Sforbiciata sull’insegnamento delle materie artistiche

arteIl Ministero dell’Istruzione ha deciso di eliminare le ore dedicate all’insegnamento delle materie artistiche, perché pare che la Commissione Cultura, Scienza e istruzione della Camera dei Deputati abbia deciso questa sforbiciata per motivi di spesa.
Il massacro intellettuale iniziò nel 2008 quando la ministra Maria Star Gelmini ( come la chiama la Litizzetto ) diede inizio alla riduzione delle ore di insegnamento delle materie artistiche.
Ricordo che lo studio dell’arte introdotto dalla Riforma Gentile nel 1923 è sempre stato ammirato dalle altre nazioni. Forse, mi viene da pensare che nel 1923 reduci da una guerra mondiale le nostre condizioni economiche fossero migliori, per cui Gentile si permise di introdurre nelle scuole la storia dell’arte .Mah, forse i valori erano diversi per cui la filosofia di vita si è modificata in peggio naturalmente. Tengo comunque a precisare che non sono una nostalgica di quel periodo. Sia ben chiaro!
Nel 2008, quando la nostra ministra diede inizio ai tagli, in Francia Sarkozy rese obbligatorio l’insegnamento dell’arte anche nelle scuole elementari.
Ma, voglio aggiungere altro.
La Corte dei Conti poi decide di dare battaglia alle agenzie di rating perché nel luglio 2011 declassarono l’Italia. La nostra Corte dei Conti accusa standard & Poor’s and company di non aver considerato il nostro immenso patrimonio artistico, letterario e filmico, per cui pare abbia intenzione di chiedere 234 miliardi non so se dollari o euro, come risarcimento danni.
La battaglia si preannuncia durissima.
Ma, non è di agenzie di rating che intendo parlare.
Vorrei porre l’attenzione piuttosto sulla comunicazione schizofrenica del nostro Stato, che dovrebbe incarnare l’archetipo del padre sano di mente, invece si relaziona usando la dinamica del ” doppio legame “( che sana non è ).
Mi spiego: da una parte elimina l’insegnamento della storia dell’arte e contemporaneamente chiede i danni agli americani per non aver considerato l’immenso patrimonio artistico nella valutazione economica dell’Italia..
Questo tipo di comunicazione  genera confusione, divisione, dunque schizofrenia e quindi malattia.
Come è possibile stare bene in un clima del genere?
Inoltre tra qualche anno se chiederemo alle nuove generazioni chi sia Giotto o Raffaello risponderanno che si tratta di matite colorate e di ottimi cioccolatini.
Vogliamo proseguire lungo questo sentiero? Spero di no.
 7 febbraio 2014 – Maria Luisa Serra

Un pensiero su “Sforbiciata sull’insegnamento delle materie artistiche

  1. Carissima sig.ra Serra , da ex studente di liceo classico ( sono trascorsi alcuni anni … ) ho letto inorridita quanto da Lei scritto …. Purtroppo non mi stupiscono più certe decisioni … D’altro canto in una Nazione dove si risparmia sul cibo , ma non sull’acquisto di I- Phone ed I- Pad ,di cosa ci stupiamo ??? Abbiamo il patrimonio storico – artistico più importante del mondo , invidiato da tutti
    ( americani compresi ) , e il cittadino medio ( non tutti ovviamente ! ) non ne conosce che una minima parte … L’ignoranza regna sovrana e non solo tra i giovani ( poverini , che Italia gli lasceremo …… ) ma anche tra i cd. adulti , i quali per primi , messi di fronte al dubbio amletico ” vado in settimana bianca a cercare di rompermi l’osso del collo con un bel fuori pista ” o ” vado a visitare una città d’arte preparandomi come farebbe un turista giapponese ” ( cioè bene ! ) , scelgono la prima , provocando un aumento spropositato delle spese sanitarie a carico delle ASL di provenienza ! Scusi la battuta di spirito non appropriata , ma purtroppo la triste realtà è che per ciò che attiene l’arte , nel nostro Paese , l’ignoranza regna sovrana , se poi togliamo anche le ore di insegnamento nelle scuole , assisteremo ad un degrado inarrestabile …. Almeno con l’insegnamento qualche mente ricettiva poteva ricevere spunti preziosi , salvandosi dal rimbambimento collettivo . L’errore che un paese civile non dovrebbe mai fare risiede nell’indebolimento dell’offerta scolastica alle giovani generazioni : il futuro sono loro , senza basi solide è come voler costruire un palazzo sulla sabbia … prima poi crolla .
    7 febbraio 2014 – Beatrice –

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