Dal diario di una sorella emigrata

..l’impressione, dopo tutto, è quella di un Paese profondamente radicato nelle sue tradizioni, leggermente ossessionato dalla qualità in tutti gli ambiti. L’Italia ricerca vestiti di qualità e ingredienti di prima scelta; in tempi di recessione può offrire poco, ma quel che offre è materiale difficile da reperire altrove. Poche amicizie ma di lunga data, una sola parola di conforto ma efficace, un piatto di pasta di grano duro condita con pomodori freschi maturati al sole, una bottiglia piccola di mandarinetto, così ti sta in valigia. E a volte non offre proprio nulla a parte un tramonto fantastico e la possibilità di goderselo da una spiaggia ghiaiosa, prendendosi il tempo di assorbire un’immagine stupenda senza nessuno di quei pensieri che ti hanno tormentato per mesi o settimane o giorni. C’è qualcosa di ossessivo ma altamente rispettabile nel mondo in cui l’Italia contadina, l’Italia arretrata, l’Italia maschilista, l’Italia matriarcale, l’Italia governata dalla mafia sa ancora molto bene cosa le piace. E come cercare di ottenerlo.

13 gennaio 2015 – Albino Dicerto

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