Dedicato a tutte le persone gravemente ammalate: la fede puo’ curare insieme alla medicina.

La fede puo’ aiutare le persone malate ad accettare la malattia, ad essere piu’ sereni, puo’ curare ed aiutare la medicina.  Siamo andati a cercare quanto aveva detto il Pontefice Benedetto XVI, rivolgendosi ai fedeli che affollavano Piazza San Pietro a Roma, nell’introdurre la preghiera dell’Angelus, nel febbaio 2011, ed uno studio di un gruppo di ricercatori della Chicago University, Illinois, dopo aver intervistato circa 242 donne sopravvissute al tumore.  

Secondo Benedetto XVI, è paradossale, ma “la malattia può essere un momento salutare in cui si può sperimentare l’attenzione degli altri e donare attenzione agli altri!”.

“La malattia è una prova – ha aggiunto il Pontefice – che può diventare lunga e difficile e quando la guarigione non arriva e le sofferenze si prolungano, si può  rimanere come schiacciati, isolati, e allora la nostra esistenza si deprime e si disumanizza”.

Alla domande su come reagire all’attacco del male, Benedetto XVI ha ringraziato la medicina che “ha fatto passi da gigante” ma “la Parola di Dio ci insegna che c’è un atteggiamento decisivo e di fondo con cui affrontare la malattia ed è quello della fede in Dio, nella sua bontà”.

“La tua fede ti ha salvato”, dice Gesù alle persone che ha guarito, e  “persino di fronte alla morte, la fede può rendere possibile ciò che umanamente è impossibile”.

Ma fede in che cosa? Il Pontefice ha replicato: “Nell’amore di Dio. Ecco la vera risposta, che sconfigge radicalmente il Male. Come Gesù ha affrontato il Maligno con la forza dell’amore che gli veniva dal Padre, così anche noi possiamo affrontare e vincere la prova della malattia tenendo il nostro cuore immerso nell’amore di Dio”.

Insieme alla fede il Papa ha chiesto amorevole carità, “nella malattia – ha sostenuto – abbiamo tutti bisogno di calore umano: per confortare una persona malata, più che le parole, conta la vicinanza serena e sincera”.

Sull’importanza della fede come aiuto alla medicina, questo è quanto afferma un gruppo di ricercatori della Chicago University, Illinois, dopo aver intervistato circa 242 donne sopravvissute al tumore.

“Le donne affette da tumore al seno sono spesso sopraffatte dalla paura e dallo sconforto al momento della diagnosi, ma questo non accade a chi possiede una profonda fede o, comunque, una intensa vita spirituale.Il ruolo della fede nella vita delle persone appare sempre più importante, ma diviene addirittura “terapeutico” quando si tratta di dover affrontare terribili malattie come, ad esempio, il cancro della mammella. Le pazienti intervistate infatti hanno affermato di sentirsi in pace con se stesse e di trovare un grande conforto nella spiritualità. Gli studiosi hanno osservato che in questi soggetti lo stress, l’ansia e la depressione che di solito accompagnano diagnosi così dure erano praticamente assenti. Per molte persone questo significa un significativo miglioramento della prognosi. Ci sono molte spiegazioni per questo fenomeno: chi possiede una fede profonda è convinto che la sua vita ha uno scopo ben definito e che è possibile trovare un senso nella propria malattia. Appare evidente anche ai più scettici che riuscire a rispondere a domande come “Perché questo è capitato proprio a me?” e riuscire a vivere la malattia come un’opportunità per mettere alla prova la propria fede sia già un ottimo punto di partenza per qualsiasi terapia o trattamento. Sembra che la fede aiuti a dare un senso a tutto quello che ci succede e proprio nella fede molte persone trovano il coraggio per accettare e superare le terribili sofferenze conseguenti ad una patologia come, appunto, il cancro.”

5 gennaio 2012 – Marco Prestileo

3 pensieri su “Dedicato a tutte le persone gravemente ammalate: la fede puo’ curare insieme alla medicina.

  1. CARO MARCO PER STARE DI FRONTE ALLA MALATTIA SERVE ILA FEDE CERTAMENTE , MA SERVE POI IN MODO INEQUIVOCABILE LA SPERANZA , DICEVA PEGUY CHE PER SPERARE BISOGNA AVER RICEVUTO UNA GRANDE GRAZIA , E PER ME LA GRANDE GRAZIA SONO STATI TUTTI I VOLTI CHE HO AMATO I MIEI FIGLI MIO MARITO COMPRESO IL TUO , NELLA VICEENDA DI QUESTA MALATTIA MAI MI SONO SENTITA ABBANDONATA E QUINDI CERTA CHE COLUI CHE HA DATO ORA TOGLIE MISTERIOSAMENTE E ANCHE QUESTO SARA’ IL BENE PER ME , CIO’ CHE A TE E’ CAPITATO IN QUESTA INGIUSTIZIA SUBITA AL FONDO RICHIEDE LA STESSA ENERGIA DI AFFRONTO E GLI STESSI STRUMENTI DELLO SPIRITO CHE NECESSITANO AD UN AMMALATO COME ME.SPERO CHE ANCHE LA MIA MISERA COMPAGNIA PRIVA TOTALMENTE DI STRUMENTI DI POTERE POSSA ESSERTI DI CON -FORTO COME SEI TU PER ME .LILIA

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