Non tutti i rospi sono principi …

In primo piano


Giuseppe Palmero, Andrea Floris e le sentinelle della biodiversità nell’Oasi del torrente Nervia mi riportano indietro di una ottantina d’anni quando nel torrente Tesso guardavo negli occhi i “babi” e mi domandavo come i rospi guardassero me.
Oggi dopo tanto tempo le comari digitali indirettamente mi rispondono, anzi non lo fanno a me ma a Tano.
Nella grande stagno della fiaba intemelia di rospi ce ne sono due specie, le une che rimpiangono il principe Tano scacciato dalla “Str[l]ega Cattiva”, e le altre che lo rinnegano.
Alla fine la principessa Intemelia bacerà in principe Tano alle amministrative di primavera, le fiabe hanno sempre un lieto fine, ma oggi è istruttivo conoscere cosa pensano di lui i rospi.

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Nel centrodestra unito la Lega è un valore indiscusso e essenziale, guai se non ci fosse! non esisterebbe la coalizione e questo sia per le idee e sia per le risorse umane.
Giudizio che a Ventimiglia non vale per tutte le diverse specie di rospi, per esempio la “rhinella marina” o rospo delle canne, velenoso e cannibale, che per tre anni dal 2019 al 2022 ha avvelenato i rapporti nella coalizione e nell’amministrazione e che il 23 giugno scorso ha cannibalizzato otto suoi simili della maggioranza di centrodestra.
La fiaba non dice come nei vari Partiti le specie autoctone si difendono dalle specie esotiche e invasive.
Dipende, ci sono quelli “green” che si affidano agli antagonisti biologici, tipo i leghisti vegani che non hanno pasteggiato dal notaio oppure, perché no? i pentiti e amnistiati, ma ci sono pure i Partiti di bocca buona che si accontentano di tutto pur di essere presenti, salvo poi dover subire le metamorfosi, tipo la mutazione da Forza Italia in “Cambiamo!”.
Non sono uno zoologo prestato alla politica però ricordo le lucertole che da bambino per non farsi prendere da me si staccavano la coda.
Non aggiungo altro.

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Ai miei tempi non esisteva quella specie anfibia di batraci esotici e invasivi che vive e prospera in ambiente politico e burocratico grazie a due anglicismi piuttosto recenti, lo “staff” e lo “spoyl sistem”.
Sono rospi effimeri, col timer impostato sulla durata in carica del sindaco che li ha benevolmente assunti “intuitu personae” in deroga all’articolo 97 della Costituzione dove c’è scritto che “Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso”.
Nel loro caso la metamorfosi avviene in ambiente politico, come questa mattina il mio amico Antonio Federico della Lega Giovani sottolineava su Fb a un rinnegato appartenente a quella specie.
Sempre in tema di cannibalismo, il caso di Tano e dell’ingratitudine del suo “nominato” col quale ha avuto una lunga e travagliata fornicazione, mi ricorda quello sessuale della mantide religiosa visto che il rospo in questione ha procurato al suo principe più ansie da prestazione che orgasmi e adesso addirittura lo vorrebbe cotto e mangiato.

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Poi ci sono i rospi smeraldini che qui sul Roya e sul Nervia sono in via di estinzione.
Si tratta di una specie protetta che canta sui social la canzone del centrodestra unito e coeso mentre sputa veleno su Tano accusandolo delle peggiori nefandezze nella speranza di attirare una femmina che alle ultime politiche ha avuto in dote dalla principessa Intemelia il 32 % dei voti.
Si sente protetta dalla sua Convenzione di Berna e dalla sua Direttiva Habitat rappresentate dal “Patto di Coalizione” e a primavera si prepara a staccare cedole e a incassare dividendi.
Nel suo caso però la metamorfosi avviene in ambiente politico e i rospi da smeraldi mutano facilmente in arancioni e carta zucchero e amoreggiano con Tano.

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Anche in politica la biodiversità è un valore quando si associa a un comune sentire basato su rispetto e correttezza.
Il suo nemico come ben sanno Giuseppe Palmero, Andrea Floris e le sentinelle dell’Oasi del Nervia è la stupidità del vandalismo e del bracconaggio che in politica prende forme altrettanto pericolose.
Se ne renderanno conto tutti i rospi dello stagno prima che per alcuni di loro sia troppo tardi?

Bruno Giri

Cantami o Diva del Pelide Tano l’ira funesta…

In primo piano

Dice il proverbio che chi va con lo zoppo impara a zoppicare e i leghisti carbonari ormai a Ventimiglia zoppicano vistosamente, più ancora dei compagni del PD, loro sodali nel “Patto della Ceralacca” stipulato dal notaio.

La gamba più corta è quella del consenso popolare “che va conquistato prima del potere”, come Gramsci ha corretto Lenin.
Ma loro non hanno fatto in tempo a studiare il pensiero di sinistra e tutti i giorni invece di conquistare consenso popolare ne perdono un pezzo per strada.
Ieri Tano li ha sbugiardati sulla passerella dopo essersi sentito ripetere per cinque mesi che non era successo niente e se era successo qualcosa, pazienza! tanto non c’erano i soldi e poi il progetto non c’era e se c’era faceva schifo e bisognava farne uno nuovo, “condiviso e amministrativamente corretto”.
Per gente come loro che considera la pubblica amministrazione un fenomeno mediatico ogni sassolino che Tano si toglie dalle scarpe va preso al volo sui social, un po’ “come il pane per l’affamato” di Gramsci quando al mattino apriva la posta a San Vittore.
Sono convinti che le persone a Ventimiglia pittano come bughe, e questa mattina sull’amo di Sanremonews.it hanno lanciato un secchio di brumezu però senza troppo riflettere.
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La notizia è scarna e brutale: il Commissario prefettizio NON darà seguito ed esecuzione al procedimento di appalto del “1° lotto funzionale: Ponte ciclo pedonale – Sistemazione urbana delle spalle” dell’importo complessivo di € 7.513.000,00 di cui € 5.557.685,00 a base d’asta (ad eccezione di € 185.000,00 relativi agli oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso) e € 1.955.315,00 per somme a disposizione della Stazione Appaltante a copertura dello spostamento e allaccio dei servizi a rete, della Direzione Lavori, del collaudo, di imprevisti, contributi e tasse oltre a € 250.000,00 per revisione prezzi prescritta dall’articolo 29 del decreto “Sostegni-ter” a copertura delle variazioni dei prezzi dei materiali da costruzione.
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Usando un termine oxfordiano, la prima stronzata dentro il brumezu è che Tano nel riportare la notizia “non perde occasione per mettersi in mostra”, come se ottenere giustizia e rivendicare di aver avuto ragione fosse esercizio di esibizionismo, con l’aggravante della bugia di non ricandidarsi.
Un red carpet per Tano, insomma, al posto di una passerella impossibile.
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La seconda performance è pazzesca, molto più della fantozziana corazzata Potëmkin, ed è sufficiente leggere le parole per rendersene conto: “Siamo costretti ancora una volta a replicare per ripristinare la verità dei fatti, pur comprendendo che queste polemiche non interessino realmente ai cittadini ventimigliesi. Il Commissario straordinario ha spiegato chiaramente che non partirà la gara per la passerella proprio perché, come sostenuto dalla Lega, NON CI SONO E, PRESUMIBILMENTE NON CI SARANNO, le risorse economiche necessarie per legge a realizzare l’opera”.”
“Verità”, “Polemiche”, “Indifferenza”, sono i tre tag che contrassegno, memorizzo e sviluppo.
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“Verità”.
Quanto al finanziamento regionale, il 10 aprile 2022 il vice sindaco della Lega ha approvato in Giunta Comunale l’atto n. 30 relativo all’inserimento del primo lotto nel “Programma Regionale di Rigenerazione Urbana (PRRU)” e nella “Programmazione regionale degli interventi strutturali e di manutenzione straordinaria, monitoraggi e progettazioni in materia di viabilità e mobilità ciclistica” inseriti nel Piano degli Interventi per l’Annualità 2022 del Programma regionale di Rigenerazione Urbana.
Quanto al finanziamento comunale questi TESTUALMENTE sono i riferimenti: “SI DA ATTO che l’intervento di ricostruzione in argomento è stato inserito nelle varie programmazioni triennali ed annuali dei LL.PP. (CUP: H37C20000070005), in particolare nel programma triennale dei LL.PP. 2020-22 come approvato con delibera di Giunta comunale n. 223/2019 al n. CUI 00247210081-2020-32, intervento confermato nel triennale 2021-23 approvato con delibera GC n. 199 del 22/10/2020 nonché i necessari e correlati interventi di messa a norma sotto il profilo idraulico del tratto di asta terminale del Fiume Roya (argini ) (CUP: H33H20000000005) nonché nel triennale 2022-24 ed annuale 2022 approvato con delibera di GC n . 187 del 25/2/2021, seppure lo stesso dovrà essere aggiornato per tener conto delle modifiche apportate all’opera nel corso della progettazione e dei relativi costi”.
Due giorni dopo, il 12 aprile 2022 con atto n. 293 si è CONCLUSO il procedimento tecnico con prescrizioni e osservazioni “in procedendo” dei partecipanti alla Conferenza dei Servizi decisoria, e il tutto regolarmente comunicato al Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica.
Tra i pareri favorevoli spiccano quelli favorevoli alla soluzione progettuale emessi dai vari Settori della Regione Liguria dove la Lega è presente nel Governo con il vice-Presidente e altri membri in Giunta e in Consiglio.
Infine l’intero dossier tecnico è stato trasmesso alla Centrale unica di committenza per gli atti di sua competenza, cioè bando di gara e compagnia bella.
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“Polemiche”.
Dire alle migliaia e migliaia di ventimigliesi che con votazione diretta e personale ti hanno eletto sindaco della loro Città come stanno realmente le cose su una pratica che sta loro a cuore è doveroso.
Devono sapere che per una Amministrazione comunale impegnarsi nel ricevere contributi a destinazione vincolata è un atto squisitamente politico, che rientra nelle competenze esclusive e sovrane degli organi elettivi indicati dalla legge e ancor più assumere debiti pluriennali a carico del proprio bilancio.
Cose che eccedono i poteri di gestione ordinaria del commissario prefettizio ANCHE QUANDO SONO DISPONIBILI FIN DALLA ANNUALITÀ 2022.
Punto.
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“Indifferenza”.
Abbina al “non è successo niente” la speranza quel qualcosa che è successo passi in cavalleria, tra l’indifferenza generale, naufraghi in un mare di problemi quotidiani.
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Nascondere la verità, buttare tutto in caciara e confidare che i ventimigliesi abbiano altro a cui pensare è la strategia suicida della Lega carbonara.
La solitudine di Tano in realtà è del suo fantasma che come quello di Cesare a Bruto sussurra ai suoi accoltellatori : “Ci rivedremo a Filippi!”.

Bruno Giri

Con l’auspicio che i gabbiani tornino a volare

In primo piano

Lo “spirito del tempo” oggi è diventato il limbo di una moratoria su tutto, a partire da sé stessi e dalla propria identità perduta.
Le categorie sociali e politiche che ci rendevano riconoscibili sono scomparse, quelle giuridiche sono confuse e sbadite e le appartenenze biologiche di genere sono sotto attacco.
Chi dissente e si oppone alla deriva viene relegato nel ghetto dei complottisti che dietro alla evoluzione egualitaria e globalista vedono oscure trame sataniche.
Il Ministro della Difesa che si inginocchia davanti al Milite Ignoto adesso è simbolo dello “Zeitgeist” di tregua, un armistizio che fermi la demolizione del patriottismo italiano da troppo tempo celebrato solo notarilmente alle feste comandate come si ottempera a un atto dovuto.
Quando, più di 80 anni fa, ho raggiunto l’età della ragione mi hanno detto che la Patria era l’Italia, la sua bandiera era il Tricolore, che mio Padre era andato in Russia a difenderla, che io ero stato battezzato in una Chiesa cattolica dove avrei imparato il suo catechismo e partecipato ai suoi riti, e che la mia Famiglia era composta da Papà, Mamma e sorellina.
Ho anche capito da funzioni biologiche di essere un maschietto, il che avrebbe avuto i primi effetti di genere sul colore del mio grembiulino.
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Oggi nulla è più come allora, non sappiamo più chi siamo.
Cominciamo finalmente a aprire gli occhi e a accorgercene dall’arrivo a Palazzo Chigi di una donna controcorrente, da gesti come quello del Ministro della Difesa, dalla sconfessione dei dogmi vaccinali fino a ieri imposti come atti di fede e dalla estrema difesa contro l’invasione delle proprietà private da parte di orde di invasati.
Perché non siano una sterile geremiade le mie considerazioni le ancoro alla quotidianità.
Ieri pomeriggio i miei Nipotini facevano il ponte e Davide mi ha chiesto di portarlo a fare un giretto a Ventimiglia Alta, uno dei suoi luoghi “magici”, dove zio Tano gli aveva “WhatsAppato” di andare ad ammirare un “murale” sulla facciata di una casa alla Colletta, donato dal signor Thielen, un cittadino olandese.
Combinazione la Chiesa romanica di San Michele Arcangelo era aperta al pubblico e così abbiamo fatto un selfie e detto la preghierina anche alla Madonna di serie B, quella di Polsi, alla quale è preclusa la processione per il suo concorso esterno ad associazione mafiosa.
Abbiamo parcheggiato sotto il Palazzo dei Conti di Ventimiglia che ultimamente ospitava le suore giannelline, quelle “dell’orto” e Sandra, una anziana Signora, amica di Davide, che siamo passati a salutare ci ha parlato della devastazione di quell’angolo di Paradiso da parte di migranti in cerca d’asilo notturno.
Combinazione era la sera di Halloween e le strade al nostro rientro a Sanremo erano invase da zombie, metafora di come ci siamo ridotti negli altri 364 giorni dell’anno.
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Dettagli quotidiani che come i gabbiani del “murale” non volano via ma che restano lì a parlare alla coscienza di ciascuno di noi per farci tornare quelli che eravamo.
Il 27 maggio dell’anno scorso Tano salutava la stagione di rigenerazione che quel giorno si apriva, “urbana” per l’Advisor, “civile” per Scullino.
Ricordo le sue parole: “…sulle ceneri dell’antico palazzo dei Conti di Ventimiglia Guerra-Lascaris, poi diventato Convento, nasce il futuro della Città alta con una nuova e grande vocazione turistica.
E’ il nostro auspicio, che vogliamo fortemente diventi realtà.
Riteniamo che questo progetto pubblico-privato di enorme importanza possa completare la rigenerazione del “Centro storico”, un obbiettivo da noi avviata negli anni precedenti attraverso investimenti finanziati con i fondi comunitari Par-Fas e altri, investiti nella illuminazione, nei parcheggi, nell’arredo delle piazze dei sestieri e nel restauro di edifici.
Oggi abbiamo il nuovo porto, il collegamento verticale tra la zona della Marina San Giuseppe e il “Centro storico” attraverso un ascensore e in questo nuovo progetto inseriamo nuovi parcheggi pubblici per gli abitanti di Ventimiglia Alta.
La Chiesa Barocca e il giardino del Corsaro Nero, che sono parte di questo progetto rimarranno però esterni ad esso, come sue pertinenze ma con accesso autonomo e aperte al pubblico.
Lo storico palazzo dei Conti di Ventimiglia rinascerà a nuova vita, e mi piace dire che è il fiore all’occhiello dell’intera operazione di rilancio turistico e culturale della Città Alta”.
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Dopo un anno di intenso lavoro per realizzare questi auspici che, tra l’altro, in quella struttura “medical” di eccellenza avrebbero portato alla creazione di 180 nuovi posti di lavoro, voilà! ecco che tre zombi gli hanno fatto lo scherzetto.
Anzi lo hanno fatto alla loro Città, alla loro categoria politica e di Partito di appartenenza e a quella sociale di cittadini condannati in altre epoche all’esilio e nell’antica Roma alla “acquae et ignis interditio”.
È tempo che la moratoria finisca, che la Madonna sia promossa in serie A e che il gabbiano Tano torni a volare, lo dicono anche i muri.
Bruno Giri

Quando l unico modo di fermarti è accoltellarti alle spalle e bloccare volutamente la passerella !

In primo piano

Esclusiva!
Tano con finanziamento e capitolato d’appalto pronti mentre viene trascinato per i piedi e accoltellato 72 giorni dopo la conclusione positiva della Conferenza di Servizi decisoria in forma semplificata e modalità asincrona concernente l’approvazione del progetto definitivo per la realizzazione di una passerella ciclopedonale sul fiume Roja, messa in sicurezza degli argini nel tratto terminale e riqualificazione urbana.
Tutti i diritti riservati.Bruno Giri

Gli Inquisitori della Santa Lega Carbonara Intemelia hanno accoltellato fra Gaetano Giordano Bruno Scullino.

In primo piano

Uno dei capi d’accusa postumi contestati a Tano dalla cellula carbonara intemelia che il 23 giugno scorso lo ha pugnalato alla schiena è quello di “schizofrenia migratoria”.
Sindrome psichiatrica da lui manifestata sotto forma di deliri e di allucinazioni nella accoglienza degli alieni, attività che come è noto non spetta al Comune ma che rientra nella competenza esclusiva dello Stato.
Nello specifico il sindaco-nostromo senza sentire il comandante leghista del brigantino e all’insaputa della ciurma è colpevole di aver abbassato lo scalandrone e di aver fatto salire a bordo il Prefetto Armando Nanei per un sopralluogo alle stive dove accogliere gli alieni.
Per molto meno Nelson ha impiccato l’ammiraglio Caracciolo, reo di essersi ribellato al Borbone.
Tano addirittura ha osato ammutinarsi alla Regia Lega di lotta e di governo, dunque giustizia andava fatta!

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Oggi è il 28 ottobre 2022, centenario della marcia su Roma, un giorno che mi ricorda le parole di Emilio Lussu nel libro da lui intitolato a quel “suicidio parlamentare” e “dintorni”: “Il mondo non va né a destra né a sinistra. Il mondo continua a girare attorno a sé stesso, con regolari eclissi di sole e di luna.”
Non so quale dei due astri paragonare Tano, però l’astronomo politico che è in me sa per certo che la sua eclisse terminerà presto mentre la rivoluzione di Ventimiglia intorno al proprio asse prosegue tranquilla nonostante gli sciami di meteoriti, alcuni cadenti altri all’arrembaggio.
L’onda lunga del cataclisma politico del 25 settembre sull’immigrazione non è ancora arrivata da queste parti e “la tranquillité régne à Varsovie” per dirla con Horace Sebastiani che riferiva sull’ennesima invasione russa in Polonia.

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Però tutti noi abbiamo ascoltato le parole del Presidente del Consiglio che in chiusura del suo discorso programmatico ha toccato il tema degli sbarchi degli alieni.
Ha assicurato “in alcun modo [di non voler] mettere in discussione il diritto d’asilo per chi fugge da guerre e persecuzioni” e di avere come unico obbiettivo “impedire che sull’immigrazione l’Italia continui a farsi fare la selezione in ingresso dagli scafisti”.
Lo ha fatto riesumando la terza fase dell’Operazione EU “Sophia” del 2015 per addolcire la brutale e disumana espressione di “blocco navale” dei Fratelli d’Italia in versione elettorale citando la formula di un precedente comunitario meno sgradevole.
Si tratta di una vecchia iniziativa, subito fallita, di contrasto militare al traffico di vite umane in terra e in mare all’interno delle acque territoriali nazionali, da eseguire attraverso la distruzione delle imbarcazioni e delle strutture logistiche nelle basi di partenza dei trafficanti.
Però doveva compiersi previa risoluzione ONU e col consenso degli Stati costieri interessati, condizioni all’epoca venute entrambe a mancare.
Fin qui per ciò che riguarda l’ingresso degli alieni sul pianeta EU, ma a Ventimiglia loro non sbarcano sul lungomare e alle Calandre, sono già sbarcati o entrati da altri pertugi di frontiera e ci arrivano dopo una odissea lungo lo stivale, sono di passaggio, in transito verso la Francia che però li respinge.
E qui casca l’asino.
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È cascato quando il Presidente del Consiglio ha proseguito integrando il suo programma con “la creazione sui territori africani di hotspot, gestiti da organizzazioni internazionali, dove poter vagliare le richieste di asilo e distinguere chi ha diritto ad essere accolto in Europa da chi quel diritto non ce l’ha.”
Azz! Mi sono detto, ma è ciò che Tano lo Schizofrenico stava facendo “sui territori intemeli” quando è stato accoltellato!
Mi ricordo bene tutto.
L’anno scorso qualcuno al Viminale doveva aver scoperto che gli alieni sono esseri umani e deve averlo rivelato alla Lamorgese la quale a novembre aveva impartito il “contrordine, compagni!” a Michele Di Bari, capo del dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione, cioè la stessa persona che l’anno prima aveva chiuso il Campo Roya con dentro 500 alieni dispersi allo stato brado come i cinghiali.
Poco dopo a Roma al dipartimento ci sarà il cambio della guardia con l’arrivo di Francesca Ferrandino mentre lo stesso avverrà a Imperia tra il prefetto Alberto Intini e il suo successore da Armando Nanei.
Avvicendamenti che hanno contribuito ad accelerare la traduzione in pratica dell’idea di Tano, Toti, Berrino e Scajola jr di un hotspot nel rio Sorba alla Mortola “dove poter vagliare le richieste di asilo e distinguere chi ha diritto ad essere accolto in Europa da chi quel diritto non ce l’ha” come oggi il Governo intente fare in Africa.

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Per quella idea sacrilega e eretica maturata in nome dell’articolo 13 della Costituzione e dell’articolo 5 della Convenzione Europea dei Diritti Dell’Uomo, cioè dell’“habeas corpus” degli alieni riconosciuti come esseri umani e non selvaggina gli Inquisitori della Santa Lega Carbonara Intemelia hanno accoltellato fra Gaetano Giordano Bruno Scullino.
Però gli hanno risparmiato il rogo ed è qui che hanno sbagliato, perché prima o poi l’eclisse finisce e a Campo dei Fiori di Ventimiglia gli elettori stanno già preparando il suo monumento, ma da vivo.

Bruno Giri

Difficoltà digestive e parallelismi calcistici ……..

In primo piano

A cena ho mangiato pesante e questa notte ho sognato la Yalta “de noantri”.
Al posto di Churchill, Roosevelt e Stalin a spartirsi le aree di influenza di Partito in Italia c’era la terna del “C.U.”, del Centrodestra Unito uscita vittoriosa sulla terna del “C.S.” il Centrosinistra Separato in casa.
“Marciare divisi e governare uniti”, nel mio sogno era la parola d’ordine maoista dei tre vincitori e il bastone di comando, come per Palazzo Chigi, spettava a quel Partito della terna che localmente aveva ottenuto nell’ultima elezione la più alta percentuale di voti.
Fin qui erano le fasi intermittenti di sonno profondo REM, ma tra una e l’altra si sono succeduti gli incubi nel leggere il Manifesto delle Razze inferiori sugli apolidi dei movimenti civici.
Praticamente a Ventimiglia nel 2023 veniva azzerato il fattore civico “T” come il Tano del 2019 e il coltello per il manico tornava in mano a uno dei tre Partiti politici di “Centrodestra Unito” che sceglieva tra le sue file il candidato sindaco.

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Tradotto in cifre la Lega Carbonara, quella che ha accoltellato Tano, nel mio sogno REM consegnava a Fratelli d’Italia il testimone della staffetta 2019/2022, e questo perché il precedente rapporto tra di loro che nel 2019 era stato di 20,73 % a 9,62 % nelle ultime elezioni era diventato di 18,97 % a 32,48 % grazie all’effetto “B” come Berrino.
Tradotti anche i miei incubi in cifre, il candidato sindaco espresso dalla la terna “C.U.” col 60 % di croci su uno dei tre simboli, al netto del dimagrimento fisiologico di circa il 10 % col passaggio dalle elezioni politiche a quelle amministrative ma con l’aggiunta di “Noi moderati” che ha un deputato ligure e il Presidente di Regione, era sicuro di essere eletto sindaco al primo turno.
Insomma, una nottataccia.

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Al risveglio ho trovato sull’iPhone il discorso integrale del Presidente Meloni spedito da un fratello d’Italia, mi sono messo nei panni del terminale ligure, monocratico o collegiale non saprei, di quel Partito vincitore al “Gratta & Governa” in quel di Ventimiglia e mi sono sentito come colpito da improvvisa ricchezza da investire nella squadra di calcio del Centrodestra unito che, grazie a campioni di alto profilo punta allo “Scudetto del Buongoverno” della Nipotina di Luigi Einaudi.
Altro che mezze calzette e debuttanti dalle belle speranze che in questi giorni sfilano in passerella sui social nel concorso “Toto-Sindaco” per candidare uno da mettere alla testa della fantomatica Federazione Brancaleone di liste civiche!
Ignorano che la posta in gioco per il Centrodestra Unito è alta perché dopo la lunga marcia della Nipotina di Mao per arrivare a Palazzo Chigi si troverà di fronte al primo collaudo elettorale della strategia unitaria sul territorio.
E qui casca l’asino del Fanta calcio.

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Tano a Ventimiglia oggi è come Benzema a Madrid, “Pallone d’Oro” alla testa di una squadra di eccellenza, e come è successo per il Chelsea di Abramovich e in questi giorni per la Sampdoria si trova sul calcio mercato a parametro zero come usato sicuro.
Ha percorso alla grande l’intero “Cursus Honorum” amministrativo e politico in parallelo a una impegnativa attività imprenditoriale.
Consigliere comunale, capogruppo e assessore socialista tra il 1990 e il 1995, con la discesa in campo del Cavaliere si è arruolato in “Forza Italia” e da allora fino al 2012 con la maglia azzurra ha vinto tutto, sindaco e consigliere regionale in particolare e tutto il resto immaginabile.
Dopo una parentesi giudiziaria di sette anni sabbatici conclusa con tante scuse e risarcimenti morali nel 2019 è eletto sindaco al primo turno da indipendente e il 23 giugno 2022 è stato accoltellato da tre carbonari leghisti che hanno messo la loro firma sotto le sei firme PD in un documento di dimissioni per sciogliere il Consiglio comunale.
I Presidenti Pertini e Ciampi gli hanno conferito alte onorificenze della Repubblica e lo stesso ha fatto S.A.S. Principe Alberto II di Monaco dal quale è stato insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine di Saint Charles.
Diceva Vujadin Boskov che un grande giocatore vede autostrade dove altri vedono solo sentieri e Tano negli ultimi tre anni di gol ne ha segnati tanti e altrettanti assist ha ricevuto da lui la Giunta regionale e in particolare gli assessori Piana, Berrino e Scajola.
Queste in sintesi sono le sue credenziali e quotazioni nel Fanta calcio di questi giorni a Yalta.
Con due sole variabili contrarie, una che il “C.U.” decida di suicidarsi, voli basso, incappi in ruggini e beghe da comari di paese e nel gioco della roulette russa finisca con lo spararsi nei coglioni nel ballottaggio, e l’altra che scenda in campo un campione alla testa di una squadra più forte del Real Madrid.
Ma non riesco a vederla.

Bruno Giri

Ho visto cose, che voi umani non potreste immaginarvi

In primo piano

Non ci sono più i pifferai di una volta.

Le masse di De Gasperi, di Togliatti e di Almirante oggi si disperderebbero in mille rivoli, ognuno dietro il suo incantatore.
Le variazioni tra i loro spartiti sono minime, arrivano a differenziarsi su dettagli insignificanti che toccano la sensibiltà o l’interesse dei proverbiali quattro gatti.
Però, consoliamoci, è un fenomeno cosmico.
Le masse informi e ebeti in un primo tempo dovevano essere liberate, poi subito dopo evangelizzate, civilizzate e educate e ultimamente avrebbero dovuto essere emulsionate in una poltiglia universale per sentirsi felici e contente grazie al Great Reset e alla globalizzazione.
Oggi invece la maionese è impazzita e i risultati sono sotto gli occhi di tutti, a cascata da Davos a Bruxelles, da Roma a Genova fino a Ventimiglia, ultima barriera prima della mitologica liberazione delle masse migranti in transito, del loro riscatto e della loro felicità in terra.

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Qui, sulle sponde del Roya, c’è il tappeto sotto il quale finiscono alcune delle contraddizioni che hanno portato a tutto questo.
Dissonanze che nella diaspora del buonsenso trovano sempre il ritornello giusto da far suonare a un nuovo pifferaio.
Eppure una tregua a questa cacofonia cittadina sarebbe possibile, anzi si impone a una comunità che ha formidabili opportunità di prosperità e di benessere di fronte a sé.
Qualche punto fermo in questa direzione Tano lo stava ottenendo prima di essere accoltellato ma da quel momento in poi i pifferai si sono moltiplicati nel suonare ognuno il proprio arrangiamento sul tema e nelle diverse sue forme e tonalità.
Il tema del territorio è quello che oggi va per la maggiore, cosa che mi porta indietro all’autunno 1984 a Sanremo.
È stato quando mi strapparono alle funzioni manageriali paracomunali di stampo privatistico che stavo svolgendo per realizzare il nuovo Mercato Fiori di valle Armea e l’Aurelia bis e obtorto collo mi hanno costretto a occuparmi per un quinquennio di urbanistica e di edilizia residenziale pubblica e privata in veste di assessore comunale.
Come Dante all’Inferno il mio Virgilio è stato il compianto professore Pierandrea Mazzoni, sommo giurista, già magistrato coraggioso e memoria nel famedio dei sanremaschi illustri, una guida che mi ha aperto la strada della conoscenza più come amico che come consulente.

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Da lui ho imparato l’effimera delicatezza della pianificazione del territorio, il suo rapporto ancillare con l’economia, l’ossequio di entrambe all’ambiente, la strumentalità dell’edilizia e l’importanza strategica dei lavori pubblici.
E soprattutto mi ha fatto capire come tradure tutto ciò in azione politica unitaria, equilibrata e coerente, in capo all’ente pubblico territoriale e non ai singoli portatori di interessi particolari e contingenti.
Mi sento di dire, sulla base di quel lontano insegnamento e di quella mia esperienza che Tano nei tre anni della sua amministrazione a Ventimiglia si è mosso bene ricercando la sintesi politica nel triangolo “pianificazione-economia-ambiente”, con un PUC vecchio e anacronistico, con un bilancio asfittico e scarse risorse a disposizione e con criticità ambientali, naturali e antropiche, di ogni genere e specie.
Il suo segreto è stato lo stesso del motto che questa mattina il Presidente Giorgia Meloni ha rivolto al Parlamento: “Agevolare chi fa impresa, non disturbare chi vuole fare”.
Fosse anche un Principe, come per il Porto degli Scoglietti e per Cava Grimaldi, aggiungo io scherzando.
“Tutte cose sovrumane che nella Blade Runner intemelia voi minuscoli pifferai umani non potreste neppure immaginarvi” è la mia conclusione

Bruno Giri

Bomba Sporca

In primo piano

Aspettando la bomba sporca nel deserto della steppa ucraina, questo è il momento dei bombardamenti, cattivi quelli russi perché terroristici e buoni quelli euro-atlantici perché difensivi.
Ragion per cui quelli euro-atlantici li paghiamo due volte noi che invochiamo la pace a Sant’Egidio, donando bombe buone e pagando bollette stratosferiche.
Avevo 9 anni quella notte di martedì 13 luglio 1943 quando a Torino dall’una e trentatré alle due e quarantacinque sono stato bombardato da 763 tonnellate di bombe buone, erano di calibro grosso (1.000 libbre) e grossissimo (2.000 e 4.000 libbre) con il contorno di spezzoni incendiari alla termite e accompagnate dalle new entry nella cantina bellica della Perfida Albione, le bottiglie e i bidoni di benzina al fosforo.
Mi bombardavano per il mio bene, a scopo liberatorio, pedagogico e educativo, 250 bombardieri inglesi, Lancaster, Wellington, Stirling e Halifax, peccato che quella notte 792 persone siano morte, ma cosa volete? capita!
Allora a negare che fossero buone erano i fascisti, adesso sono i putiniani.
Io oggi non ci sono in Ucraina e non posso dire, ma a Torino c’ero e ricordo che prima piovevano le bombe dirompenti e poi sulle macerie cadevano a pioggia enormi quantità di ordigni incendiari per impedire l’intervento dei pompieri e bloccare infrastrutture e servizi a rete.
Non piovevano su installazioni strategiche militari o industriali ma di notte su quartieri cittadini intensamente abitati, i fascisti dicevano che erano bombe cattive perché terroristiche.
Ma erano fascisti.

Bruno Giri

Nella fattoria politica intemelia c’è chi è convinto di avere trovato la password per entrare negli “Arcana Imperii”, ma è solo Photoshop

In primo piano

Nella fattoria politica intemelia c’è chi è convinto di avere trovato la password per entrare negli “Arcana Imperii” dopo aver pelato patate e lavato piatti per qualche anno in cucina.
L’opinione individuale non esiste per questi hacker della democrazia, per loro il consenso collettivo si conquista dietro lo schermo di un computer muovendo telematicamente legioni di anonimi burattini.
È sufficiente disegnare sui social i profili senza volto di alcuni diadochi di Tano e subito i Metternich della tastiera organizzano un Congresso di Vienna e allacciano i fili invisibili del Potere sulle rive del Roya.
Condividono, in pratica, con l’uomo della Santa Alleanza che anche “Ventimiglia” e non soltanto l’Italia è una “espressione geografica” e che il suo concetto di popolo riguarda il dialetto e non ha “valore politico”.
Senza però il finale: “In Europa allo stato attuale esiste un solo vero uomo politico, ma disgraziatamente è contro di noi. È il conte di Cavour”.
Lo nascondono non perché lunedì scorso se ne è impossessato Berlusconi ma perché pensano a Tano, uno che è contro di loro.
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Più passa il tempo e più mi persuado che Gramsci aveva ragione da vendere quando già 87 anni fa scriveva che il potere sovrano “per Grazia di Dio e Volontà della Nazione” non esiste più: “Il potere è la capacità di fare, la politica è decidere che cosa fare.”
Il problema è che il “fare” che occorre decidere e di cui bisogna essere capaci non è più quello dei suoi tempi.
Oggi, diciamocelo chiaro e guardandoci negli occhi, il politico “casual” eletto in qualsiasi ruolo in un qualsiasi Comune italiano e quindi anche a Ventimiglia, ha di fronte un “trilemma”.
O si adatta a essere il pupazzo “Rockfeller” di un burocrate apicale ventriloquo a sua volta incaprettato in un modello organizzativo connesso, tipo l’urbanistica intemelia dell’ultimo triennio.
Oppure non lo accetta per i più vari motivi, tipo scontro frontale sulla protezione civile o buccia di banana della Coop di via Tacito.
Oppure, e questo è il caso di Tano, esternalizza e appalta i servizi in cucina e in sala e nei briefing quotidiani detta il menu, e come si fa nell’impresa impartisce le informazioni e le istruzioni necessarie, consapevole del proprio ruolo di “decisore” politico e non di esecutore tecnico o burocratico.
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Una specialità trend sui social è quella culinaria, con immagini di manicaretti sui fornelli o impiattati.
L’altro giorno il nostro metaforico cuoco capo partita ne ha pubblicato una sui social, precotta e alle Calandre e al Porto degli Scoglietti.
La sua intenzione era chiaramente quella di far sapere al mondo di essere presente negli “Arcana Imperii” a dare una mano al loro titolare, il Commissario prefettizio.
Però lo ha fatto usurpando le competenze tecniche del responsabile del procedimento, il burocrate apicale rimasto senza un pupazzo “Rockfeller” da far parlare.
Minestra riscaldata sul fornello di una Conferenza dei Servizi, tipo quella decisoria del
1° luglio scorso che ha approvato il progetto definitivo della pista ciclopedonale tra via Tacito e via Dante e della traslazione della passeggiata a mare, o tipo quella del precedente 12 aprile che ha fatto altrettanto per il progetto definitivo della passerella ciclopedonale sul fiume Roya, messa in sicurezza degli argini nel tratto terminale e riqualificazione urbana.
In questo caso, però, non si è trattato di opera pubblica comunale ma di opera di difesa costiera di un privato sub-concessionario del Demanio marittimo pubblico, progettata e eseguita a sua cura e spese per mettere in sicurezza la Falesia di Punta della Rocca, precedenti opere da lui eseguite in sub-concessione e altri ambiti marini e terrestri da esse interessati e coinvolti, esposti a criticità di varia natura.
Cinque mesi ad oggi, domenica 23 ottobre 2022, si era concluso il procedimento tecnico-burocratico di approvazione del progetto definitivo con la determinazione conclusiva del 23 maggio 2022 n. 408 che ha chiuso la relativa Conferenza dei Servizi.
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È un manicaretto fatto col Photoshop perché i meriti aggiunti sono postumi e surreali, tutto si è svolto “secundum natura” direbbe Lucrezio, come il sorgere del sole o il cadere della pioggia.
Però c’è anche un risvolto apologetico in tutto questo.

Ieri mattina il soggetto privato ha iniziato i lavori mentre il soggetto pubblico delle due Conferenze dei Servizi che citavo prima e di ogni altra Conferenza futura e/o in corso dovrà aspettare anni e anni prima di poterlo fare e questo a onta e discredito dei carbonari ai quali i cuochi insubordinati e i loro  adesso fanno la serenata dietro lo schermo di un computer.

Bruno Giri