Tribù contro tribù

In tanti mi hanno girato l’ultimo posto di alzalatesta.net in cui Balestra chiede scusa a Tano. Avevo deciso di non parlarne più, delle sentenze, di come si è chiuso il mandato della precedente amministrazione che oggi tutti, compresa Balestra, rimpiangono amaramente. A me Balestra stava pure simpatico, talvolta gli ho pure invidiato la sua capacità di scrivere (ammesso che fosse lui). Non ho mai realmente capito quale fosse lo spirito che lo animasse o chi fossero i mandati (se ce n’erano). Se lotti contro la mafia hai tutto il mio sostegno: la mafia è una montagna di merda. Ma chi lotta contro la mafia per scopi politici è uno che, su quella montagna, ci va a fare i picnic.

A oggi, però, tre gradi di giudizio danno torto a Balestra, ai prefetti, danno torto allo Stato e i suoi elicotteri. Gli stessi 3 gradi di giudizio non riescono, però, a restituire a Ventimiglia la dignità e la ricchezza persi negli ultimi 7 anni. Davvero la lotta politica condotta in quegli anni, con  una devastazione di proporzioni apocalittiche su tutta la provincia, è stata un bene per qualcuno, per qualche gruppo? Davvero la gloria personale può spingere una tribù di esseri umani a distruggere un altra tribù, sino alla devastazione delle nostre città? Ce n’era davvero bisogno? I Ventimigliesi, i Bordigotti, i Vallecrosini, gli Imperiesi, davvero meritavano questo?

26 ottobre 2018 – Albino Dicerto

Un pensiero su “Tribù contro tribù

  1. Ho letto anch’io il post a cui ti riferisci. Mi è sembrato solamente un tentativo per evitare di dover, giustamente pagare i danni , a coloro i quali sono stati oggetto di strali ingiustificati , molto pesanti… inaccettabili….Capisco che in una società ad alta incidenza cattolica , si ricorra spesso al perdono, ( maggiore è l’offesa, più grande deve essere perdono: porgi l’altra guancia….); ma purtroppo io non sono di questo avviso… un conto è prendere uno schiaffo, due, anche tre, ma quando si cerca , purtroppo riuscendoci, di abbattere fisicamente persone per bene, allora si deve invocare il ripristino della verità attraverso sentenze , si ha obbligo verso se stessi di non rinunciare ad affermare ad alta voce:” siamo stati pesantemente diffamati, ci hanno fatto di tutto, siamo stati calpestati nella nostra dignità….. ed ora è il momento della giustizia, intesa non come vendetta… ma come ripristino della verità “… Per chiudere: non credo alle scuse postate con grande ritardo da un signore che ha cavalcato le onde della diffamazione e della menzogna per avere forse un momento di gloria …( o più semplicemente per interpretare la parte dell’utile IDIOTA… vorrei tanto sapere al servizio di chi…)… troppo tardi e troppo comodo …. la logica del “perdona e dimentica “ non può essere applicata a questa vicenda….
    26.10.2018 – BEA –

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