TLTRO, questi sconosciuti

Mario DraghiMario Draghi ci riprova e la Banca Centrale Europea distribuirà oltre 1.100 miliardi di euro. Andranno nuovamente nelle pance delle banche senza alcun effetto positivo per le imprese e i consumatori? La perplessità è molto diffusa (vedi anche precedente articolo, cliccando qui) ma ci vuole un po’ di ottimismo, basterebbe anche qualche briciola di tutti questi miliardi di euro.

Come sempre però, per ottenere qualche risultato, ci vuole tenacia, dedizione e sacrificio. Nulla ci è regalato nella vita, dobbiamo tutto guadagnarcelo seriamente. Per utilizzare “questi soldi” le imprese devono prima comprendere di cosa parliamo e come utilizzarli, dopo possono andare a chiedere in banca e pretendere risposte concrete e motivate; se i soldi non arrivano devono seguire le denunce da parte delle imprese.

Iniziamo a dire, naturalmente semplificando molto i meccanismi e i linguaggi finanziari, che le imprese devono chiedere i TLTRO, che come vedremo non è una parolaccia.

In passato si è parlato di LTRO (Long Term Refinancing Operation, e non hanno funzionato), ultimamente si sta parlando appunto TLTRO (Targeted Long Term Refinancing Operation), è stata aggiunta una “T”.

Entrambi hanno lo scopo di immettere liquidità nei mercati per stimolare l’economia o supportare il sistema economico. E’ noto infatti che negli anni precedenti l’area euro si è trovata a dover affrontare una crisi economica senza precedenti, che si è riflessa in modo pesante sulla consistenza e solvibilità di banche e persino di stati. Per far fronte all’emergenza, quando lo spread (parliamo della differenza tra BTP e BUND, non dello spread dei conti di trading) viaggiava su livelli preoccupanti (ricordate?) Mario Draghi calmò i mercati attraverso il primo importante intervento, definito LTRO. Questo LTRO mise in sicurezza il comparto bancario e dei titoli di stato, stabilizzò i mercati facendo scendere lo spread (e guadagnare molto le banche).

Piccolo inciso, dietro alla discesa dello spread non ci sono affatto ragioni politiche (Berlusconi, Monti, ecc.) come pensa qualcuno, ma è tutta economia tecnica applicata.

Sia utilizzando i LTRO che i TLTRO si immette liquidità nel sistema, ma con modalità leggermente differenti.

La stabilizzazione dei mercati dei titoli di stato e della solvibilità delle banche è stata raggiunta (con i LTRO). Ci si è resi però conto che l’economia reale ha bisogno di altro per riprendere a correre ed uscire dalla crisi, che i primi 1000 miliardi sono rimasti nella pancia delle banche o del sistema finanziario e non sono circolati nell’economia reale, la dimostrazione ne è la continuazione e anzi il peggioramento della stagnazione. Mario Draghi ha deciso pertanto in queste settimane di mettere a disposizione altri 1000 miliardi, questa volta però le banche riceveranno i capitali con dei vincoli ben definiti (o perlomeno così dovrebbe essere). In pratica questi capitali devono effettivamente arrivare in mano ad imprese e famiglie, altrimenti non verranno erogati. Da qui l’aggiunta della parola “Targeted” cioè “Mirati” (come era successo negli Stati Uniti con i QE o Quantitative Easing). Questa volta non ci sono scuse, i soldi servono in modo mirato alle imprese e all’economia reale.

Quindi se le imprese hanno “debiti commerciali”, cioè verso i loro fornitori, devono andare in banca e dire che vogliono pagarli utilizzando i TLTRO della BCE, peraltro a tassi di interessi bassissimi. Naturalmente l’attività d’impresa deve essere in grado di rimborsarli, le banche anticipano i soldi della BCE, ma i soldi devono essere restituiti.

Se non vi considerano per nulla, protestate, ma tenente conto che nel mercato del credito italiano la ritrosia del sistema creditizio nel finanziare le imprese ritenute eccessivamente rischiose, potrebbe prevalere e vanificare gli sforzi della Banca centrale Europea. Questo rischio potrebbe essere superato attraverso un meccanismo di garanzia pubblica che permetterebbe di ridurre l’assorbimento di capitale e il rischio per le banche.

28 gennaio 2015 – Marco Prestileo

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