Il nonsenso*, l’ingiustizia, il ricatto, la minaccia.

Perchè tanto accanimento e nel contempo illogicità da parte di un blogger che si auto definisce il paladino della giustizia? Spieghiamo cosa è successo. Ci hanno fatto leggere un articolo scritto da un blogger che attacca in modo incomprensibile, con una cattiveria insana e in evidente disprezzo ad ogni legge a tutela dei diritti della persona, l’articolo scritto sul nostro blog: “Sulle lesioni dei diritti delle persone su Internet”. Questo blogger sarà probabilmente querelato.

Ma non è questo il punto su cui vogliamo  focalizzare l’attenzione dei lettori. Prescindendo dalla querela che è l’unico modo che la legge consente per tentare di evitare l’imbarbarimento nei rapporti tra le persone (il blogger in questione è già stato più volte condannato da diversi tribunali  e tante altre cause ha in corso), ci siamo chiesti appunto – come dicevamo sopra – perchè tanta cattiveria? Perchè si deve arrivare ad una forma di violenza psichica e morale tale da voler impedire una persona dall’esprimere la propria opinione, il proprio pensiero o di compiere una determinata scelta? La legge (non quella utilizzata a compiacimento dal citato blogger) equipara detta violenza a quella fisica. E’ come dire: attenzione, se tu osi scrivere o fare qualcosa che a me non piace io incomincio a denigrarti, offenderti, scrivere su di te schifezze tali che te ne pentirai!!! E’ come dire, sei sicuro di volerti mettere contro di me (o quelli che sono dietro di me)?  Se lo fai io ti rovino, con delle menzogne ma chi se ne frega. Cosa può fare la persona offesa per evitare che ciò accada? Emettere una querela? Ed io blogger scorretto recitando la parte del martire me ne infischio e continuo imperterrito… La giustizia, quando e se arriva, ha comunque tempi lunghi e qualcuno che contribuisca a pagare l’eventuale modesto risarcimento esiste sempre (se non c’è già in partenza e ben contento di aver trovato chi affossa gli altri senza dover comparire).

E’ solo un nonsenso? No, è una vera ingiustizia, un ricatto, una minaccia continua, una gratuita violenza verso coloro che vogliono scrivere liberamente sul nostro blog. Ed è per questo motivo che noi abbiamo previsto nel nostro regolamento la possibilità di firmare i propri articoli utilizzando pseudonimi. Nel frattempo la giustizia dai tempi lunghi farà il suo corso. Naturalmente scriveremo senza mai offendere nessuno, neanchechi ci calunnia o perseguita  (però lo quereliamo!)

*ecco una definizione di nonsenso data da wikipedia: La letteratura del nonsenso, sia poesia che prosa, si basa sull’equilibrio tra ordine e caos, tra senso compiuto e non. Spesso presenta un mondo capovolto o alterato, ma è distinto dal fantasy. Presenta frequentemente, ma non sempre, una matrice umoristica, che nasce però da uno spunto diverso rispetto ad uno scherzo: il nonsense suscita l’ilarità perché non ha senso, mentre lo scherzo perché ha un senso particolare. Il nonsenso è un genere parassita, che appare all’interno degli altri generi o tipi letterari, come i versi, le poesie, i romanzi, i racconti brevi, le canzoni, il giornalismo e le ricette. La correttezza formale è spesso bilanciata da un caos semantico o dai doppi significati.

21 ottobre 2012  – Lo staff di Ventimigliablog

2 pensieri su “Il nonsenso*, l’ingiustizia, il ricatto, la minaccia.

  1. Abbiamo letto negli anni discorsi deliranti del “blogger” in questione, che non nominiamo ma tutti conosciamo…
    Alla situazione attuale, credo che più di un discorso sul “nonsenso”, si debba ammettere che a non avere senso, sono le persone che quel blog lo visitano, lo tengono attivo e permettono una pioggia di insulti che continua da anni e ha infangato tutto e tutti, dimenticando solo le verità scomode troppo scomode per lui.
    “Guarda e passa”.
    Le persone intelligenti sanno farsi una loro idea senza bisogno di questi finti paladini della giustizia.

  2. Concordo con Marco, soprattutto quando cita il poeta Virgilio , guida di Dante , che nel Canto III dell’Inferno, al verso 51, descrive i cosiddetti “ignavi” (un’attribuzione – in realtà – mai usata da Dante ma nata in seno alla critica), cioè i vili, come “coloro che visser sanza ‘nfamia e sanza lodo” . Precisamente :

    « Fama di loro il mondo esser non lassa;
    misericordia e giustizia li sdegna:
    non ragioniam di lor, ma guarda e passa. »

    Nella fattispecie in questione , credo si possa solo commentare in tale modo . Nel mondo contemporaneo purtroppo , sono solo gli insulti gratuiti , le offese urlate e prive di fondamento che arrivano alle orecchie della moltitudine . Non rimane che sperare nella giustizia divina e nella verità ; un uomo saggio mi ha detto recentemente che ” la verità è come l’olio , prima o poi viene sempre a galla ” !

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