VERSAMENTO TARSU/TARES E SERVIZIO RIFIUTI

Scorrendo le pagine del Sole 24 Ore del 12/03/2013 , ho potuto leggere un interessante articolo a firma Gianni Trovati , che mette in luce quali potrebbero essere  le prime conseguenze inerenti l’applicazione del nuovo tributo Tares che andrà a sostituire la Tarsu ( in teoria dal 01/01/13 ma il legislatore sta pensando ad un rinvio …..) sul servizio di raccolta rifiuti . Lo riporto a beneficio di tutti i lettori di Ventimigliablog , poichè ritengo istruttivo che ciascuno di noi non si fermi solo alla superficie di un tema , ma  cerchi di approfondire , anche con semplicità e per quanto è nelle possibilità di ognuno , visto anche il tema ostico ( tributi e tassazione ) . Di seguito l’articolo :

” C’è «un rischio sempre più concreto» che il servizio rifiuti «vada incontro a un’interruzione» in tutta Italia, già a partire dalle «prossime settimane»; per questa ragione, e per le «conseguenze di ordine pubblico» oltre che «igieniche, ambientali e sociali», i presidenti di Federambiente e Fise-Assoambiente hanno scritto al ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, per sottolineare la «necessità indifferibile» di intervenire per decreto.  All’origine del problema richiamato dalle due associazioni, che rappresentano tutte le imprese attive nei servizi di igiene urbana, c’è naturalmente la Tares. O, meglio, la sua latitanza, dopo il rinvio “pre-elettorale” che ha rimandato la scadenza della prima rata a luglio, e quindi i primi incassi effettivi non prima di settembre, imponendo alle aziende di lavorare gratis per una buona parte dell’anno. L’alternativa, quella di un rinvio di un anno della Tares per consentire agli enti di ricominciare a incassare subito a ruolo le vecchie Tarsu o Tia, è stata negli ultimi giorni ripresa dal sottosegretario all’Economia, Gianfranco Polillo, ma ha un problema: insieme alla componente “ambientale” debutta infatti la maggiorazione locale per i servizi indivisibili (30 centesimi al metro quadrato): che per i Comuni vale un miliardo di euro, che è già stato tagliato dai loro fondi. Per rinviare tutto, quindi, l’Erario dovrebbe trovare un miliardo. L’unica certezza, insomma, al momento è il caos, che in molte zone d’Italia ha già spinto le aziende locali ad allertare i Prefetti con lettere analoghe a quella appena  pedita da Federambiente e Fise al ministro Cancellieri ” .

20 MARZO 2013 – Beatrice Manzini

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