Rileggendo il Manifesto di ieri mattina mi è tornato alla mente una vecchia teoria economica che ho sempre trovato affascinante. Ho poi fatto una breve ricerca su internet e ho trovato quest’intervista. La ripropongo.
Il significato originario del “modello” parte dalla constatazione che le prestazioni artistiche dal vivo (non, dunque, le riproduzioni, il cinema o la tv) sono inadatte alla applicazione di rilevanti mutamenti tecnici che aumentino la produttività. Un quartetto di Mozart, con un tempo di esecuzione di mezz’ ora, che nel XVIII secolo richiedeva due ore-persona di esecuzione, richiede esattamente la stessa quantità di tempo oggi. Nel frattempo in quasi tutte le attività economiche la produttività è cresciuta in maniera esponenziale, accumulando un enorme differenziale. Continua a leggere
