Nihil obstat quominus imprimatur

Accolgo con entusiasmo la candidatura del giovane Filippo Maria Bistolfi alla guida della città. Il consiglio che mi sento di dargli è di non utilizzare (mai) più parole quali imprimatur (….?!?!) olusinga“. L’altro consiglio che mi sento di dargli è di avere il coraggio di staccarsi dai pacchetti di “elettorato attivo e fidelizzato” degli altri e di acquisirne di propri, con le proprie capacità, la voglia di staccare e di cambiare, di progettare, di creare, di costruire, di essere l’unico responsabile dei propri errori e l’unico vincitore delle proprie vittorie. Avere il coraggio di non dover mai dire grazie a nessuno è la cosa più bella che possa capitare ad un giovane (e, in effetti, anche ad un vecchio…).

7 ottobre 2013 – Albino Dicerto

2 pensieri su “Nihil obstat quominus imprimatur

  1. Io ci tiro gli orecchi ad Albino perchè ci tira gli orecchi a Bistolfi che io lo conosco da quando era alto così e le orecchie ce le tiravo per il susserio. Io gliele tiro a tuttentrambi perchè io a Ventimiglia l’inglese non ce lo voglio che siamo italiani e al massimo vogliamo parlare il dialetto del posto. E poi io glielo dico a tuttentrambi che se vogliono candidati non devono usati i peudomini perchè la gente poi non sa cosa scrivere nelle tabelle con il segno del seggio.

    • Caro Walter, se ho capito cosa intendi, il mio non è un “peudomino” ma è proprio il mio nome vero. Credo sia lo stesso anche per Bistolfi ma, a questi punti, conviene chiedere a lui. Certo che qualche dubbio in più mi viene pensando al tuo di nome…

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