” La mia intelligenza? Più che mediocre. I miei unici meriti sono stati impegno e ottimismo.”

Il 30 dicembre sarà il primo anniversario della morte di Rita Levi Montalcini, montalcini
la grande scienziata, premio Nobel per la medicina nel 1986 grazie alle sue ricerche sul’NGF (nerve growth factor) o fattore di crescita nervoso,  una proteina segnale coinvolta nello sviluppo del sistema nervoso. Da molti definita come l’eterna fidanzata della scienza, nata nel 1909 e morta nel 2012  a ben 103 anni, neurologa, italiana senatrice a vita, ha dedicato la sua esistenza alla ricerca e al sociale e a trasmettere le consapevolezze acquisite ai giovani:

la vita è una esperienza unica di straordinaria importanza che dovrebbe essere vissuta in profondità traendo da questa gli elementi positivi, anche se questi al momento nel quale sono vissuti non appaiono come tali.  Chi vi parla ha provato la validità di questo principio: le difficoltà e gli intralci, di qualunque natura essi siano, possono incidere favorevolmente nelle scelte e nel decorso della vita … di non minore importanza, è la capacità di affrontare la vita con ottimismo e fiducia nel prossimo, anche se bisogna riconoscere che questa fiducia è messa, molte volte, a dura prova…. un atteggiamento ottimista e sereno è un talismano di immenso valore che vi aiuterà in tutti i momenti della vita e particolarmente in quelli più difficili … la sfiducia nelle proprie capacità, così diffusa tra i giovani, è causa di angoscia e di dubbi sulle proprie potenzialità. Tuttavia la mia lunga esperienza e il quotidiano contatto con i giovani mi hanno convinta che gli adolescenti non differiscono gli uni dagli altri tanto nelle maggiori o minori capacità intellettuali, quanto nell’impegno con il quale affrontano il compito che è stato dato loro o che si sono prefissi”

“Non sono il mio corpo. Sono la mia mente” è il titolo di un simposio che l’Ambasciata d’Italia a Washington ha organizzato in memoria di Rita Levi Montalcini nel primo anniversario della sua scomparsa, tratto da una celebre frase del Premio Nobel italiano. Il seminario si concentra sui cambiamenti sociali che la ricerca medica provocherà nel prossimo decennio.

L’evento, parte del ” 2013 – Anno della Cultura Italiana negli Stati Uniti “, e’ stato realizzato in collaborazione con il Georgetown University Italian Research Institute e con il network di scienziati italiani in Nord America ISSNAF (Italian Scientists and Scholars in North America Foundation). Al dibattito hanno preso parte scienziati, medici, ed esperti di epistemologia ,tra questi Louis Ignarro Premio Nobel nel 1998 per la medicina, newyorkese di origine italiana, noto per le sue scoperte sull’ossido nitrico, la molecola segnale del sistema cardiovascolare a cui si deve, tra l’altro, l’aumento del flusso sanguigno, il miglioramento del trasporto d’ossigeno e delle capacità di recupero dopo intensi sforzi fisici, Ignarro da alcuni considerato ”il padre del Viagra”.

Intanto in Italia grazie al bando 2013 del Programma per giovani ricercatori , intitolato alla scienziata premio Nobel, sarà possibile per 24 giovani studiosi attualmente in servizio presso università ed enti di ricerca stranieri tornare a lavorare nel nostro Paese. Chissà se sarà un piccolo passo per far avverare i sogni di Rita Levi Montalcini, richiamare le menti migliori, aiutare i giovani a fare ricerca seguendo i propri sogni in Italia.

Isabella 28/12/2013

Lascia un commento