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RIVIERA 24 : Emergenza rifiuti, Scullino replica a Di Muro: «Cittadinanza attende decisioni rapide da parte sua»
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Emergenza rifiuti, Scullino replica a Di Muro: «Cittadinanza attende decisioni rapide da parte sua» – Riviera24
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Emergenza rifiuti, Scullino replica a Di Muro: «Cittadinanza attende decisioni rapide da parte sua»
Ventimiglia. «Ancora una volta, il Sindaco si è lasciato tirare per la camicia ed è caduto nella nassa di una giustificazione al suo mancato operare, offrendo risposte scaricabarile che nulla tolgono al malessere cittadino». Il consigliere ed ex sindaco Gaetano Scullino non ci sta e replica alle parole di Flavio Di Muro, primo cittadino in carica, che lo aveva tirato in ballo in merito all’emergenza rifiuti, addossandone parte della colpa.
«Ventimiglia è sporca e insicura oggi più che mai e lo stato di indecenza è sotto gli occhi di tutti, proprio nel momento in cui, dopo anni difficili, appariva un barlume di speranza turistica e commerciale. Perché, Flavio Di Muro, non serve a nulla raccontare la storia della rava e della fava: l’individuazione della ditta per i 18 comuni ha dimostrato nei fatti che nelle altre cittù e paesi funziona. E il bando è stato pubblicato in Gazzetta il 15 dicembre 2019 e su quella Europea il 6 luglio 2020. Se non sbaglio, a quei tempi lei era commissario politico cittadino e la Lega aveva cinque membri in consiglio, cinque su dieci, e anche il vicesindaco, un altro Assessore in Giunta e il presidente del consiglio.
Le ricordo che con il voto favorevole di tutta la Lega e degli altri alleati di centrodestra, il 24 marzo 2022, fu stipulato con la Teknoservice il contratto per la durata di sette anni, che il 29 aprile 2022 fu redatto il verbale di avvio del servizio e che esso iniziò effettivamente il 1 maggio. E come potremmo dimenticare che il 23 giugno tutto il centrodestra, tutto, leghisti compresi, fecero cadere l’amministrazione e per cinque mesi il commissario De Lucia guidò come poté la Teknoservice nel servizio, stante il ricorso della Doks Lanterna al Consiglio di Stato, e poi cercò ancora le migliori possibili soluzioni ai problemi oggettivi? Ciononostante la città svolse il suo servizio senza obiezioni, nemmeno di fronte alle continue contestazioni e pene pecuniarie che venivano nel frattempo comminate.
Poi, il 29 maggio 2023, venne la nuova amministrazione, la sua amministrazione, Flavio Di Muro, che vantava conoscenze e competenze eccelse ed amicizie in alto loco, assicurando ai ventimigliesi che lei avrebbe risolto tutti i problemi compreso quello della immigrazione dilagante e preoccupante. Lo vediamo, lo vedono i cittadini l’esito del lavoro avviato: consiglieri, assessori, segretari di partito, comunali, provinciali e regionali, tutti insieme capaci di ridurre Ventimiglia in simili condizioni.
E come si potrà ancora parlare di prospettive turistiche, di potenzialità di sviluppo, di cambio di passo per la città se, guardandosi attorno, si vedono giardini, vie cittadine, spiagge, piazze urbane e strade frazionali e paesi gravati dalla sporcizia, da discariche abusive disseminate su tutto il territorio, da cassonetti maleodoranti e cestini ricolmi di ogni rifiuto?
Ventimiglia è sporca, mal tenuta e disordinata come non mai, Flavio Di Muro la propaganda individuale non basta, il volto sorridente non basta! La cittadinanza attende decisioni rapide e puntuali da parte sua, decisioni incisive e immediate che pongano fine a questo stato di degrado, incuria e abbandono generalizzato. Occorrono migliori organizzazioni? mezzi? personale? Occorrono decisioni, chiare, rapide, risolutive, prima che il nostro meraviglioso territorio sprofondi maggiormente nel lerciume», ha concluso Scullino.
Coop a Ventimiglia, Scullino: “La sentenza ha sconfessato la Regione Liguria e non la mia Amministrazione
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Coop a Ventimiglia, Scullino: “La sentenza ha sconfessato la Regione Liguria e non la mia Amministrazione
“La sentenza del Tar ha annullato la Vas regionale e ha annullato l’intero procedimento comunale” – dice l’ex sindaco e attuale consigliere comunale di minoranza
“Le sentenze vanno prima lette e poi capite, non commentate senza averlo fatto. Il Tar ritiene che non vi sia stato equilibrio tra ‘interesse pubblico’, visto dal Comune in termini economici, 1.400.000 di euro di cui 400.000 scomputati, e sull’altro piatto della bilancia, ‘interesse dei privati’ (Articolo 32 Costituzione: diritto alla “tranquillità, riposo e salute”). La mia Amministrazione, con assessore l’avvocato Panetta, era competente sul primo punto, quello economico. L’Amministrazione regionale (il presidente Toti, il vicepresidente Piana e l’assessore delegato Scajola) era competente sul secondo punto, quello ambientale. La Regione ha esercitato le sue competenze attraverso una VAS, valutazione ambientale strategica, (delibera giunta regionale n. 499 del 1° giugno 2022) consistente nella approfondita analisi della compatibilità dell’intervento con il rispetto dei valori costituzionali richiamati dal Tar. Sia il Comune, sia la Regione Liguria si sono costituiti in giudizio a difesa dei rispettivi provvedimenti, uno sulla congruità economica e l’altra sulla compatibilità ambientale. La sentenza del Tar ha annullato la Vas regionale perché ignora i diritti costituzionali sanciti dall’articolo 32 che ‘non sono in vendita’ e poi in via derivata ha annullato l’intero procedimento comunale aggiungendo critiche secondarie sotto i profili comunali della pianificazione (articolo 117 Costituzione) e della ‘convenienza economica dell’operazione’” – commenta l’ex sindaco di Ventimiglia e attuale consigliere comunale di minoranza Gaetano Scullino parlando della pratica ‘Coop’ bocciata dal Tar.
“La sentenza, pertanto, ha sconfessato la Regione Liguria e non l’Amministrazione Scullino che sul punto di sua competenza, la ‘valutazione economica’, ha lasciato liberi i 17 membri del Consiglio comunale di votare secondo coscienza” – sottolinea Scullino – “Quanto alla incompatibilità/ineleggibilità/decadenza del collega Franco Ventrella non mi pronuncio, è competenza d’altri e sia il segretario generale e sia il presidente del Consiglio comunale che hanno sottoscritto la delibera di convalida degli eletti non hanno bisogno dei miei suggerimenti”.
Sentenza del TAR inerente la Coop
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Le sentenze vanno prima lette e poi capite, non commentate senza averlo fatto.
Il TAR ritiene che non vi sia stato equilibrio tra “interesse pubblico” visto dal Comune in termini economici (€ 1.400.000 di cui € 400.000 scomputati) e sull’altro piatto della bilancia, “interesse dei privati” (Articolo 32 Costituzione: diritto alla “tranquillità, riposo e salute”).
La mia Amministrazione, con assessore l’avvocato Panetta, era competente sul primo punto, quello economico.
L’Amministrazione regionale (Presidente Toti, vice Presidente Piana e Assessore delegato Scajola) era competente sul secondo punto, quello ambientale.
La Regione ha esercitato le sue competenze attraverso una VAS, valutazione ambientale strategica, (Delibera Giunta regionale n. 499 del 1° giugno 2022) consistente nella approfondita analisi della compatibilità dell’intervento con il rispetto dei valori costituzionali richiamati dal TAR.
Sia il Comune e sia la Regione Liguria si sono costituiti in giudizio a difesa dei rispettivi provvedimenti, uno sulla congruità economica e l’altra sulla compatibilità ambientale.
La sentenza del TAR ha annullato la VAS regionale perché ignora i diritti costituzionali sanciti dall’articolo 32 che “non sono in vendita” e poi in via derivata ha annullato l’intero procedimento comunale aggiungendo critiche secondarie sotto i profili comunali della pianificazione (articolo 117 Costituzione) e della “convenienza economica dell’operazione”.
La sentenza, pertanto, ha sconfessato la Regione Liguria e non l’Amministrazione Scullino che sul punto di sua competenza, la “valutazione economica” ha lasciato liberi i 17 membri del Consiglio comunale di votare secondo coscienza.
Quanto alla incompatibilità/ineleggibilità/decadenza del collega Franco Ventrella non mi pronuncio, è competenza d’altri e sia il Segretario generale e sia il Presidente del Consiglio comunale che hanno sottoscritto la delibera di convalida degli eletti non hanno bisogno dei miei suggerimenti.
Gaetano Scullino
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MIA C’A TE MIU
Della serie “Quelli che se la sono andata a cercare”.
Dopo la comparsata elettorale con il sindaco di Genova Bucci la passerella “Squarciafichi” era sparita dai radar ma è rimasta nel cuore di tutti i 21.457 elettori di Ventimiglia.
Metà di loro, poi, per la precisione 10.222, è andata alle urne e 8.949 erano all’oscuro del destino del progetto che era già stato approvato nella Conferenza dei Servizi “decisoria” del 12 aprile 2022 quando la Lega aveva cinque consiglieri sugli undici di maggioranza.
“Migliorarlo” era il nuovo “indirizzo politico” che in quello show il candidato sindaco leghista aveva soltanto annunciato, ma sul “come” tutti noi pensavamo che fosse già nella testa dei 1.273 elettori di quel Partito la cui rappresentanza subito dopo è scesa da cinque a tre e che statisticamente rappresenta un ventimigliese su venti.
Invece anche loro erano all’oscuro e solo tre giorni fa il neo eletto sindaco con 21 condivisioni su questa piattaforma social che finora hanno ottenuto 63 “like” cioè statisticamente con l’approvazione di un ventimigliese su quattrocentocinuantatre, ha finalmente acceso la luce sulle sue reali intenzioni.
Le quali non sono più di migliorare il progetto già pronto per il bando di gara ma di abbandonarlo, decisione che ha fulmineamente tradotto in pratica convocando l’ATI dei progettisti alla quale ha comunicato il nuovo indirizzo politico.
Opzione che come “decisore politico” Flavio Di Muro è autorizzato a prendere, legge alla mano, ovviamente in presenza del presupposto.
La norma, per i pignoli, è l’articolo 21, quinquies, del testo unico n. 241/90 sul procedimento amministrativo e la Conferenza dei Servizi “decisoria” conclude, appunto, un procedimento amministrativo.
Si tratta del cosiddetto “ius poenitendi” della P.A. che può sempre pentirsi eventualmente anche in autotutela e magari in via prudenziale applicando l’articolo 32, comma 7, del Codice n. 50/2016 degli appalti che dice: “L’aggiudicazione diventa efficace dopo la verifica del possesso dei prescritti requisiti” e quindi ammette fino all’ultimo una rivisitazione del progetto addirittura già aggiudicato.
L’asino casca sul presupposto che deve essere un motivo di pubblico interesse “sopravvenuto”.
Cioè o il caso di mutamento della situazione di fatto che non poteva essere prevista il 12 aprile 2022 al momento dell’adozione del provvedimento, oppure il caso di una nuova valutazione dell’originario interesse, però solidamente motivata.
In entrambi i casi il “decisore politico” può impartire al Dirigente Area Tecnica, titolare della competenza e della responsabilità di gestione, come indirizzo “politico” la revoca della sua Determina ovviamente con l’implicito indennizzo dell’eventuale danno subito dalle parti negoziali.
Fuori da questi casi l’eventuale danno suscettibile di valutazione economica cagionato dal “decisore politico” nell’ambito del suo rapporto di servizio con l’Ente Locale e in conseguenza delle sue decisioni lo paga di tasca sua.
E eventualmente in solido con coloro che vi hanno concorso partecipando alle riunioni e approvando le deliberazioni degli Organi collegiali attraverso le quali si è concretato il danno in questione.
Non c’è bisogno di pensare al dolo, anzi è da escludere in partenza, ma sulla colpa grave la Procura regionale presso la Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti per la Liguria è poco indulgente, anzi alcune mie cicatrici quando cambia il tempo sono lì a ricordarmi la sua dura intransigenza.
E qui mi fermo dopo aver letto il motivo di pubblico interesse “sopravvenuto” per ora solamente accennato nel post del “decisore politico” Flavio Di Muro e in attesa di leggerne il “ritenuto” e il “considerato” negli indispensabili atti deliberativi di indirizzo impartito al Dirigente Area Tecnica.
E in attesa ancora una volta mi tocca pensare che: “Quos Deus vult perdere, amentat.”
Bruno Giri
In memoria di Silvio Berlusconi
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Che la città dedichi alla memoria di Silvio Berlusconi il belvedere del nuovo tratto di pista ciclo-pedonale in via di allestimento. Un nuovo chilometro che riassume in sè l’ invito al movimento , al guardare sempre verso l’orizzonte, a ricaricarsi col riposo per percorrere fortemente un cammino.
E se questo fosse ritenuto riduttivo al confronto della personalità straordinaria di Berlusconi, si lascia comunque all’Amministrazione la facoltà di decidere altro luogo adatto a ricordare la grande statura politica, imprenditoriale, sportiva che Berlusconi ha evidenziato
Scullino sull’ elezione di Di Muro
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POLITICA | 30 maggio 2023, 09:20
Elezione di Flavio Di Muro a sindaco: Scullino “Mi complimento e all’opposizione farò il meglio per la città” (Video)
“Non ho sostenuto il candidato della Lega che ha fatto cadere la nostra amministrazione di centrodestra a due anni dalla scadenza, senza un democratico e dovuto confronto pubblico”
“Mi complimento per il risultato del neo eletto Sindaco Flavio Di Muro. Lo impone il rispetto degli elettori ed il senso delle istituzioni”. Sono le parole di Gaetano Scullino, candidato a sindaco alle ultime elezioni ed eletto in qualità di consigliere di opposizione.
Quel che sarà in grado di fare in concreto – prosegue Scullino – la nuova amministrazione eletta dalla maggioranza della metà degli elettori che si sono recati alle urne, lo valuteremo nel tempo. Anche in tal caso, qualora si concretizzassero iniziative lodevoli e a favore della città, non mancherò di complimentarmi dalle fila dell’opposizione. Nel caso opposto, o se nel corso del mandato continuasse la mera propaganda politica senza risultati concreti, non mancherò di sottolinearlo”.
“Non ho sostenuto il candidato della Lega – termina Scullino – che ha fatto cadere la nostra amministrazione di centrodestra a due anni dalla scadenza, senza un democratico e dovuto confronto pubblico (ma cosa ben nota recandosi dal Notaio). Lo rifarei mille volte, perché sono persuaso che esistano virtù che valgono più del vanto di avere vinto o di avere contribuito alla vittoria altrui. Anche dai banchi dell’opposizione, cercherò solo il meglio per la mia amatissima città. Viva Ventimiglia”.
Elisa Colli
Alle fonti del degrado civico
Finalmente con la proclamazione di un sindaco nel ballottaggio, uno vale l’altro, la parola fine scorrerà sullo schermo di Ventimiglia a chiudere la farsa elettorale e il 50 % degli spettatori che ha spento la tv o cambiato canale avrà la possibilità di chiedere giustizia al TAR Liguria nei prossimi trenta giorni.
Dubito lo faccia, l’acquiescenza alla illegalità diffusa è un potente antidoto per chi si fa i cazzi suoi, non occorre andare in farmacia, è nell’aria, lo assumi a piccole dosi col respiro.
La filiera di regime ha funzionato non ostante l’intoppo al Consiglio di Stato sulla ricusazione a Scullino e se anche oggi ce ne fosse stato un altro con Sismondini, si poteva sempre darmi ragione, far annullare le elezioni al TAR e mandare un Commissario straordinario, questa volta domestico.
Ma non è stato necessario.
Come in tutti i regimi anche in questo i gerarchi locali nei prossimi cinque anni, magari anche dieci, si detesteranno ma consapevoli del mestiere della loro Mamma politica si sopporteranno.
Una Mamma che viene a Ventimiglia non per dare ma per prendere voti e acqua, fare affari e cercare complicità nelle privatizzazioni di acqua, gas, sanità e igiene urbana, e che a Roma, a Genova e a Imperia ha saputo costruirsi un cavallo di Troia pieno di bisognosi.
Bruno Giri
Ventimiglia, migranti e fattore Scullino
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Siamo ancora in uno Stato di diritto ?
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Nel “Deep Web” leggono i miei post sull’annullamento delle elezioni comunali di Ventimiglia e qualcuno di loro chiede: “Possibile che in 71 giorni tra il 10 marzo 2023, data del decreto prefettizio di convocazione dei comizi e oggi, sabato 20 maggio 2023, e a otto giorni dal ballottaggio tra Di Muro e Sismondini, nessuno in Prefettura se ne sia accorto e che in Procura nessuno abbia aperto un fascicolo a carico di ignoti?”.
I meno acculturati ironizzano: “Possibile che aspettassero il dottor Alzheimer?”.
I più acculturati aggiungono: “Possibile che al Consiglio di Stato neppure loro se ne siano accorti quando hanno risuscitato Tano?”.
Cinque risposte:
1°. Nei 35 giorni tra il 10 marzo al 14 aprile i candidati consiglieri dovevano optare tra giudice e imputato, perché erano ruoli da svolgere immediatamente e non all’esito finale quando era differita l’opzione.
2°. Il 14 aprile 2023, giorno di insediamento della Sottocommissione elettorale, il vice-Prefetto che la presiede e che aveva in mano le 16 liste di candidati consiglieri comunali definitive e immodificabili doveva prendere atto che la rappresentanza elettiva di 6 membri (3 effettivi e 3 supplenti) era ridotta a 2 membri 1 effettivo e 1 supplente) e aveva 15 giorni per chiederne al Consiglio provinciale con procedura d’urgenza l’indispensabile SOSTITUZIONE.
3°. SOSTITUZIONE e non SURROGAZIONE, e a dirlo non è il dottor Alzheimer ma con queste parole la storica e evergreen ADUNANZA GENERALE del Consiglio di Stato del 31 agosto 1967 n. 969, che troviamo citata in tutti i Bignami di Diritto Amministrativo: “Va preliminarmente chiarito un EQUIVOCO nel quale cadono tanto il [Comune di …] ricorrente quanto il riferente MINISTERO [dell’Interno]. Nella specie,[“decesso” di membro elettivo”, N.d.r.] infatti, non è esatto il riferimento all’istituto della “SURROGAZIONE” dei componenti di organi collegiali amministrativi di origine elettiva, il quale ha un proprio e ben delimitato campo di applicazione, trattandosi non già di “surrogazione” del componente cessato dalla carica, ma di PARZIALE RINNOVAZIONE DELL’ORGANO attraverso la “SOSTITUZIONE” del componente deceduto [nel caso di Ventimiglia addirittura 4 “decaduti” per incompatibilità genetica originaria, N.d.r.] in corso di carica.
4°. Il vice-Prefetto non ha provveduto e addirittura, presiedendo una Sottocommissione titolare in astratto dei poteri necessari ma carente della possibilità di esercitarli in concreto in assenza del presupposto del plenum strutturale di 3 membri effettivi “di origine elettiva” e 2 di nomina prefettizia, sta portando a termine l’intero procedimento elettorale con provvedimenti geneticamente viziati dal peccato originale ma anche, come nel caso della ricusazione della candidatura Scullino, affetti da altri vizi sopravvenuti.
5°. Il Codice Amministrativo all’articolo 130 dice che “contro tutti gli atti del PROCEDIMENTO ELETTORALE successivi all’emanazione dei comizi elettorali è ammesso ricorso soltanto alla CONCLUSIONE DEL PROCEDIMENTO ELETTORALE, unitamente all’impugnazione dell’atto di proclamazione degli eletti”. Questo diversamente dai “provvedimenti immediatamente lesivi del diritto del ricorrente a partecipare al PROCEDIMENTO ELETTORALE PREPARATORIO per le elezioni comunali” che sono subito impugnabili, come ha fatto Tano Scullino.
Ecco perché bisogna aspetta le proclamazione degli eletti per far saltare la Santabarbara.
Adesso le domande le fa il dottor Alzheimer.
Lo Stato dirà “Se passa è buona” e farò finta di niente?
Gli illeciti saranno bagatellari e perseguibili d’ufficio?
Si ammetteranno gli illeciti ma con la “prova di resistenza” non avendo provocato danni saranno salvati i loro effetti, cioè gli eletti?
Tutto passerà sotto silenzio e sarà oscurato per evitare grane?
Dalle risposte sapremo, Signor Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, se l’Italia da Lei rappresentata è ancora uno Stato di diritto nel quale vige sempre la Legge.
Bruno Giri
http://www.miacatemiu.it/index.php?option=com_content&view=article&id=406%3Asiamo-ancora-in-uno-stato-di-diritto&catid=34&Itemid=297&lang=en&fbclid=IwAR3lHDVE0A0hGo00GWwD_xuHo2O6PlM4EQ6PhAhaotsZqO-UD4cnsj3p9N8_aem_th_ASqHuV7_oxI-6FNRcTuKC_xqd2QxW54JPrCc7-RTeS-Q1RbWTOyjE9kOZblmwNDl63A