Brexit: un altro sintomo di un male oscuro,aggravato da una cura sbagliata

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Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo la consueta analisi settimanale del nostro esperto di economia ed investimenti. Buona lettura a tutti!

Tanto rumore per nulla o un altro sintomo di un male oscuro aggravato da una cura sbagliata ? Propendo per la seconda diagnosi. La cura é sempre la solita: denaro a pioggia ad interessi negativi ( NIRP Bond saliti a $ 11.7 Trilioni ) da parte delle Banche Centrali, doping sfrenato che rivitalizza le borse e cura la perdite degli investitori avidi e disattenti, ma non riesce né a far salire l’inflazione né soprattutto a far ripartire i consumi. Ieri mattina mi sono letto un lungo rapporto di un analista inglese, giovane ed acculturato, a proposito della Brexit, che in escatocollo concludeva :” la BCE é stata creata per fornire liquidità ai paesi insolventi. Acquisti di asset e tassi di interesse negativi per soccorrere le cicale a danno delle formiche…. ma i Britannici hanno detto BASTA!!” Le borse mondiali lo scorso 24 Giugno ( San Giovanni Battista … patrono di molte cose e corporazioni ) in seguito alla Brexit sono crollate. In qualche ora i 15 uomini britannici più ricchi hanno perso $5,5 miliardi, il loro capofila, Gerald Grosvenor, da solo ne ha perso uno tondo. I 400 più ricchi uomini del mondo un totale di $127.4 miliardi, il 3,3% del loro intero peculio ammontante a $3.9 Trilioni. Grande sconcerto tra le anime belle ( quasi esclusivamente italiche ), che se la son presa con i vecchi e ignoranti elettori britannici, sino ad invocare, che venisse tolto loro il diritto di voto. Peculiare reazione per gli abitanti di un paese dove la percentuale degli over 65 ( 22% ) é seconda solo al Giappone ed é prima ( col 47% ) per analfabetismo funzionale al mondo. Detto per inciso il Professor Tullio De Mauro ( Ministro della Pubblica Istruzione dopo Luigi Berlinguer negli anni 2000, 2001, considerato il più grande linguista italiano vivente ) sostiene e dice da molti anni che : ” la percentuale degli italiani che ha una comprensione dei discorsi politici o che capisca come funzioni la politica italiana é certamente inferiore al 30%”. Anche io sono rimasto sorpreso dal voto britannico, ma perché mi era sfuggita una notizia importante: nel forcing del Presidente Barack Obama in favore del “remain”, gli é scappata la seguente frase “The UK will go to “the back of the queue” for trade deals with the US if Britain votes to leave the EU”, se l’UK votasse per lasciare l’Europa finirebbe ” in fondo alla coda” negli accordi commerciali con gli USA….. forse solo quella frase potrebbe aver spostato un mezzo milione di voti. Comunque, a misfatto accaduto, Obama si é defilato e chi di dovere é stato lesto a rimangiarsi le parole e l’offesa. “Dovremmo iniziare a discutere un nuovo, moderno, trattato commerciale con il Regno Unito, che non solo continui, ma espanda il livello dei commerci tra le due nazioni”, ha detto Kevin Brady, presidente del Committee on Ways and Means americano. Il senatore Tom Cotton ha dichiarato che “ci sarebbe stato un nuovo trattato bilaterale” fra i due Paesi “pur lasciando la porta aperta al Ttip”. I seminatori di vento e tempeste hanno lanciato il sasso e ritirata la mano. Dopo la flessione causata dalla Brexit, grazie all’intervento della Bank of England e delle altre Banche Centrali, (come al solito) la Borsa UK non solo ha recuperato in tre sedute, ma é continuata a salire ed il FTSE 100 ( indice principale) ha chiuso la settimana con un incremento del 3,8% rispetto al pre-Brexit. Pertanto le anime belle nostrane, cultrici del detto ” non é questo il problema”, possono tranquillamente cessare le lamentazioni ed i pianti per le perdite dei Paperon de’ Paperoni ( Uncle Scrooge McDuck ) britannici e dedicarsi a qualche opera di pietà più minuta. La vicenda peraltro é lungi da essere conclusa, poiché ci sono due altre questioncelle importanti e foriere di sviluppi da sistemare: la sterlina ed il mercato obbligazionario. Ci sono poi parecchi Uncle Sgrooge in caccia di rivincite, prevedo quindi, che le buone occasioni non mancheranno nei quattro prossimi mesi …e più in là non mi spingo. In ogni caso bisogna essere più prudenti del solito in questi tempi burrascosi, tenendo presente la seconda delle mie massime auree ” meglio perdere un’occasione, che i quattrini”.
Nel frattempo Junker continua a fare i dispetti ai “transfughi” … Propone di eliminare l’inglese dalle lingue ufficiali dell’EU e copre le macchine dei fotografi dinanzi alla faccia di Farage. Non si rende conto, e non é il solo ahimé, della particolare relazione tra US e UK. Se i burocrati di Bruxelles credono di poter “punire” l’Inghilterra indisturbati, andranno incontro a seri problemi.
Sullo sfondo ancora sobbolle la crisi cinese ( il mercato della paccotiglia é in caduta libera ), ma soprattutto, a detta della Federal Emergency Management Agency (FEMA), agenzia federale preposta dal 1978 ad occuparsi dei disastri catastrofici, é in arrivo un violento incremento dei prezzi dei cibi di base, foriero di una serie di ” rivolte civili estreme attorno al globo”. La “Primavera Araba” del 18 dicembre 2010 fu prevista dalla FEMA circa un anno prima che iniziasse e per le stesse ragioni. Dicono, che la crisi é già in arrivo, ma comincerà a peggiorare entro il solito magico 2020. ( the crisis — which several factors indicate may already be underway — may begin to worsen considerably as early as 2020.) con incrementi dei prezzi sino al 395%.
2 luglio 2016 – Beatrice Manzini –

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