2022 e fatto decadere Scullino cancellando tutto il lavoro da lui svolto per risolvere il problema degli arrivi in fondo all’imbuto francese.

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Punto n. 3: “La congiura del PD con la Lega “carbonara”.
L’ex deputato leghista e kommissario politico del suo partito a Ventimiglia il 2 luglio 2020 in occasione del sopralluogo al “Centro Roya” di cui sopra aveva impartito i suoi personalissimi indirizzi alla “Lega Carbonara”.
Indirizzi che cito a spezzoni: “Il problema sul Campo Roya è secondario: perché un migrante all’interno oppure fuori dal campo non ha comunque titolo per esserci e non deve stare a Ventimiglia.” Traduco: va eliminato, deve scomparire, dissolversi, cancellarsi dalla faccia della terra.
“Il campo Roja è una struttura di attrattività per far venire i migranti a Ventimiglia …. va chiuso subito…. ma contestualmente deve esserci un piano straordinario di trasferimento dei migranti da Ventimiglia.” Traduco: rastrellamento e deportazione.
“Per Ventimiglia ci vuole un piano straordinario che contempli l’aumento dei controlli sui treni perché è impensabile che i migranti possano attraversare tutta Italia, superare varie Prefetture, varie Questure, vari Comuni e arrivare qui anche irregolari.” Traduco: sterminiamoli tutti dopo averli presi, ma quale diritto di asilo? Ma quali principi umanitari? Ma quali minori soli non accompagnati? Sono tutti irregolari e vanno ributtati in mare, cazzo! For d’i ball!
È la piattaforma ideologica e programmatica della congiura organizzata dal PD e dalla Lega Carbonara Intemelia.
Serve altro?

Chi fa e chi dice …

In primo piano

Gli orfani di Tano ieri guardavano all’albero e oggi piantano bandierine, lui invece ha sempre guardato alla foresta e continua a lavorare per la collettività.
Dopo l’exploit della leghista carbonara che con un emendamento in Consiglio regionale scopre la medicina sportiva in una sanità dove a Ventimiglia lei quando era assessore non ha saputo neppure riaprire l’ambulatorio comunale, oggi è il turno della ex assessore delegata al territorio che si pianta una bandierina sull’alluce incarnito scoprendo i benefici del surf in un abitato devastato dalla “Tempesta Alex” e rimasto come era la notte tra il 2 e il 3 ottobre 2020, sempre più vulnerabile e indifeso.
La Pulzella voleva intestarsi un autogol e c’è riuscita.

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La notizia è una minestra riscaldata e riguarda il versante ligure del finanziamento dei fondi che il PNRR Missione 2 Componente 4 Investimento 2.1b “Misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico”.
Materia di competenza del Dipartimento della Protezione Civile di Palazzo Chigi e precisamente in questo caso concernente l’applicazione di una precisa norma del relativo “Testo Unico”.
Per gli appassionati della materia dirò che si tratta dell’articolo 25 “Ordinanze di protezione civile” che al comma 2 lettera d) incarica il Dipartimento: “della realizzazione di interventi, anche strutturali, per la riduzione del rischio residuo nelle aree colpite dagli eventi calamitosi, STRETTAMENTE connesso all’evento e finalizzati PRIORITARIAMENTE alla tutela della pubblica e privata incolumità, in coerenza con gli strumenti di programmazione e pianificazione esistenti”.

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La minestra l’aveva scodellata il Capo del Dipartimento Fabrizio Curcio fin dal 18 dicembre 2021 con una lettera al Presidente Toti per dirgli che le sue proposte di finanziamento presentate il 30 novembre 2021 erano state accolte a copertura finanziaria di quattro macro-interventi “RIFERITI AGLI EVENTI AVVERSI OCCORSI NEL MESE DI OTTOBRE 2018, NOVEMBRE 2019 E OTTOBRE 2020 PER CUI È STATO DELIBERATO LO STATO DI EMERGENZA” il tutto “per un totale di € 20.861.457,13” al quale si aggiungono altri € 10.430.728,57 per quattro ratei relativi a lavori “in essere” sui torrenti Argentina, Centa e Vara.
Fabrizio Curcio allegava alla lettera la “slide” dei quattro “nuovi interventi regionali di mitigazione del rischio idraulico” che -a costo di stancare i lettori con date e numeri- riproduco testualmente:
1°. Evento calamitoso 29-30 ottobre 2018 – DCM 8 novembre 2018 su intero territorio ligure € 3.476.909,13.
2°. Eventi calamitosi ottobre, novembre, dicembre 2019 – DCM 21 novembre 2019 (per il periodo 14 ottobre-8 novembre); DCM 2 dicembre 2019 (per il periodo 22-24 novembre) e DCM 13 febbraio 2020 (per il periodo 20-21 dicembre 2019) su intero territorio ligure € 3.476.909,13.
3°. Evento calamitoso 2-3 ottobre 2020 – DCM 22 ottobre 2020 in provincia di Imperia € 3.476.909,13
4°. Evento calamitoso 29-30 ottobre 2018 – DCM 8 novembre 2018 su intero territorio ligure € 10.430.728,13.
Dunque Ventimiglia è stata prevista e finanziata al 3° e al 4° PUNTO, il primo riguarda l’evento calamitoso “TEMPESTA ALEX” e l’altro la mareggiata e il maltempo di due anni prima.
Ambedue i macro-eventi sono finanziati dal Dipartimento della Protezione Civile di Palazzo Chigi in base all’articolo 25, comma 2, lettera d) e, come dicevo, devono essere “STRETTAMENTE connessi all’evento” e devono essere “finalizzati PRIORITARIAMENTE alla tutela della pubblica e privata incolumità”.

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Per l’ex assessore delegata al territorio il primo stralcio del “Progetto di fattibilità tecnica ed economica del completamento della riqualificazione delle spiagge del centro abitato comprese tra via Lamboglia e la foce del fiume Roya – Studio Sirito associazione professionale – Savona” approvato col numero 49 il 15 aprile 2021 dalla Giunta Comunale RISPONDE A QUESTI REQUISITI.
Anche se nel dispositivo si dà atto che “l’intervento rientra nel Progetto Liguria 2001” vecchio di vent’anni fa consistente nella demolizione delle scogliere posate dal Genio Civile negli Anni ’80 e ’90 per favorire il naturale ripascimento degli arenili grazie all’apporto naturale di materiali lapidei provenienti dal fiume Roya e dal torrente Nervia e al loro contenimento.
Quanto alle opere fisse “strategiche di difesa della costa” consistenti in due secche, una sommersa a forma di “V” rovesciata di m. 130 x 111 con asse Sud/Sud-Ovest e una semi-affiorante davanti al Belvedere Resentello, ci sono forti dubbi sull’onda “surfabile” alta più di un metro e mezzo, cioè se le due finalità turistico-sportiva del surf e “tutela prioritaria della pubblica e privata incolumità” siano davvero compatibili.
Oppure se la prima sacrifichi la seconda.

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Per Tano, invece, le cose sono diametralmente opposte e su questo i ventimigliesi (e NON SOLO loro) dovrebbero trovare la differenza.
Lui intanto si è preoccupato di ottenere -e il 26 ottobre 2021 con delibera n. 935 della Giunta regionale ha effettivamente OTTENUTO- l’inserimento nel Programma Regionale di Rigenerazione Urbana e nel Piano degli Interventi per l’annualità 2022 di undici progetti definitivi regolarmente approvati, questo grazie agli assessori Berrino e Scajola jr.
Nell’elenco OVVIAMENTE non figura il fantomatico “Progetto Sirito” che il Consiglio comunale non ha mai neppure promosso da “studio di fattibilità tecnica e economica” a “progetto definitivo”.
Tano invece aveva messo una ipoteca di primo grado in parte degli € 3.476.909,13 del macro-intervento “TEMPESTA ALEX” per finanziare i lotti 2 e 3 del progetto definitivo concernenti la messa in sicurezza idrogeologica dei due argini approvato dalla Conferenza dei Servizi il 12 aprile 2022 e dalla Giunta regionale alla voce “11- Riqualificazione sponde fiume Roya € 2.080.000,00 (€ 800.000,00 + € 1.280.000,00).
“Aveva” ma adesso che è stato accoltellato “non ha più”.
A meno che il Commissario prefettizio a “tutela prioritaria della pubblica e privata incolumità” minacciata dalle condizioni CRITICHE degli argini latistanti il centro urbano e considerato che il finanziamento è condizionato alla cantierabilità entro il 30 giugno 2022, non stabilisca di indire la gara d’appalto, come con la pista ciclabile.

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Tutte cose inimmaginabili per la bandierina della suffragetta del surf sul lungomare che vorrebbe chiedere al Commissario prefettizio di indossare la tuta da surfista col marchio di Superman e cavalcare l’onda coi poteri del Consiglio Comunale dribblando le Stazioni della Via Crucis che abbiamo inflitto a S.A.S. Alberto II per una scogliera sommersa a protezione delle Calandre e del Porto degli Scoglietti.
Lei e il suo spin-doctor dovrebbero riflettere prima di esultare, aspettino il VAR.


Bruno Giri

Non tutti i rospi sono principi …

In primo piano


Giuseppe Palmero, Andrea Floris e le sentinelle della biodiversità nell’Oasi del torrente Nervia mi riportano indietro di una ottantina d’anni quando nel torrente Tesso guardavo negli occhi i “babi” e mi domandavo come i rospi guardassero me.
Oggi dopo tanto tempo le comari digitali indirettamente mi rispondono, anzi non lo fanno a me ma a Tano.
Nella grande stagno della fiaba intemelia di rospi ce ne sono due specie, le une che rimpiangono il principe Tano scacciato dalla “Str[l]ega Cattiva”, e le altre che lo rinnegano.
Alla fine la principessa Intemelia bacerà in principe Tano alle amministrative di primavera, le fiabe hanno sempre un lieto fine, ma oggi è istruttivo conoscere cosa pensano di lui i rospi.

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Nel centrodestra unito la Lega è un valore indiscusso e essenziale, guai se non ci fosse! non esisterebbe la coalizione e questo sia per le idee e sia per le risorse umane.
Giudizio che a Ventimiglia non vale per tutte le diverse specie di rospi, per esempio la “rhinella marina” o rospo delle canne, velenoso e cannibale, che per tre anni dal 2019 al 2022 ha avvelenato i rapporti nella coalizione e nell’amministrazione e che il 23 giugno scorso ha cannibalizzato otto suoi simili della maggioranza di centrodestra.
La fiaba non dice come nei vari Partiti le specie autoctone si difendono dalle specie esotiche e invasive.
Dipende, ci sono quelli “green” che si affidano agli antagonisti biologici, tipo i leghisti vegani che non hanno pasteggiato dal notaio oppure, perché no? i pentiti e amnistiati, ma ci sono pure i Partiti di bocca buona che si accontentano di tutto pur di essere presenti, salvo poi dover subire le metamorfosi, tipo la mutazione da Forza Italia in “Cambiamo!”.
Non sono uno zoologo prestato alla politica però ricordo le lucertole che da bambino per non farsi prendere da me si staccavano la coda.
Non aggiungo altro.

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Ai miei tempi non esisteva quella specie anfibia di batraci esotici e invasivi che vive e prospera in ambiente politico e burocratico grazie a due anglicismi piuttosto recenti, lo “staff” e lo “spoyl sistem”.
Sono rospi effimeri, col timer impostato sulla durata in carica del sindaco che li ha benevolmente assunti “intuitu personae” in deroga all’articolo 97 della Costituzione dove c’è scritto che “Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso”.
Nel loro caso la metamorfosi avviene in ambiente politico, come questa mattina il mio amico Antonio Federico della Lega Giovani sottolineava su Fb a un rinnegato appartenente a quella specie.
Sempre in tema di cannibalismo, il caso di Tano e dell’ingratitudine del suo “nominato” col quale ha avuto una lunga e travagliata fornicazione, mi ricorda quello sessuale della mantide religiosa visto che il rospo in questione ha procurato al suo principe più ansie da prestazione che orgasmi e adesso addirittura lo vorrebbe cotto e mangiato.

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Poi ci sono i rospi smeraldini che qui sul Roya e sul Nervia sono in via di estinzione.
Si tratta di una specie protetta che canta sui social la canzone del centrodestra unito e coeso mentre sputa veleno su Tano accusandolo delle peggiori nefandezze nella speranza di attirare una femmina che alle ultime politiche ha avuto in dote dalla principessa Intemelia il 32 % dei voti.
Si sente protetta dalla sua Convenzione di Berna e dalla sua Direttiva Habitat rappresentate dal “Patto di Coalizione” e a primavera si prepara a staccare cedole e a incassare dividendi.
Nel suo caso però la metamorfosi avviene in ambiente politico e i rospi da smeraldi mutano facilmente in arancioni e carta zucchero e amoreggiano con Tano.

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Anche in politica la biodiversità è un valore quando si associa a un comune sentire basato su rispetto e correttezza.
Il suo nemico come ben sanno Giuseppe Palmero, Andrea Floris e le sentinelle dell’Oasi del Nervia è la stupidità del vandalismo e del bracconaggio che in politica prende forme altrettanto pericolose.
Se ne renderanno conto tutti i rospi dello stagno prima che per alcuni di loro sia troppo tardi?

Bruno Giri

Cantami o Diva del Pelide Tano l’ira funesta…

In primo piano

Dice il proverbio che chi va con lo zoppo impara a zoppicare e i leghisti carbonari ormai a Ventimiglia zoppicano vistosamente, più ancora dei compagni del PD, loro sodali nel “Patto della Ceralacca” stipulato dal notaio.

La gamba più corta è quella del consenso popolare “che va conquistato prima del potere”, come Gramsci ha corretto Lenin.
Ma loro non hanno fatto in tempo a studiare il pensiero di sinistra e tutti i giorni invece di conquistare consenso popolare ne perdono un pezzo per strada.
Ieri Tano li ha sbugiardati sulla passerella dopo essersi sentito ripetere per cinque mesi che non era successo niente e se era successo qualcosa, pazienza! tanto non c’erano i soldi e poi il progetto non c’era e se c’era faceva schifo e bisognava farne uno nuovo, “condiviso e amministrativamente corretto”.
Per gente come loro che considera la pubblica amministrazione un fenomeno mediatico ogni sassolino che Tano si toglie dalle scarpe va preso al volo sui social, un po’ “come il pane per l’affamato” di Gramsci quando al mattino apriva la posta a San Vittore.
Sono convinti che le persone a Ventimiglia pittano come bughe, e questa mattina sull’amo di Sanremonews.it hanno lanciato un secchio di brumezu però senza troppo riflettere.
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La notizia è scarna e brutale: il Commissario prefettizio NON darà seguito ed esecuzione al procedimento di appalto del “1° lotto funzionale: Ponte ciclo pedonale – Sistemazione urbana delle spalle” dell’importo complessivo di € 7.513.000,00 di cui € 5.557.685,00 a base d’asta (ad eccezione di € 185.000,00 relativi agli oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso) e € 1.955.315,00 per somme a disposizione della Stazione Appaltante a copertura dello spostamento e allaccio dei servizi a rete, della Direzione Lavori, del collaudo, di imprevisti, contributi e tasse oltre a € 250.000,00 per revisione prezzi prescritta dall’articolo 29 del decreto “Sostegni-ter” a copertura delle variazioni dei prezzi dei materiali da costruzione.
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Usando un termine oxfordiano, la prima stronzata dentro il brumezu è che Tano nel riportare la notizia “non perde occasione per mettersi in mostra”, come se ottenere giustizia e rivendicare di aver avuto ragione fosse esercizio di esibizionismo, con l’aggravante della bugia di non ricandidarsi.
Un red carpet per Tano, insomma, al posto di una passerella impossibile.
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La seconda performance è pazzesca, molto più della fantozziana corazzata Potëmkin, ed è sufficiente leggere le parole per rendersene conto: “Siamo costretti ancora una volta a replicare per ripristinare la verità dei fatti, pur comprendendo che queste polemiche non interessino realmente ai cittadini ventimigliesi. Il Commissario straordinario ha spiegato chiaramente che non partirà la gara per la passerella proprio perché, come sostenuto dalla Lega, NON CI SONO E, PRESUMIBILMENTE NON CI SARANNO, le risorse economiche necessarie per legge a realizzare l’opera”.”
“Verità”, “Polemiche”, “Indifferenza”, sono i tre tag che contrassegno, memorizzo e sviluppo.
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“Verità”.
Quanto al finanziamento regionale, il 10 aprile 2022 il vice sindaco della Lega ha approvato in Giunta Comunale l’atto n. 30 relativo all’inserimento del primo lotto nel “Programma Regionale di Rigenerazione Urbana (PRRU)” e nella “Programmazione regionale degli interventi strutturali e di manutenzione straordinaria, monitoraggi e progettazioni in materia di viabilità e mobilità ciclistica” inseriti nel Piano degli Interventi per l’Annualità 2022 del Programma regionale di Rigenerazione Urbana.
Quanto al finanziamento comunale questi TESTUALMENTE sono i riferimenti: “SI DA ATTO che l’intervento di ricostruzione in argomento è stato inserito nelle varie programmazioni triennali ed annuali dei LL.PP. (CUP: H37C20000070005), in particolare nel programma triennale dei LL.PP. 2020-22 come approvato con delibera di Giunta comunale n. 223/2019 al n. CUI 00247210081-2020-32, intervento confermato nel triennale 2021-23 approvato con delibera GC n. 199 del 22/10/2020 nonché i necessari e correlati interventi di messa a norma sotto il profilo idraulico del tratto di asta terminale del Fiume Roya (argini ) (CUP: H33H20000000005) nonché nel triennale 2022-24 ed annuale 2022 approvato con delibera di GC n . 187 del 25/2/2021, seppure lo stesso dovrà essere aggiornato per tener conto delle modifiche apportate all’opera nel corso della progettazione e dei relativi costi”.
Due giorni dopo, il 12 aprile 2022 con atto n. 293 si è CONCLUSO il procedimento tecnico con prescrizioni e osservazioni “in procedendo” dei partecipanti alla Conferenza dei Servizi decisoria, e il tutto regolarmente comunicato al Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica.
Tra i pareri favorevoli spiccano quelli favorevoli alla soluzione progettuale emessi dai vari Settori della Regione Liguria dove la Lega è presente nel Governo con il vice-Presidente e altri membri in Giunta e in Consiglio.
Infine l’intero dossier tecnico è stato trasmesso alla Centrale unica di committenza per gli atti di sua competenza, cioè bando di gara e compagnia bella.
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“Polemiche”.
Dire alle migliaia e migliaia di ventimigliesi che con votazione diretta e personale ti hanno eletto sindaco della loro Città come stanno realmente le cose su una pratica che sta loro a cuore è doveroso.
Devono sapere che per una Amministrazione comunale impegnarsi nel ricevere contributi a destinazione vincolata è un atto squisitamente politico, che rientra nelle competenze esclusive e sovrane degli organi elettivi indicati dalla legge e ancor più assumere debiti pluriennali a carico del proprio bilancio.
Cose che eccedono i poteri di gestione ordinaria del commissario prefettizio ANCHE QUANDO SONO DISPONIBILI FIN DALLA ANNUALITÀ 2022.
Punto.
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“Indifferenza”.
Abbina al “non è successo niente” la speranza quel qualcosa che è successo passi in cavalleria, tra l’indifferenza generale, naufraghi in un mare di problemi quotidiani.
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Nascondere la verità, buttare tutto in caciara e confidare che i ventimigliesi abbiano altro a cui pensare è la strategia suicida della Lega carbonara.
La solitudine di Tano in realtà è del suo fantasma che come quello di Cesare a Bruto sussurra ai suoi accoltellatori : “Ci rivedremo a Filippi!”.

Bruno Giri

Con l’auspicio che i gabbiani tornino a volare

In primo piano

Lo “spirito del tempo” oggi è diventato il limbo di una moratoria su tutto, a partire da sé stessi e dalla propria identità perduta.
Le categorie sociali e politiche che ci rendevano riconoscibili sono scomparse, quelle giuridiche sono confuse e sbadite e le appartenenze biologiche di genere sono sotto attacco.
Chi dissente e si oppone alla deriva viene relegato nel ghetto dei complottisti che dietro alla evoluzione egualitaria e globalista vedono oscure trame sataniche.
Il Ministro della Difesa che si inginocchia davanti al Milite Ignoto adesso è simbolo dello “Zeitgeist” di tregua, un armistizio che fermi la demolizione del patriottismo italiano da troppo tempo celebrato solo notarilmente alle feste comandate come si ottempera a un atto dovuto.
Quando, più di 80 anni fa, ho raggiunto l’età della ragione mi hanno detto che la Patria era l’Italia, la sua bandiera era il Tricolore, che mio Padre era andato in Russia a difenderla, che io ero stato battezzato in una Chiesa cattolica dove avrei imparato il suo catechismo e partecipato ai suoi riti, e che la mia Famiglia era composta da Papà, Mamma e sorellina.
Ho anche capito da funzioni biologiche di essere un maschietto, il che avrebbe avuto i primi effetti di genere sul colore del mio grembiulino.
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Oggi nulla è più come allora, non sappiamo più chi siamo.
Cominciamo finalmente a aprire gli occhi e a accorgercene dall’arrivo a Palazzo Chigi di una donna controcorrente, da gesti come quello del Ministro della Difesa, dalla sconfessione dei dogmi vaccinali fino a ieri imposti come atti di fede e dalla estrema difesa contro l’invasione delle proprietà private da parte di orde di invasati.
Perché non siano una sterile geremiade le mie considerazioni le ancoro alla quotidianità.
Ieri pomeriggio i miei Nipotini facevano il ponte e Davide mi ha chiesto di portarlo a fare un giretto a Ventimiglia Alta, uno dei suoi luoghi “magici”, dove zio Tano gli aveva “WhatsAppato” di andare ad ammirare un “murale” sulla facciata di una casa alla Colletta, donato dal signor Thielen, un cittadino olandese.
Combinazione la Chiesa romanica di San Michele Arcangelo era aperta al pubblico e così abbiamo fatto un selfie e detto la preghierina anche alla Madonna di serie B, quella di Polsi, alla quale è preclusa la processione per il suo concorso esterno ad associazione mafiosa.
Abbiamo parcheggiato sotto il Palazzo dei Conti di Ventimiglia che ultimamente ospitava le suore giannelline, quelle “dell’orto” e Sandra, una anziana Signora, amica di Davide, che siamo passati a salutare ci ha parlato della devastazione di quell’angolo di Paradiso da parte di migranti in cerca d’asilo notturno.
Combinazione era la sera di Halloween e le strade al nostro rientro a Sanremo erano invase da zombie, metafora di come ci siamo ridotti negli altri 364 giorni dell’anno.
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Dettagli quotidiani che come i gabbiani del “murale” non volano via ma che restano lì a parlare alla coscienza di ciascuno di noi per farci tornare quelli che eravamo.
Il 27 maggio dell’anno scorso Tano salutava la stagione di rigenerazione che quel giorno si apriva, “urbana” per l’Advisor, “civile” per Scullino.
Ricordo le sue parole: “…sulle ceneri dell’antico palazzo dei Conti di Ventimiglia Guerra-Lascaris, poi diventato Convento, nasce il futuro della Città alta con una nuova e grande vocazione turistica.
E’ il nostro auspicio, che vogliamo fortemente diventi realtà.
Riteniamo che questo progetto pubblico-privato di enorme importanza possa completare la rigenerazione del “Centro storico”, un obbiettivo da noi avviata negli anni precedenti attraverso investimenti finanziati con i fondi comunitari Par-Fas e altri, investiti nella illuminazione, nei parcheggi, nell’arredo delle piazze dei sestieri e nel restauro di edifici.
Oggi abbiamo il nuovo porto, il collegamento verticale tra la zona della Marina San Giuseppe e il “Centro storico” attraverso un ascensore e in questo nuovo progetto inseriamo nuovi parcheggi pubblici per gli abitanti di Ventimiglia Alta.
La Chiesa Barocca e il giardino del Corsaro Nero, che sono parte di questo progetto rimarranno però esterni ad esso, come sue pertinenze ma con accesso autonomo e aperte al pubblico.
Lo storico palazzo dei Conti di Ventimiglia rinascerà a nuova vita, e mi piace dire che è il fiore all’occhiello dell’intera operazione di rilancio turistico e culturale della Città Alta”.
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Dopo un anno di intenso lavoro per realizzare questi auspici che, tra l’altro, in quella struttura “medical” di eccellenza avrebbero portato alla creazione di 180 nuovi posti di lavoro, voilà! ecco che tre zombi gli hanno fatto lo scherzetto.
Anzi lo hanno fatto alla loro Città, alla loro categoria politica e di Partito di appartenenza e a quella sociale di cittadini condannati in altre epoche all’esilio e nell’antica Roma alla “acquae et ignis interditio”.
È tempo che la moratoria finisca, che la Madonna sia promossa in serie A e che il gabbiano Tano torni a volare, lo dicono anche i muri.
Bruno Giri

Quando l unico modo di fermarti è accoltellarti alle spalle e bloccare volutamente la passerella !

In primo piano

Esclusiva!
Tano con finanziamento e capitolato d’appalto pronti mentre viene trascinato per i piedi e accoltellato 72 giorni dopo la conclusione positiva della Conferenza di Servizi decisoria in forma semplificata e modalità asincrona concernente l’approvazione del progetto definitivo per la realizzazione di una passerella ciclopedonale sul fiume Roja, messa in sicurezza degli argini nel tratto terminale e riqualificazione urbana.
Tutti i diritti riservati.Bruno Giri

Gli Inquisitori della Santa Lega Carbonara Intemelia hanno accoltellato fra Gaetano Giordano Bruno Scullino.

In primo piano

Uno dei capi d’accusa postumi contestati a Tano dalla cellula carbonara intemelia che il 23 giugno scorso lo ha pugnalato alla schiena è quello di “schizofrenia migratoria”.
Sindrome psichiatrica da lui manifestata sotto forma di deliri e di allucinazioni nella accoglienza degli alieni, attività che come è noto non spetta al Comune ma che rientra nella competenza esclusiva dello Stato.
Nello specifico il sindaco-nostromo senza sentire il comandante leghista del brigantino e all’insaputa della ciurma è colpevole di aver abbassato lo scalandrone e di aver fatto salire a bordo il Prefetto Armando Nanei per un sopralluogo alle stive dove accogliere gli alieni.
Per molto meno Nelson ha impiccato l’ammiraglio Caracciolo, reo di essersi ribellato al Borbone.
Tano addirittura ha osato ammutinarsi alla Regia Lega di lotta e di governo, dunque giustizia andava fatta!

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Oggi è il 28 ottobre 2022, centenario della marcia su Roma, un giorno che mi ricorda le parole di Emilio Lussu nel libro da lui intitolato a quel “suicidio parlamentare” e “dintorni”: “Il mondo non va né a destra né a sinistra. Il mondo continua a girare attorno a sé stesso, con regolari eclissi di sole e di luna.”
Non so quale dei due astri paragonare Tano, però l’astronomo politico che è in me sa per certo che la sua eclisse terminerà presto mentre la rivoluzione di Ventimiglia intorno al proprio asse prosegue tranquilla nonostante gli sciami di meteoriti, alcuni cadenti altri all’arrembaggio.
L’onda lunga del cataclisma politico del 25 settembre sull’immigrazione non è ancora arrivata da queste parti e “la tranquillité régne à Varsovie” per dirla con Horace Sebastiani che riferiva sull’ennesima invasione russa in Polonia.

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Però tutti noi abbiamo ascoltato le parole del Presidente del Consiglio che in chiusura del suo discorso programmatico ha toccato il tema degli sbarchi degli alieni.
Ha assicurato “in alcun modo [di non voler] mettere in discussione il diritto d’asilo per chi fugge da guerre e persecuzioni” e di avere come unico obbiettivo “impedire che sull’immigrazione l’Italia continui a farsi fare la selezione in ingresso dagli scafisti”.
Lo ha fatto riesumando la terza fase dell’Operazione EU “Sophia” del 2015 per addolcire la brutale e disumana espressione di “blocco navale” dei Fratelli d’Italia in versione elettorale citando la formula di un precedente comunitario meno sgradevole.
Si tratta di una vecchia iniziativa, subito fallita, di contrasto militare al traffico di vite umane in terra e in mare all’interno delle acque territoriali nazionali, da eseguire attraverso la distruzione delle imbarcazioni e delle strutture logistiche nelle basi di partenza dei trafficanti.
Però doveva compiersi previa risoluzione ONU e col consenso degli Stati costieri interessati, condizioni all’epoca venute entrambe a mancare.
Fin qui per ciò che riguarda l’ingresso degli alieni sul pianeta EU, ma a Ventimiglia loro non sbarcano sul lungomare e alle Calandre, sono già sbarcati o entrati da altri pertugi di frontiera e ci arrivano dopo una odissea lungo lo stivale, sono di passaggio, in transito verso la Francia che però li respinge.
E qui casca l’asino.
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È cascato quando il Presidente del Consiglio ha proseguito integrando il suo programma con “la creazione sui territori africani di hotspot, gestiti da organizzazioni internazionali, dove poter vagliare le richieste di asilo e distinguere chi ha diritto ad essere accolto in Europa da chi quel diritto non ce l’ha.”
Azz! Mi sono detto, ma è ciò che Tano lo Schizofrenico stava facendo “sui territori intemeli” quando è stato accoltellato!
Mi ricordo bene tutto.
L’anno scorso qualcuno al Viminale doveva aver scoperto che gli alieni sono esseri umani e deve averlo rivelato alla Lamorgese la quale a novembre aveva impartito il “contrordine, compagni!” a Michele Di Bari, capo del dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione, cioè la stessa persona che l’anno prima aveva chiuso il Campo Roya con dentro 500 alieni dispersi allo stato brado come i cinghiali.
Poco dopo a Roma al dipartimento ci sarà il cambio della guardia con l’arrivo di Francesca Ferrandino mentre lo stesso avverrà a Imperia tra il prefetto Alberto Intini e il suo successore da Armando Nanei.
Avvicendamenti che hanno contribuito ad accelerare la traduzione in pratica dell’idea di Tano, Toti, Berrino e Scajola jr di un hotspot nel rio Sorba alla Mortola “dove poter vagliare le richieste di asilo e distinguere chi ha diritto ad essere accolto in Europa da chi quel diritto non ce l’ha” come oggi il Governo intente fare in Africa.

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Per quella idea sacrilega e eretica maturata in nome dell’articolo 13 della Costituzione e dell’articolo 5 della Convenzione Europea dei Diritti Dell’Uomo, cioè dell’“habeas corpus” degli alieni riconosciuti come esseri umani e non selvaggina gli Inquisitori della Santa Lega Carbonara Intemelia hanno accoltellato fra Gaetano Giordano Bruno Scullino.
Però gli hanno risparmiato il rogo ed è qui che hanno sbagliato, perché prima o poi l’eclisse finisce e a Campo dei Fiori di Ventimiglia gli elettori stanno già preparando il suo monumento, ma da vivo.

Bruno Giri

Difficoltà digestive e parallelismi calcistici ……..

In primo piano

A cena ho mangiato pesante e questa notte ho sognato la Yalta “de noantri”.
Al posto di Churchill, Roosevelt e Stalin a spartirsi le aree di influenza di Partito in Italia c’era la terna del “C.U.”, del Centrodestra Unito uscita vittoriosa sulla terna del “C.S.” il Centrosinistra Separato in casa.
“Marciare divisi e governare uniti”, nel mio sogno era la parola d’ordine maoista dei tre vincitori e il bastone di comando, come per Palazzo Chigi, spettava a quel Partito della terna che localmente aveva ottenuto nell’ultima elezione la più alta percentuale di voti.
Fin qui erano le fasi intermittenti di sonno profondo REM, ma tra una e l’altra si sono succeduti gli incubi nel leggere il Manifesto delle Razze inferiori sugli apolidi dei movimenti civici.
Praticamente a Ventimiglia nel 2023 veniva azzerato il fattore civico “T” come il Tano del 2019 e il coltello per il manico tornava in mano a uno dei tre Partiti politici di “Centrodestra Unito” che sceglieva tra le sue file il candidato sindaco.

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Tradotto in cifre la Lega Carbonara, quella che ha accoltellato Tano, nel mio sogno REM consegnava a Fratelli d’Italia il testimone della staffetta 2019/2022, e questo perché il precedente rapporto tra di loro che nel 2019 era stato di 20,73 % a 9,62 % nelle ultime elezioni era diventato di 18,97 % a 32,48 % grazie all’effetto “B” come Berrino.
Tradotti anche i miei incubi in cifre, il candidato sindaco espresso dalla la terna “C.U.” col 60 % di croci su uno dei tre simboli, al netto del dimagrimento fisiologico di circa il 10 % col passaggio dalle elezioni politiche a quelle amministrative ma con l’aggiunta di “Noi moderati” che ha un deputato ligure e il Presidente di Regione, era sicuro di essere eletto sindaco al primo turno.
Insomma, una nottataccia.

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Al risveglio ho trovato sull’iPhone il discorso integrale del Presidente Meloni spedito da un fratello d’Italia, mi sono messo nei panni del terminale ligure, monocratico o collegiale non saprei, di quel Partito vincitore al “Gratta & Governa” in quel di Ventimiglia e mi sono sentito come colpito da improvvisa ricchezza da investire nella squadra di calcio del Centrodestra unito che, grazie a campioni di alto profilo punta allo “Scudetto del Buongoverno” della Nipotina di Luigi Einaudi.
Altro che mezze calzette e debuttanti dalle belle speranze che in questi giorni sfilano in passerella sui social nel concorso “Toto-Sindaco” per candidare uno da mettere alla testa della fantomatica Federazione Brancaleone di liste civiche!
Ignorano che la posta in gioco per il Centrodestra Unito è alta perché dopo la lunga marcia della Nipotina di Mao per arrivare a Palazzo Chigi si troverà di fronte al primo collaudo elettorale della strategia unitaria sul territorio.
E qui casca l’asino del Fanta calcio.

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Tano a Ventimiglia oggi è come Benzema a Madrid, “Pallone d’Oro” alla testa di una squadra di eccellenza, e come è successo per il Chelsea di Abramovich e in questi giorni per la Sampdoria si trova sul calcio mercato a parametro zero come usato sicuro.
Ha percorso alla grande l’intero “Cursus Honorum” amministrativo e politico in parallelo a una impegnativa attività imprenditoriale.
Consigliere comunale, capogruppo e assessore socialista tra il 1990 e il 1995, con la discesa in campo del Cavaliere si è arruolato in “Forza Italia” e da allora fino al 2012 con la maglia azzurra ha vinto tutto, sindaco e consigliere regionale in particolare e tutto il resto immaginabile.
Dopo una parentesi giudiziaria di sette anni sabbatici conclusa con tante scuse e risarcimenti morali nel 2019 è eletto sindaco al primo turno da indipendente e il 23 giugno 2022 è stato accoltellato da tre carbonari leghisti che hanno messo la loro firma sotto le sei firme PD in un documento di dimissioni per sciogliere il Consiglio comunale.
I Presidenti Pertini e Ciampi gli hanno conferito alte onorificenze della Repubblica e lo stesso ha fatto S.A.S. Principe Alberto II di Monaco dal quale è stato insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine di Saint Charles.
Diceva Vujadin Boskov che un grande giocatore vede autostrade dove altri vedono solo sentieri e Tano negli ultimi tre anni di gol ne ha segnati tanti e altrettanti assist ha ricevuto da lui la Giunta regionale e in particolare gli assessori Piana, Berrino e Scajola.
Queste in sintesi sono le sue credenziali e quotazioni nel Fanta calcio di questi giorni a Yalta.
Con due sole variabili contrarie, una che il “C.U.” decida di suicidarsi, voli basso, incappi in ruggini e beghe da comari di paese e nel gioco della roulette russa finisca con lo spararsi nei coglioni nel ballottaggio, e l’altra che scenda in campo un campione alla testa di una squadra più forte del Real Madrid.
Ma non riesco a vederla.

Bruno Giri

Ho visto cose, che voi umani non potreste immaginarvi

In primo piano

Non ci sono più i pifferai di una volta.

Le masse di De Gasperi, di Togliatti e di Almirante oggi si disperderebbero in mille rivoli, ognuno dietro il suo incantatore.
Le variazioni tra i loro spartiti sono minime, arrivano a differenziarsi su dettagli insignificanti che toccano la sensibiltà o l’interesse dei proverbiali quattro gatti.
Però, consoliamoci, è un fenomeno cosmico.
Le masse informi e ebeti in un primo tempo dovevano essere liberate, poi subito dopo evangelizzate, civilizzate e educate e ultimamente avrebbero dovuto essere emulsionate in una poltiglia universale per sentirsi felici e contente grazie al Great Reset e alla globalizzazione.
Oggi invece la maionese è impazzita e i risultati sono sotto gli occhi di tutti, a cascata da Davos a Bruxelles, da Roma a Genova fino a Ventimiglia, ultima barriera prima della mitologica liberazione delle masse migranti in transito, del loro riscatto e della loro felicità in terra.

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Qui, sulle sponde del Roya, c’è il tappeto sotto il quale finiscono alcune delle contraddizioni che hanno portato a tutto questo.
Dissonanze che nella diaspora del buonsenso trovano sempre il ritornello giusto da far suonare a un nuovo pifferaio.
Eppure una tregua a questa cacofonia cittadina sarebbe possibile, anzi si impone a una comunità che ha formidabili opportunità di prosperità e di benessere di fronte a sé.
Qualche punto fermo in questa direzione Tano lo stava ottenendo prima di essere accoltellato ma da quel momento in poi i pifferai si sono moltiplicati nel suonare ognuno il proprio arrangiamento sul tema e nelle diverse sue forme e tonalità.
Il tema del territorio è quello che oggi va per la maggiore, cosa che mi porta indietro all’autunno 1984 a Sanremo.
È stato quando mi strapparono alle funzioni manageriali paracomunali di stampo privatistico che stavo svolgendo per realizzare il nuovo Mercato Fiori di valle Armea e l’Aurelia bis e obtorto collo mi hanno costretto a occuparmi per un quinquennio di urbanistica e di edilizia residenziale pubblica e privata in veste di assessore comunale.
Come Dante all’Inferno il mio Virgilio è stato il compianto professore Pierandrea Mazzoni, sommo giurista, già magistrato coraggioso e memoria nel famedio dei sanremaschi illustri, una guida che mi ha aperto la strada della conoscenza più come amico che come consulente.

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Da lui ho imparato l’effimera delicatezza della pianificazione del territorio, il suo rapporto ancillare con l’economia, l’ossequio di entrambe all’ambiente, la strumentalità dell’edilizia e l’importanza strategica dei lavori pubblici.
E soprattutto mi ha fatto capire come tradure tutto ciò in azione politica unitaria, equilibrata e coerente, in capo all’ente pubblico territoriale e non ai singoli portatori di interessi particolari e contingenti.
Mi sento di dire, sulla base di quel lontano insegnamento e di quella mia esperienza che Tano nei tre anni della sua amministrazione a Ventimiglia si è mosso bene ricercando la sintesi politica nel triangolo “pianificazione-economia-ambiente”, con un PUC vecchio e anacronistico, con un bilancio asfittico e scarse risorse a disposizione e con criticità ambientali, naturali e antropiche, di ogni genere e specie.
Il suo segreto è stato lo stesso del motto che questa mattina il Presidente Giorgia Meloni ha rivolto al Parlamento: “Agevolare chi fa impresa, non disturbare chi vuole fare”.
Fosse anche un Principe, come per il Porto degli Scoglietti e per Cava Grimaldi, aggiungo io scherzando.
“Tutte cose sovrumane che nella Blade Runner intemelia voi minuscoli pifferai umani non potreste neppure immaginarvi” è la mia conclusione

Bruno Giri

Bomba Sporca

In primo piano

Aspettando la bomba sporca nel deserto della steppa ucraina, questo è il momento dei bombardamenti, cattivi quelli russi perché terroristici e buoni quelli euro-atlantici perché difensivi.
Ragion per cui quelli euro-atlantici li paghiamo due volte noi che invochiamo la pace a Sant’Egidio, donando bombe buone e pagando bollette stratosferiche.
Avevo 9 anni quella notte di martedì 13 luglio 1943 quando a Torino dall’una e trentatré alle due e quarantacinque sono stato bombardato da 763 tonnellate di bombe buone, erano di calibro grosso (1.000 libbre) e grossissimo (2.000 e 4.000 libbre) con il contorno di spezzoni incendiari alla termite e accompagnate dalle new entry nella cantina bellica della Perfida Albione, le bottiglie e i bidoni di benzina al fosforo.
Mi bombardavano per il mio bene, a scopo liberatorio, pedagogico e educativo, 250 bombardieri inglesi, Lancaster, Wellington, Stirling e Halifax, peccato che quella notte 792 persone siano morte, ma cosa volete? capita!
Allora a negare che fossero buone erano i fascisti, adesso sono i putiniani.
Io oggi non ci sono in Ucraina e non posso dire, ma a Torino c’ero e ricordo che prima piovevano le bombe dirompenti e poi sulle macerie cadevano a pioggia enormi quantità di ordigni incendiari per impedire l’intervento dei pompieri e bloccare infrastrutture e servizi a rete.
Non piovevano su installazioni strategiche militari o industriali ma di notte su quartieri cittadini intensamente abitati, i fascisti dicevano che erano bombe cattive perché terroristiche.
Ma erano fascisti.

Bruno Giri

Nella fattoria politica intemelia c’è chi è convinto di avere trovato la password per entrare negli “Arcana Imperii”, ma è solo Photoshop

In primo piano

Nella fattoria politica intemelia c’è chi è convinto di avere trovato la password per entrare negli “Arcana Imperii” dopo aver pelato patate e lavato piatti per qualche anno in cucina.
L’opinione individuale non esiste per questi hacker della democrazia, per loro il consenso collettivo si conquista dietro lo schermo di un computer muovendo telematicamente legioni di anonimi burattini.
È sufficiente disegnare sui social i profili senza volto di alcuni diadochi di Tano e subito i Metternich della tastiera organizzano un Congresso di Vienna e allacciano i fili invisibili del Potere sulle rive del Roya.
Condividono, in pratica, con l’uomo della Santa Alleanza che anche “Ventimiglia” e non soltanto l’Italia è una “espressione geografica” e che il suo concetto di popolo riguarda il dialetto e non ha “valore politico”.
Senza però il finale: “In Europa allo stato attuale esiste un solo vero uomo politico, ma disgraziatamente è contro di noi. È il conte di Cavour”.
Lo nascondono non perché lunedì scorso se ne è impossessato Berlusconi ma perché pensano a Tano, uno che è contro di loro.
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Più passa il tempo e più mi persuado che Gramsci aveva ragione da vendere quando già 87 anni fa scriveva che il potere sovrano “per Grazia di Dio e Volontà della Nazione” non esiste più: “Il potere è la capacità di fare, la politica è decidere che cosa fare.”
Il problema è che il “fare” che occorre decidere e di cui bisogna essere capaci non è più quello dei suoi tempi.
Oggi, diciamocelo chiaro e guardandoci negli occhi, il politico “casual” eletto in qualsiasi ruolo in un qualsiasi Comune italiano e quindi anche a Ventimiglia, ha di fronte un “trilemma”.
O si adatta a essere il pupazzo “Rockfeller” di un burocrate apicale ventriloquo a sua volta incaprettato in un modello organizzativo connesso, tipo l’urbanistica intemelia dell’ultimo triennio.
Oppure non lo accetta per i più vari motivi, tipo scontro frontale sulla protezione civile o buccia di banana della Coop di via Tacito.
Oppure, e questo è il caso di Tano, esternalizza e appalta i servizi in cucina e in sala e nei briefing quotidiani detta il menu, e come si fa nell’impresa impartisce le informazioni e le istruzioni necessarie, consapevole del proprio ruolo di “decisore” politico e non di esecutore tecnico o burocratico.
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Una specialità trend sui social è quella culinaria, con immagini di manicaretti sui fornelli o impiattati.
L’altro giorno il nostro metaforico cuoco capo partita ne ha pubblicato una sui social, precotta e alle Calandre e al Porto degli Scoglietti.
La sua intenzione era chiaramente quella di far sapere al mondo di essere presente negli “Arcana Imperii” a dare una mano al loro titolare, il Commissario prefettizio.
Però lo ha fatto usurpando le competenze tecniche del responsabile del procedimento, il burocrate apicale rimasto senza un pupazzo “Rockfeller” da far parlare.
Minestra riscaldata sul fornello di una Conferenza dei Servizi, tipo quella decisoria del
1° luglio scorso che ha approvato il progetto definitivo della pista ciclopedonale tra via Tacito e via Dante e della traslazione della passeggiata a mare, o tipo quella del precedente 12 aprile che ha fatto altrettanto per il progetto definitivo della passerella ciclopedonale sul fiume Roya, messa in sicurezza degli argini nel tratto terminale e riqualificazione urbana.
In questo caso, però, non si è trattato di opera pubblica comunale ma di opera di difesa costiera di un privato sub-concessionario del Demanio marittimo pubblico, progettata e eseguita a sua cura e spese per mettere in sicurezza la Falesia di Punta della Rocca, precedenti opere da lui eseguite in sub-concessione e altri ambiti marini e terrestri da esse interessati e coinvolti, esposti a criticità di varia natura.
Cinque mesi ad oggi, domenica 23 ottobre 2022, si era concluso il procedimento tecnico-burocratico di approvazione del progetto definitivo con la determinazione conclusiva del 23 maggio 2022 n. 408 che ha chiuso la relativa Conferenza dei Servizi.
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È un manicaretto fatto col Photoshop perché i meriti aggiunti sono postumi e surreali, tutto si è svolto “secundum natura” direbbe Lucrezio, come il sorgere del sole o il cadere della pioggia.
Però c’è anche un risvolto apologetico in tutto questo.

Ieri mattina il soggetto privato ha iniziato i lavori mentre il soggetto pubblico delle due Conferenze dei Servizi che citavo prima e di ogni altra Conferenza futura e/o in corso dovrà aspettare anni e anni prima di poterlo fare e questo a onta e discredito dei carbonari ai quali i cuochi insubordinati e i loro  adesso fanno la serenata dietro lo schermo di un computer.

Bruno Giri

Perché tutti i miei salmi finiscono in gloria, quella di Tano

In primo piano

Ieri pomeriggio una amica e coetanea mi chiedeva perché tutti i miei salmi finiscono in gloria, quella di Tano.
Insolente e scherzosa, ha voluto sapere se lui mi pagava per incensarlo oppure se si trattava di una mia “idea fissa”, la classica monomania senile che si manifesta sotto forma di una ostinazione ossessiva sistematizzata.
In effetti, esclusa la prima ipotesi, ironica e provocatoria, la seconda non ha più smesso di ronzarmi in testa.
Colpa dell’orticaria che esplode ogni volta che mi imbatto nella vittima di qualcuno che, per dirla con Einstein, “ha ricevuto solo per errore il cervello: un midollo spinale gli sarebbe più che sufficiente”.
E Tano è come il miele per le mosche, ne attira interi sciami.
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L’eruzione cutanea, devo premettere, scatta in me in automatico e non guarda al colore della pelle, non si ferma alle idee e neppure alla storia della vittima, è sufficiente il torto inflitto da uno al quale il cervello non serve, il malvagio intelligente non ce la fa a provocarla.
Fruttero e Lucentini ci sono andati giù pesanti, lo hanno chiamato cretino e alle sue gesta hanno dedicato monografie, io preferisco la definizione di Einstein che non offende nessuno e poi, oltre tutto, in me interviene subito un potente antidoto, mi passa appena prendo le parti della sua vittima.
Da giovane reagivo a tutto, non andavo troppo per il sottile e nelle mie autoradio sono transitate cassette, floppy MP3 e chiavette USB di ogni genere e colore, dagli Inti Illimani a Joan Baetz, dalle canzoni anarchiche agli inni falangisti, dalle ballate sovversive al Chè e all’Internazionale, l’inno proletario mondiale.
Poi in vecchiaia ho imparato a scartare le persone malvagie e a selezionare solo quelle, magari brave persone, però dotate di cervello superfluo e questo perchè le loro cazzate non avendo movente o giustificazione razionale colpiscono nel profondo la mente e il cuore.
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Dopo la premessa maggiore passo a quella minore, il torto inflitto a Tano.
Per capirlo serve il cantastorie sanremasco che racconta la battaglia navale dei “ventimigliusi” arrivati nel golfo di Sanremo, davanti a Santa Tecla.
Avevano scavato il tronco di un fico per farne un cannone e lo avevano riempito di polvere da sparo e chiodi.
Accesa la miccia il cannone era esploso a bordo squarciando lo scafo e mentre il barco colava a picco il capitano commentava: “Sacranun! Se sul nostro barco c’è tutto questo, chissà che disastro abbiamo fatto nel “paise” nemico!”.
Ecco, Tano è un “ventimigliuso” che vede le cose dal lato opposto del cannocchiale e la ciurmaglia carbonara che “ha ricevuto solo per errore il cervello” e che ha affondato il barco gli ha fatto un torto “ad personam”.
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La conclusione è sotto gli occhi di tutti, soprattutto delle persone normali, di quelle più semplici, dei non addetti ai lavori, di chi non si appassiona ai bla-bla-bla della amministrazione pubblica fai-da-te.
Ai loro occhi paralizzare la città per un intero anno è vandalismo, come quello notturno all’oasi del Nervia o in città con l’arredo urbano o quello di chi imbratta i muri e abbandona la rumenta dove capita.
Quelli che lo negano non lo fanno col cervello ma con altri organi diversi anche dal midollo spinale di Einstein, chi lo fa col fegato per rancore personale, chi lo fa con la pancia perché “tiene famiglia” e chi lo fa con altri organi, orifizi e protuberanze che non nomino ma che è facile intuire.
Ecco il sillogismo che mi spinge, a gratis, a prendere le parti di Tano, tutto lì.
Bruno Giri

Parola di gabelliere

In primo piano

In una delle mie vite precedenti ho fatto per sei anni il gabelliere.
Anzi, sono stato l’ultimo direttore a Sanremo, dopo di me l’imposizione locale e diretta sui consumi sarà abolita e prenderà il via la finanza derivata con i trasferimenti taglieggiati dal pizzo dello Stato.
Erano i primi Anni Settanta e nel mezzo secolo che ne è seguito nel mio piccolo in ruoli e mute diverse cavalcherò da “surfer” lo tsunami riformatore che doveva cancellare l’eredità del “bieco ventennio” non soltanto in campo tributario.
Oggi mi guardo indietro e con tristezza infinita mi sento al tempo stesso spettatore e partecipe di un assurdo inganno.

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Mi spiego.
Tutte le riforme con le quali ho avuto a che fare erano ispirate al Vangelo della Costituzione come capitoli di un Messale sul quale la democrazia celebrava ogni volta una “Missa Solemnis” con il “Te Deum” finale.
Con la madre di tutte le riforme, il decentramento regionale dello Stato etico fascista, eravamo partiti forte, a Genova ricordo l’esordio con Gianni Dagnino primo presidente della nascente regione e con i suoi due dg Badano & Lombardo.
Da dirigente mi erano toccati in sorte un paio di settori nei quali l’apparato centrale era fortemente radicato in Liguria con strutture e con personale di un certo rilievo, tipo quelli dei tre Enti nazionali di formazione professionale o quello dei servizi su base comunale per il diritto allo studio, tipo i patronati scolastici.
Ma tutte le riforme erano recalcitranti, Roma non ha mai mollato del tutto l’osso, e con fondi nazionali da spartire, leggi-quadro autoritratto e materie riservate, come con Penelope si riprendeva di notte quello che aveva mollato di giorno.
Alla fine, mezzo secolo dopo, lo Stato che era chiamato a realizzare la Costituzione, un po’ come la Chiesa con il Vangelo, ha invece ottenuto l’opposto, come un prete che confonde la parole di Dio con la liturgia del messale.

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Torno da dove sono partito e dove l’inganno si tocca con mano, il livello comunale e in particolare per ragioni empatiche non più a Sanremo ma a Ventimiglia.
Qui, come in ogni altro comune d’Italia, si celebra la liturgia elettorale, non c’è più il podestà ma si elegge direttamente il sindaco, si applica il principio cardine della prossimità, solo temperato da quelli delle tre “e”, -efficienza, efficacia e economicità- attraverso la partecipazione a livelli sovracomunali.
Qui come dappertutto il rituale burocratico è digitale, imprigionato in un server monitorato a Genova e a Roma da secondini che vigilano sul rispetto del messale che vuole tutti i comuni uguali di fronte alla divinità statale e al Dio minore regionale.
Cioè, esattamente agli antipodi del principio costituzionale di prossimità secondo il quale tutti i comuni, ai vari livelli territoriali e demografici, sono diversi.
L’inganno è questo: per esempio quasi un secolo fa il podestà Agosti spiegò a Mussolini che i giocatori emigravano a Montecarlo e ottenne il casinò, invece il futuro sindaco compilerà moduli digitali che con un clic finiranno in un algoritmo senza anima e senza memoria e non otterrà un cazzo.
In compenso lo Stato si ricorderà del Roya nel PNRR non per metterlo in sicurezza in base alle prescrizioni urgentissime del Piano di Bacino ma per aprire altri due pozzi nel suo subalveo e poi dirottarli lontano.
Lo stesso Stato che ignora il muro francese contro il quale a Ventimiglia vanno a sbattere i migranti che poi restano lì storditi e abbandonati e che ha dimenticato le sue sovrastrutture ferroviarie e stradali in disarmo che hanno sequestrato e ibernato vaste porzioni strategiche del territorio comunale, come cetacei spiaggiati da decenni.

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Ne parlo perché qui a Ventimiglia il confronto non è tra persone chiamate a cliccare, ma tra chi accetta questo ruolo passivo da robot, pensa anzi di avere solo lui il ditino giusto per schiacciare il tasto, e invece chi, come Tano Scullino, non si è mai appiattito sull’inganno che sostituisce lo Stato etico fascista ma attento alle diversità con un server nazionale e regionale che applica un messale omogeneizzatore e egualitario.
Tano è una specie di rabdomante che trova l’acqua pubblica e privata dove per tutti gli altri c’è il deserto.
E se lo dice un gabelliere che nel tempio comunale ha riscosso dai fedeli le decime evangeliche e non un’elemosina decimata da uno Stato rapace dovete credergli.

Bruno Giri

Il “duck test” di Bruno Giri

In primo piano

“Se sembra un’anatra, nuota come un’anatra e starnazza come un’anatra, allora probabilmente è un’anatra” è il mio “duck test” nel quale sostituisco il palmipede con il bipede che, a sua volta, si candida a sostituire Tano come sindaco di Ventimiglia.
Per ora siamo ancora all’abduzione, un sillogismo claudicante, che serve a cercarlo nella culla per poi affidarlo alle cure di Erode.
I primi vagiti provengono dai social e per ora sono solo dei “ballon d’essai” per saggiare il vento che tira.
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In questi giorni di attesa del nuovo Governo nazionale si discute sul ruolo dei politici e dei tecnici come fossero due categorie antropologiche contrapposte, quella dei primati cercopitechi che si arrampicano sulle poltrone e quella dell’homo sapiens, pensoso e saggio custode della Scienza e dei nostri destini.
Dietro a tutto questo, diciamocelo, si nasconde chi rimpiange un banchiere rettiliano a sangue freddo che custodisce i Misteri Eleusini o chi sogna un Platone alla Osho che nell’Areopago di Palazzo Chigi intrattiene i discepoli sul significato dell’Essere e sulla lotta tra il Bene e il Male.
Per i sindaci è peggio perchè non esiste una disciplina accademica che laurei scienziati specializzati nella loro specifica materia che è onniscientifica e tutto-logica su base ecumenico-universale.
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Ecco perché nella mia personale “Fattoria degli Animali” l’anatra è incerta e probabile.
E non solo per il “Chi?” ma soprattutto per il “Quale?”, visto che un sindaco non è mai uguale a un altro e che le diverse sotto-categorie si intersecano, si sovrappongono e si confondono.
Personalmente da funzionario e da amministratore pubblico, da dirigente di Partito e da privato cittadino ho avuto a che fare con una quantità enorme di sindaci e mi sono fatto una mezza idea sul loro genus e species animali.
Il mio primo sindaco era di Sanremo eletto nel secondo dopoguerra, ma lo conoscerò da ex, da avvocato, quando mi difese da una querela dei missini Gigino Bensa e Bruno Tamponi offesi da un mio articolo sul “Popolo Ligure” dal titolo “Nostalgici inquieti” che toccava non la loro nostalgia politica ma l’inquietudine amministrativa.
Dopo di lui tutti gli altri, a partire da Asquasciati nel 1951 a Sanremo fino a Scullino, oggi a Ventimiglia.
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Nel vasto campionario per me i migliori sono stati i sindaci, chiamiamoli: “fantasisti”, sia che la fantasia fosse la loro e sia invece che appoggiassero efficacemente quella altrui.
Qualche esempio aiuta a capire, tipo quello dell’economia di scala che ti dice che “besogna esse ben dù de scorsa a nu capì che l’uniun fà a forsa” e spinge i Comuni a associarsi per i servizi a rete, dal ciclo dell’acqua alla distribuzione del gas, dalla commercializzazione dei fiori allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
In questo campo il primo cittadino può essere un ostacolo per il suo miope egoismo di campanile o di Partito, come è accaduto contro Rivieracqua a Ventimiglia con Ioculano, a Sanremo con Biancheri e con Capacci a Imperia.
Oppure può essere una risorsa quando accetta e si accolla con coraggio oneri e rischi collettivi di carattere finanziario, operativo e di impatto ambientale a carico del proprio Comune e a favore di tutti gli altri.
Come si è verificato a Sanremo con i vari Pancotti, Parise, Vento, Pippione, Oddo e Bottini nei diversi casi dell’acquedotto del Roya, del Mercato dei Fiori, del raddoppio ferroviario, delle discariche di Valle Armea e altro ancora.
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Dei peggiori sindaci non farò i nomi e mi limito a dire che la loro più grave colpa non è la disonestà, come si ama credere, ma l’inutilità.
Personaggi prestati all’Amministrazione pubblica che hanno svolto ruoli decorativi per soddisfare piccole ambizioni personali, o per miserabili interessi di bottega o a scopo meramente promozionale mentre passavano treni che non sarebbero mai più tornati indietro e si perdevano occasioni imperdibili.
Amministratori che hanno operato telecomandati dall’esterno o col pilota automatico burocratico dall’interno.
Averne conosciuti tanti ha rafforzato in me l’opinione che vince la gara a chi è il peggior sindaco non quello disonesto che porta a casa le mele ma l’inutile che lascia seccare l’albero.
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Non so se alla fine Erode sia stato graziato per la sua selezione dei primogeniti che ha spalancato le porte all’avvento del Messia, però il Malthus politico che è dentro di me vorrebbe la sterilizzazione delle anatre man mano che scendono nel Roya a nuotare e a starnazzare, e credetemi lo dico non per promuovere il provvidenziale ritorno di Tano ma per evitare a Ventimiglia le sette piaghe che tengo per me e che non vi dico.
Sappiatevelo.

Bruno Giri

Chi non si è mai rifugiato nella logica assolutoria del gruppo, e ha saputo mantenere la propria individualità

In primo piano

Coperti dal segreto e senza vincolo di mandato i senatori ieri a Roma hanno confermato di essere “boni viri” e al primo turno hanno eletto Ignazio La Russa loro presidente.
Poi, sul fatto che il Senato per Cicerone sia una “mala bestia” faccio un distinguo perché non tutto il male viene per nuocere.
Per esempio diventa un bene quando la malvagità collettiva e impersonale del Senato non serve ad assolvere ma a condannare il pugno di congiurati che ha assassinato Cesare e che ha pugnalato Scullino e quelli che nel quadrunvirato elettorale di centrodestra non hanno votato La Russa.
Lo penso nel tirar fuori dall’album di famiglia di tre anni fa il triangolare tra Berrino, La Russa e Scullino a Ventimiglia in un quadretto da aggiornare e che vede il primo conquistare il laticlavio, il secondo salire alla presidenza del Senato e del terzo mostrare al popolo di Ventimiglia la tunica insanguinata come Marco Antonio con quella di Cesare.
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Tre pecore nere che per un verso o per l’altro non si sono mai rifugiate nella logica assolutoria del gruppo e che hanno sempre saputo prendersi le proprie responsabilità individuali, nel Governo regionale, all’opposizione del Governo nazionale o alla guida della propria Città, ognuna nel proprio ruolo.
Oggi in una comunità politica manipolata da meccanismi ultra sofisticati non condividere la banalità del male è follia suicida.
Né più né meno come ai tempi di Gesù quando a metterlo in croce è stato il gruppo, cioè prima il Sinedrio e poi la folla convocata da Ponzio Pilato, due entità impersonali che lo avrebbero assolto se soltanto avesse rinnegato tutto e smesso di dirsi il Messia.
Così i tre congiurati che il 23 giugno scorso hanno fatto cadere l’Amministrazione Scullino hanno un nome e un cognome però la logica perversa del sinedrio leghista li ha resi anonimi, si è assunta la paternità del gesto e ha convertito il male in bene.
Di fronte alla condanna del 25 settembre scorso la mala bestia si rifugia nella matrioska CDU, Centro Destra Unito, con una chiamata di correo che grida vendetta al cospetto di Dio e degli uomini.
Un elettore su tre a Ventimiglia ha scelto un senatore “bonus vir” e tale rimarrà, conoscendolo ne sono certo, soprattutto dopo aver visto all’opera al Senato 16 disertori assolti dalla logica della “mala bestia” che confonde tra lealtà di gruppo, omertà e complicità di cui non sa pentirsi

Bruno Giri

 

I° puntata de il “Barbablù Intemelio”

In primo piano

Ah! le donne !

Prima o poi mi aspetto il “book vernissage” di un thrilling intrigante, il noir “Barbablù Intemelio”, con sconvolgenti testimonianze di donne svilite e angariate da un macho duro e maturo.

In altre parole, lo sfogo letterario delle vittime di Tano Scullino, lo stalker seriale che con la scusa delle quote rosa le ha perseguitate in Giunta.
È l’impressione che si ricava leggendo i comunicati stampa e i virgolettati femminili che, ad onta delle lauree accademiche, tradiscono una certa propensione al gossip e alla fiction tv, frutto di radicata consuetudine alla lettura dei rotocalchi piuttosto che al ripasso dei testi sacri della pubblica amministrazione, dell’urbanistica, del diritto, dell’economia e della politica.
Roba da “Isola dei Famosi”, al massimo da riderci sopra.
A patto però che la roba non venga sbattuta in faccia a un tipo permalosetto come Tano.
Uno che non si fa salire la mosca al naso e non si lascia espellere dal circo mediatico come un qualsiasi Cugino di Campagna, sotto gli occhi di Ilary Blasi e di Vladimir Luxuria.
Così le repliche di Tano, più che smentite suonano come scomuniche “latae sententiae” e anatemi biblici, tanta roba.
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Noi ci scherziamo sopra, però per capirlo mettetevi prima nei panni di uno un pò fumino e poi provate a rimanere sereni e impassibili dopo aver letto che “fin dal primo giorno Scullino è stato il sindaco dei nuovi supermercati”, accusa riferita alla storica vicenda bellica del supermercato Coop di via Tacito.
Proprio lui che il 28 maggio 2019, primo giorno da sindaco, si è trovato nel pieno della Seconda Guerra Punica con la patata bollente del supermercato in mano lasciatagli in eredità dal suo predecessore, il cartaginese Annibale Ioculano, reduce della sconfitta della Prima Guerra Punica dopo le due disfatte della battaglia del TAR il primo febbraio 2019 con sentenza n. 89/2019 e del Consiglio di Stato il 24 dicembre 2019 con sentenza n. 8801/2019, la madre di tutte le battaglie.
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Sentirselo dire dalla mitica casalinga di Voghera ci può stare, ma non da una bullizzata che di mestiere fa l’avvocato, oltre tutto assessore presente in Giunta quando alla vigilia di Natale 2019 arrivò in Comune il conto di € 15.000 da pagare per le spese legali.
Da allora la fanciulla avrà 11 mesi per studiare quella sentenza prima del 16 Novembre 2020 quando sfuggirà dalle grinfie del Barbablù Intemelio e entrerà in Consiglio regionale a Genova, la sede competente a decidere se il supermercato s’ha da fare o no.
Cito testualmente il Supremo Collegio amministrativo: “L’erronea qualificazione della variante urbanistica alla stregua di aggiornamento non sostanziale ha infatti comportato la rimessione della procedura di screening ad un’autorità incompetente (il Comune di Ventimiglia) anziché la Regione Liguria.”
E la Giunta regionale con atto n° 499-2022 nella seduta n° 3741 del primo giugno 2022 ha approvato la variante al PUC per la localizzazione a Ventimiglia di una nuova zona correlata alla realizzazione di un edificio commerciale -Media Struttura di Vendita- e contestuale verifica di assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica.
Ecco perché Tano si è incazzato nel vedersi attribuire la paternità “fin dal primo giorno” di un trovatello concepito dal PD un paio d’anni prima e adottato quest’anno a Genova da una matrigna che per pudore elettorale lo nasconde agli occhi della gente dicendo in giro di essere stata stuprata da Scullino.
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Completamente diverso è invece l’atteggiamento di Barbablù nei confronti di un’altra preda, questa volta architetto con delega all’urbanistica.
Una che il 27 giugno -evidentemente sotto ipnosi- ha dichiarato: “Si è detto che il Sindaco sia un ‘accentratore’ ma non è così perché ha invece sempre delegato noi Assessori che, in Giunta, abbiamo sempre raggiunto l’unanimità nella votazione delle pratiche”.
Salvo poi il 3 ottobre scorso liberarsi dalla possessione diabolica e rimproverare Tano perché “si amministra per gli altri, e non per se stessi”, brutto egocentrico che non sei altro! Meglio Pizzileo, il Rasputin de noantri!
Tano non l’ha cagata, come del resto ha fatto anche per il suo Virgilio, e si è accontentato di vederle stampata addosso la lettera scarlatta che svela al mondo il tradimento col maggiordomo che si crede un Messia.
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La trama del noir si snoda per tre lunghi anni nei quali le ingenue ancelle ne hanno subite di tutti i colori, “”Scullino ha di fatto agito sempre come un padre padrone non ascoltando i suoi consiglieri e i suoi assessori, anzi, denigrandoli” è lo sfogo liberatorio di una di loro, scampata al martirio.
Il tutto ambientato in una coreografia stile vittoriano, alla Mister Hyde, con Tano-Erode truce “disgregatore di asili nido” (sic!), sordo al “confronto e a un dialogo costruttivo” l’equivalente del “Parliamone!” delle mogli con problemi di coppia.

Non voglio anticipare nulla sul finale del noir, lascio al lettore il piacere di scoprirlo, mi limito a dire che anche Barbablù, come il Duce, ha fatto qualcosa di buono, tenere mansuete per un triennio queste guerriere.

Bruno Giri

Scullino a Riolfo : un bel tacer non fu mai scritto !

In primo piano

Un bel tacer non fu mai scritto!

Ancora una volta, la consigliera regionale Mabel Riolfo ha perso una buona occasione per tacere anziché scagliare i suoi strali contro la mia persona e dimostrare quanto il suo percorso di pensiero sia ingannevole e contradditorio nelle sue stesse manifestazioni.

“L’ex sindaco Scullino dimostra di essere un uomo politicamente solo” è la frase che costituisce l’incipit dell’intervista rilasciata dalla Riolfo ad un giornale. Ma di questo non stupirei: già altre volte sui giornali fui definito “uomo solo al comando” e ad ogni crisi amministrativa mi fu attribuito il ruolo di catalizzatore esclusivo di tutte le decisioni di governo della città. Ruolo che peraltro credo di aver sempre svolto con parsimonia e oculatezza, nella responsabilità di portare avanti scelte assennate e non scellerate come quelle che qualcuno ha recentemente assunto. E ammetto volentieri di essere spesso ‘solo’ quando intendo sfrondare la congerie politica di voltagabbana. Stupisco invece quando, ancora presa nel vortice della disanima, la stessa consigliera regionale arriva ad affermare di essere stupita (lei!) che ‘ ad oggi i suoi sostenitori vogliano costituire delle associazioni’.

Affermazioni contradditorie, perché un politico è ‘solo’ -come mi ha appena definito – in virtù di un abbandono da parte di terzi – , ma allora questi ‘suoi sostenitori’ – successivamente chiamati in causa- ci sono o no o appaiono a intermittenza? O solo o con sostenitori. Delle due l’una.

La logica non è un’opinione e non lo è nemmeno la capacità politica di amalgamare e coinvolgere i ‘ sostenitori’ che, a detta sempre della consigliera vorrebbero ‘creare un dialogo coi cittadini per fare delle liste civiche”. Credo proprio che questo sia il nodo cruciale della questione: la creazione di liste civiche che potrebbero infastidire i partiti già sempre meno condivisi – e l’astensionismo elettorale ce lo ha recentemente ribadito- e distrarre voti da coalizioni politiche vecchie di saltimbanchi e traditori dell’ultimo minuto.

La consigliera Riolfo, dice di aver cercato un confronto con me prima di quella scelta incredibile –  e, come abbiamo visto, politicamente suicida per il suo partito – che ha portato alla caduta del consiglio comunale e che, a suo dire, non è stata una scelta carbonara!  Credo sia evidente a tutti, e il mio curricolo lo conferma, che sono un politico di vecchio stampo, formatosi nei consigli comunali in cui si votava la fiducia ad un Sindaco dopo aver ben discusso tutte le sue manchevolezze, accettandone le motivazioni e cercando insieme, laddove era possibile, gli strumenti di nuovo indirizzo. Non c’erano riunioni nelle segrete stanze e passaparola social che sfociavano davanti a notai.Confesso che questi mezzi mi sono ostici.

Siete andati a firmare di nascosto da un notaio, tramando alle mie spalle, nell’ ombra, come i carbonari e i traditori. Indubbiamente spesso non vengo amato perché ho il coraggio di dire ciò che penso di fronte e non alle spalle delle persone, e ve lo dico: era questo il confronto che cercavate con me? Queste le vostre modalità?

Quale migliore opportunità esisteva di un confronto leale,chiaro e diretto in consiglio comunale, la sede più idonea alla discussione democratica, un chiarimento sereno e pubblico, magari in diretta, o anche in streaming, ma pubblico, a futura memoria e soprattutto nel rispetto dei cittadini? Alla luce del sole sarebbero emerse le vostre ragioni e le mie, faccia a faccia. Invece no. Avete ‘cercato il confronto ’  al di fuori dei luoghi deputati ad accoglierlo, rendendo vani anche gli strumenti che gli organi di governo hanno per chiedere e discutere e chiarire le problematiche. Tramando alle spalle senza dare modo di rendere esplicite e chiare le decisioni, di fugare ombre e dubbi: questo era il vostro confronto? Commissariare una città e tapparmi la bocca!!!! Poi sarei io il padre padrone ….

Ora che le ferite di ciò che hanno fatto sono ancora fresche e la città comincia a sentire la ricaduta di quanto avvenuto bloccando la mia Amministrazione e con essa tutti i progetti già in via di realizzazione, la consigliera Riolfo si augura un futuro candidato sindaco che guardi alla vocazione turistica e commerciale della città. Forse che la consigliera si augura un prossimo candidato che mi somigli? Perché non ho solo sviluppato i famosi ‘chilometri di marciapiedi’, ma ho dotato la città di due isole pedonali e di tre nuovi parcheggi nelle aree ferroviarie per un totale di 1.500 posti auto che risolverebbero il problema del traffico congestionato e del parcheggio selvaggio. E non dimentichiamo il proseguimento della pista ciclopedonale a sbalzo sul mare, il rifacimento dei giardinetti pubblici, una miriade di medi e piccoli interventi in ogni dove. Abbiamo previsto tre parcheggi frazionali (Calvo, Bevera, Varase) e già completato il nuovo allestimento della piazza a Grimaldi. Abbiamo investito decine di milioni in tre anni, facendo i conti con la pandemia e l’alluvione. Tralascio tutti gli importanti progetti (che sommano 25 milioni!), sospesi o annullati a causa del commissariamento (passerella, centro sociale, prolungamento della ciclabile, mercato, scuola del Centro storico, sottopasso di Peglia, via due Camini, viabilità di cornice, nuova destinazione del Parco Roja….)ma rivendico la volontà di dare a Ventimiglia un assetto turistico di ampio respiro e di maggiore vivibilità e qualità di vita. Tutti gli importanti interventi già avviati dai privati nel Centro Storico, il Porto fronte mare, il Campasso campussportivo con scuola internazionale, il villaggio turistico di Grimaldi con la scuola di botanica saranno determinanti per definire il rilancio della città. Però la consigliera mi contesta di aver rifatto solo i marciapiedi o di aver pensato a progetti faraonici! E auspica un futuro sindaco che renda la città dimenticando più vivibile e sicura, dimenticando di avere,proprio loro, bloccato il centro di accoglienza. Scusate, tutte queste contraddizioni mi fanno girare la testa. Desidero ricordare alla Riolfo che la Lega ha preteso e ottenuto da subito la delega alla Sicurezza e all’Immigrazione, restituita dopo due anni e mezzo di nulla. Sempre loro decisero di non accettare l’organizzazione di una qualsivoglia minima struttura provvisoria di accoglienza proposta dal Prefetto, la quale struttura avrebbe dato riparo temporaneo ai migranti ealle famiglie con minori, col dovuto controllo sanitario e di polizia.

E desidero ancora aggiungere una riflessione perché, in tutte queste mie mancanze, non mi torna il ruolo che la stessa consigliera regionale, ex Assessore per i servizi sociali di Ventimiglia, responsabile della Lega e ‘collega’ di partito del deputato Di Muro, ha giocato nei confronti della città. Cosa ha fatto ‘lei’ per la sua città, quale aiuto ha dato?Quale aiuto hanno dato entrambi al futuro di Ventimiglia? E mi chiedo perché gli assessori, e soprattutto appunto quelli della Lega, pur non condividendo il mio operato, nonabbiano mai votato contro le pratiche presentate né mai si siano astenuti dal voto nelle centinaia e centinaia di delibere discusse, sempre approvate all’unanimità. Per gli altri farneticanti addebiti, quali la pratica COOP, approvata a maggioranza e soprattutto già avallata dal pd, mi preme sottolineare come il consigliere Palmero sia stato uno dei pochi a votare contro tale pratica: lui, appartenente alla mia lista civica, di solido consenso popolare.

E qualcuno, adesso, se ne duole, a parole, e addossa a me l’unica responsabilità. Che certamente ho. Perché ho voluto cambiare la città e renderla più bella e ordinata, turisticamente e commercialmente più appetibile, e se avessimo continuato a fare il nostro dovere e rispettato responsabilmente il mandato dei ventimigliesi, la città avrebbe trovato, in poco tempo, un maggiore respiro.

Allora chiedo alla consigliera Riolfo di approfondire meglio le sue informazioni: le tasse ai cittadini non sono state aumentate, alle frazioni erano stati assegnati 250.000 euro (mai spesi), la scelta relativa all’asilo nido è stata l’unica possibile e tutto sommato accettabile, le varie associazioni hanno sempre collaborato con la mia amministrazione, con reciproca soddisfazione. E per finire le chiedo di verificare meglio l’ipotetica perdita dei finanziamenti regionali per la ricostruzione della passerella: noi li abbiamo ottenuti – quattro milioni- ma purtroppo Ventimiglia li perderà perché la gara per i lavori di ricostruzione è stata sospesa ed il termine per l’inizio lavori scade entro l’anno. Se in un futuro si riprenderà in mano questo progetto, si potrà realizzare nel giro di cinque anni e solo allora i ventimigliesi riavrannol’importante passerella di collegamento cittadino, nevralgica anche sotto l’aspetto di collegamento economico tra le parti della città.
Cinque anni di attesa di cui la Lega, che ha voluto la caduta della mia Amministrazione, è la responsabile.

Gaetano Scullino

 

 

I numeri parlano chiaro su ciò che bolle in pentola .

In primo piano

Raga, è arrivato il momento di sfatare il luogo comune che a Ventimiglia esista una categoria di eletti dallo Spirito Santo con la missione di evangelizzare i poveri cristi che a loro insaputa portano la croce del vivere quotidiano.
La manipolazione genetica “ordinaria” avviene nell’incubatore di un Partito con l’inserimento di una tessera nella sequenza del DNA di un cittadino anonimo che da quel momento viene toccato dalla Grazia divina in attesa di essere illuminato dalla elezione o dalla chiamata a una carica pubblica.
La variante “straordinaria” interviene invece in via eccezionale quando il Priore o un chierico ordinario che ha preso i voti sacerdotali, si monta la testa, si sente un po’ Savonarola e un po’ Giordano Bruno e, dismesso il saio, aizza le turbe.
“Semel abbas, semper abbas” è il loro motto perché la mutazione è irreversibile.
Raga, ribelliamoci!
*****
Lo chiamano populismo in senso spregiativo, il medesimo termine usato per i dissidenti e i contestatori già sotto lo Statuto Albertino.
Allora la mutazione dei geni avveniva per legge ad opera dell’1,89 % dei regnicoli, un elettorato scelto in base all’età, al censo e all’istruzione.
Non come ora che può votare il 100 % dei maggiorenni però è un universo dimezzato dall’assenteismo e falcidiato dai Partiti con inganni, trappole e alchimie elettorali.
Il 25 settembre scorso, per esempio, tra obiettori e schede bianche e nulle quasi metà Ventimiglia, precisamente il 48,83 % del corpo elettorale se n’è chiamato fuori.
Percentuale che nel 2019 alle amministrative era stata del 45,76 % e che con l’aggiunta delle liste civiche e di 4 liste personali nel 2019 era salita al 75,49 %, cioè tre maggiorenni ventimigliesi su quattro hanno -direttamente o indirettamente- mandato affanculo la categoria degli illuminati dallo Spirito Santo di un Partito politico nazionale.
E l’anno prossimo dopo la performance carbonara del 23 giugno in odio al populismo di Tano questa percentuale crescerà ancora.
*****
Raga, questo è lo stagno di Google Maps, con tanti anonimi rospi civici in attesa di essere baciati dalla Principessa, rappresentata da quella mitica percentuale del 24,51 % illuminata, missionaria e ammanicata con le alte sfere di Imperia, Genova e Roma.
Non manca neppure la rana dalla bocca larga che si sente all’altezza del bue Tano, si gonfia di ovvietà e di buoni sentimenti e che fa la stessa fine raccontata da Esopo e da Fedro.
Il luogo comune religioso della trasfigurazione soprannaturale dei Partiti resiste grazie alla legge dello stagno che prevede l’elezione diretta del sindaco e che comporta quindi una sua candidatura preventiva e non la designazione successiva che avviene con i due baci, della Principessa buona e di quella cattiva
E le loro Altezze cercano in questi giorni ognuna il rospo civico da baciare dopo lo scoppio della rana carbonara che il 23 giugno ha azzoppato il bue populista.
Raga, il 2023 si avvicina, sarà l’Anno del Bue, e questo è l’incipit del Manifesto patriottico e populista.

Bruno Giri

La mia replica da ex Sindaco al consigliere Regionale Mabel Riolfo

In primo piano

Leggo con stupore le esternazioni che la Lega, tramite il suo consigliere regionale Mabel Riolfo, presenta in merito alla passata alluvione di fango a Ventimiglia ed alla mancata costruzione della passerella sul Roja.
Stupisco nel leggere che la consigliera Riolfo auspica un prossimo Sindaco capace di costruire la passerella ed in grado di rendere la città vivibile e sicura per i residenti.
E stupisco non poco, perché la consigliera conosce bene i fatti accaduti che, a scanso di equivoci, le voglio rammentare.
Il sottoscritto, in qualità di Sindaco, ha fatto approvare il progetto esecutivo per ricostruire la passerella senza perdere un solo giorno di tempo e, nonostante la mostruosa burocrazia incontrata, è riuscito a presentarlo ai ben 17 Enti necessari,  che lo hanno approvato e sottoscritto.
la passerella in se avrà un costo di 6 milioni, a cui si sommano lavori collaterali imprescindibili.

Precisamente: il  costo della passerella  è di € 6.100.000 a cui vanno aggiunti :
importo di 2.319.012,20 euro per lavori a ponte e spalle,764.779,18 euro per l’adeguamento argini, 380.106,24 euro per gli impianti elettrici,260.112,26 euro per gli impianti idraulici e2.308.721,59 euro per la riqualificazione urbana.Un progetto dal costo totale di 12.132.731,47 euro,
E’ chiaro che se si continua a parlare a vanvera e a non mettere in pratica la vera ricostruzione affermando che la prossima amministrazione 2023 dovrà procedere ad una nuova progettazione meno costosa, sicuramente i prezzi aumenteranno, ma soprattutto passeranno tanti anni, e purtroppo non si è ancora capito che, quella soluzione in acciaio a campata unica senza pile centrali nell’alveo del fiume è la unica che ha i requisiti determinati dai vincoli ambientali gravanti nell’area.

A giugno, quando una parte dei consiglieri leghisti ha fatto l’inciucio con la sinistra e, in modo carbonaro, è andata dal notaio per far cadere la mia Amministrazione, il progetto si è bloccato.
Bravi!
Un grande tempismo senza dubbio, perché, se ci avessero dato il tempo, oggi saremmo in fase di gare di appalto ed a novembre partirebbero i lavori !
 Proprio bravi!
Anche perché, grazie a loro ed alla loro lungimiranza, perderemo con certezza, oltre al tempo necessario a ri-percorrere le varie tappe già percorse, anche il contributo di circa 4 milioni di euro che il Presidente Toti aveva promesso.
E la stessa fine sembra fare il progetto di messa in sicurezza degli argini del Roja.

Altro che speranze di pronte realizzazioni!

La consigliera Riolfo, nelle sue speranze intorno al prossimo sindaco, metta pure quella di un sindaco che non sia appoggiato dalla Lega, ed ancor più non abbia a governare con quei leghisti carbonari che tramano alle spalle, ovviamente ‘ nell’interesse della città’!!!
E la Lega, se vuole fare davvero il bene della città, anziché parlare, cominci a darsi da fare.  Ha due assessori regionali e numerosi consiglieri: si rivolga a loro e si faccia garantire i fondi per ricostruire Ventimiglia dopo l’alluvione!
Aveva anche un deputato – ora non più eletto- si rivolga a lui per sapere dove sono i soldi per il ristoro dei cittadini e dei commercianti rimasti alluvionati, perché ad essi lo Stato aveva fatto precise promesse.
E chieda ai suoi rappresentati perché i 500 mila euro che il Principe di Monaco mise a disposizione della città a seguito dell’evento siano stati bloccati per due anni in Regione e ad oggi non si abbia ancora notizia della promessa donazione.
Chieda ! Ai suoi rappresentanti.
Ed agisca di seguito.
La Lega ha iniziato la sua campagna elettorale.  Indubbio. Perché le risposte a questi interrogativi, ben conosciute – come conosciute sono le possibilità di intervento -, fanno pensare più ad un avvio di campagna elettorale che ad un reale interesse di soluzione.

Ma se la Lega vuole risolvere i problemi della città, non si limiti a parlare, ma si assuma le sue responsabilità. Che sono molte. E agisca di conseguenza.

Gaetano Scullino

Un drammatico anniversario. Forza Ventimiglia !

In primo piano

Sono passati due anni da quella drammatica notte, che rimarrà indelebile nel mio cuore.
Non potevo dare segni di cedimento dato il mio ruolo, ma ad oggi vi posso confidare il timore e l angoscia di quei giorni, in cui mi son ritrovato solo davanti alla catastrofe, 
ma a confortarmi siete stati Voi,
che insieme ai miei collaboratori, al personale comunale ed alle ditte ,
siete scesi tutti in campo, uno accanto all’altro ad aiutarsi, senza divisioni,
e senza mai risparmiarsi , con il solo scopo di ricominciare, tutti insieme !
Spinti dalla voglia di far rinascere la nostra amata città.
Mi auguro che privati ed imprenditori vengano completamente risarciti da Stato e Regione dell enorme danno subito.
Purtroppo non è ancora finita, dobbiamo urgentemente ricostruire la nostra passerella e ridare viabilità a Via due camini e altro, cosa che potremo fare solo se l ‘amministrazione cittadina sarà formata da persone responsabili e coerenti.

Forza Ventimiglia, nella mia mente e nel cuore .

Gaetano Scullino

100 giorni dal tradimento

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Oggi, sabato 1° ottobre 2022, è il 100esimo giorno del “Golpe” del 23 giugno scorso, data del tradimento del patto elettorale con i cittadini di Ventimiglia dopo tre anni di attività dell’Amministrazione del Sindaco Gaetano Scullino.
Di solito i 100 giorni rappresentano per le Amministrazioni pubbliche la luna di miele con i cittadini, un periodo in cui i peccati sono tutti veniali e ottengono indulgenza, in questo caso, invece, la luna è di fiele ed è servita a mostrare ai ventimigliesi i peccati mortali dei golpisti e a mandarli all’Inferno.
Di solito la Nemesi Storica tarda a venire e se ne perde la memoria, di solito, ma non in questo caso perché 95 giorni dopo i cittadini traditi sono stati chiamati alle urne.
Segno che San Secundin non si è distratto.
*****
La fine del Pinochet de noantri era annunciata, anche gli astrologi erano d’accordo, era soltanto questione di tempo, la Lega lo sapeva e infatti lo mummificherà al terzo posto di una lista proporzionale dall’esito blindato unicamente per il primo.
“Oh fortuna volubile e leggiera!
Appena vidi il Sol, che ne fui privo
e al cominciar del dì giunse la sera.”
Era il sonetto che, col Poeta, avrebbe mestamente cantato il Nostro se non avesse pensato invece di andare alla conquista della Terra Promessa usurpata da Tano e come Giosuè di ordinare 95 giorni fa da un notaio: “Fermati, o Sole!”.
Da 100 giorni su Ventimiglia il Sole ha effettivamente lasciato il posto al buio della notte commissariale rotto da lampi che illuminano i tanti peccati mortali del golpista.
E, come sappiamo, finalmente il 25 settembre scorso la Nemesi elettorale ha finito col punire lui e a imprimere un marchio indelebile sui congiurati.
*****
Neppure il tempo di fare l’inventario della disastrosa eredità ricevuta senza beneficio dal PD e su Ventimiglia il 2-3 ottobre 2020 si è abbattuto il meteorite Alex a devastarla, a portarsi via la passerella Squarciafichi e a far sentire l’intero suo territorio molto più esposto e vulnerabile di quanto già si sapesse.
Per la gente non era solo un comodo viadotto per scavalcare a piedi il Roya ma un simbolo cittadino e nel suo cuore quella tragedia assomiglia in piccolo all’incidente della funivia che otto mesi dopo colpirà Stresa.
Al netto delle attività tecniche, l’istruttoria amministrativa per la ricostruzione di quel simbolo e dei relativi argini si è conclusa il 12 aprile 2022 dopo soli 365 giorni con la conferenza dei servizi decisoria di approvazione del progetto definitivo indispensabile per accedere ai finanziamenti tempestivamente prenotati e preliminarmente ammessi, separatamente, sui fondi del “Programma Regionale di Rigenerazione Urbana” (PRRU), su quelli della “Programmazione regionale degli interventi strutturali e di manutenzione straordinaria, monitoraggi e progettazioni in materia di viabilità e mobilità ciclistica” e poi, ovvio, su quelli ordinari della programmazione opere pubbliche regionali trattandosi di argini demaniali.
Il fascicolo era pronto per la centrale unica di appalto del lotto 1, passerella in prefabbricato metallico scatolare, e i delicati contatti con gli Enti finanziatori erano ormai nella fase conclusiva, e il golpe ha incenerito ogni cosa e nei prossimi 12 mesi di inerzia commissariale farà saltare in particolare il quadro economico esposto a una bufera inflattiva senza precedenti.
Ma questo è soltanto uno, e neppure il più grave, dei peccati mortali.
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Solo delle mezze calzette miopi e col paraocchi non vedono il Peccato Originale dei carbonari, aver decapitato la loro Città proprio quando la sua presenza politica era richiesta da fondamentali trasformazioni in atto.
Sulla privatizzazione di Rivieracqua in tutti i Consigli comunali dell’Imperiese in questi giorni è in atto un vivace e democratico confronto e a Ventimiglia il Commissario prefettizio con un ukase dà a Scajola la delega in bianco.
C’è da aspettarsi che la stessa cosa accada con il gas e ancor peggio sta già verificandosi con la falsa partenza di Teknoservice che è alla base della scandalosa situazione igienica attuale.
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Dopo Alex una seconda batosta, questa volta sociale, ha colpito Ventimiglia, la chiusura del centro immigrati gestito da Croce Rossa-Caritas-Onlus varie, disposta dal Viminale, attento unicamente agli aspetti di polizia e di ordine pubblico e incurante di tutte le altre conseguenze a carico delle persone, ventimigliesi messi di fronte a situazioni inaccettabili e immigrati trattati peggio dei cinghiali ammessi invece a grufolare nelle aiuole cittadine.
Il golpe leghista è avvenuto proprio nel momento esatto in cui il cambio della guardia a Roma e a Imperia esprimeva un indirizzo del Viminale più attento alle conseguenze e tra il Prefetto, il sindaco Scullino e la Regione, Toti, Scajola jr e Berrino c’era l’intesa su un centro di transito e smistamento immigrati alla Mortola con consenso generoso degli abitanti della frazione.
Le mezze calzette ignorano tutto questo e l’unica speranza è che il nuovo parlamentare che sostituisce il trombato se ne ricordi.
E’ persona seria che conosco e stimo fin da quando era praticante dello Studio Rovere a Sanremo, e sono certo che troverà modo di metterci una toppa.
*****
Chiudo il mio saluto al 100esimo giorno di infamia lasciandomi dietro mille altri peccati mortali, occasioni perse, treni passati e appuntamenti mancati.
Mille, ho detto mille e non per vuota retorica ma perché sono mille e forse più.
Le mezze calzette miopi e col paraocchi non vedono al di là della loro scrivania e si mobilitano per fare seghe a un morto, il commissario prefettizio.
Meglio raccogliere i cocci, capire, conoscere e riconoscere le tante novità politiche in corso e immaginare come cavalcarle tra 9 mesi, il tempo di una gravidanza.

Bruno Giri

….riflessioni…

In primo piano

Vedendo fermo il cantiere dietro la stazione, ho pensato che non solo il parcheggio centrale con duecento posti macchina ha subito rallentamenti, ma anche il previsto ‘palazzo della salute’ può tornare ad essere un miraggio.
La sua prevista realizzazione risolve il problema, da anni sul tavolo delle amministrazioni, di offrire ai cittadini ventimigliesi, in un solo luogo, importanti servizi sanitari, ora delocalizzati o frammentati in più sedi, spesso svolti in locali non di proprietà comunale.
Penso al punto prelievi, ora possibile in città solo per gli esenti ticket, alle visite specialistiche, al potenziamento di servizi  di prevenzione e recupero per disabili, minori e anziani.
Un incremento di offerte, plurime, in un’unica zona, centrale, di facile accesso per tutti. Senza dubbio un bel risparmio per la città ed una grande  facilità di fruizione per i cittadini !

Tanti i motivi di riflessione …

Gaetano Scullino

Ultima trincea

In primo piano

Questa mattina un galoppino della Lega Carbonara a corredo di un servizio di Pietro Zampedroni su Sanremonews.it dal titolo: “Ventimiglia ultimo e unico laboratorio politico in provincia tra fratture interne al centrodestra e moti di protesta per le strade” mi ha fatto avere il dispositivo della sentenza di condanna a morte del dittatore e tiranno Adolfo Benito Francisco Franco Scullino detto “Tano”, emessa a Ventimiglia, provincia di Norimberga, dalle “segreterie cittadine e provinciali di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia” in data 23 giugno 2022, giorno dello sciacallo.
Francamente non mi aspettavo la prosa gelida e curiale della Santa Inquisizione e neppure quella alchemica, forbita e al veleno che nella DC in casi come questo le correnti distillavano con l’alambicco.
Ma qualcosa di sensato e in pace con consecutio temporum, logica, buonsenso, grammatica e sintassi, beh! almeno questo mi era dovuto, e invece niente, neppure il minimo sindacale.
*****
Lacuna che però con la pagliacciata dell’inaugurazione del point elettorale in via Cavour aiuta a separare la realtà dalla sua rappresentazione romanzata che trovo nel servizio di cui sopra, al netto di alcune verità.
La prima verità riguarda la ribellione al “pensiero unico” attraverso le Liste Civiche. Nel 2019 in Consiglio comunale erano 5 a fronte di 4 Partiti, avevano 7 consiglieri a fronte di 10 con la tessera in tasca, e con “Tano” Scullino esprimevano il sindaco.
Nei tre anni successivi mentre le Liste Civiche, di destra e di sinistra, marciavano compatte il marasma dei Partiti ha gettato benzina sul fuoco della ribellione.
Un Partito, Forza Italia, è sparito dai radar, un altro, Fratelli d’Italia, si è dimezzato, un altro, Cambiamo! è nato, la Lega in ammollo si è colorata di rosso e ha cominciato a perdere i pezzi e solo il PD coi suoi due tesserati è rimasto stabile grazie al “rigor mortis”.
Una seconda verità è la “deflagrazione del centrodestra”, espressione corretta in fisica, ma romanzata in politica e crimine amministrativo al cospetto della Città.
Mi spiego.
1°. I 9 consiglieri necessari e sufficienti per sciogliere il Consiglio comunale sono stati PD (2), Liste Civiche di sinistra (4) e Lega (3 su 5). Dunque la deflagrazione “politica” è di 3 da una parte e 8 dall’altra parte poiché la maggioranza di centrodestra era di 11. Ergo 9 versus 8, una scorreggia ha “deflagrato”, non una bomba.
2°. L’operazione non ha nulla di politico ma è stata, come si usa dire, “di bassa Lega”. Il miracolato sulla via di Montecitorio consapevole che i miracoli non si ripetono, specie dopo il taglio delle poltrone e i sondaggi al ribasso, si era pianificato un lunario di dodici mesi, da onorevole calante, da commissario politico pieno e da sindaco crescente. Ma un mese dopo aver sciolto il Consiglio comunale di Ventimiglia Mattarella gli ha sciolto la Camera e il suo piano di collocamento personale a fasi lunari è saltato.
3°. Ma è in amministrazione che la “deflagrazione” ha profili di autentico dolo che però non compare nella sgrammaticata e farneticante sentenza di condanna che addirittura ignora la materia, ma dalla affannosa e maldestra difesa dalle accuse del “Duce” Scullino.
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Troppo da dire, mi limito a un solo flash che dice tutto della malafede dei tre leghisti carbonari e dei loro mandanti e sodali.
Pratica COOP: il 28 giugno il caporione carbonaro replica a “Tano”: “Ci siamo schierati contro, da sempre, perché non riteniamo quel luogo adeguato e non rileviamo l’interesse pubblico per un nuovo supermercato alimentare in centro città. Glielo hanno detto i residenti, le associazioni di categoria dei commercianti, il centrodestra, perfino un consigliere comunale della sua lista, ma niente, ha preferito votare con il PD (a proposito di inciuci).” “Abbiamo aperto la crisi perché Scullino ha votato con il Pd, non la Lega.”
Leggo il dispositivo dell’Atto n° 499-2022 – Seduta n° 3741 – del 01/06/2022 – Numero d’Ordine 25 Prot/2022/391754 della Giunta Regionale Ligure, organo competente ad approvare la variante del distretto di trasformazione per realizzare una Media Struttura di Vendita commerciale.
Alessandro Piana è vice Presidente dell’Organo deliberativo, è presente e votante ed è pure Commissario Provinciale della Lega e attuale capolista al Senato nel proporzionale.
Ecco la decisione: “Delibera: 2) di approvare la variante al vigente PUC del Comune di Ventimiglia … consistente nella creazione, all’interno del distretto di trasformazione… di un nuovo Ambito di Riqualificazione denominato “A.RI.com3 – Cabagni Baccini”.
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L’antefatto comunale sulla “procedibilità” della pratica sarebbe stato un misfatto comunale se l’istruttoria tecnica non fosse stata portata nei termini di legge all’esame dell’Assemblea cittadina, cosa avvenuta il 5 agosto dell’anno scorso.
Quel giorno la Lega intemelia ha votato CONTRO il medesimo provvedimento sul quale la Lega provinciale e regionale, politicamente e giuridicamente titolare della competenza esclusiva, voterà A FAVORE e il bello è che tutti gli altri Partiti del centrodestra hanno votato anche loro A FAVORE.
Neppure il PD, non ostante la cinghia di trasmissione COOP, ha votato compatta, 2/3 A FAVORE e 1/3 CONTRO e ASTENUTO.
Però il capro espiatorio è “Tano” per aver compiuto da Sindaco un atto dovuto.
È solo un flash, ma lascia intuire il resto sui deliri della Lega carbonara.

Bruno Giri

” una improvvisa allucinazione “

In primo piano

La prima impressione in chi legge il titolo è di essere colpito da una improvvisa allucinazione.
Ma subito dopo leggendo il resto del comunicato-stampa uno capisce tutto.
Tranquillo, a Ventimiglia è la Lega Carbonara a essere fuori dal mondo, non sono io che sto leggendo.
Il titolo dice: “La passerella ha costi esorbitanti, pensiamo ad altra destinazione per la donazione del Principe”.
Traduco: “In campagna elettorale facciamoci una sega mentale coi soldi del Principe.”
Riavvolgere la pellicola aiuta a capire il marziano che si nasconde in quel Carbonaro, già vice di Tano e adesso titolare della Lega intemelia con tanto di nome in Ditta.
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Le date dicono tutto: 2-3 ottobre 2020 il tragico evento; 22 ottobre 2020 inserimento ricostruzione passarella e argini nella programmazione triennale Opere Pubbliche 2021-23; 29 ottobre 2020 incarico studio idraulico aggiornato; 7 dicembre 2020 stima Area Tecnica dei costi lordi della sola passerella ciclo-pedonale pari a €. 6.500.000.000 complessivi; 5 marzo 2021 incarico di progettazione definitiva/esecutiva assegnato a seguito di gara pubblica; 20 maggio 2021 domanda di inserimento della passerella nel “Programma Regionale di Rigenerazione Urbana” (PRRU); 27 maggio 2021 stessa domanda di inserimento nella “Programmazione regionale degli interventi strutturali e di manutenzione straordinaria, monitoraggi e progettazioni in materia di viabilità e mobilità ciclistica”; 28 luglio 2021 approvazione dello studio di “riqualificazione urbana delle sponde del fiume Roja, legate alla ricostruzione della passerella ciclopedonale”; 19 agosto 2021 consegna progettazione definitiva sia della passerella e sia degli argini; 9 settembre 2021 approvazione comunale di detta progettazione definitiva e degli studi archeologici e geologici e incarico all’Area Tecnica di indire apposita Conferenza dei Servizi per la approvazione di esclusiva competenza; 21 settembre 2021 indizione Conferenza dei Servizi e termini per osservazioni/integrazioni/assensi scaduti il 25 novembre 2021; 25 ottobre 2021 inserimento nel triennale 2022-24 ed annuale 2022; 1° febbraio 2022 deposito dei progetti aggiornati in base alle osservazioni/integrazioni/assensi pervenuti nei termini; 10 febbraio 2022 presa d’atto dei progetti aggiornati; 11 febbraio 2022 riapertura dei termini da parte dell’Area Tecnica per l’approvazione e ultima scadenza 28 marzo 2022; 12 aprile 2022 approvazione in Conferenza del progetto definitivo per la realizzazione di una passerella ciclopedonale sul fiume Roja, messa in sicurezza degli argini nel tratto terminale e riqualificazione urbana.
Totale 556 giorni e se si tolgono i 159 sabati e domeniche e le festività prescritte si scopre che in un solo anno Tano Scullino e la sua orchestra sinfonica hanno battuto tutti i record tecnici e burocratici in materia di opere pubbliche.
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Anche i soldi dicono tutto: la Conferenza ha stabilito che 1°) l’opera va realizzata in “almeno” n. 3 lotti funzionali, passerella, argine destro, argine sinistro; 2°) l’importo a base d’asta per il primo lotto (passerella) è di € 5.557.685 più € 1.955.315, come somme a disposizione della stazione appaltante per direzione lavori, collaudo, allacci, imprevisti, contributi e tasse (IVA al 10 % in parte e al 22 % in parte) per un importo complessivo di € 7.513.000; 3°) gli importi sono fissati in base al Prezzario delle Opere Edili ed Impiantistiche annualità 2022 (Aggiornamento al 29 luglio 2022) sulla base degli approfondimenti tecnici sulle voci che avevano fatto registrare valori anomali di mercato effettuati sulle opere finite dalle varie sub-Commissioni tecniche nominate dalla Regione Liguria d’intesa col Provveditorato Interregionale per le OO.PP. Piemonte-Valle d’Aosta- Liguria; 4°) rimane da capire cosa intenda il Carbonaro ex vice sindaco per “costi esorbitanti”, anche perché se non avessero pugnalato Tano alla schiena saremmo già alla gara d’appalto del primo lotto funzionale e il problema non sarebbe la base di gara ma il ribasso, che nella peggiore delle ipotesi la manderebbe deserta, semplice ipotesi perché i prezzi sono remunerativi trattandosi in prevalenza di manufatti prefabbricati tipo quelli del ponte sul Bevera cioè travi scatolari in acciaio a sezione rettangolare di dimensioni crescenti.
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La realtà parallela nella quale naviga la Lega Carbonara di Ventimiglia non ignora solo le date e i soldi ma anche la buona creanza.
Per esempio ignora la provenienza e la destinazione dei soldi monegaschi che vorrebbe spendere in una marchetta elettorale e così indirettamente cancellare i meriti di Tano e della sua orchestra sinfonica.
A ricordarlo venerdì 22 luglio scorso a Cala del Forte all’assemblea della Confindustria è stato il direttore del Porto degli Scoglietti, l’ingegnere Marco Cornacchia: “I porti turistici devono essere perfettamente integrati con la città: è importantissimo. Noi siamo leggermente zoppi da quando non abbiamo più la passerella, prima c’era tanto, ma tanto, passaggio in più: la città era molto più unita con il porto, adesso sentiamo la differenza.”
Un modo elegante per rinfrescare la memoria sui rientri e sulle aspettative di riconoscenza della raccolta fondi dei tanti donatori monegaschi della associazione “Les amis de la passerelle” sorta ad iniziativa del principe Alberto II e presieduta da Aleco Keusseoglou, presidente della Société d’exploitation des ports de Monaco realizzatrice del porto Cala del Forte.
Ciliegina sulla torta, il Carbonaro vuole invitare il Commissario a “ripensare” tutto questo e a entrare a braccetto con lui nel suo favoloso mondo di unicorni, draghi, folletti, mostri degli abissi e leoni alati.
Da Ventimiglia è tutto.

Bruno Giri

Forza Italia volta le spalle a Scullino, la replica “Non capisco le ragioni di queste assurde dichiarazioni”

In primo piano

Stupisco non poco a leggere ciò che Forza Italia ed un suo rappresentante hanno recentemente dichiarato in riferimento alle future amministrative di Ventimiglia: ‘siamo stati noi per primi a volere la caduta del sindaco Scullino’ ed ancora più chiaramente: ‘Mai di nuovo con Gaetano Scullino’.

Da storico e consolidato militante di Forza Italia, e soprattutto da convinto difensore dei suoi principi, non riesco ad afferrare le motivazioni di questa ‘scomunica’, essendo stata la mia fede politica una forza decisiva e costruttiva; un Credo, aggiungo sottovoce, che in politica è sempre stato presente nel mio cuore e nella mia mente e, in segreto, sulla punta della mia matita. Ma l’amore per la propria Città, per chi ci vive e per chi ci lavora, quando è assoluto, impone di essere ecumenico, sinonimo di ‘civico’, e di lasciare la maglietta di Partito nello spogliatoio. Ed è stato con questo spirito che ho ripreso e svolto il ruolo di Sindaco per la seconda volta.

L’ho fatto perché, già tre anni fa e ancora più in questi ultimi tempi, assistiamo al prevalere di scelte che nuocciono alla credibilità della “forma-Partito” e, anziché consolidarne l’ideologia, creano delusione e disorientamento, allontanando gli elettori dal voto nelle consultazioni politiche ed anche, purtroppo in misura sempre maggiore, nelle amministrative. La mia candidatura civica, così come è compito di tutte le liste civiche federate e non federate e di qualsivoglia orientamento partitico, è servita e continuerà a servire per intercettare la massa crescente di questi cittadini che disertano le urne, delusi e sfiduciati da una attività politica che non rispetta i loro bisogni.

Rispetto alla mia area politica, incrollabilmente di centro-destra unito, e considerando il mio primo amore verso “Forza Italia”, appaio “divisivo”, e il mio carattere irruente e diretto non giova. Ma a chi oggi mi pone ‘come un limite invalicabile’ non posso non ricordare che, nel maggio del 2019, la lista di ‘Forza Italia’ era stata preparata da noi.
Degli attuali componenti, provinciali e comunali, nessuno ne faceva parte perché il simbolo di FI, allora in locale calo di visibilità, era stato, di fatto, abbandonato da tutti.
Solo dopo qualche anno, si è potuto creare un nuovo nucleo organizzativo con cui riaprire il dialogo, e ad esso ho voluto rimanere leale, rispettando i consiglieri comunali D’Andrea e De Villa, regolarmente eletti in quella nuova coraggiosa lista.

Nessuno della futura ed attuale compagine organizzativa, era iscritto o presente in lista. Pertanto, quando mi fu chiesto di rimuovere l’assessore De Villa dalla Giunta per inserire al suo posto uno del nuovo direttivo, nel rispetto della persona e ancor più della comune fedeltà al partito, non potei farlo.
Questo il motivo per cui oggi Forza Italia dice ‘Mai più con Scullino?’ Un motivo per tutti di riflessione, guardando ai confini tra l’ossequio al partito e la dignità nelle relazioni.

Gaetano Scullino

Proficuo e piacevole incontro con il Commissario prefettizio

In primo piano

Ragioni di carattere istituzionale mi costringono a mantenere aperto un canale di comunicazione pubblica inerente la Giunta Comunale da me presieduta, e la carica di Sindaco che ho avuto l’onore di ricoprire fino al 23 giugno 2022.

Una prima ragione consegue alla decadenza “a freddo” di ambedue gli organi come effetto collaterale, automatico ex lege, ma non voluto, dello scioglimento del Consiglio Comunale il che comporta il dovere di fornire comunque risposte tecniche e amministrative, se richieste.
Un’altra ragione riguarda la gestione tecnico-amministrativa in continuità degli affari a medio e lungo termine, e la pertinente responsabilità contabile e amministrativa assunta nel passato triennio.

Infine risponde alla necessità di sopperire almeno in parte all’ assenza di una “Relazione di fine mandato”, adempimento democratico imposto dal dovere di trasparenza, al quale l’anticipato scioglimento del Consiglio comunale impedisce all’Esecutivo di ottemperare.

Ragioni riguardanti il passato che non interferiscono assolutamente con la gestione commissariale che precede il rinnovo dei due organi elettivi. 

È in questa ottica che pochi giorni dopo la mia decadenza dalla carica di Sindaco ho accolto l’invito ad un incontro di cortesia istituzionale del commissario straordinario vice-Prefetto Dottor Samuele De Lucia.

 

Sono stato ricevuto da una persona fortemente interessata a conoscere ogni aspetto della realtà che lo attendeva, con particolare riguardo alle questioni urgenti e a quelle a maggior rischio di deterioramento.

A momenti di riconoscimento dei numerosi aspetti positivi della situazione cittadina, primo tra tutti l’impegno civile della popolazione e subito dopo la solidità del tessuto produttivo, purtroppo il nostro colloquio ha alternato momenti di forte preoccupazione, sia per la tanta carne al fuoco che rischia di bruciare, e sia per problematiche sovracomunali in sofferenza, come i flussi migratori verso il confine, la messa in sicurezza del bacino idrografico transfrontaliero del Roya e dei suoi affluenti, e alla riconversione urbanistica e ambientale del demanio ferroviario dismesso

Il rischio di default espresso dalla metafora che ho usato è della scadenza dei termini, della perenzione degli impegni ,e del venir meno delle condizioni e dei requisiti per accedere al finanziamento di opere pubbliche nelle varie fasi istruttorie, molte delle quali ormai hanno raggiunto e superato quella della progettazione definiva. 
Tra le pratiche più urgenti ed a rischio elevato di forte ritardo ho segnalato l’esecuzione della ricostruzione della passerella ciclopedonale e le condizioni Cassa DD.PP. per accedere al finanziamento flessibile fino a 15 milioni, il prolungamento della pista ciclabile, la realizzazione del Centro Sociale oltre che del Palazzo della Salute, la ristrutturazione del Mercato Annonario, l’arredo delle due nuove zone pedonali via Ruffini e via Aprosio, i sei parcheggi urbani e frazionali,  le due nuove rotatorie previste in via Tacito ed all altezza del Teatro Romano, oltre ad una nuova viabilità e la ciclabile nord , il sottopasso di Peglia, il ripristino della viabilità in via Due Camini, e ad un lungo elenco di opere minori di manutenzione straordinaria, tra cui asfalti nelle frazioni cittadine e 250 nuovi punti luce.

Sulle criticità sovracomunali che riguardano anche la partecipazione a Enti di secondo livello, come le Autorità di governo dei servizi acqua e gas, ovviamente l’analisi non poteva prevaricare il potere sovrano di una assemblea comunale democraticamente eletta se non in termini di auspicio e di orientamento.

Lo scambio di opinioni, informale ma approfondito, si è concluso lasciando in me ottimismo e fiducia in un servitore dello Stato sicuramente in grado di superare le tante difficoltà che lo attendono, ovviamente nei limiti che la legge gli pone.

 

Gaetano Scullino.

Secca e ponderata la risposta di Scullino ” la difesa in giudizio è obbligo civico “

In primo piano

Giorni addietro, ho letto con molta sorpresa alcune dichiarazioni del Partito Democratico, fatte proprie e amplificate dalla Lega (suo nuovo alleato politico), in merito alle enormi spese legali che la nostra Amministrazione avrebbe sostenuto per far fronte a numerosi contenziosi.
Ritenendole scandalose e gratuitamente infamanti, sento il dovere di replicare con alcune precisazioni che facciano conoscere ai Ventimigliesi la realtà.
Voglio subito precisare che le cause legali si promuovono e si subiscono ma, nell’ordine reale delle cose, una qualsiasi amministrazione pubblica è più esposta a subirle di quanto sia motivata a promuoverle, tenuta a render conto a soggetti quali altri enti o aziende o ditte ecc, e ancor più, ai privati cittadini. Questi, purtroppo frequentemente, muovono lite contro il Comune per i più disparati motivi in cui credono di ravvisare responsabilità a carico dell’Ente.
Voglio citare, tra le cause preponderanti, gli incidenti causati da strade sconnesse, gli inciampi o le cadute su marciapiedi non adeguatamente mantenuti, i danni causati da alberi che cadono, in giardini e spazi verdi che presentano pericoli, per una segnaletica stradale danneggiata o non adeguatamente visibile… e potrei continuare con una sfilza varia e ben nutrita di esempi. In molti di questi casi, interviene l’assicurazione del Comune a sanare il contenzioso risarcendo il danno al cittadino ma, quasi sempre, si deve addivenire ad una controversia per accertare la responsabilità, aprire e mediare una trattativa, definire l’esatto importo da liquidare.
Cosa diversa sono i frequenti ricorsi al TAR o al Consiglio di Stato, contro i provvedimenti emessi dagli uffici comunali : essendo comunque essi il naturale prosieguo della politica di gestione della cosa pubblica, l’amministrazione, doverosamente, si pone a fianco dei tecnici per difenderne l’operato, come accaduto in molti casi, assumendone le parti anche a livello legale.

Inoltre, non dimentichiamo che le ben note lungaggini processuali lasciano spesso in eredità ad una Amministrazione procedimenti e contenziosi attivati da chi l’ha preceduta . Anche questo ci è accaduto molte volte e sottolineo come la nostra direzione ha dovuto affrontare cause ereditate, per le quali effettuare anche variazioni di bilancio onde pagare danni e spese legali. Spesso rilevando in ciò anche cause perse a seguito dell’ incuria di altri. In altre controversie, invece, ovviando ad omissioni della precedente Giunta e resistendo nelle apposite sedi, la nostra Amministrazione è riuscita a ribaltare la situazione, addirittura ottenendo ottimi risultati.
Mi permetto di ricordare, ad esempio , che il Comune aveva subito (con loculano) una causa di risarcimento danni promossa da un cittadino, per la quale l’amministrazione non si era neppure costituita. In quel caso , se lo avesse fatto, si sarebbero potuti evitare gli enormi costi a posteriori ! Altrettanto voglio dire del caso di contenzioso con una nota impresa locale , che chiedeva un risarcimento enorme, e, proprio grazie alla nostra amministrazione, i costi (dovuti) si sono notevolmente ridotti .
Non tralascerei neppure di richiamare alcune importanti vittorie ottenute in questi anni e, tra esse, la rimozione del chiosco di via Repubblica (da anni ricettacolo di sporcizia ed elemento di forte degrado! ) e l’acquisizione al patrimonio comunale di un importante immobile a Bevera , che ha accresciuto notevolmente il valore dei beni posseduti.
Questo, tanto per focalizzare alcune nostre conquiste.
In ultimo, ritengo basilare far presente che, comunque, il Comune non ha mai promosso cause contro i cittadini, limitandosi , in ogni occasione, a rispettare i diritti di ciascuno ed a salvaguardare ( se non contrario alla norma) l’operato di dirigenti e funzionari.
A conclusione del mio intervento, voglio anche sottolineare che ogni decisione di costituzione in sede legale è sempre stata assunta dalla Giunta nella sua totalità e condivisa da tutti gli assessori, “compresi quelli della Lega”. Ciascuno di loro e tutti erano informati di ogni vertenza e delle motivazioni per cui occorreva resistere legalmente, e venivano resi edotti di tutti i risvolti legali che in ciò erano implicati . Tra questi anche la richiesta di danno erariale a carico del Comune che può essere avanzata qualora , in caso di contenzioso promosso da privati con richiesta danni, l’Amministrazione non si costituisca in giudizio ( come purtroppo successo nella precedente ). Dunque, nelle controversie, per gli amministratori in carica, la costituzione in giudizio è un atto dovuto, compiuto per senso di responsabilità verso la ‘ cosa pubblica ‘ loro affidata. Agendo così come agirebbe un padre chiamato in causa e che ha il dovere di difendere gli interessi della sua famiglia.

Gaetano Scullino

Che turismo vogliamo a Ventimiglia? Questo è il momento di scegliere.

In primo piano

In questi giorni è apparso la notizia che è stato aperto lo IAT, acronimo di Informazione e Accoglienza Turistica.
Un punto importante del programma dell’Amministrazione Scullino su cui lo Staff del sindaco ha lavorato molto insieme agli uffici comunali, in particolare la Dott.ssa Monica Bonelli.

Un progetto nato all’interno del Tavolo del turismo a cui partecipavano anche le Associazioni di categoria Confcommercio e Confesercenti e gli assessori in carica (prima della crisi di agosto 2021) al commercio e alle attività produttive, Matteo De Villa, alla pianificazione territoriale, Tiziana Panetta, e alle manifestazioni, Simone Bertolucci.

Dietro all’apertura dello IAT, vi è stato quindi un lavoro di pianificazione e programmazione che si è concluso con l’aggiudicazione, prima del Commissariamento, di un bando di gara che prevede un preciso lavoro di squadra, che stante lo scioglimento del consiglio comunale per beghe personali, verrà svolto durante l’anno di commissariamento. Un lavoro con delle fasi precise che partiranno dall’ascolto delle associazioni sul territorio e di tutti i cittadini che vorranno contribuire, i così detti stakeholder.

Era stato quindi previsto, quando abbiamo pensato a questo progetto, di procedere “a sviluppare un impianto strategico generale da cui
far discendere le strategie di marketing e sviluppo turistico. Il Piano Strategico sarà redatto in due versioni: estesa (destinata al committente e agli stakeholder a cui il committente riterrà utile rilasciare detta versione) e sintetica (destinata agli altri stakeholder, operatori e pubblico vario). Il Piano Strategico sarà inoltre corredato da un Piano Attuativo che elencherà, in forma puntuale, le azioni e le attività funzionali alla sua implementazione”. In parole semplici, si deve partire da zero, tutti dobbiamo partecipare a costruire un piano del turismo che riteniamo adatto alla nostra realtà e che negli anni dobbiamo accompagnare nella crescita. Non basta dire voglio una città turistica, bisogna anche individuare che turismo possiamo e vogliamo avere e quindi costruire un’azione di marketing territoriale e di comunicazione specifica per attirare a Ventimiglia quel turismo che abbiamo programmato e voluto. Dobbiamo realizzare un vero piano del turismo.

Poi dobbiamo preparare gli strumenti attuativi il piano del turismo. Le scelte strategiche devono essere coordinate e formalizzate all’interno di un Piano Strategico. Da esso “discenderanno le azioni di comunicazione. Azioni puntuali e concrete, che verranno definite attraverso la stesura di un piano operativo atto a definire tutte le attività creative e strategiche da compiere”. Quindi, sempre in parole semplici, piano di comunicazione media e social, nuovo sito del turismo, marchio e nuovo brand, e un ufficio di informazione turistica attivo, mobile, presente.
Un unico motore propulsore che gestisca e sovraintenda le tre aree di azione: area marketing, area comunicazione e area IAT.

Il Commissario a cui non competono necessariamente le scelte strategiche che spetterebbero alla politica, se lo vorrà, va aiutato, come peraltro la normativa prevede appunto attraverso l’ascolto e il coinvolgimento degli stakeholder. Conto molto sulle Associazioni di categoria, culturali e di volontariato del territorio e sulla buona politica che sappia quindi essere lungimirante.

Questo è il momento di scegliere, i vincitori del bando sono certamente degli specialisti, non perdiamo l’occasione di collaborare con loro, diamo gli input necessari.

Ventimiglia, 3 luglio 2022 – Marco Prestileo

Due rotatorie tra Corso Genova e Via Tacito – Pannelli solari nei costruendi parcheggi

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L’Amministrazione comunale di Ventimiglia, accelerando i tempi, ha approvato il documento progettuale che prevede la realizzazione di due rotatorie in corrispondenza dell’intersezione con via Tacito e in prossimità del Teatro Romano, di raggio variabile con isole sormontabili del diametro variabile e con corsie di ingresso e uscita separate da isole spartitraffico.

Per la rotatoria in corrispondenza di via Tacito, quella più complessa e strategica per la viabilità, il Sindaco Scullino e l’Assessore Ascheri hanno scelto la soluzione che prevede una rotatoria a cinque braccia. In sostanza l’accesso al parcheggio avverrà con due strade a senso unico, che si discostano ad anello, per convogliare poi in una seconda rotatoria più piccola che si inserisce nella viabilità principale del parcheggio. “La soluzione delle due strade a senso unico – evidenziano Scullino e Ascheri -comporta la realizzazione di un anello centrale tra le due rotonde con la creazione di una vasta area verde con un buon impatto visivo ed ambientale per gli utenti provenienti da via Tacito. La soluzione architettonica è più complessa, ma consente un accesso ed uscita dal parcheggio lineare con un buon campo visivo”.

Inoltre la Giunta ha dato indicazioni di prevedere la copertura dei posti auto con pannelli solari per mantenere in ombra le auto che parcheggeranno su una superficie facilmente calpestabile ma filtrante, soprattutto per produrre energia green, sfruttando i raggi solari e le ampie superfici. Con l’energia prodotta si alimenterà, senza costi di gestione l’illuminazione e la sorveglianza di tutto il piazzale e si accumulerà energia sufficiente per la mobilità sostenibile che verrà realizzata con delle navetta elettriche che percorreranno in vari sensi tutta la città, creando un collegamento ideale e intelligente tra le zone parcheggio, il centro cittadino, la Marina San Giuseppe, il centro storico e la frazione di Roverino.

Nella stessa area sono previsti spazi di verde pubblico attrezzato e la grande ciclabile a monte che completerà l’anello intorno alla città collegandosi, passando ai lati del teatro romano e delle zone archeologiche di grande pregio storico, con la ciclabile in costruzione sul lungomare e l’area Pelagos che collega la grande ciclabile di Ventimiglia, con quella di Camporosso, Vallecrosia e Bordighera.

L’ennesima iniziativa che Ventimiglia aspettava da tempo, in linea con le indicazioni green che arrivano dall’Europa (vedi Recovery fund), sancendo il raggiungimento di un altro importante traguardo per la città grazie  all’Amministrazione del fare. 

  • 7.05.2021 – Lo Staff di Ventimigliablog – 

 

Ventimiglia si fa ancora più′ bella

In primo piano

Un hotel a 5 stelle di 3mila metri quadrati, con 20 suite dotate di ogni comfort; club house; immobili destinati a residenziale sia turistico che abitativo; un parco pubblico; un ascensore pubblico in via Verdi per il collegamento con il centro storico. E ancora: piscina olimpionica con annessa palestra, spogliatoi e club house; campi di tennis; una scuola internazionale; un edificio polifunzionale che ospiterà auditorium, biblioteca ed eventi e un ristorante di lusso, “La Rocca”, affacciato sulla Marina.

Un investimento complessivo di 200milioni di euro, «destinato a riqualificare diversi ambiti all’interno della città di Ventimiglia», spiega Noto.  Dei 200milioni, 154 sono destinati alle opere: «Con un impatto economico – spiega l’ad – Che solo nella fase di sviluppo è stato calcolato in 540milioni di euro, con un effetto moltiplicatore di 3,5 sul costo delle opere». Trecento i posti di lavoro che verranno creati. «E’ come se a Ventimiglia venissero organizzati di Expo come quello di Milano», sottolinea Noto. Continua a leggere