Knulp e Raperonzolo

Come molti di voi sapranno, sono l’ultimo degli esterofili. Per me la Riviera è l’unica casa possibile, pazienza se ci sono i mafiosi e i blogger dentro: qualche rompiballe in famiglia deve pur esserci. Ma, detto questo, zappingando su internet mi sono ritrovato di fronte agli occhi questo link:

http://www.independent.co.uk/news/world/americas/vancouver-shelterbenches-show-up-londons-antihomeless-spikes-as-how-not-to-deal-with-rough-sleepers-9565941.html

A Vancouver, in netta controtendenza con quanto fanno le altre amministrazioni di tutto il mondo, compresa Ventimiglia, hanno costruito delle panchine appositamente studiate per essere utilizzate, di notte, come riparo dei senzatetto.  Contemporaneamente, a Londra (e a Ventimiglia), venivano eliminate alcune panchine e piazzate delle punte, stile caccia-piccioni, per impedire che i Knulp* di tutto il mondo potessero costruire il proprio giaciglio notturno.

Son due comportamenti, quello di Vancouver e di Londra, che portano pregi e difetti, senz’altro. Ma Vancouver ci ricorda che, spesso, il social housing non ha bisogno di grandi investimenti. Che, con un po’ di tolleranza, possiamo migliorare la vita di tutti. Che tutti abbiamo una dignità, indipendentemente dal fatto che l’Agenzia delle Entrate ci conosca o meno. Che se riusciamo ad uscire fuori dagli schemi e a pensare liberamente, ci rendiamo conto di essere chiusi da tantissimo tempo su un’altissima torre di pregiudizi. Come tanti raperonzoli. Ma senza trecce.

23 luglio 2014 – Albino Dicerto

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