Il Principato di Monaco apre al fisco italiano le proprie banche

principatoE’ questione di pochi giorni e anche i conti correnti degli italiani a Monaco diventeranno accessibili, a richiesta dell’Agenzia delle Entrate. Il Principato di Monaco e l’Italia sono in procinto di arrivare ad un accordo in materia di scambio di informazioni fiscali. Tale accordo si aggiungerebbe agli accordi recentemente siglati dall’Italia con la Svizzera (si veda l’articolo “Andiamo a vedere chi ha portato i soldi in Svizzera”) e il Liechtenstein, sempre in materia di scambio di informazioni fiscali.

Anche con il Principato di Monaco si dovrebbe arrivare ad una firma definitiva prima del 2 marzo 2015; infatti, la normativa italiana sulla regolarizzazione dei capitali detenuti all’estero prevede uno sconto delle sanzioni e il dimezzamento dei tempi di accertamento per le attività e gli investimenti esteri in Paesi (precedentemente) a fiscalità privilegiata.

Il Parlamento italiano, come è noto, ha approvato, il 4 dicembre 2014, la legge sulla voluntary disclosure per l’emersione dei capitali detenuti illecitamente all’estero (prima si chiamavano condoni, poi scudi fiscali e adesso voluntary disclosure). Essa prevede che entro il 2 marzo 2015 l’Italia stipuli accordi fiscali bilaterali con i Paesi ancora inseriti nella cd. black list, tra cui il Principato di Monaco.

La voluntary disclosure permette ai contribuenti italiani, che detengono attività finanziarie o patrimoniali all’estero non dichiarate, di sanare la loro posizione con il Fisco italiano, pagando le relative imposte e le sanzioni in misura ridotta.

Un altro provvedimento che creerà un qualche mal di pancia a chi sino ad oggi nascondeva al Fisco italiano i propri capitali nella vicina Montecarlo. Potrebbe cercare di farla franca solo chi ha già chiuso il conto corrente estero, prima che sia firmato l’accordo che come detto sarà siglato a giorni. Naturalmente il problema si pone solo per chi ha conti correnti bancari monegaschi non dichiarati e creati con fondi non dichiarati.

25 febbraio 2015 – Marco Prestileo

 

 

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